Giotto_di_Bondone-
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Stilus Magistri

L’asinello delle Palme

La croce stampata sul pelo nero del dorso

Nella Domenica delle Palme nell'ingresso messianico di Gesù nella Città santa di Gerusalemme i Vangeli attestano: "Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me". L'asinello mite, paziente, obbediente entra nella cultura umana e cristiana. A Canosa di Puglia (BT) riporta dal vero il nome Pasqualino, in un nome di annuncio pasquale. L'asinello canosino Pasqualino, lo abbiamo incontrato sul borgo antico del Castello a portare i doni ai bambini nella Vigilia della Festa di Santa Lucia. Lo abbiamo raccontato a Scuola prima di Natale, rappresentando l'asinello della greppia di Gesù Bambino a Betlemme. Aveva portato sul dorso la Vergine Maria nel viaggio di cinque giorni da Nazareth a Betlemme. Aveva aiutato Giuseppe col crepacuore nella fuga in Egitto, come rappresenta Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova.

Lo abbiamo ritrovato nella Domenica delle Palme, quando nelle Sacre Scritture portò sul dorso Gesù nell'ingresso ella Città santa di Gerusalemme. Nella stalla di Canosa a Costantinopoli portava un fascio di rami d'ulivo. Qualcuno ha chiesto se erano benedetti. Sì, erano benedetti dalla croce del pelo nero sul dorso, lasciato, secondo la tradizione, in cammino incontrando Gesù sulla Via della Passione, quando la Croce cadde sulla sua schiena lasciando l'impronta del pelo nero. Si narra che quell'asinello amava così tanto Gesù che lo seguì fino in cima al Calvario. L'ombra della croce cadde su di lui e si impresse sul suo dorso, segno dell'amore e della devozione dell'umile asinello.

Nella Cappella degli Scrovegni, che ho visitato a Padova nel 2009, nell'affresco di Giotto, nel ciclo delle "Storie di Gesù e di Maria" , nell'ingresso di Gesù a Gerusalemme è raffigurato un asinello crociato amiatino con un manto grigio chiaro e un pelo nero a croce che si intravede sulla groppa. Ecco il dono che nostro Signore ha fatto all'umile asino che lo ha portato a Gerusalemme. Oggi nella Domenica della Palme prendiamo come da ragazzi due foglie lanceolate di palma e facciamo una crocetta; possiamo farlo con due foglietti verdi cartoncino. Vogliamo augurare buon onomastico a qualche donna di nome PALMA, caduto in disuso nelle radici umane cristiane.

Con le foto pervenute lo proponiamo a Canosa sui tratturi dei campi, con la sua mansuetudine, pazienza, semplicità, servizio, sacrificio nei giorni travagliati contagiati nel mondo del malefico Virus. L'asinello pasquale, anzi ... Pasqualino, porta la Croce della rinascita in cammino, porta la storia biblica dalla terra Santa, porta sul calessino anche un ramo d'ulivo ad annunciare la Santa Pasqua. Restando a casa disegniamo un ramo d'ulivo con i figli e domani a Scuola a distanza.

In casa, a scuola impariamo la poesia "l'ulivo benedetto" di Giovanni Pascoli. Ognuno di noi sia un "fanciullino" nella poetica di Pascoli, poeta dipinto in nero di seppia nel 1961 in un affresco a Dante nella Scuola Primaria Giuseppe Mazzini di Canosa.

L'ulivo benedetto
Oh, i bei rami d'ulivo! chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi sono scritte tante cose belle.
Sull'uscio, alla finestra, accanto al letto
metteteci l'ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po' di pace ci fa tanto bene
.
Buone Palme!
Maestro Peppino Di Nunno
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