Stilus Magistri

L’Immacolata a Canosa di Puglia

Radici di tre secoli della devozione popolare

  • La Colonna dell'Immacolata
Correva il secolo del 1700, quando nella povera Canosa del Regno di Napoli, fu eretta "la monumentale Colonna ex voto del Principe di Canosa Fabrizio Capece Minutolo" (fonte Archivio di Stato di Bari), nella devozione mariana napoletana dell'Obelisco di Piazza del Gesù di Napoli eretto il 1747.
  • L'Obelisco della Concezione
Precorrendo il dogma di Pio IX dell'8 dicembre 1854, il Sindaco Ferdinando Lopez di Canosa attua il restauro del monumento dell'Immacolata di Piazza Colonna, come attesta anche la nota del Direttore del Ministero e la Segreteria di Stato dell'Interno, indirizzata il 24 giugno 1853 alla Sottintendenza di Barletta e al Sindaco di Canosa, che menziona "l'Obelisco della Concezione" di Canosa, inaugurato nel febbraio del 1855.
  • L'omaggio del Vescovo della Diocesi
L'8 dicembre del 1855, il Vescovo della Diocesi di Andria, presiede la S. Messa e la processione dell'Immacolata, congiuntamente alla presenza istituzionale del Sindaco di Canosa, evocando la Bolla di Pio IX "Ineffabilis Deus", da noi studiata dalla fonti dell'Archivio Segreto Vaticano, in cui si proclama "sia la festa della Concezione della Beatissima Vergine, sia la Concezione dal suo primo istante come vero oggetto del culto" (Virginis Conceptionis festum cum octava, et Conceptionem pro primo instanti …tamquam verum cultus obiectum omni studio).
  • Il Largo della Colonna
La Piazza antica di Canosa, sede del monumento, ancor prima dell'assetto urbanistico del basolato storico dell'800 nel vialone, depauperato insipientemente nella metà del 900 e mai ripristinato nelle attuali pietre traballanti, veniva evocata in dialetto dai nostri nonni come "u larghe de la Kelonne".
Nei giorni scorsi attendendo l'apertura del fruttivendolo all'angolo inferiore della Piazza, abbiamo scoperto l'iscrizione scalpellata sulla pietra, antica di duecento anni.: "LARGO COLONA".
  • La donazione della Famiglia Ferrara
La famiglia Ferrara rappresenta un tassello della transumanza dall'Abruzzo, da Rivisondoli, come attesta l'Ufficio del Registro di Castel di Sangro, che cita l'atto testamentario della famiglia Ferrara della donazione della Cappella gentilizia alla Comunità.
La famiglia Ferrara esprime il connubio tra i Ferrara e la famiglia di Maria Petroni di Canosa, trafitta nel tragico dolore della morte, "alla quindecima primavera", dell'unigenita figlia Caterina Ferrara, le cui spoglie riposano sotto i marmi bianchi nel nucleo storico del Camposanto di Canosa.
La devozione della Famiglia Ferrara, esempio di donazione al popolo, dopo due secoli di storia continua nobilmente nella presenza di Eugenio Ferrara e consorte, che da Foggia partecipano alla Santa Messa del mattino dell'8 dicembre.
  • La Chiesa dell'Immacolata
Nell'atto di donazione, riportato nel testamento olografo, la cappella gentilizia di via Irpinia (oggi via Corsica), diventa patrimonio della Chiesa, della Città, del popolo canosino, come riporta la datazione sul portale dedicato alla IMMACOLATA STELLA MATUTINA A. D. MDCCCLXII (Anno del Signore 1862).
La stessa volontà testamentaria della signora Petroni, suggella il nome della Chiesa: "Detta Chiesa sarà benedetta sotto il nome dell'Immacolata Concezione".
La Chiesa viene vivificata e custodita dalle Suore Francescane Alcantarine e dalla Parrocchia di Gesù, Giuseppe e Maria, mentre la solennità viene curata dall'operoso Comitato dell'Immacolata, che si pone in continuità alla volontà testamentaria di "costituire in detta Chiesa una Congregazione dell'Immacolata Concezione, rimanendo io Maria Petroni sorella della medesima Congregazione".
  • Il Campanile dell'Immacolata
Sul tetto della Chiesa dell'Immacolata è posto il Campanile restaurato di recente, che abbiamo studiato con la ditta Facciolongo e con il figlio Antonio, mio ex-alunno: sono le uniche campane della città e del territorio dedicate all'Immacolata, per committenza di una madre terrena, Maria Petroni, alla Madre Celeste. Sono i "Sacri Bronzi" che rintoccano la devozione e la chiamata dell'assemblea ecclesiale, un tempo con le funi di Suor Teresina ed oggi con il meccanismo elettrico.
  • Il falò dell'Immacolata
Nei quattro falò della tradizione religiosa popolare, legati alle quattro Domeniche di Avvento da Santa Caterina, all'Immacolata, a santa Lucia, al Natale, si inserisce nelle vigilia, il falò del 7 dicembre, che evoca, tra aggregazione di persone e sapori di frittelle, la voce dialettale e biblica dei nonni: "la fanove all'Ammaculète / quéra ca tène la cronn'anghèpe", ad evocare l'iconografia biblica dell'Apocalisse, della corona di 12 stelle sul capo della Donna vestita di sole.
  • La corona delle dodici stelle
Quest'anno 2013, l'iconografia della sacra immagine dell'Immacolata di Canosa, è stata valorizzata da una stella a raggiera con dodici punte, che terminano con una stella.
Non è solo un numero, non è solo un simbolo, ma si esprime la teologia mariana delle dodici tribù d'Israele, che rappresenta l'umanità. Sono i Dodici Apostoli, che fanno corona alla Donna vestita di sole. La Luna sotto i piedi e il serpente del maligno, che insidia il calcagno, completano la visione dell'Apocalisse (cap. 12, vv. 1-6).
  • I colori dell'Immacolata Concezione
Mentre la statua del monumento di Piazza della Repubblica risplende con i suoi marmi bianchi, la statua venerata nella "Chiesa dell'Immacolata Concezione", evoca l'iconografia classica legata alle apparizioni di Lourdes del 1858, come la descrive la ragazza quattordicenne contadina Bernadette Soubirous, di cui abbiamo riscoperto i documenti, la cripta del corpo intatto, esposto in copia nella Chiesa della B.V. del Carmelo di Canosa, la lettera in francese acquisita dal Monastero di Nevers e dall'Archivio Segreto Vaticano.
Così attesta Bernadette: " J'aperçus une dame vêtue de blanc: elle portait une robe blanche, un voile blanc également, une ceinture bleue et une rose jaune sur chaque pied." (Io vidi una donna vestita di bianco: ella portava un vestito bianco, anche un velo bianco, una cintura blu e una rosa gialla su ciascun piede).
La statua venerata nella Chiesa canosina, con i drappi, riporta i colori bianco, celeste e azzurro, in una bellezza spirituale che lega il cielo alla terra, la Madre celeste all'umanità.
  • Il Rosario, preghiera mariana
Le visioni di Lourdes riportano Aquero (Quella lì), che regge la corona del Rosario nelle mani giunte, dove Bernadette recita il Rosario insieme a Maria ( récite le chapelet avec la Dame).
Così per nove giorni nella Novena, così prega il popolo di Dio insieme alle mani giunte della Signora che rivela nel dialetto patois a Bernadette: "Io sono l'Immacolata Concezione".
  • I nomi Immacolata e Concetta
Porgiamo nell'8 Dicembre gli auguri di Buon Onomastico a quanti portano il nome dell'Immacolata Concezione, radicato in Europa.
Auguri! a quanti portano questo nome, a Suor Immacolata, affettuosa maestra della Scuola Materna dell'Istituto Immacolata, a Immacolata, nonna della piccola Antonia C, della stessa Scuola, a mia zia Concetta, ottantenne, coniugata in Natale, alla brava signora dell'Ospedale, Concetta, coniugata in Natale.
Ma quando scompariranno questi nomi e non potremo chiamare l'Immacolata Concezione ogni giorno, in ogni anno, si scaverà un vuoto tra noi e la Vergine della Festa dell'8 dicembre, che durerà un solo giorno.
  • Le grandi cose dell'Onnipotente
"Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente", evoca Maria SS. nel cantico di Lode al Signore (Luca, cap 1, vv. 46-55), che vive nella storia e in "tutte le generazioni" che la chiamano Beata.
Grandi cose fa in Te l'Onnipotente, perché il Cristianesimo non usa il verbo coniugato al passato remoto o al passato prossimo, ma al tempo presente e nel Vivente, Nostro Signore.
Ci accostiamo con la nostra fragilità in processione, in cammino, all'Immacolata Concezione venerata in Oriente, come in Occidente, in Europa, in Italia, a Canosa di Puglia nella devozione di tre secoli di storia del Popolo: Lei ci accoglie e prega con noi, mentre i mass-media "ci intossicano di negatività" ogni giorno, come ha detto Benedetto XVI.
A volte i politici del passato remoto, del passato prossimo, o del presente e forse del futuro, si accostano con ramificazioni politiche di diversi schieramenti, ma le radici delle sane ramificazioni sono solo umane e cristiane, nel legame con la Polis delle Istituzioni civili, dove la fascia del Tricolore, a Napoli, a Firenze, a Canosa di Puglia, a Roma in Piazza di Spagna, porge l'omaggio all'Immacolata Concezione, nel canto di tutti i viventi… Tota pulchra es Maria et macula originalis non est in te (Tutta bella sei o Maria e macchia originale non è in te), Madre della terra e del cielo, Madre della Chiesa, Madre delle nostre madri, Madre di tutti i Viventi, Madre del Bambino Gesù, che ci dona a Natale.

Buona festa dell'Immacolata Concezione
8 Dicembre A. D. 2013

maestro Peppino Di Nunno
Il Largo della ColonnaImmacolata ConcezionePanno Immacolata ConcezioneStatua Immacolata Chiesa
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