Stilus Magistri
La campana di Sant’Antonio ritrovata
Rimossa, in attesa del restauro
martedì 11 agosto 2020
7.08
La Chiesa di Sant'' Antonio a Canosa di Puglia(BT), di proprietà comunale, fu edificata in via Balilla, 110, nel contesto urbano del rione dei "Capannoni" di case popolari realizzate dal Comune a seguito del terremoto del 1930. La Chiesa fu curata nelle origini dal Parroco di Gesù e Maria, Don Biagio Saraceno ed era sede di viva tradizione popolare.
La campana di Sant'Antonio riscoperta da noi con fatica nel 3 aprile 1999, giorno del Sabato Santo e riportata nel libro "I Sacri Bronzi" del maestro Giuseppe Di Nunno (Ed. Guglielmi, Andria, luglio 2006), fu riscoperta con una scala di lavori dei campi, quando mi inerpicai da solo con pericolo fino a visualizzare la campana. Oggi a distanza di 21 anni, su sollecitazioni personali negli anni scorsi, la ritroviamo con emozione a terra custodita temporaneamente nella Sacrestia della Chiesa di Gesù e Maria a cura di Don Mario Porro e di Imprese volontarie a cura degli eredi dei committenti della Famiglia Rizzi.
Rileggiamo quelle iscrizioni del sacro bronzo opera della «Fonderia Giustozzi Nicola di Trani A. D. 1947 a devozione del Col. Francesco e Donato Rizzi . Parroco Saraceno».
Ritroviamo l'effigie bronzea di Sant'Antonio con in braccio Gesù Bambino che riscopriamo nel prospetto interno in braccio alla Vergine Maria Incoronata dagli Angeli.
La rappresentazione ricorda e narra la visione che frate Antonio ebbe a Camposampiero vicino a Padova in un bosco dove in estasi Antonio ricevette dalla Vergine Maria il Bambino Gesù fra le sue braccia.
La Campana "era da salvare" sbilanciata nel suo asse e ora rimossa e messa in sicurezza, in attesa del restauro.
Siamo ritornati con mio figlio Davide, sua moglie Elisa del Veneto ed il suo bambino Leonardo di tre anni a rilevare le misure della campana, riportando la scheda tecnica. E' importante tramandare a figli e nipoti questo patrimonio sacro di arte, di fede, di cultura nella devozione di un Santo venerato in Italia ed in particolare nel Veneto.
L'altezza è di cm. 60. La circonferenza inferiore è di cm 171, mentre la circonferenza superiore è di cm 95. La ruota di ferro che serviva a suonare a distesa la campana ha un diametro di cm. 90.
Percuotendo il bronzo abbiamo ascoltato con emozione umana e spirituale il suono, ormai muto dal secolo scorso, apprezzando un suono squillante e intenso, impregnato nella storia nella devozione popolare del quartiere di Canosa.
Affidiamo il restauro della campana, auspicando anche la rimozione dei tetti di eternit di fibre di amianto sull'antica Chiesa, in attesa del completamento edilizio del Rione Capannoni e del rifacimento o restauro della "Chiesa di Sant'Antonio", patrimonio civile, religioso, popolare.
I ritocchi attendono la presenza di Don Mario Porro, ristabilito in salute, a guidare la Comunità Parrocchiale e le opere di fede e di cultura.
Maestro Peppino Di Nunno
La campana di Sant'Antonio riscoperta da noi con fatica nel 3 aprile 1999, giorno del Sabato Santo e riportata nel libro "I Sacri Bronzi" del maestro Giuseppe Di Nunno (Ed. Guglielmi, Andria, luglio 2006), fu riscoperta con una scala di lavori dei campi, quando mi inerpicai da solo con pericolo fino a visualizzare la campana. Oggi a distanza di 21 anni, su sollecitazioni personali negli anni scorsi, la ritroviamo con emozione a terra custodita temporaneamente nella Sacrestia della Chiesa di Gesù e Maria a cura di Don Mario Porro e di Imprese volontarie a cura degli eredi dei committenti della Famiglia Rizzi.
Rileggiamo quelle iscrizioni del sacro bronzo opera della «Fonderia Giustozzi Nicola di Trani A. D. 1947 a devozione del Col. Francesco e Donato Rizzi . Parroco Saraceno».
Ritroviamo l'effigie bronzea di Sant'Antonio con in braccio Gesù Bambino che riscopriamo nel prospetto interno in braccio alla Vergine Maria Incoronata dagli Angeli.
La rappresentazione ricorda e narra la visione che frate Antonio ebbe a Camposampiero vicino a Padova in un bosco dove in estasi Antonio ricevette dalla Vergine Maria il Bambino Gesù fra le sue braccia.
La Campana "era da salvare" sbilanciata nel suo asse e ora rimossa e messa in sicurezza, in attesa del restauro.
Siamo ritornati con mio figlio Davide, sua moglie Elisa del Veneto ed il suo bambino Leonardo di tre anni a rilevare le misure della campana, riportando la scheda tecnica. E' importante tramandare a figli e nipoti questo patrimonio sacro di arte, di fede, di cultura nella devozione di un Santo venerato in Italia ed in particolare nel Veneto.
L'altezza è di cm. 60. La circonferenza inferiore è di cm 171, mentre la circonferenza superiore è di cm 95. La ruota di ferro che serviva a suonare a distesa la campana ha un diametro di cm. 90.
Percuotendo il bronzo abbiamo ascoltato con emozione umana e spirituale il suono, ormai muto dal secolo scorso, apprezzando un suono squillante e intenso, impregnato nella storia nella devozione popolare del quartiere di Canosa.
Affidiamo il restauro della campana, auspicando anche la rimozione dei tetti di eternit di fibre di amianto sull'antica Chiesa, in attesa del completamento edilizio del Rione Capannoni e del rifacimento o restauro della "Chiesa di Sant'Antonio", patrimonio civile, religioso, popolare.
I ritocchi attendono la presenza di Don Mario Porro, ristabilito in salute, a guidare la Comunità Parrocchiale e le opere di fede e di cultura.
Maestro Peppino Di Nunno