Stilus Magistri
La devozione degli altarini dell’Assunta.
Radici in festa del rione antico
domenica 16 agosto 2015
15.31
Nella ricorrenza della Festa dell'Assunta, abbiamo soffermato i nostri passi risalendo sul rione antico del Castello, per ricercare i testimoni della fede e delle tradizioni popolari, mentre si perde l'identità nelle mutazioni ambientali, ma si edifica l'accoglienza al nuovo e si apre l'uscio all'intercultura. In Via Agli Avelli, chiediamo alla nonna Maria: "ci ritroviamo anche quest'anno! ma avete consegnato questo testamento ai giovani?". Lei risponde: "ogni anno vengono due giovani volontari ad allestire l'altarino". Si accosta un padre con una bambina piccola in braccio, che dà il bacio alla Madonnina. Ci soffermiamo nei pressi, all'altarino di Giuseppe Fallacara, che sfida il tempo e le intemperie per offrire il messaggio dell'Assunta, che nei drapppi è affacciata ai balconi del quartiere e sospesa nell'aria verso il cielo, quasi ad evocare dalla casa di Efeso il mistero dell'Assunazione della Vergine Maria, proclamato nell'Anno Santo del 1950, come attesta l'edicola mariana dell'angolo di via Piave in piazza Vittorio Veneto.
Risaliamo con disagio il rione del Castello incontrando la gioia e la devozione di donne anziane in via Sabina: "la Madonna prega per noi anche per strada, mentre parliamo e raccontiamo la storia di questo rione, di quelli che non ci sono più e di quelli che vengono dopo di noi". Risaliamo ancora in via Boccaccio dove un giovane padre con la figlia presenta l'altarino di Maria tra pignatte, anfore di terracotta e segmenti di tronchi di pino, con il sorriso dei vicini e le sedie che ospitano i viandanti. Fermiamoci, sediamoci, parliamo, esprimiamo l'umano e il divino e scriviamo la nostra pagina di vita e di storia. Un lumino acceso in un setaccio del tempo della "Salita ai mulini" in molti punti della città, illumina la devozione popolare educando, con la bellezza di tutti gli altarini di paese, mentre la Processione della Parrocchia dell'Assunta, con don Michele Malcangio e tanti devoti, rivive la storia e la fede del popolo canosino, della Chiesa, della Città.
Auguri per la festa!
maestro Peppino Di Nunno
Risaliamo con disagio il rione del Castello incontrando la gioia e la devozione di donne anziane in via Sabina: "la Madonna prega per noi anche per strada, mentre parliamo e raccontiamo la storia di questo rione, di quelli che non ci sono più e di quelli che vengono dopo di noi". Risaliamo ancora in via Boccaccio dove un giovane padre con la figlia presenta l'altarino di Maria tra pignatte, anfore di terracotta e segmenti di tronchi di pino, con il sorriso dei vicini e le sedie che ospitano i viandanti. Fermiamoci, sediamoci, parliamo, esprimiamo l'umano e il divino e scriviamo la nostra pagina di vita e di storia. Un lumino acceso in un setaccio del tempo della "Salita ai mulini" in molti punti della città, illumina la devozione popolare educando, con la bellezza di tutti gli altarini di paese, mentre la Processione della Parrocchia dell'Assunta, con don Michele Malcangio e tanti devoti, rivive la storia e la fede del popolo canosino, della Chiesa, della Città.
Auguri per la festa!
maestro Peppino Di Nunno