Stilus Magistri
La figura di san Quirico rievocata a Canosa di Puglia
Nella storica piazzetta della Badia Benedettina
domenica 29 dicembre 2013
10.43
A Canosa di Puglia, nei pressi di via Imbriani, soffermiamo i nostri passi sulle vie sabiniane del nostro patrimonio, nella piazzetta interna denominata PIAZZA BADIA S. QUIRICO, le cui radici rimandano all'abbazia benedettina di Canosa di Puglia.
Come spesso ha annotato mons. Felice Bacco, la figura di San Sabino, Vescovo di Canosa, viene venerata accanto a San Benedetto nei monasteri d'Italia e d'Europa, ma proprio nella sua terra nativa sorse il monastero dei Benedettini, come attestano le fonti storiche del Prevosto Tortora, nella Relatio Ecclesiae Canusinae del 1758, cap. VI, par. I, 5.
Proponiamo il testo in latino con la traduzione, da noi curata nell'itinerario della traslazione del corpo di San Sabino nell'800, dalla vecchia Cattedrale di San Pietro alla nuova Cattedrale di San Sabino.
Prope vero veterem Cathedralem aedificatum reperiebatur Benedictinorum Coenobium, cuius Ecclesia, in praesens commendata, Divo Quirico dicata erat: In realtà nelle vicinanze della vecchia Cattedrale (di san Pietro), si trovava edificato il Monastero dei Benedettini, la cui Chiesa, attualmente commendata, era dedicata a S. Quirico.
Nella diligente opera restauratrice di don Felice, Parroco della Cattedrale San Sabino, si è inserita la generosa opera devozionale della signora A. P. che, recuperando il palazzo gentilizio attiguo e la casetta della piazza, ha voluto ridare un volto alla nicchia votiva vuota da tempo nella piazza Badia San Quirico.
Con la sua committenza possiamo ora ammirare l'opera artistica di Sabrina Lamanna, la scultrice che ha dato un volto all'anima, un volto in resina di pietra al santo bambino insieme a sua madre, santa Giulitta: le parole dell'artista in piazzetta durante l'inaugurazione presentano l'opera: "ho voluto rappresentare san Quirico unito a sua madre, nella maternità e nel martirio, mentre reggono la palma del martirio".
Infatti la tradizione agiografica riporta il martirio in Cilicia (attuale Turchia), nelle persecuzioni di Diocleziano contro i Cristiani, della nobildonna Giulitta vedova e di suo figlio Quirico, di circa tre anni, che ripetette le parole della madre, "Io sono cristiana", provocando l'ira del Prefetto che lo scaraventò violentemente sulle scale.
Quirico divenne il martire più giovane della fede cristiana, dopo i santi Martiri Innocenti della strage erodiana nella nascita di Gesù e la sua figura viene riscoperta nel Natale dell'anno 2013, mentre il sangue di una strage in Iraq ferisce l'umanità e la libertà religiosa nel giorno di Natale, tra le pagine vive di Papa Francesco, che invita alla preghiera per i martiri cristiani di oggi.
Il culto a San Quirico, nelle memoria liturgica del 16 giugno, si diffuse dall'Oriente in molte Chiese ed Oratori dell'Occidente, nella Chiesa Cattolica e nella Chiesa Ortodossa in Atene, e oggi si ripropone nella nicchia votiva della Piazza dell'Abbazia benedettina di San Quirico.
La donna di nobile animo canosina, tra difficoltà e valori, ha promosso un momento comunitario dinanzi alla nicchia votiva, con la comunità di amici e fedeli, con la presentazione storica e artistica, con la preghiera al santo Bambino, mentre nasce Gesù Bambino, con la presenza e la benedizione di mons. Felice Bacco.
La storia è maestra di vita, e con i Santi è maestra di fede, e, con gli esempi di donazione, è maestra di bontà, mentre riscopriamo la religione cristiana che nasce nei piccoli, mentre riscopriamo le radici sabiniane e benedettine sulle vie di Montecassino, nelle fonti storiche.
San Quirico, un bambino di tre anni, con l'opera educativa della mamma, ci prende per mano e ci porta in Oriente, in Occidente, a Canosa di Puglia, tre le antiche e prestigiose pietre di storia, in una Chiesa benedettina, in una piazzetta cittadina, piccola come un bambino e bella come il cuore di una sera di Natale.
maestro Peppino Di Nunno
Come spesso ha annotato mons. Felice Bacco, la figura di San Sabino, Vescovo di Canosa, viene venerata accanto a San Benedetto nei monasteri d'Italia e d'Europa, ma proprio nella sua terra nativa sorse il monastero dei Benedettini, come attestano le fonti storiche del Prevosto Tortora, nella Relatio Ecclesiae Canusinae del 1758, cap. VI, par. I, 5.
Proponiamo il testo in latino con la traduzione, da noi curata nell'itinerario della traslazione del corpo di San Sabino nell'800, dalla vecchia Cattedrale di San Pietro alla nuova Cattedrale di San Sabino.
Prope vero veterem Cathedralem aedificatum reperiebatur Benedictinorum Coenobium, cuius Ecclesia, in praesens commendata, Divo Quirico dicata erat: In realtà nelle vicinanze della vecchia Cattedrale (di san Pietro), si trovava edificato il Monastero dei Benedettini, la cui Chiesa, attualmente commendata, era dedicata a S. Quirico.
Nella diligente opera restauratrice di don Felice, Parroco della Cattedrale San Sabino, si è inserita la generosa opera devozionale della signora A. P. che, recuperando il palazzo gentilizio attiguo e la casetta della piazza, ha voluto ridare un volto alla nicchia votiva vuota da tempo nella piazza Badia San Quirico.
Con la sua committenza possiamo ora ammirare l'opera artistica di Sabrina Lamanna, la scultrice che ha dato un volto all'anima, un volto in resina di pietra al santo bambino insieme a sua madre, santa Giulitta: le parole dell'artista in piazzetta durante l'inaugurazione presentano l'opera: "ho voluto rappresentare san Quirico unito a sua madre, nella maternità e nel martirio, mentre reggono la palma del martirio".
Infatti la tradizione agiografica riporta il martirio in Cilicia (attuale Turchia), nelle persecuzioni di Diocleziano contro i Cristiani, della nobildonna Giulitta vedova e di suo figlio Quirico, di circa tre anni, che ripetette le parole della madre, "Io sono cristiana", provocando l'ira del Prefetto che lo scaraventò violentemente sulle scale.
Quirico divenne il martire più giovane della fede cristiana, dopo i santi Martiri Innocenti della strage erodiana nella nascita di Gesù e la sua figura viene riscoperta nel Natale dell'anno 2013, mentre il sangue di una strage in Iraq ferisce l'umanità e la libertà religiosa nel giorno di Natale, tra le pagine vive di Papa Francesco, che invita alla preghiera per i martiri cristiani di oggi.
Il culto a San Quirico, nelle memoria liturgica del 16 giugno, si diffuse dall'Oriente in molte Chiese ed Oratori dell'Occidente, nella Chiesa Cattolica e nella Chiesa Ortodossa in Atene, e oggi si ripropone nella nicchia votiva della Piazza dell'Abbazia benedettina di San Quirico.
La donna di nobile animo canosina, tra difficoltà e valori, ha promosso un momento comunitario dinanzi alla nicchia votiva, con la comunità di amici e fedeli, con la presentazione storica e artistica, con la preghiera al santo Bambino, mentre nasce Gesù Bambino, con la presenza e la benedizione di mons. Felice Bacco.
La storia è maestra di vita, e con i Santi è maestra di fede, e, con gli esempi di donazione, è maestra di bontà, mentre riscopriamo la religione cristiana che nasce nei piccoli, mentre riscopriamo le radici sabiniane e benedettine sulle vie di Montecassino, nelle fonti storiche.
San Quirico, un bambino di tre anni, con l'opera educativa della mamma, ci prende per mano e ci porta in Oriente, in Occidente, a Canosa di Puglia, tre le antiche e prestigiose pietre di storia, in una Chiesa benedettina, in una piazzetta cittadina, piccola come un bambino e bella come il cuore di una sera di Natale.
maestro Peppino Di Nunno