Stilus Magistri
La Fornarina di Raffaello
A Canosa di Puglia, ritrovata in toponomastica
lunedì 1 marzo 2021
16.52
L'anno 2020 è stato l'anno di Raffaello Sanzio, nella ricorrenza del V Centenario del morte del geniale pittore di Urbino, nato il 1483 e morto il 6 aprile del 1520 a soli 37 anni. Nelle celebrazioni si sono svolte prestigiose mostre d'arte in omaggio a Raffaello in Italia e in Europa. Nel 2020 abbiamo contattato il Palazzo Ducale di Urbino, Sede della Galleria Nazionale delle Marche per la mostra di Raffaello, dove è stata prorogata fino a giugno 2021 la Mostra che valorizza la Città di Mantova sull'arte di Raffaello. Anche a Canosa di Puglia, Città di cultura e di arte nelle antiche civiltà, abbiamo riscoperto Raffaello in toponomastica già presente dall'inizio del '900.
Vico RAFFAELLO da URBINO è situato ancora oggi a fianco del Palazzo San Francesco, Palazzo di Città, così riportato nell'Archivio Storico Comunale: «Vico Raffaello da Urbino, già S. Francesco, comincia dalla piazza Cavallotti e finisce al vico Pisa».
Nel 2020 il Presidente della PRO LOCO di Canosa, Elia Marro, ha risanato volontariamente con le sue competenze la lapide in pietra evidenziando le lettere presenti scalpellate a mano.
E nelle ricerche storiche della toponomastica nell'Archivio Storico Comunale abbiamo ritrovato la strada intitolata alla celebre donna amata dal Pittore Raffaello: "la Fornarina".
La strada nelle innovazioni del '900 non è più intitolata, ma intendiamo riportare alla memoria la "Fornarina", come hanno voluto i nostri padri, recuperando una donna caduta nell'oblio e che a nostro avviso, ha evocato a Canosa anche le "fornarine", figlie di fornaio esistenti nella città di Canosa dove ogni quartiere aveva uno o più forni a legna per il pane.
Infatti la donna amata di Raffaello, raffigurata nell'arte col titolo di Fornarina, era la giovane Margherita Luti, senese, figlia di un fornaio di Trastevere.
Ha ispirato l'arte di Raffaello e il dipinto dove viene ritratta con seno nudo con lo sguardo di un fascino che scavalca chi la guarda fino ad incrociare lo sguardo del pittore autore posto dietro il cavalletto.
Raffaello firma la sua opera scrivendo sul bracciale della donna: RAPHAEL VRBINAS (Raffaello Urbinate).
Sul capo della donna che ispira morbida bellezza femminile è posta una perla che costituisce la chiave di lettura segreta del nome Margherita, che in latino "margarita" si traduce in "perla, pietra preziosa", come riportano i testi di Varrone, Cicerone, Plinio.
In particolare Varrone nell'opera De Lingua Latina, Fragmenta, Libro IX riporta: "Margarita feminini generis est, quia Greaca nomina...", di un nome di genere femminile e di derivazione greca.
Omaggio alle donne di nome Margherita, presente anche a Canosa; abbiamo incontrata la collega Margherita con la FIDAPA nel recupero delle vie intitolate a donne celebri canosine.
Sulla tomba di Raffaello nel Pantheon a Roma, sul sarcofago di marmo donato da Papa Gregorio l'iscrizione attesta le spoglie del divin pittore di Urbino: OSSA ET CINERES RAPH. SANCT. VRBIN.
L'epitaffio in latino del grandi amico Bembo riporta: ILLE. HIC. EST. RAPHAEL. TIMVIT. QVO. SOSPITE. VINCI. RERVM. MAGNA. PARENS. ET. MORIENTE. MORI.
«Qui giace Raffaello, dai quale la natura temette mentre era vivo di essere vinta; ora che è morto teme di morire».
Anche qui a Canosa di Puglia Vico Raffaello da Urbino fa memoria dopo cinque secoli della sua morte, perché l'arte è bellezza e ammaestra i viventi.
L'Architetto Stefano Brachetti Funzionario del Palazzo Ducale di Urbino ha accolto apprezzando in condivisione la nostre ricerca e memoria in toponomastica.
Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno
Vico RAFFAELLO da URBINO è situato ancora oggi a fianco del Palazzo San Francesco, Palazzo di Città, così riportato nell'Archivio Storico Comunale: «Vico Raffaello da Urbino, già S. Francesco, comincia dalla piazza Cavallotti e finisce al vico Pisa».
Nel 2020 il Presidente della PRO LOCO di Canosa, Elia Marro, ha risanato volontariamente con le sue competenze la lapide in pietra evidenziando le lettere presenti scalpellate a mano.
E nelle ricerche storiche della toponomastica nell'Archivio Storico Comunale abbiamo ritrovato la strada intitolata alla celebre donna amata dal Pittore Raffaello: "la Fornarina".
La strada nelle innovazioni del '900 non è più intitolata, ma intendiamo riportare alla memoria la "Fornarina", come hanno voluto i nostri padri, recuperando una donna caduta nell'oblio e che a nostro avviso, ha evocato a Canosa anche le "fornarine", figlie di fornaio esistenti nella città di Canosa dove ogni quartiere aveva uno o più forni a legna per il pane.
Infatti la donna amata di Raffaello, raffigurata nell'arte col titolo di Fornarina, era la giovane Margherita Luti, senese, figlia di un fornaio di Trastevere.
Ha ispirato l'arte di Raffaello e il dipinto dove viene ritratta con seno nudo con lo sguardo di un fascino che scavalca chi la guarda fino ad incrociare lo sguardo del pittore autore posto dietro il cavalletto.
Raffaello firma la sua opera scrivendo sul bracciale della donna: RAPHAEL VRBINAS (Raffaello Urbinate).
Sul capo della donna che ispira morbida bellezza femminile è posta una perla che costituisce la chiave di lettura segreta del nome Margherita, che in latino "margarita" si traduce in "perla, pietra preziosa", come riportano i testi di Varrone, Cicerone, Plinio.
In particolare Varrone nell'opera De Lingua Latina, Fragmenta, Libro IX riporta: "Margarita feminini generis est, quia Greaca nomina...", di un nome di genere femminile e di derivazione greca.
Omaggio alle donne di nome Margherita, presente anche a Canosa; abbiamo incontrata la collega Margherita con la FIDAPA nel recupero delle vie intitolate a donne celebri canosine.
Sulla tomba di Raffaello nel Pantheon a Roma, sul sarcofago di marmo donato da Papa Gregorio l'iscrizione attesta le spoglie del divin pittore di Urbino: OSSA ET CINERES RAPH. SANCT. VRBIN.
L'epitaffio in latino del grandi amico Bembo riporta: ILLE. HIC. EST. RAPHAEL. TIMVIT. QVO. SOSPITE. VINCI. RERVM. MAGNA. PARENS. ET. MORIENTE. MORI.
«Qui giace Raffaello, dai quale la natura temette mentre era vivo di essere vinta; ora che è morto teme di morire».
Anche qui a Canosa di Puglia Vico Raffaello da Urbino fa memoria dopo cinque secoli della sua morte, perché l'arte è bellezza e ammaestra i viventi.
L'Architetto Stefano Brachetti Funzionario del Palazzo Ducale di Urbino ha accolto apprezzando in condivisione la nostre ricerca e memoria in toponomastica.
Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno