Stilus Magistri
La Madonna a destra di Gesù Bambino
Questa tradizione iconografica nell'enciclica «Ad Diem Illum Laetissimum»
martedì 7 gennaio 2025
22.39
Il presepe rappresenta la nascita di Gesù a Betlemme nell'Anno del Signore ed ogni personaggio ha una sua collocazione, soprattutto nella Natività, rispondente non ad una scenografia presepistica, ma ad una teologia e ad un progetto divino di Salvezza nell' Anno Salutis, A. S. , come è scritto nella Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia e come data la storia la stessa Università di Oxford in latino e in inglese, «Year of Salvation» (Anno della Salvezza). La stessa Betlemme risponde alle Sacre Scritture e alla profezia di Michea (5, 1-5): "E tu,Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te nascerà...." e significa nell'etimo ebraico, "Bēt Lehem", "Casa del Pane", Casa dove nascerà il Bambino Gesù, Pane del cielo di Eucarestia, Figlio di Dio nato dalla "Vergine che concepirà e partorirà un figlio", secondo la profezia di Isaia (7,14). Niente è occasionale o discrezionale, dai Pastori che ritroviamo ancora oggi a guidare la Chiesa con il Pastor Pastorum ( P.P.), ai doni dei Magi, ma tutto risponde ai significati e simboli di un disegno divino.
La Madonna nella natività
In questo contesto nella scena centrale della Natività a quale lato del Bambino Gesù si colloca la Vergine Maria? La collocazione di Maria si trova alla destra di Gesù, dal suo punto di vista e a sinistra guardando frontalmente come visitatore. Se si identifica la Vergine Maria come Regina Madre, ciò corrisponde alla tradizione ebraica di collocare la Regina Madre "alla destra del Re". Spesso la Vergine Maria è rappresentata in adorazione o con le braccia aperte come a presentare suo Figlio al mondo o con le mani giunte, orante ad adorare il Figlio di Dio, ignudo nato dal suo seno, dal "sinus", grembo.
La destra nelle Sacre Scritture
Infatti, nelle Sacre Scritture nel primo Libro dei Re (1 Re 2,19) si narra che «Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, le si inchinò, poi si risedette sul trono, e fece collocare un trono per sua madre. Questa gli sedette alla sua destra».
La destra è menzionata in dignità privilegiata nel Vangelo di Matteo 26,64 : «D'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo».
La Madonna a destra negli Atti della Chiesa Cattolica
Negli Atti della Santa Chiesa Cattolica e dei Pontefici anche Papa Pio X ha confermato questa tradizione iconografica nell'enciclica «Ad Diem Illum Laetissimum» del 2 febbraio 1904, nella ricorrenza 50° anniversario del dogma dell'Immacolata Concezione del 1854. Nell'Enciclica Pio X dichiara che: «Gesù siede alla destra della Maestà Divina nell'altezza dei Cieli»; Maria siede regina alla destra di suo Figlio, rifugio così sicuro e ausilio così fedele...».
Maria è quindi a destra dell'altare dell'Eucarestia.
Un'altra motivazione della Madonna a sinistra guardando e a destra del Bambino Gesù si individua nel lato della Chiesa noto come il "lato del Vangelo" della chiesa, "In cornu Evangelii", cioè a destra dell'altare con Maria considerata biblicamente la "nuova Eva", con la sua funzione centrale nella Storia della Salvezza. Se l'altare è l'ara di Gesù Eucarestia, spesso rappresentato nell'arte nella greppia, che è anche trono (vedasi Grotta di Greccio), alla sua destra si pone Maria. Nelle chiese orientali ortodosse l'iconostasi bizantina rappresenta su una parete la collocazione (stasis) delle immagini (icone) in un ordine stabilito e l'icona della Madre di Dio si pone al lato sinistro dell'iconostasi che separa il tabernacolo dalla navata della chiesa, a significare che "la Madre di Dio sostiene il Bambino Gesù e rappresenta l'inizio della nostra Salvezza".
La nascita di Gesù nella visione di Santa Brigida di Svezia
Il dipinto del Correggio del Quattrocento della Madonna orante in ginocchio a contemplare con materna tenerezza Gesù Bambino si ispira alla visione della nascita di Gesù che Santa Brigida di Svezia ebbe nel pellegrinaggio a 70 anni, prima pellegrina del Nord in Terra Santa nel 1372.
La Santa a Betlemme ebbe la visione celeste della nascita di Gesù.
Nelle Rivelazioni (libro VII, cap. 21) la Santa racconta che «la Vergine dunque si tolse allora i calzari dai piedi e il mantello bianco, di cui era coperta...
Quando la Vergine s'accorse d'aver partorito, chinò il capo e, congiunte le mani con grande dignità e devozione, inginocchiata adorò il Bambino e gli disse: Benvenuto, Dio mio e Signor mio e Figlio mio.
Seduta in terra, si pose il Figlio suo (nudo) in grembo... E subito cominciò ad avvolgerlo diligentemente. Dapprima con i pannolini di lino, poi con quelli di lana».
Questa visione mistica ha ispirato la natività nella storia dell'arte.
Nell'arte sacra Maria SS. viene sempre collocata in una posizione privilegiata come nella Natività di Giotto e del Botticelli. Nella Natività del Beato Angelico, Teologo, la Vergine Maria si colloca a destra di Gesù Bambino.
Pertanto, anche se non c'è alcuna regola imperativa, la disposizione tradizionale tra sinistra e destra si è sviluppata nel corso del tempo basandosi sui testi biblici e sulle tradizioni culturali.
Nella Natività del Presepe in Piazza San Pietro, la Vergine Maria è collocata sulla destra del Bambino Gesù, dal suo punto di vista. Siamo tutti invitati a situare la Vergine Maria nel Presepe, a sinistra guardando e a destra del Bambino Gesù, in conformità alla teologia mariana della Madre di Gesù e Madre della Chiesa.
Bella la Natività di Brundarte nella Chiesa Madre di Brindisi.
Poniamo quindi dopo la regalità del Bambino Gesù, alla sua destra la Vergine Maria.
Maestro Giuseppe Di Nunno,
La Madonna nella natività
In questo contesto nella scena centrale della Natività a quale lato del Bambino Gesù si colloca la Vergine Maria? La collocazione di Maria si trova alla destra di Gesù, dal suo punto di vista e a sinistra guardando frontalmente come visitatore. Se si identifica la Vergine Maria come Regina Madre, ciò corrisponde alla tradizione ebraica di collocare la Regina Madre "alla destra del Re". Spesso la Vergine Maria è rappresentata in adorazione o con le braccia aperte come a presentare suo Figlio al mondo o con le mani giunte, orante ad adorare il Figlio di Dio, ignudo nato dal suo seno, dal "sinus", grembo.
La destra nelle Sacre Scritture
Infatti, nelle Sacre Scritture nel primo Libro dei Re (1 Re 2,19) si narra che «Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, le si inchinò, poi si risedette sul trono, e fece collocare un trono per sua madre. Questa gli sedette alla sua destra».
La destra è menzionata in dignità privilegiata nel Vangelo di Matteo 26,64 : «D'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo».
La Madonna a destra negli Atti della Chiesa Cattolica
Negli Atti della Santa Chiesa Cattolica e dei Pontefici anche Papa Pio X ha confermato questa tradizione iconografica nell'enciclica «Ad Diem Illum Laetissimum» del 2 febbraio 1904, nella ricorrenza 50° anniversario del dogma dell'Immacolata Concezione del 1854. Nell'Enciclica Pio X dichiara che: «Gesù siede alla destra della Maestà Divina nell'altezza dei Cieli»; Maria siede regina alla destra di suo Figlio, rifugio così sicuro e ausilio così fedele...».
Maria è quindi a destra dell'altare dell'Eucarestia.
Un'altra motivazione della Madonna a sinistra guardando e a destra del Bambino Gesù si individua nel lato della Chiesa noto come il "lato del Vangelo" della chiesa, "In cornu Evangelii", cioè a destra dell'altare con Maria considerata biblicamente la "nuova Eva", con la sua funzione centrale nella Storia della Salvezza. Se l'altare è l'ara di Gesù Eucarestia, spesso rappresentato nell'arte nella greppia, che è anche trono (vedasi Grotta di Greccio), alla sua destra si pone Maria. Nelle chiese orientali ortodosse l'iconostasi bizantina rappresenta su una parete la collocazione (stasis) delle immagini (icone) in un ordine stabilito e l'icona della Madre di Dio si pone al lato sinistro dell'iconostasi che separa il tabernacolo dalla navata della chiesa, a significare che "la Madre di Dio sostiene il Bambino Gesù e rappresenta l'inizio della nostra Salvezza".
La nascita di Gesù nella visione di Santa Brigida di Svezia
Il dipinto del Correggio del Quattrocento della Madonna orante in ginocchio a contemplare con materna tenerezza Gesù Bambino si ispira alla visione della nascita di Gesù che Santa Brigida di Svezia ebbe nel pellegrinaggio a 70 anni, prima pellegrina del Nord in Terra Santa nel 1372.
La Santa a Betlemme ebbe la visione celeste della nascita di Gesù.
Nelle Rivelazioni (libro VII, cap. 21) la Santa racconta che «la Vergine dunque si tolse allora i calzari dai piedi e il mantello bianco, di cui era coperta...
Quando la Vergine s'accorse d'aver partorito, chinò il capo e, congiunte le mani con grande dignità e devozione, inginocchiata adorò il Bambino e gli disse: Benvenuto, Dio mio e Signor mio e Figlio mio.
Seduta in terra, si pose il Figlio suo (nudo) in grembo... E subito cominciò ad avvolgerlo diligentemente. Dapprima con i pannolini di lino, poi con quelli di lana».
Questa visione mistica ha ispirato la natività nella storia dell'arte.
Nell'arte sacra Maria SS. viene sempre collocata in una posizione privilegiata come nella Natività di Giotto e del Botticelli. Nella Natività del Beato Angelico, Teologo, la Vergine Maria si colloca a destra di Gesù Bambino.
Pertanto, anche se non c'è alcuna regola imperativa, la disposizione tradizionale tra sinistra e destra si è sviluppata nel corso del tempo basandosi sui testi biblici e sulle tradizioni culturali.
Nella Natività del Presepe in Piazza San Pietro, la Vergine Maria è collocata sulla destra del Bambino Gesù, dal suo punto di vista. Siamo tutti invitati a situare la Vergine Maria nel Presepe, a sinistra guardando e a destra del Bambino Gesù, in conformità alla teologia mariana della Madre di Gesù e Madre della Chiesa.
Bella la Natività di Brundarte nella Chiesa Madre di Brindisi.
Poniamo quindi dopo la regalità del Bambino Gesù, alla sua destra la Vergine Maria.
Maestro Giuseppe Di Nunno,