Stilus Magistri
La Madonna delle Primizie a Canosa
Dal latino del Tortora del ‘700 al dialetto dei “gùnghele”
sabato 23 aprile 2016
18.45
I nostri padri nella prima metà del '900 denominavano "la Madònne de li gùnghele", la festività e la processione al mattino dell'icona di Maria SS. della Fonte, con i paliotti adorni di nastri e di baccelli verdi di fave. Sono le primizie della terra, tra fave piselli, che venivano offerti alla Madre di Dio, Primizia dell'Umanità. La memoria liturgica ricorre nella Domenica in Albis, Ottava di Pasqua. "Sulle vie dei ciottoli del dialetto canosino" abbiamo studiato l'etimologia e la storia del vocabolo "gùnghele", baccello verde delle fave, che ritroviamo nel Salento, a Minervino di Lecce nella sagra "u càsu e ònguli", nell'usanza diffusa in Puglia, Lucania e Abruzzo nel gustare le fave con il formaggio casereccio. Il lemma dialettale "gònguli" riporta le tracce linguistiche greco-bizantine dall'aggettivo "γογγύλος" (pr. gongulos), rotondo. Il maestro Tommaso Greco mi descrisse la processione mariana con i paliotti adorni di baccelli di fave. E lo stesso storico canosino Colonnello Gerardo Chiancone descrive la festa: "Otto giorni dopo, domenica in Albis, processione della Madonna della Fonte, quasi un annunzio, un inno, un invito alla primavera. Trofei ricchi di verde di fiori, dei primi frutti dei campi, baccelli di fave e di piselli, rametti con piccole mandorle verdi, tenerissime, gustose nell'acerbo sapore del mallo e del seme bianco, gelatinoso, lunghi nastri multicolori raccolti da una coccarda. La processione si snoda, seguita dalla banda e dai fedeli, per le solite strade in una gloria di sole primaverile, tra le strade del centro di Canosa".
Ma "le vie dei ciottoli del dialetto canosino" ci hanno condotto alla storia in latino della festività descritta nella Relatio ecclesiae Canusinae del '700 dal Prevosto Tortora in riferimento all'icona bizantina di Maria SS. della Fonte, Patrona di Canosa. "Per tale ragione ogni anno nel mese di Aprile (i Canosini) celebrano una devota festività molto solenne, a spese della Cittadinanza", (quamobrem quotannis mense Aprili Solemnissimam votivam festivitatem, Civitatis sumptibus, peragunt), e fanno una pia pubblica preghiera (et piam habent supplicationem), in cui espongono e portano intorno in processione l'icona della stessa Santissima Vergine denominata DALLA FONTE (in qua ipsius Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
Le primizie della terra vengono offerte alla Vergine Maria, Primizia dell'Umanità, nelle teologia mariana. Nella liturgia della Chiesa infatti nel Prefatio V della Vergine, nel formulario delle Messe al n. 20, si legge: "In Cristo nuovo Adamo e in Maria nuova Eva, si rivela il mistero della Chiesa, primizia dell'umanità redenta" e la Chiesa canta alla "Donna nuova": "in lei sono le primizie del nuovo Israele". Ma le radici giudaico-cristiane bibliche riconducono alle feste del popolo d'Israele, ai Libri sacri del Levitico e dell'Esodo, alle feste del popolo d'Israele in cui si proclama il principio dell'offerta delle "primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo" (Esodo, cap. 23, v. 16, al cap. 34, v.26), "Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra". Le festività della Madonna delle Primizie, interrotta nella metà del '900 e ripristinata diligentemente da Mons. Felice Bacco, Parroco della Cattedrale di S. Sabino, rivive nella Chiesa e nella Città a Canosa, con la presenza del nuovo Vescovo, Mons. Luigi Mansi, rievocata anche dall'inno "Madre Amorosa", composto nel decennio scorso con il testo di Don Felice Bacco e la musica del M° Salvatore Sica nel ritornello :
A Te purissima , fonte di luce,
vera primizia dell'umanità,
Madre Amorosa del Verbo di Dio
affidiamo il nostro cammino.
"La Madònne de li gùnghele" dei nostri padri del '900, rievoca le radici sabiniane del Tortora della Solemnissimam votivam festivitatem, Civitatis sumptibus, quotannis mense Aprili (Solenne festività cittadina, ogni anno nel mese di Aprile), le connotazioni teologiche mariane di Maria Primizia dell'Umanità e le radici bibliche delle offerte dei prodotti della terra a Dio, Signore del creato. Il lavoro della madre terra, i frutti dei campi, la devozione alla Madre SS. Maria, l'offerta a Dio Creatore, tra i valori spirituali e i sapori della tavola delle primizie a Canosa di Puglia.
maestro Peppino di Nunno
Ma "le vie dei ciottoli del dialetto canosino" ci hanno condotto alla storia in latino della festività descritta nella Relatio ecclesiae Canusinae del '700 dal Prevosto Tortora in riferimento all'icona bizantina di Maria SS. della Fonte, Patrona di Canosa. "Per tale ragione ogni anno nel mese di Aprile (i Canosini) celebrano una devota festività molto solenne, a spese della Cittadinanza", (quamobrem quotannis mense Aprili Solemnissimam votivam festivitatem, Civitatis sumptibus, peragunt), e fanno una pia pubblica preghiera (et piam habent supplicationem), in cui espongono e portano intorno in processione l'icona della stessa Santissima Vergine denominata DALLA FONTE (in qua ipsius Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
Le primizie della terra vengono offerte alla Vergine Maria, Primizia dell'Umanità, nelle teologia mariana. Nella liturgia della Chiesa infatti nel Prefatio V della Vergine, nel formulario delle Messe al n. 20, si legge: "In Cristo nuovo Adamo e in Maria nuova Eva, si rivela il mistero della Chiesa, primizia dell'umanità redenta" e la Chiesa canta alla "Donna nuova": "in lei sono le primizie del nuovo Israele". Ma le radici giudaico-cristiane bibliche riconducono alle feste del popolo d'Israele, ai Libri sacri del Levitico e dell'Esodo, alle feste del popolo d'Israele in cui si proclama il principio dell'offerta delle "primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo" (Esodo, cap. 23, v. 16, al cap. 34, v.26), "Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra". Le festività della Madonna delle Primizie, interrotta nella metà del '900 e ripristinata diligentemente da Mons. Felice Bacco, Parroco della Cattedrale di S. Sabino, rivive nella Chiesa e nella Città a Canosa, con la presenza del nuovo Vescovo, Mons. Luigi Mansi, rievocata anche dall'inno "Madre Amorosa", composto nel decennio scorso con il testo di Don Felice Bacco e la musica del M° Salvatore Sica nel ritornello :
A Te purissima , fonte di luce,
vera primizia dell'umanità,
Madre Amorosa del Verbo di Dio
affidiamo il nostro cammino.
"La Madònne de li gùnghele" dei nostri padri del '900, rievoca le radici sabiniane del Tortora della Solemnissimam votivam festivitatem, Civitatis sumptibus, quotannis mense Aprili (Solenne festività cittadina, ogni anno nel mese di Aprile), le connotazioni teologiche mariane di Maria Primizia dell'Umanità e le radici bibliche delle offerte dei prodotti della terra a Dio, Signore del creato. Il lavoro della madre terra, i frutti dei campi, la devozione alla Madre SS. Maria, l'offerta a Dio Creatore, tra i valori spirituali e i sapori della tavola delle primizie a Canosa di Puglia.
maestro Peppino di Nunno