Stilus Magistri
La pagnotta del Carabiniere in mostra a Canosa di Puglia, con la Lucerna
Nel Bicentenario della Fondazione della Benemerita
venerdì 9 maggio 2014
16.29
"Quando eravamo povera gente", si mangiava a volte solo "pène, scùrze e meddòche" (pane, crosta e mollica), ma quest'anno 2014, il pane, la crosta e la mollica, datati 2014, hanno avuto un banco antico d'onore nella sede del Museo dei Vescovi, alla Mostra dei Cappelli storici dell'Arma dei Carabinieri.
Il pane, la crosta e la mollica, sono stati impastati e sfornati dalle mani del panettiere Clemente del rione antico del Castello, plasmati in versi in dialetto dal maestro Peppino Di Nunno, recitati in mostra da una bambina di Scuola Primaria, donati in un quadretto con dedica al Ten. Elpidio Balsamo della Compagnia dei Carabinieri di Barletta, custode referente della mostra con il concorso del Corpo dei Carabinieri della Stazione di Canosa e del curatore del Museo, dott. Sandro Sardella.
Durante una lezione a Scuola, una bambina, figlia di panificatore, di classe quinta, ha detto: "io la conosco", ma poi ha chiesto: "e perchè si chiama?".
Risponde alla storia dei nostri padri e alla gente di oggi, la Lucerna, l'antico cappello dell'Arma dei Carabinieri, in Mostra nel Museo.
Il panem nostrum cotidianum, non si è fatto solo nutrimento e preghiera, ma anche "cappello" della figura del Carabiniere, radicato nell'immaginario collettivo e nei panifici di Canosa di Puglia.
maestro Peppino Di Nunno
Il pane, la crosta e la mollica, sono stati impastati e sfornati dalle mani del panettiere Clemente del rione antico del Castello, plasmati in versi in dialetto dal maestro Peppino Di Nunno, recitati in mostra da una bambina di Scuola Primaria, donati in un quadretto con dedica al Ten. Elpidio Balsamo della Compagnia dei Carabinieri di Barletta, custode referente della mostra con il concorso del Corpo dei Carabinieri della Stazione di Canosa e del curatore del Museo, dott. Sandro Sardella.
Durante una lezione a Scuola, una bambina, figlia di panificatore, di classe quinta, ha detto: "io la conosco", ma poi ha chiesto: "e perchè si chiama?".
Risponde alla storia dei nostri padri e alla gente di oggi, la Lucerna, l'antico cappello dell'Arma dei Carabinieri, in Mostra nel Museo.
Il panem nostrum cotidianum, non si è fatto solo nutrimento e preghiera, ma anche "cappello" della figura del Carabiniere, radicato nell'immaginario collettivo e nei panifici di Canosa di Puglia.
maestro Peppino Di Nunno