Stilus Magistri
La «SALITA CALVARIO» per la prima Passione Vivente di Canosa
Ritrovata la via in pietra nel Borgo Antico
giovedì 1 aprile 2021
22.34
Nella toponomastica del Borgo Antico del Castello di Canosa di Puglia, ritroviamo "Salita Calvario" alle spalle della storica Chiesa, riconosciuta "comunale nell'800, della Beata Vergine del Carmelo". La toponomastica dell'Archivio Storico Comunale riporta su una lapide in terracotta il titolo di: SALITA CALVARIO, comincia dalla via Anfiteatro e finisce alla via Agesilao Milano. In effetti, la sontuosa gradinata rimasta intatta nell'architettura delle pietre, tra tante modifiche antistoriche nelle vie del Borgo, prende avvio dalla fontana nota nel linguaggio dialettale "du Crapellòtte", cioè da Via Anfiteatro e conduce verso l'alto della Rocca, costituendo uno scenario di teatro all'aperto. "Salita Calvario" costituisce una delle cinque storiche Salite in toponomastica del Borgo Antico del Colle dei Quaranta Martiri, che vanno preservate: «Salita Arco Diomede»; «Salita Castello», della Torre civica, cancellata nella metà del '900 in via Stalingrado, ma da ripristinare come più volte da noi richiesto; «Salita ai Mulini»; «Salita Purgatorio» (da noi risanata nel 2019), testimone della «Chiesa del Purgatorio».
La vicinanza della Chiesa del Carmelo suggella le radici del titolo della Salita Calvario, nella considerazione della Chiesa dei Carmelitani sede del culto nel Venerdì della Settimana Santa, della Processione dei Misteri e nella venerazione della reliquia del Santo Legno, del gruppo statuario del "Calvario", della Beata Vergine Addolorata pregevole e unica, di origine spagnola con lo spadino in ferro e argento da noi riscoperto nelle origini da Toledo, con il marchio di fabbrica. Da molte Chiese d'Italia, come da Taranto, la processione del Venerdì Santo prende origine nel percorso devozionale dalla Chiesa del Carmelo, evocando una tradizione della terra Santa del Monastero e Basilica del Monte Carmelo. Peraltro a Canosa ritroviamo il titolo in latino della Chiesa "Montis Carmeli".
Nella Terra Santa a destra dell'ingresso della Chiesa del Santo Sepolcro, a dodici passi dalla Pietra dell'Unzione, che abbiamo riscoperto nel 2018 nell'epitaffio in greco, una ripida scaletta, come scrive Mons. Gianfranco Ravasi, conduce alla «Cappella del Calvario», dove secondo la tradizione fu innalzata la Santa Croce di Gesù nell'Anno 33. La descrive nel 1840 padre Maria de Geramb nell'opera "Pellegrinaggio a Gerusalemme ed al Monte Sinai" dal 1831.
Con il prezioso contributo culturale e spirituale di Padre Pio d'Andola, da Castellana, Commissario di Puglia in Terra Santa e nostro "Ambasciatore" riscopriamo la Via Dolorosa in Gerusalemme che dall'Ecce Homo del Tribunale romano di Pilato porta al Golgota. La Via Dolorosa, o Via Crucis, è l'ultima strada che ha percorso Gesù portando la croce dal Pretorio al Golgota, dove fu crocifisso. Oggi è possibile rivivere tutte le tappe del suo cammino in un percorso che si compone di 14 "stazioni" segnalate sulle strade di Gerusalemme. È una strada scritta in ebraico, arabo e latino, lunga circa 600 metri con 60 gradini, percorsa in santità e redenzione da Nostro Signore, che portò nella Via Crucis il patibulum della Crocifissione. Padre Pio dal Convento e Santuario della Madonna della Vetrana ci parla: "la Terra Santa è un unico Santuario che per cupola ha il cielo".
Su questa Salita è avvenuta la prima Passione Vivente di Canosa nel 1988, ECCE HOMO, in cui il figurante giovane ha portato il patibulum di legno fino alla Rocca. Il progetto ideato dalla mia persona,in qualità di Presidente della PRO LOCO offrì questo percorso sulla Salita Calvario sulle pietre antiche, intrise di storica dei padri, di cultura, di architettura, di fede popolare. Il film può essere visionato su Ecce Homo Youtube al link: https://youtu.be/8pLdsF7Aj5Q
Siamo eredi e custodi di questo patrimonio di paese, ma la lapide giaceva nell'oblio, sbiadita nell'iscrizione sdoppiata nella prima metà del '900 e insudiciata di calce bianca in maniera non decorosa come è avvenuto in molte lapidi in terracotta, che vanno preservate nella loro fattura. Il Presidente dell'Associazione PRO LOCO, Elia Marro, motivato dalle ricerche della mia persona, come in altre lapidi in terracotta, ha provveduto in questi giorni della Settimana Santa, a devozione personale con la propria competenza alla pulitura della lapide e trascrizione originaria. Un degno omaggio al Comune e al Paese dopo l'innalzamento delle Croci del Calvario sul Colle storico "Montescupolo" di Canosa in sostituzione della Passione Vivente impedita da due anni dal Covid. Poniamo un panno rosso all'inizio della strada antica e come proposta laicale per l'anno prossimo si potrebbe fare al mattino del lunedì Santo o Venerdì Santo la benedizione dei Crocifissi con bambini, giovani e famiglie, sulla VIA che evoca la Via Dolorosa di Gerusalemme.
In questo tempo travagliato di Covid "siamo molto provati" come dice papa Francesco, ma i nostri passi ideali sulla Salita Calvario incontrano mani solidali, scienza, fede, coscienza socio-sanitaria di limiti e speranza di rinascita di vita, in cui con Dante "uscimmo a riveder le stelle", in cui con Gesù rivediamo la Luce della Resurrezione .
Maestro Peppino Di Nunno
La vicinanza della Chiesa del Carmelo suggella le radici del titolo della Salita Calvario, nella considerazione della Chiesa dei Carmelitani sede del culto nel Venerdì della Settimana Santa, della Processione dei Misteri e nella venerazione della reliquia del Santo Legno, del gruppo statuario del "Calvario", della Beata Vergine Addolorata pregevole e unica, di origine spagnola con lo spadino in ferro e argento da noi riscoperto nelle origini da Toledo, con il marchio di fabbrica. Da molte Chiese d'Italia, come da Taranto, la processione del Venerdì Santo prende origine nel percorso devozionale dalla Chiesa del Carmelo, evocando una tradizione della terra Santa del Monastero e Basilica del Monte Carmelo. Peraltro a Canosa ritroviamo il titolo in latino della Chiesa "Montis Carmeli".
Nella Terra Santa a destra dell'ingresso della Chiesa del Santo Sepolcro, a dodici passi dalla Pietra dell'Unzione, che abbiamo riscoperto nel 2018 nell'epitaffio in greco, una ripida scaletta, come scrive Mons. Gianfranco Ravasi, conduce alla «Cappella del Calvario», dove secondo la tradizione fu innalzata la Santa Croce di Gesù nell'Anno 33. La descrive nel 1840 padre Maria de Geramb nell'opera "Pellegrinaggio a Gerusalemme ed al Monte Sinai" dal 1831.
Con il prezioso contributo culturale e spirituale di Padre Pio d'Andola, da Castellana, Commissario di Puglia in Terra Santa e nostro "Ambasciatore" riscopriamo la Via Dolorosa in Gerusalemme che dall'Ecce Homo del Tribunale romano di Pilato porta al Golgota. La Via Dolorosa, o Via Crucis, è l'ultima strada che ha percorso Gesù portando la croce dal Pretorio al Golgota, dove fu crocifisso. Oggi è possibile rivivere tutte le tappe del suo cammino in un percorso che si compone di 14 "stazioni" segnalate sulle strade di Gerusalemme. È una strada scritta in ebraico, arabo e latino, lunga circa 600 metri con 60 gradini, percorsa in santità e redenzione da Nostro Signore, che portò nella Via Crucis il patibulum della Crocifissione. Padre Pio dal Convento e Santuario della Madonna della Vetrana ci parla: "la Terra Santa è un unico Santuario che per cupola ha il cielo".
Su questa Salita è avvenuta la prima Passione Vivente di Canosa nel 1988, ECCE HOMO, in cui il figurante giovane ha portato il patibulum di legno fino alla Rocca. Il progetto ideato dalla mia persona,in qualità di Presidente della PRO LOCO offrì questo percorso sulla Salita Calvario sulle pietre antiche, intrise di storica dei padri, di cultura, di architettura, di fede popolare. Il film può essere visionato su Ecce Homo Youtube al link: https://youtu.be/8pLdsF7Aj5Q
Siamo eredi e custodi di questo patrimonio di paese, ma la lapide giaceva nell'oblio, sbiadita nell'iscrizione sdoppiata nella prima metà del '900 e insudiciata di calce bianca in maniera non decorosa come è avvenuto in molte lapidi in terracotta, che vanno preservate nella loro fattura. Il Presidente dell'Associazione PRO LOCO, Elia Marro, motivato dalle ricerche della mia persona, come in altre lapidi in terracotta, ha provveduto in questi giorni della Settimana Santa, a devozione personale con la propria competenza alla pulitura della lapide e trascrizione originaria. Un degno omaggio al Comune e al Paese dopo l'innalzamento delle Croci del Calvario sul Colle storico "Montescupolo" di Canosa in sostituzione della Passione Vivente impedita da due anni dal Covid. Poniamo un panno rosso all'inizio della strada antica e come proposta laicale per l'anno prossimo si potrebbe fare al mattino del lunedì Santo o Venerdì Santo la benedizione dei Crocifissi con bambini, giovani e famiglie, sulla VIA che evoca la Via Dolorosa di Gerusalemme.
In questo tempo travagliato di Covid "siamo molto provati" come dice papa Francesco, ma i nostri passi ideali sulla Salita Calvario incontrano mani solidali, scienza, fede, coscienza socio-sanitaria di limiti e speranza di rinascita di vita, in cui con Dante "uscimmo a riveder le stelle", in cui con Gesù rivediamo la Luce della Resurrezione .
Maestro Peppino Di Nunno