Stilus Magistri

La stele di Scipione e Aldo Moro

Riscoperte le radici storiche

In Puglia, nella Daunia le rive del fiume Aufidus (Ofanto) furono teatro dell'epica battaglia di Canne del 2 agosto del 216 a. C., corrispondente all'anno di Roma 538 ab Urbe condita. I giorni che seguirono l'eccidio di migliaia di Romani e Cartaginesi guidati da Annibale, i superstiti soldati romani guidati dal diciannovenne tribuno Scipione si rifugiarono in Canusium, come attesta lo storico Tito Livio, accolti dal popolo di Canosa e dalla matrona Busa. Così scrive il princeps historicorum patavinus, Tito Livio nell'opera "Ab Urbe Condita", al Libro XXII, cap. 52:
" eos qui Canusium perfugerant, mulier Apula nomine Busa, genere clara ac divitiis, moenibus tantum tectisque a Canusinis acceptos, frumento, veste, viatico etiam iuvit, pro qua ei munificentia postea bello perfecto ab senatu honores habiti sunt".
"Una donna apula di nome Busa, illustre per stirpe e per ricchezze, sostenne con frumento, vesti e anche denaro coloro che si erano rifugiati a Canosa, accolti dai Canosini solo entro le mura e nelle case; a Lei, per questa munificenza, in seguito, terminata la guerra, furono tributati onori dal Senato".

L'Antica Topografia Istorica del Regno di Napoli dell'Abate Romanelli, del 1818, a pag. 263 attesta "la fedeltà di Canosa dopo la sconfitta cannense, allorchè tutti i popoli riconobbero per padrone quel barbaro vincitore... dando un esempio di ospitalità con una donna quanto ricca altrettanto umana, di nome Busa, che ricevè dal Senato atti di onore per la sua nobile munificenza". Nella memoria storica a distanza di venti anni dal 1938 quando fu eretta la colonna celebrativa sulla collina di Canne, fu dedicata "nel 1958 la colonna in marmo eretta nella Villa comunale dal Comune di Canosa e dal Comitato 'pro Canne della Battaglia". Così riporta a pag. 36 e 37 in un commento storico di quei giorni Vincenzo Petroni nel libro "C'era una volta Canosa" edito dalla Libreria Spazio Aperto nel 1996. La data in cifre romane MCMLVIII riportata in lettere in bronzo sulla colonna riconduce al tempo in cui era Sindaco Vito Rosa. Ma nell'iniuria temporum lo stesso Petroni nel libro suddetto riporta l'incuria del monumento: "Su una colonna di marmo eretta nella Villa comunale prima che il vandalismo degli uomini distruggesse l'iscrizione, si leggeva: Il popolo canosino ricorda e onora Publio Scipione l'Africano che in questa roccaforte fedele ed ospitale nei disperati giorni seguiti alla strage di Canne, Lui tribuno diciannovenne, riaffermò ed impose agli sfiduciati superstiti, la volontà di risorgere, credente nella missione di civiltà, destino glorioso di Roma immortale". In questo contesto di incuria del tempo e degli uomini, avvalendomi dell'iscrizione riportata dal Petroni, nel Luglio del 1996, volontariamente in una complessa fatica ripristinai sulla colonna le 50 parole storiche. Le 281 lettere in bronzo acquistate dal Comune con l'Ufficio Tecnico, corrispondenti nel carattere a quelle originarie furono collocate, tre o quattro per volta, con lo stucco bi-componente dei marmisti, dopo aver ripulito col trapano i fori esistenti. Il sole ed il caldo di Luglio affaticava l'opera e faceva essiccare subito la miscela dello stucco. Al termine dell'epigrafe l'aquila bronzea romana fu risanata su indicazione dell'orafo Petrilli Luciano e ricollocata nella sua posizione. Lo stesso intervento è stato effettuato nella cura dell'anno 2015 dalla mia persona sullo stemma bronzeo comunale della stele, scomparso già nel 1996 e ritrovato diligentemente dalla Polizia di Stato di Canosa per essere poi consegnato al Comune.

La cura del restauro del 1996 si estese nella storia maestra di vita agli alunni in vacanza della mia classe della Scuola Elementare De Muro Lomanto, che ricevuti nella Sala del Consiglio comunale dal Commissario Prefettizio Dott. Giuseppe Iaculli, sfilarono con i genitori, con le colleghe Barbarossa Sabina e Clementina Di Biase e la Direttrice Didattica, in un corteo storico verso il monumento il 2 agosto del 1996 con la banda musicale cittadina per inaugurare il restauro e la memoria storica riportata in una lapide del basamento monumentale:
"CANOSA CITTÁ DI PRINCIPI, IMPERATORI, VESCOVI,
CUSTODE DELLA CIVILTÁ ROMANA
E DEI VALORI DEMOCRATICI
RESTAURÓ LA COLONNA"

CANNE, 2 Agosto 216 a. C. CANOSA DI PUGLIA, 2 Agosto A. D. 1996

La data posta sulla stele del 1958 dopo una complessa ricerca degli atti ci ha portato alla riscoperta delle radici storiche, avvalendoci del Presidente Comitato Italiano Pro Canne di Barletta, Nino Vinella e della Segreteria Maria Antonella Doronzo che ci hanno trasmesso il film acquisito dal Comitato dalla Cineteca dell'Istituto Luce. Il film riporta l'evento della Domenica del 20 aprile 1958, con l'inaugurazione, lungo la ferrovia di Canne, dell'Antiquarium alla presenza dell'on.le Aldo Moro, Ministro della Pubblica Istruzione e dell'Archeologo Prof. Michele Gervasio. Nel pomeriggio del 20 aprile fu inaugurata la stele commemorativa di Scipione nella Villa comunale di Canosa, in un legame storico e istituzionale. Il Film Istituto Luce Ferrovia Canne è visualizzabile al link: https://www.youtube.com/watch?v=UyN7mfu9BxY

Restringendo il campo d'indagine documentale siamo ritornati all'Archivio Storico Comunale dove abbiamo rintracciato gli atti di un giorno storico per Canosa: la visita di Aldo Moro, Ministro della Pubblica Istruzione per iniziativa e cura del Sindaco Vito Rosa. La Delibera di Giunta n. 232, ratificata poi dal Consiglio Comunale il 3 giugno 1958, così attesta. Il Comune di Canosa riconosce che "grazie al provvidenziale ed autorevole intervento di S. E. Aldo Moro, Ministro della P. I. ed illustre figlio di terra di Bari, numerosi e vitali problemi di interesse pubblico di questa cittadina, ...sono stati portati a soluzione".
"Le opere ottenute con l'intervento dello Stato, mercè il fattivo intervento di S.E. Moro, si possono così riassumere" in mutui, cantieri scuola per lavoratori disoccupati, rete idrica e fognatura, costruzione terzo edificio per scuole elementari, riattamento edificio scolastico Mazzini, illuminazione borgata Loconia, sistemazione di Piazza della Repubblica con fondi di danni bellici, alloggi INA-CASA, variante Autostrada N. 98.
"In occasione della visita che il detto Uomo di Governo renderà a questa popolazione il 20 c. m., in detta circostanza la civica Amministrazione offrirà sul Palazzo di Città un ricevimento di Autorità Provinciali e locali.... considerando di dover consacrare detto sentimento di gratitudine con l'offerta di una targa-ricordo in oro, da consegnare in occasione della visita".
Due giorni dopo questa ricerca archivistica abbiamo incontrato provvidenzialmente nella Villa comunale, intitolata nel 2014 ad Aldo Moro dall'attuale Amministrazione La Salvia, il maestro Gennaro Caracciolo che, nell'apprendere queste ricerche, svela il suo vissuto: "avevo tredici anni e con la divisa di convittore, ho consegnato la targa ad Aldo Moro nella sala del Consiglio comunale", apportando le foto storiche documentali del fotografo Nicola Schirone custodite dalla famiglia Caracciolo, riferite alla visita di Aldo Moro con il Sindaco Vito Rosa. Nelle foto si riconoscono il Vice Segretario Comunale Carlo Caracciolo, padre di Gennaro Caracciolo, il Commissario di P.S. Guerrasio Luigi, il dipendente comunale Giovanni Ieva al Gonfalone, riconosciuto dal figlio Pasquale Ieva e i Vigili urbani Caccavo Antonio a sinistra e Nicola Colucci a destra, riconosciuto presso il Comando di Polizia Municipale dal figlio Mar.llo Sabino Colucci nella memoria di famiglia, il Canonico Don Peppino Luisi, l'Arcidiacono Don Antonio Barbarossa (a desta della foto) e forse Don Vito Di Nunno, il maestro Antonio Chiancone, Nunzio Maddalena e altre personalità. Essendo rilevante la visita di Aldo Moro tra Canne e Canosa, con l'interessamento del giornalista Paolo Pinnelli abbiamo ritrovato la pubblicazione del 21 aprile 1958 de "La Gazzetta del Mezzogiorno", che gentilmente dalla Redazione di Bari ha concesso la pagina digitale.

L'articolo del 21 Aprile 1958 a pag. 8, "DALLE PROVINCIE" a firma di Sabino Pizzuto scrive: "Moro a Canne della Battaglia per l'inaugurazione dell'Antiquarium. Scoperti a Canosa un busto e una stele di Scipione l'Africano". Era Sindaco di Barletta l'Avv. Giuseppe Palmitessa e viene descritta la cerimonia nell'aula consiliare del Comune di Canosa con il Sindaco prof. Vito Rosa che ringrazia il Presidente del Comitato Pro-Canne per l'iniziativa dell'offerta della stele e del busto a Scipione. Lo stesso Presidente Gen. Ludovico rievoca l'eroico gesto di Scipione che ebbe luogo proprio a Canosa. Il Ministro Moro nel ringraziare il Comune di Canosa dichiara di seguire le necessità canosine con particolare interesse. Infine il corteo canosino si porta al giardino comunale dove viene scoperta la stele, con le parole incise, dettate dal Gen. Ludovico". La targa d'oro consegnata ad Aldo Moro, attestata anche dalla nota della Gazzetta, fu commissionata all'Oreficeria Enrico Trizio di Bari, che abbiamo contattato. "Dopo la cerimonia (nella sala consiliare) ha luogo lo scoprimento del busto a Scipione l'Africano". Dopo il restauro volontario realizzato dalla mia persona nell'estate del 1996, abbiamo atteso venti anni per scoprire le radici storiche di quella data apposta sulla stele in cifre romane, MCMLVIII, ritrovando la visita storica di Aldo Moro a Canne e a Canosa, nella comune vicenda storica.

Se la storia è maestra di vita, deduciamo oggi alcune riflessioni e insegnamenti dell'evento, riportando alcune proposte. Rintracciando il busto citato dedicato a Scipione, forse custodito un tempo nel Museo Civico in via Varrone, soggetto a furti, apprendiamo della presenza di un calco in gesso a Canne, di altezza cm.67 e di larghezza cm. 43, con l'iscrizione P ▪ COR ▪ SCIPIO ▪ AFR (Publio Cornelio Scipione l'Africano) e rintracciamo in rete il busto bronzeo identico esposto al Museo Statale delle Belle Arti PUŠKIN di MOSCA in Russia.
P ▪ COR ▪ SCIPIO ▪ AFR
È da cercare! Il sito della stele nella Villa comunale di Canosa evoca la storia solo di Scipione e meriterebbe un pannello esplicativo ad Aldo Moro, a valorizzare la meritoria dedicazione della Villa comunale ad Aldo Moro. Esiste e va curato e promosso il legame tra Canne e Canosa, tra il Comune di Barletta e il Comune di Canosa in merito alla ricorrenza del 2 Agosto dell'eccidio di Canne e della presenza di Scipione a Canosa, nell'accoglienza ospitale del Popolo canosino con la Matrona Busa, unica donna della Daunia di cui si conosca il nome. Il personaggio Scipione non è solo storia di battaglia, ma anche storia patria dell'Inno di Mameli nell'Unità d'Italia e va valorizzato anche nelle ricorrenze civili della storia d'Italia. La memoria di Aldo Moro, martire della Democrazia e dello Stato, testimone di grandi valori, viene suggellata da questa presenza istituzionale a Canosa. È saggio politicamente curare i rapporti con lo Stato e i Ministeri per concorrere alla soluzione dei problemi di Canosa e alle degne aspettative della storica Città, in riferimento ai Beni Culturali, al Territorio, come operò il Sindaco Vito Rosa, mio caro Maestro di Scuola Elementare nelle prime classi. Il corteo storico "Ab Urbe Condita" da noi promosso nel 2007 con il Sindaco Ventola e con la Scuola Media Statale Ugo Foscolo continua; la storia maestra di vita continua.

Lo studio è stato inoltrato alla Dott.ssa Marisa Corrente, interessata alla ricerca, al Sindaco di Canosa Dott. Ernesto La Salvia, che ha seguito il percorso conoscitivo e al Sindaco di Barletta Dott. Pasquale Cascella, che nelle radici cannensi ha espresso interesse, apprezzamento e impegno. Riceviamo il saluto, il ringraziamento e l'apprezzamento della gentilissima figlia Agnese Moro per "i bei materiali" della ricerca storica, inserita per il Centenario della nascita del 23 Settembre 1916 nel percorso "100 anni con Aldo Moro". Il 23 Settembre oggi coincide con il dies natalis di Padre Pio, il santo che incontrò Aldo Moro nel 1958 e nel 1968. Rivediamo le foto di Aldo Moro a Canosa nel 1958, quando aveva 42 anni e già mostrava una coscienza e una sapienza; semplice, dimesso e statuario, con il volto mite, sereno e affabile; con la mente illuminata dal senso della storia e dalla nobiltà della Politica. Fu rapito nel sangue di via Fani, umiliato dal processo dei Brigatisti rossi, condannato a morte, martire cristiano della fede che lo ha sorretto nella solitudine e oggi lo ha riconsegnato alla storia come Martire e quindi come Beato, come riporta Papa Francesco per i Martiri cristiani. Chiniamo il capo porgendo un riverente saluto in terra e in cielo ad Aldo Moro per questa visita, pagina di storia pugliese e italiana a Canosa di Puglia e magistero di vita civile e spirituale.

Patrocino del Comune di Canosa - Assessorato alla Cultura
Ricerche storiche ed opera curata ed offerta dal maestro Giuseppe Di Nunno
La Gazzetta del Mezzogiorno, 21/04/1958Aldo Moro a Canosa, 20/04/1958Moro e Vito Rosa, Canosa, 20/04/1958Moro e Vito Rosa, Canosa, 20/04/1958Targa d'oro per Aldo Moro - 20/04/1958Canosa, 20/04/1958Aldo Moro a Canosa, 20/04/1958Gennaro Caracciolo - 1958Aldo Moro: "1916-2016, Centenario Nascita"La stele di Scipione- 1958- CanosaLa stele di Scipione- 1958- CanosaLa stele di Scipione-CanosaScipione a Canne della Battaglia
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