Stilus Magistri
La via della Stazione di Canosa di Puglia
La voce del nonno rivive un secolo di storia
sabato 22 agosto 2015
2.12
C'era una volta la via del Maneggio, denominata poi alla fine dell'800 Corso Garibaldi. La città di Canosa di Puglia ha vissuto in festa l'VIII Edizione del "Quartiere in Festa" della zona Santa Teresa, promossa con dedizione e bravura dal Comitato "Don Peppino Pinnelli", nella splendida serata del 16 Agosto 2015, alla presenza di Autorità e Associazioni e con l'animo delle gente.Fra la gente in piedi, presso il palco della festa abbiamo incontrato anche due donne francesi di Lione, cui abbiamo consegnato la brochure sulla memoria storica della "via della Stazione". Abbiamo visto l'impegno infaticabile di Saverio Di Nunno, prima e dopo la pioggia rischiarata nella sera, l'impegno del Presidente Diagoro Ardito, la voce del bravo presentatore Fernando Forino, la voce al servizio del paese di Bartolo Carbone, che leggeva le motivazioni dei premi conferiti, la figura stimata della Dott.ssa Carmelinda Lombardi nella consegna del premio alla mia persona di cittadino e storico del paese. La terza parola di un messaggio educativo di Papa Francesco è "Grazie!".
Voglio perciò rivolgere il mio sentito "grazie!" agli operatori della festa. Ogni premio esprime la condivizione delle opere, conferisce dignità all'impegno, accresce anche responsabilità nel servizio del bene comune e consegna la gioia di paese.In questa gioia di paese, incontrando in dialetto "u léupe abbàsce a la gròtte e la làupe abbàsce o pùzze" nelle mie esplorazioni sotterranee del 1984-85, il giorno successivo abbiamo incontrato di nuovo il nonno della fontana di "Chianca scritta", ze' Luigi Matarrese, mentre abbiamo salutato accanto la figlia emigrata in Svizzera e abbiamo letto con piacere dalla Svizzera il pensiero scritto su Canosaweb del nipote, in un quartiere senza frontiere. Seduti sul marciapiede insieme al nonno lo intervistiamo con l'opera volontaria dell'amico Sabino Mazzarella, davanti alla sua casetta affacciata sul marciapiede, un sottano che porta i segni dell'antico e del moderno, con la "rézze", la tendina che apriva l'uscio di casa d'estate e con il cancello di ferro, che chiude oggi ai ladri e malviventi. Nel silenzio di un tempo, ze' Luigi ricorda e racconta il rumore dei carretti che partivano di notte per i campi, sbattanedo sui ciottoli grossi che pavimentavano la via della Stazione. I passi del nonno sono molto usurati dalla fatica fatta sempre a piedi; poi sfregando il pollice e le dita della mano destra, nel linguaggio di sfregare la banconota e la moneta, ze' Luigi evoca in dialetto : "non tenevo i soldi per comprare un carretto, un cavallo e andavo al lavoro a piedi". Ricordiamo questi nostri antenati, quando eravamo povera gente, con la bisaccia sulle spalle, mentre vogliamo dedicare questo premio alla fatica a piedi dei nostri contadini, alla fatica delle braccia dei nostri campi e delle nostre mamme che impastavano di notte il pane quotidiano.
Dopo il dialogo e il racconto, rivediamo nel passato la carrozza che va alla Stazione, "alzati, ze' Luigi, saliamo in carrozza, si va alla Stazione, si parte col treno, dall'Italia alla Svizzera, dal passato al futuro"….la storia continua sulla via della Stazione! Ritorno in alto presso la villetta, mentre ascoltiamo nello spirito il suono di campana della Chiesa di Santa Teresa; incontriamo un macellaio di zona, Serra Michele che evoca: "àme crescéute a rèpe e penecùtte", "siamo cresciuti con rape e pancotto", che dovremmo esporre oggi all'EXPO Milano 2015 insieme ai vini canosini portati dai signori Lenoci; davanti alle Scuole Elementari Mazzini, bevo un sorso di acqua fresca e ristoratrice alla fontanina storica, che ho inserito nel Centenario dell'Acquedotto Pugliese; rileggo la lapide di terracotta con l'iscrizione "Vico Maneggio" salutando il mio parrucchiere Paolo con i suoi due piccoli figli; leggiamo insieme ai bambini l'intitolazione della stradina; poi saluto "Paolo, il parrucchiere del Maneggio,/ barba e capelli su uno storico seggio", sperando che mi restino nel tempo ancora i capelli bianchi che raccontano e scrivono la storia della strada di paese. L'amico Sabino Mazzerella ha realizzato un video su you tube, "La via della Stazione" di Canosa di Puglia, che si può sfogliare con il link https://youtu.be/cWPoXxb4X-s
Grazie Sabino!
Salute a Voi! maestro Peppino Di Nunno
Voglio perciò rivolgere il mio sentito "grazie!" agli operatori della festa. Ogni premio esprime la condivizione delle opere, conferisce dignità all'impegno, accresce anche responsabilità nel servizio del bene comune e consegna la gioia di paese.In questa gioia di paese, incontrando in dialetto "u léupe abbàsce a la gròtte e la làupe abbàsce o pùzze" nelle mie esplorazioni sotterranee del 1984-85, il giorno successivo abbiamo incontrato di nuovo il nonno della fontana di "Chianca scritta", ze' Luigi Matarrese, mentre abbiamo salutato accanto la figlia emigrata in Svizzera e abbiamo letto con piacere dalla Svizzera il pensiero scritto su Canosaweb del nipote, in un quartiere senza frontiere. Seduti sul marciapiede insieme al nonno lo intervistiamo con l'opera volontaria dell'amico Sabino Mazzarella, davanti alla sua casetta affacciata sul marciapiede, un sottano che porta i segni dell'antico e del moderno, con la "rézze", la tendina che apriva l'uscio di casa d'estate e con il cancello di ferro, che chiude oggi ai ladri e malviventi. Nel silenzio di un tempo, ze' Luigi ricorda e racconta il rumore dei carretti che partivano di notte per i campi, sbattanedo sui ciottoli grossi che pavimentavano la via della Stazione. I passi del nonno sono molto usurati dalla fatica fatta sempre a piedi; poi sfregando il pollice e le dita della mano destra, nel linguaggio di sfregare la banconota e la moneta, ze' Luigi evoca in dialetto : "non tenevo i soldi per comprare un carretto, un cavallo e andavo al lavoro a piedi". Ricordiamo questi nostri antenati, quando eravamo povera gente, con la bisaccia sulle spalle, mentre vogliamo dedicare questo premio alla fatica a piedi dei nostri contadini, alla fatica delle braccia dei nostri campi e delle nostre mamme che impastavano di notte il pane quotidiano.
Dopo il dialogo e il racconto, rivediamo nel passato la carrozza che va alla Stazione, "alzati, ze' Luigi, saliamo in carrozza, si va alla Stazione, si parte col treno, dall'Italia alla Svizzera, dal passato al futuro"….la storia continua sulla via della Stazione! Ritorno in alto presso la villetta, mentre ascoltiamo nello spirito il suono di campana della Chiesa di Santa Teresa; incontriamo un macellaio di zona, Serra Michele che evoca: "àme crescéute a rèpe e penecùtte", "siamo cresciuti con rape e pancotto", che dovremmo esporre oggi all'EXPO Milano 2015 insieme ai vini canosini portati dai signori Lenoci; davanti alle Scuole Elementari Mazzini, bevo un sorso di acqua fresca e ristoratrice alla fontanina storica, che ho inserito nel Centenario dell'Acquedotto Pugliese; rileggo la lapide di terracotta con l'iscrizione "Vico Maneggio" salutando il mio parrucchiere Paolo con i suoi due piccoli figli; leggiamo insieme ai bambini l'intitolazione della stradina; poi saluto "Paolo, il parrucchiere del Maneggio,/ barba e capelli su uno storico seggio", sperando che mi restino nel tempo ancora i capelli bianchi che raccontano e scrivono la storia della strada di paese. L'amico Sabino Mazzerella ha realizzato un video su you tube, "La via della Stazione" di Canosa di Puglia, che si può sfogliare con il link https://youtu.be/cWPoXxb4X-s
Grazie Sabino!
Salute a Voi! maestro Peppino Di Nunno