Cripta S.Sabino Canosa
Cripta S.Sabino Canosa
Stilus Magistri

Le antiche epigrafi della Cripta di San Sabino

Il volere divino nella santità del Vescovo Sabino

"Très belle Cathédrale Romane, crypte magnifique, accueil religieux par musique á l'armonium! Roland Gougeon FRANCE. Così scriveva nel registro dei visitatori nel 2010 un visitatore francese: "bellissima Cattedrale romana. Cripta magnifica. Accoglienza religiosa con musica dell'armonium". Merci. Noi ci soffermiamo scendendo nella magnifica cripta che custodisce e venera le spoglie del Vescovo Sabino, traslate il 1° Agosto dell'800 dall'Antica Cattedrale di San Pietro alla nuova Cattedrale distante mille passi e intitolata "subrogatam" a San Sabino. È un luogo di culto e di devozione popolare, quando i nostri padri scendevano in preghiera "abbàsce o seccòrpe", "giù al Soccorpo", nel rito della scala santa e risalendo senza volgere le spalle alla tomba del Santo. L'epigrafe marmorea sulla tomba attesta la traslazione avvenuta al tempo dell'Arcivescovo Canosino Pietro : PETRVS CANVSINVS ARCHIEPŜ POSVIT HIC CORPVS BEATI SABINI. La Relatio Ecclesiae del Prevosto Tortora (cap. VI, paragrafo § I), attingendo dall'Anonimo scrittore della Vita Sancti Sabini. riporta la Translatio Corporis S. Sabini a vetere Cathedrali ad aliam Ecclesiam illi subrogatam ("Traslazione del Corpo di S. Sabino dalla vecchia Cattedrale ad un'altra Chiesa a lui rinominata").

Dopo l'epigrafe della traslazione del MCMXXIX del reliquiario del Capo di San Sabino, trafugato e ritrovato da noi nella foto documentale e nelle fonti storiche dell'Archivio Storico Diocesano di Andria, ci soffermiamo nella lettura di due frammenti lapidari trascurati e decifrati nel 2010 da Padre Gerardo Cioffari, Storico della Basilica di San Nicola di Bari, esperto di latino classico e medievale, cui siamo grati come comunità, non avendo ancora attestato un riconoscimento ufficiale sulle vie diomedee per il suo sevizio unico nell'epigrafia sabiniana e nella storia di Beomondo. Le sue interpretazioni, con le conferenze a Bari, vanno dalla Cattedra episcopale della Cattedrale al Mausoleo di Boemondo; alla sapiente lettura nel 2013 del documento del Prevosto Rosati sulle Catacombe di Santa Sofia ottenuto dall'Archivio del Vaticano; alla lapide del SINDICVS del 1509 posta nell'800 con negligenza sottosopra in un ballatoio del rione Castello, dove attende da anni di essere degnamente posta e custodita essendo un unicum in pietra dell'albo storico dei Sindaci, da noi riscoperto e divulgato in un'opera volontaria del 2009. Siamo scesi in cripta avvalendoci del servizio fotografico volontario degli amici Sabino Mazzarella e Michele Di Ruggero, cui porgiamo la nostra gratitudine.

L'iscrizione della "Casa grandissima"
L'iscrizione posta nella parete in basso nella cripta rimanda ad un latino medievale per i caratteri e le peculiari abbreviazioni.
IM PARVA ʡDEM - FUERÃ ʡUE MAXIMA PRIDÊ,
(svolgimento)
Im(mo) parva quidam fuerat que maxima pride(m)
(traduzione)
In verità era sta piccola questa casa, ma da tempo è divenuta grandissima,
riferita alla notorietà della Chiesa scavata, Soccorpo (sub- corpo), e poi divenuta cripta di San Sabino.

L'iscrizione dello splendore del tempio di San Sabino
L'altra iscrizione riportata in latino classico è posta significativamente a destra all'inizio della scala che scende nella cripta alla tomba del Santo.
NVTV DIVINO CLARVIT DOM • ISTA SABINO
Per volontà divina splendette questa Casa (DOMUS) per Sabino,
riferita al tempio edificato da San Sabino (ab ipso Sabino , dum in humanis ageret, a fundamentis excitatis, "(dalle fondamenta elevate, mentre era in vita, ...cioè nel VI secolo), e divenuto magnifico dopo la traslazione delle spoglie del Santo Vescovo.

La Docente Marida Pierno nell'opera, " Le iscrizioni della Cripta della Cattedrale di Canosa", ritiene che la suddetta lapide sia un frammento lapideo della stessa Cattedrale, reimpiantato nei diversi restauri della Cripta. In altre sedi si ritiene che sia un frammento proveniente dalla Cattedrale antica di San Pietro. Per volontà di Dio (NVTV DIVINO) continua a splendere (claruit), oggi più di ieri, questo Tempio (Ista Domus) nella devozione a San Sabino, a Maria SS. della Fonte e a Sant'Alfonso, Coelestes Patroni apud Deum di Canosa, nella Fede in Cristo Signore.
Buona festa nella gioia e nella luce "du parète" e dello spirito.
maestro Peppino Di Nunno
Calende di Agosto A. D. 2018
Padre Gerardo CioffariSan Sabino CanosaEPIGRAFE Nutu DivinoMaestro Giuseppe Di Nunno
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