Stilus Magistri
Lo “scoppio” dei papaveri con Michele Mirabella
Riscoprendo i giochi in Europa
venerdì 19 luglio 2019
18.08
Sulle vie della natura e della cultura, delle tradizioni del territorio dei fiori dei prati selvatici dei Papaveri rossi, abbiamo realizzato un opuscolo di 12 pagine a colori sul Papaver Rhoeas, dalle radici dell'Antica Grecia e dell'Antica Roma con i papaveri sul capo della dea Cerere, fino ai nostri padri, alla nostra infanzia, alle comuni tradizioni nella popolazione francese e germanica. É un'opera nuova e unica che riscopre il Rosolaccio, in dialetto canosino "u scecquàcquele" in Puglia, a Matera nella Lucania, nel Veneto, in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, con l'accoglienza delle Ambasciate di riferimento e del Parlamento Europeo che ci ha scritto nella persona del Presidente uscente on.le Taviani e dell'EAC, Commissione di Cultura Europea. Questa "cittadinanza europea" al Rosolaccio partito dall'altura della Chiesa di Costantinopoli e sbocciato nei prati d'Italia, come a Castelluccio di Norcia e in Europa, in francese, in tedesco, in inglese.
Lo scorso 6 luglio in occasione della presenza del prof. Michele Mirabella, a Canosa per la XX Edizione del Premio Diomede, abbiamo avuto l'opportunità sulle vie diomedee che percorriamo, studiamo e pubblichiamo da decenni, di consegnare l'opuscolo stampato a colori all'illustre ospite. Presentato come "storico del territorio" dal Sindaco Roberto Morra, che ringraziamo per la presentazione e condivisione che conferisce dignità all'opera, di cui si auspica divulgazione nelle Scuole e nelle Associazioni. Consegniamo il progetto, sottoscritto dalla Dirigente Scolastica Dottoressa Nadia Landolfi e dalla Professoressa Nunzia Silvestri, Dirigente del Liceo Statale Enrico Fermi, entusiasta con ammirazione ciceroniana delle "cose nuove" dello studio. La consegna dell'opuscolo è avvenuta nella Biblioteca Comunale di Canosa nella visita di Mirabella alla presenza del Sindaco, di Sabino D'Aulisa, della Dottoressa Angela Valentino, di Bartolo Carbone e Marco Tullio Milanese. Con Michele Mirabella evochiamo il lessico dialettale canosino e barese del Papavero rosso e accenniamo ai giochi dei bambini con i petali del fiore rosso. Rievocando i ricordi il Professor Mirabella con le sue mani ci ha presentato in diretta senza suggerimenti con stupore il gioco di far scoppiare i petali sulla mani, provocando lo "schiocco", che si radica poi nel lessico dialettale e nella voce onomatopeica del dialetto canosino. Lo stesso lessico onomatopeico si ritrova nel dialetto del territorio foggiano e barese, a Bari, a Matera e sorprendentemente nel francese "coquelicot" da "claquer" e nel tedesco della bassa Austria e della Germania, "klatschrose" e "klatschmohn".
Nella mattina del 16 luglio scorso, sulle vie del paese nativo di Mirabella, contattando la Biblioteca Comunale di Bitonto, abbiamo rievocato la "paparòine", o papaverina riferita al papavero con petali viola con la "papagne" che si utilizzava impropriamente per favorire il sonno dei lattanti; ma abbiamo ascoltato telefonicamente il gioco del papavero rosso o "scecattabuàtte", nel lessico simile a Minervino "scecattabùtte". Grazie alla Biblioteca bitontina! E il gioco lo ricordiamo noi settantenni come Michele Mirabella, ma anche lo evocano l'amico ottantenne del Condominio Ignazio Di Nunno e il giovane fioraio Antonio dell'Antica Fioreria di Piazza Terme di Canosa. Ma valicando gli Appennini e le Alpi ritroviamo in una complessa ricerca filologica, nell'indicazione di Canosini trapiantati a Monaco in Germania, ritroviamo l'Associazione dei Parchi Naturali in Germania che scrive in tedesco:
Wusstest Du, dass der Klatschmohn "Klatschmohn" heißt, weil es ganz laut klatscht, wenn Du auf die Blüte schlägst?! Continua il testo in tedesco.
Lo sapevi che il papavero si chiama "papavero" perché batte forte quando colpisci il fiore ?!
Per fare ciò, metti insieme il pollice e l'indice della mano sinistra in modo che le punte delle dita tocchino e formino un cerchio. Coprire il buco con un petalo di papavero e colpire con esso il palmo della mano libera.
I testi da noi ritrovati in tedesco sono stati gentilmente tradotti dalla Professoressa Viviana Casamassima, che ci fa riscoprire la pregevole tela dipinta dalla madre ottantenne Maria Iacoviello, che dipinge i papaveri rossi in via della Murgetta, sul colle storico di San Pietro. Che meraviglia!
E la stessa Ambasciata di Germania a Roma dalla Direzione dell'Ufficio Affari Culturali ci ha trasmesso una lettera in cui si stima "interessante apprendere le comuni radici linguistiche e culturali dei paesi europei legate a questi fiori. Abbiamo inoltrato il progetto ai Presidi delle tre Scuole germaniche in Italia". Bellezza della cultura, ponte anche per tanti beni culturali!
Giochiamo, cari bambini, con lo scoppio non digitale, ma manuale dell'homo habilis e sapiens, dell'HOMO LUDENS, dell'uomo che gioca con i petali del Papavero rosso. Rievochiamo con emozioni con Michele Mirabella lo scoppio del petalo come alleghiamo in una foto di archivio familiare. È un gioco da cittadinanza europea partito dai prati selvatici di Costantinopoli di Canosa di Puglia e che hanno ricevuto in questi giorni una lettera di "ringraziamento" per l'opuscolo del Papaver Rhoeas dal Comune di Pederobba (TV) nel legame di Amicizia; dal Sindaco di Matera, Presidente della Fondazione Matera 2019, Avv. Raffaello de Ruggeri che apprezza "la stimolante ricerca sul papavero rosso, icona di natura e di cultura". Condivisione soprattutto dal cuore dell'Unione Europea, dal Presidente uscente On.le Taviani; dalla Direzione dell'EAC di Bruxelles, Commissione dell'Istruzione, della Gioventù, dello Sport, della Cultura. La Stessa Commissione ringraziandoci ci ha scritto: "l'opuscolo da lei prodotto, attraverso un esempio semplice e chiaro, come quello del Papavero Rosso, mette in luce le comuni radici culturali e linguistiche delle popolazioni europee".
Dai prati di Canosa, di Puglia, del Veneto, "mille Papaveri rossi" sbocciano nei prati dei popoli europei, nella riscoperta anche di altre comuni radici culturali e sociali d'Italia e d'Europa.
Maestro Peppino Di Nunno
Riproduzione riservata
Lo scorso 6 luglio in occasione della presenza del prof. Michele Mirabella, a Canosa per la XX Edizione del Premio Diomede, abbiamo avuto l'opportunità sulle vie diomedee che percorriamo, studiamo e pubblichiamo da decenni, di consegnare l'opuscolo stampato a colori all'illustre ospite. Presentato come "storico del territorio" dal Sindaco Roberto Morra, che ringraziamo per la presentazione e condivisione che conferisce dignità all'opera, di cui si auspica divulgazione nelle Scuole e nelle Associazioni. Consegniamo il progetto, sottoscritto dalla Dirigente Scolastica Dottoressa Nadia Landolfi e dalla Professoressa Nunzia Silvestri, Dirigente del Liceo Statale Enrico Fermi, entusiasta con ammirazione ciceroniana delle "cose nuove" dello studio. La consegna dell'opuscolo è avvenuta nella Biblioteca Comunale di Canosa nella visita di Mirabella alla presenza del Sindaco, di Sabino D'Aulisa, della Dottoressa Angela Valentino, di Bartolo Carbone e Marco Tullio Milanese. Con Michele Mirabella evochiamo il lessico dialettale canosino e barese del Papavero rosso e accenniamo ai giochi dei bambini con i petali del fiore rosso. Rievocando i ricordi il Professor Mirabella con le sue mani ci ha presentato in diretta senza suggerimenti con stupore il gioco di far scoppiare i petali sulla mani, provocando lo "schiocco", che si radica poi nel lessico dialettale e nella voce onomatopeica del dialetto canosino. Lo stesso lessico onomatopeico si ritrova nel dialetto del territorio foggiano e barese, a Bari, a Matera e sorprendentemente nel francese "coquelicot" da "claquer" e nel tedesco della bassa Austria e della Germania, "klatschrose" e "klatschmohn".
Nella mattina del 16 luglio scorso, sulle vie del paese nativo di Mirabella, contattando la Biblioteca Comunale di Bitonto, abbiamo rievocato la "paparòine", o papaverina riferita al papavero con petali viola con la "papagne" che si utilizzava impropriamente per favorire il sonno dei lattanti; ma abbiamo ascoltato telefonicamente il gioco del papavero rosso o "scecattabuàtte", nel lessico simile a Minervino "scecattabùtte". Grazie alla Biblioteca bitontina! E il gioco lo ricordiamo noi settantenni come Michele Mirabella, ma anche lo evocano l'amico ottantenne del Condominio Ignazio Di Nunno e il giovane fioraio Antonio dell'Antica Fioreria di Piazza Terme di Canosa. Ma valicando gli Appennini e le Alpi ritroviamo in una complessa ricerca filologica, nell'indicazione di Canosini trapiantati a Monaco in Germania, ritroviamo l'Associazione dei Parchi Naturali in Germania che scrive in tedesco:
Wusstest Du, dass der Klatschmohn "Klatschmohn" heißt, weil es ganz laut klatscht, wenn Du auf die Blüte schlägst?! Continua il testo in tedesco.
Lo sapevi che il papavero si chiama "papavero" perché batte forte quando colpisci il fiore ?!
Per fare ciò, metti insieme il pollice e l'indice della mano sinistra in modo che le punte delle dita tocchino e formino un cerchio. Coprire il buco con un petalo di papavero e colpire con esso il palmo della mano libera.
I testi da noi ritrovati in tedesco sono stati gentilmente tradotti dalla Professoressa Viviana Casamassima, che ci fa riscoprire la pregevole tela dipinta dalla madre ottantenne Maria Iacoviello, che dipinge i papaveri rossi in via della Murgetta, sul colle storico di San Pietro. Che meraviglia!
E la stessa Ambasciata di Germania a Roma dalla Direzione dell'Ufficio Affari Culturali ci ha trasmesso una lettera in cui si stima "interessante apprendere le comuni radici linguistiche e culturali dei paesi europei legate a questi fiori. Abbiamo inoltrato il progetto ai Presidi delle tre Scuole germaniche in Italia". Bellezza della cultura, ponte anche per tanti beni culturali!
Giochiamo, cari bambini, con lo scoppio non digitale, ma manuale dell'homo habilis e sapiens, dell'HOMO LUDENS, dell'uomo che gioca con i petali del Papavero rosso. Rievochiamo con emozioni con Michele Mirabella lo scoppio del petalo come alleghiamo in una foto di archivio familiare. È un gioco da cittadinanza europea partito dai prati selvatici di Costantinopoli di Canosa di Puglia e che hanno ricevuto in questi giorni una lettera di "ringraziamento" per l'opuscolo del Papaver Rhoeas dal Comune di Pederobba (TV) nel legame di Amicizia; dal Sindaco di Matera, Presidente della Fondazione Matera 2019, Avv. Raffaello de Ruggeri che apprezza "la stimolante ricerca sul papavero rosso, icona di natura e di cultura". Condivisione soprattutto dal cuore dell'Unione Europea, dal Presidente uscente On.le Taviani; dalla Direzione dell'EAC di Bruxelles, Commissione dell'Istruzione, della Gioventù, dello Sport, della Cultura. La Stessa Commissione ringraziandoci ci ha scritto: "l'opuscolo da lei prodotto, attraverso un esempio semplice e chiaro, come quello del Papavero Rosso, mette in luce le comuni radici culturali e linguistiche delle popolazioni europee".
Dai prati di Canosa, di Puglia, del Veneto, "mille Papaveri rossi" sbocciano nei prati dei popoli europei, nella riscoperta anche di altre comuni radici culturali e sociali d'Italia e d'Europa.
Maestro Peppino Di Nunno
Riproduzione riservata