Stilus Magistri
Luigi Buonvino, un pittore canosino
Decennale di un Calendario storico
sabato 8 ottobre 2016
12.32
Era l'ottobre del 2006, quando avevo completato faticosamente ma con gioia la ricerca storica ed artistica che per la prima volta recuperava in maniera organica la memoria del pittore Luigi Buonvino(16/07/1893-21/08/1961), che avevo conosciuto col suo camice nero nella Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia(BT) da ragazzo. La ricerca si svolgeva in una indagine sul campo con le conoscenze di Amato Sica, del suo allievo Peppino Matarrese, dei nipoti di Bari; scoprendo a sei metri di altezza affreschi sconosciuti come quello di Dante Alighieri nella Scuola Mazzini e quelli del Palazzo Maddalena restaurato diligentemente dal dottor Sergio Fontana; ritrovando e contattando per la prima volta il testimone di Bella, Prof. Mario Martone(88 anni), che abbiamo oggi ascoltato. Rintracciando le radici del nome del pittore; rintracciando suo figlio Antonio a Milano in un dialogo di grande testimonianza che supera i critici d'arte; ritrovando la sua tomba di famiglia nel Camposanto, dove il respiro umano abbattuto da una fatale caduta di lavoro, il 21 Agosto del 1961 si fece anima in cielo, in quel cielo che aveva dipinto più volte alla Vergine Maria nelle Chiese di Bella in provincia di Potenza, a San Marco in Lamis e nella Cappella della Madonna della Fonte a Canosa con le iscrizioni in latino, che attestano l'elevata formazione umanistica del "professore di disegno e pittore".
Consegnando questa ricerca storica e artistica al Parroco della Cattedrale, Mons. Felice Bacco, nacque "l'idea di Don Felice del Calendario a colori IL CAMPANILE 2007, quale riconoscimento alla figura del pittore Buonvino e quale messaggio di storia, arte e religione attraverso un tassello del patrimonio artistico canosino". Ricordo le parole di Don Felice nella sua sensibilità umana e nella competenza storica, artistica e religiosa: "sarà bello che ogni mattina, per dodici mesi, la gente levi lo sguardo sulle sue opere, su un affresco d'arte". A Natale del 2006, dieci anni fa, veniva divulgato questo Calendario storico e artistico con "le tavolozze di un pittore canosino, Luigi Liberato Buonvino", con la copertina del dio mitologico Bacco fra pampini e grappoli di uva e tra anfore, phiale e boccali della Canosa archeologica. Buonvino aveva affrescato la Canosa archeologica in un Bar del corso San Sabino, apponendo la sua firma ed il suo messaggio, che ancora oggi parla ai nostri occhi: "Omaggio alla terra natia e alle sue genti laboriose, sobrie e dal cuore ardente. L L Buonvino 955". Così ha conosciuto la gente canosina, vivendo il duro periodo bellico, quando a Bella in provincia di Potenza "si offriva un dipinto per un tozzo di pane", come riferisce il Prof. Mario Martone, già Sindaco di Bella e oggi vegliardo di 88 anni, che abbiamo riascoltato con piacere dopo dieci anni dalla ricerca storica e artistica.
E, dalla cattedra dei maestri di Scuola, che promuovono la funzione didattica ed educativa della storia dell'arte, da noi studiata anche in un apposito testo di Scuola Media, abbiamo svolto una lezione interattiva in un Collegio dei Docenti della Scuola Elementare Giuseppe Mazzini di Canosa, allora retta dalla Direttrice Dott.ssa Anna Cianci ed oggi dalla Dirigente Dott.ssa Grazia Di Nunno, che custodisce una stampa donata nella sala dell'affresco di Dante Alighieri, che educa ancora oggi con le figure in nero di seppia di Don Bosco, l'educatore, di Giovanni Pascoli, il poeta, di Michetti, il pittore, di Enrico Fermi, lo scienziato, quasi a voler suggellare il processo umano cognitivo e formativo con la pedagogia e religione cristiana, con la poesia e la pittura, con le scienze, con la Lingua italiana del sommo poeta. La pubblicazione del Calendario, che riportava sul retro la sintesi della ricerca storica, aprì il sipario sulla storia dell'arte del pittore Buovino, con le iniziative apprezzate successive di altri studiosi che hanno valorizzato fino ad oggi l'arte del Buonvino. Non sono un critico d'arte, ma come i maestri fanno "educazione all'immagine", riteniamo che la storia dell'arte e dell'artista raccolte nel Calendario costituiscano, con la ricerca storica, le scoperte e le fonti ritrovate, un patrimonio di conoscenza che concorre a comprendere l'arte e ne è fondamento..
Nel convegno qualificato svoltosi negli anni scorsi non abbiamo avuto la condivisione dell'invito e del coinvolgimento della ricerca del Calendario, che comunque costituì fonte di conoscenza, a valorizzare non solo l'autore, ma le persone che contribuirono alle scoperte. Lo stesso figlio Antonio non comparve per regolamento nel Premio Diomede alla memoria(anno 2011), che con merito fu attribuito al pittore. Se "tempus fugit" ed i calendari passano nel tempo, il Calendario Buonvino resta nel tempo e se la linea del tempo cade talvolta nell'oblio, la ricerca storica e artistica del Buonvino del 2006 pubblicata nel Calendario, e poi usata, merita di non essere omessa e di approdare nei convegni e Musei, per il suo contenuto ancora oggi sfogliato nel Calendario dal Prof. Martone di Bella e dal figlio Antonio da Milano. Insieme a queste persone, insieme al giovane ex alunno Giuseppe Del Muro che salì nella Scuola Mazzini a sei metri di altezza a fotografare la firma del Buonvino su Dante Alighieri, insieme ad Amato Sica, a Peppino Matarrese, al dott. Sergio Fontana, alla Signora Anna Fontana e Annamaria Sinesi, ai titolari del Bar Iacobone al Corso, al Prof. Martone, al pittore Peppino Matarrese autore del dipinto dello stemma sulla vetrata d'ingresso del Comune di Canosa, ai Docenti della Scuola Mazzini, insieme a tutti siamo fieri di aver scritto nel Calendario storico con le mani di Don Felice Bacco questa memoria di storia dell'arte e dell'artista, riconciliando i figli orfani con Canosa e con la Cattedrale di San Sabino, scrivendo una pagina di storia nel patrimonio culturale e spirituale delle nostre "genti laboriose, sobrie e dal cuore ardente", rendendo anche noi "omaggio alla terra natia" di Canosa di Puglia, "Città d'Arte e di Cultura".
maestro Peppino Di Nunno
Canosa di Puglia, ottobre 2016, decennale della ricerca.
Consegnando questa ricerca storica e artistica al Parroco della Cattedrale, Mons. Felice Bacco, nacque "l'idea di Don Felice del Calendario a colori IL CAMPANILE 2007, quale riconoscimento alla figura del pittore Buonvino e quale messaggio di storia, arte e religione attraverso un tassello del patrimonio artistico canosino". Ricordo le parole di Don Felice nella sua sensibilità umana e nella competenza storica, artistica e religiosa: "sarà bello che ogni mattina, per dodici mesi, la gente levi lo sguardo sulle sue opere, su un affresco d'arte". A Natale del 2006, dieci anni fa, veniva divulgato questo Calendario storico e artistico con "le tavolozze di un pittore canosino, Luigi Liberato Buonvino", con la copertina del dio mitologico Bacco fra pampini e grappoli di uva e tra anfore, phiale e boccali della Canosa archeologica. Buonvino aveva affrescato la Canosa archeologica in un Bar del corso San Sabino, apponendo la sua firma ed il suo messaggio, che ancora oggi parla ai nostri occhi: "Omaggio alla terra natia e alle sue genti laboriose, sobrie e dal cuore ardente. L L Buonvino 955". Così ha conosciuto la gente canosina, vivendo il duro periodo bellico, quando a Bella in provincia di Potenza "si offriva un dipinto per un tozzo di pane", come riferisce il Prof. Mario Martone, già Sindaco di Bella e oggi vegliardo di 88 anni, che abbiamo riascoltato con piacere dopo dieci anni dalla ricerca storica e artistica.
E, dalla cattedra dei maestri di Scuola, che promuovono la funzione didattica ed educativa della storia dell'arte, da noi studiata anche in un apposito testo di Scuola Media, abbiamo svolto una lezione interattiva in un Collegio dei Docenti della Scuola Elementare Giuseppe Mazzini di Canosa, allora retta dalla Direttrice Dott.ssa Anna Cianci ed oggi dalla Dirigente Dott.ssa Grazia Di Nunno, che custodisce una stampa donata nella sala dell'affresco di Dante Alighieri, che educa ancora oggi con le figure in nero di seppia di Don Bosco, l'educatore, di Giovanni Pascoli, il poeta, di Michetti, il pittore, di Enrico Fermi, lo scienziato, quasi a voler suggellare il processo umano cognitivo e formativo con la pedagogia e religione cristiana, con la poesia e la pittura, con le scienze, con la Lingua italiana del sommo poeta. La pubblicazione del Calendario, che riportava sul retro la sintesi della ricerca storica, aprì il sipario sulla storia dell'arte del pittore Buovino, con le iniziative apprezzate successive di altri studiosi che hanno valorizzato fino ad oggi l'arte del Buonvino. Non sono un critico d'arte, ma come i maestri fanno "educazione all'immagine", riteniamo che la storia dell'arte e dell'artista raccolte nel Calendario costituiscano, con la ricerca storica, le scoperte e le fonti ritrovate, un patrimonio di conoscenza che concorre a comprendere l'arte e ne è fondamento..
Nel convegno qualificato svoltosi negli anni scorsi non abbiamo avuto la condivisione dell'invito e del coinvolgimento della ricerca del Calendario, che comunque costituì fonte di conoscenza, a valorizzare non solo l'autore, ma le persone che contribuirono alle scoperte. Lo stesso figlio Antonio non comparve per regolamento nel Premio Diomede alla memoria(anno 2011), che con merito fu attribuito al pittore. Se "tempus fugit" ed i calendari passano nel tempo, il Calendario Buonvino resta nel tempo e se la linea del tempo cade talvolta nell'oblio, la ricerca storica e artistica del Buonvino del 2006 pubblicata nel Calendario, e poi usata, merita di non essere omessa e di approdare nei convegni e Musei, per il suo contenuto ancora oggi sfogliato nel Calendario dal Prof. Martone di Bella e dal figlio Antonio da Milano. Insieme a queste persone, insieme al giovane ex alunno Giuseppe Del Muro che salì nella Scuola Mazzini a sei metri di altezza a fotografare la firma del Buonvino su Dante Alighieri, insieme ad Amato Sica, a Peppino Matarrese, al dott. Sergio Fontana, alla Signora Anna Fontana e Annamaria Sinesi, ai titolari del Bar Iacobone al Corso, al Prof. Martone, al pittore Peppino Matarrese autore del dipinto dello stemma sulla vetrata d'ingresso del Comune di Canosa, ai Docenti della Scuola Mazzini, insieme a tutti siamo fieri di aver scritto nel Calendario storico con le mani di Don Felice Bacco questa memoria di storia dell'arte e dell'artista, riconciliando i figli orfani con Canosa e con la Cattedrale di San Sabino, scrivendo una pagina di storia nel patrimonio culturale e spirituale delle nostre "genti laboriose, sobrie e dal cuore ardente", rendendo anche noi "omaggio alla terra natia" di Canosa di Puglia, "Città d'Arte e di Cultura".
maestro Peppino Di Nunno
Canosa di Puglia, ottobre 2016, decennale della ricerca.