Stilus Magistri
Madonna della Fonte, Patrona di Canosa
Ritrovata da tre secoli come “Primizia dell’Umanità”
sabato 10 aprile 2021
23.42
Nell'Ottava di Pasqua si celebra la Festività religiosa e civile della Madonna della Fonte, Patrona di Canosa, ritrovata da tre secoli come "Primizia dell'Umanità", nelle offerte delle primizie della terra, Infatti anche nelle tradizioni popolari il linguaggio dialettale la connotava come "Madònne de li gùnghele", cioè degli "ònguli" , dei baccelli di fave che adornavano i paliotti della processione, come descritti a noi dal Maestro Tommaso Greco, nato nel 1920. Maria "primizia dell'umanità" è il primo frutto dell'umanità nuova che rinasce dalla Pasqua. L'icona Bizantina della Madonna (XII sec.) diventa oggetto di grande venerazione a partire dalla fine del 1500.
Il Prevosto TORTORA del '700
Ritroviamo nelle nostre ricerche filologiche le fonti del Prevosto Tortora nella relatio Ecclesiae Canusinae, dove la Patrona di Canosa viene denominata Maria SS. A FONTE, non con il complemento di specificazione, in latino FONTIS, ma di origine "de Fonte", come negli atti del Vaticano della Incoronazione, da noi ritrovati e tradotti dal latino con il Prof. Pasquale Di Nunno.
"Ogni anno nel mese di Aprile"
(Sanctissimae Virginis A FONTE) , antiquissima Imago, in tabula expressa, etsi vetustate Cariosa, integra tamen quoad vultus SS. Matris, et Filii ambitum, quam proinde magna veneratione, prosequuntur Canusini ("antichissima icona, dipinta su tavola, anche se corrosa dall'antichità, tuttavia integra per quel che riguarda il volto della SS. Madre e l'abbraccio del Figlio. La stessa dunque i Canosini venerano con grande devozione").
Ogni anno nel mese di Aprile si svolgeva una solenne festività a Maria SS. della Fonte con processione, a spese della Cittadinanza, (quotannis mense Aprili Solemnissimam festivitatem, Civitatis sumptibus, ….Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
Fonti del Can.co de Muro della Cattedrale del 1914
Nell'Archivio Storico della Cattedrale di San Sabino viene custodito il manoscritto del 1914 del Canonico Vincenzo de Muro, insigne studioso del tempo, da noi ritrovato nel 2019 nella Biblioteca Apostolica Vaticana, BAV, congiuntamente alla scoperta della pergamena del Decretum di Incoronazione dell'Icona di Maria SS.ma de Fonte, di cui abbiamo celebrato il Centenario di Incoronazione avvenuta nel 1919.
Il manoscritto di 42 pagine, prezioso documento storico della Chiesa e del Paese, descrive la processione nella Domenica in Albis dell'Icona prodigiosa della Madonna Protettrice di Canosa.
L'icona su tavola della Madonna de Fonte fu adornata nel 1906 del tempietto di argento a cura della pia donna Filomena Sinesi.
«Così adornato il vetusto simulacro, è portato trionfalmente in processione nella solenne festività che si celebra in onore di Lei, nella domenica in albis, ottava della Pasqua di Resurrezione di ogni anno.
Oltre alle solenni funzioni in Chiesa e alle illuminazioni e musiche che allietano la città festante, è degna di nota la caratteristica offerta delle primizie, così dette, che si fanno alla Augusta Vergine, cioè l'offerta dei primi frutti, che nella incipiente stagione primaverile la terra produce. Grossi baccelli di fave e piselli pendenti dalle verdi piante, manipoli di spighe di grano e biada ancora immature, ramoscelli frontoni di alberi di svariate qualità di frutti del tutto acerbi, prugna, mele, pere, albicocche; tutto viene religiosamente portato dalle campagne e se ne costruiscono degl'ingegnosi trofei, intrecciati con nastri di seta e con eleganti serti di fiori artificiali.
Dei più belli di tali trofei se ne adorna la miracolosa Effigie; gli altri poi, innumerevoli e foggiati a varie guise, vanno ad ornare gli stendardi, i crocifissi e i funali delle numerose Confraternite, in modo che le vie percorse dalla solenne processione vi sembrano fantastici e semimoventi giardini, adorni di piante illegiadrite di fiori e di frutti.
A questa guisa, preceduta la caratteristica e imponente processione da tutte le Confraternite religiose, dai Chierici e da tutto il Clero, e seguita, lungo il percorso delle strade principali della città, da tutto il popolo devoto, composto di paesani e forestieri, che, in bell'ordine disposto, fa ala e corteggio al miracoloso quadro, recitando devote e supplici preghiere».
Lo storico Gerardo Chiancone
Lo storico canosino Gerardo Angelo Chiancone (1908-1989) descrisse la festa: «Otto giorni dopo, domenica in Albis, processione della Madonna della Fonte, quasi un annunzio, un inno, un invito alla primavera. Trofei ricchi di verde di fiori, dei primi frutti dei campi, baccelli di fave e di piselli, rametti con piccole mandorle verdi, tenerissime, gustose nell'acerbo sapore del mallo e del seme bianco, gelatinoso, lunghi nastri multicolori raccolti da una coccarda. La processione si snoda, seguita dalla banda e dai fedeli, per le solite strade in una gloria di sole primaverile, tra le strade del centro di Canosa »
Preghiamo e cantiamo l'inno "Mater Amorosa", "vera primizia dell'umanità" scritto nel testo da Mons. Felice Bacco e musicato dal Maestro Salvatore Sica. Dovrebbe essere costituito un coro femminile che accompagni la Processione in letizia, come avviene per la Desolata in mestizia. Il coro della "Letizia" potrebbe riportare una veletta bianca pasquale sul capo. Ne abbiamo parlato con il Maestro Salvatore Sica, che ci ha narrato l'illuminata composizione dell'Inno Mater Amorosa. Offriamo le primizie in questo tempo di chiusura e di pandemia e affidiamoci alla Vergine Maria de Fonte. Quest'anno il programma della "Festa della Madonna della Fonte ", di domenica 11 aprile annuncia :
alle ore 11,00, presentazione dell'Icona della Madonna della Fonte a cura del dottor Sandro Sardella;
alle ore 11,00, Santa Messa celebrata da Don Nicola Caputo;
alle ore 12,30, Esposizione d'Arte con le opere ispirate alla Madonna delle Primizie a cura dell'IDAC;
alle ore 19,30,Santa Messa celebrata da Mons. Felice Bacco e Atto di Affidamento della Città alla Madonna della Fonte.
Nel rispetto delle norme anti-covid le celebrazioni in programma saranno trasmesse su Facebook in diretta .
Ricerche storiche del maestro Peppino Di Nunno
Il Prevosto TORTORA del '700
Ritroviamo nelle nostre ricerche filologiche le fonti del Prevosto Tortora nella relatio Ecclesiae Canusinae, dove la Patrona di Canosa viene denominata Maria SS. A FONTE, non con il complemento di specificazione, in latino FONTIS, ma di origine "de Fonte", come negli atti del Vaticano della Incoronazione, da noi ritrovati e tradotti dal latino con il Prof. Pasquale Di Nunno.
"Ogni anno nel mese di Aprile"
(Sanctissimae Virginis A FONTE) , antiquissima Imago, in tabula expressa, etsi vetustate Cariosa, integra tamen quoad vultus SS. Matris, et Filii ambitum, quam proinde magna veneratione, prosequuntur Canusini ("antichissima icona, dipinta su tavola, anche se corrosa dall'antichità, tuttavia integra per quel che riguarda il volto della SS. Madre e l'abbraccio del Figlio. La stessa dunque i Canosini venerano con grande devozione").
Ogni anno nel mese di Aprile si svolgeva una solenne festività a Maria SS. della Fonte con processione, a spese della Cittadinanza, (quotannis mense Aprili Solemnissimam festivitatem, Civitatis sumptibus, ….Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
Fonti del Can.co de Muro della Cattedrale del 1914
Nell'Archivio Storico della Cattedrale di San Sabino viene custodito il manoscritto del 1914 del Canonico Vincenzo de Muro, insigne studioso del tempo, da noi ritrovato nel 2019 nella Biblioteca Apostolica Vaticana, BAV, congiuntamente alla scoperta della pergamena del Decretum di Incoronazione dell'Icona di Maria SS.ma de Fonte, di cui abbiamo celebrato il Centenario di Incoronazione avvenuta nel 1919.
Il manoscritto di 42 pagine, prezioso documento storico della Chiesa e del Paese, descrive la processione nella Domenica in Albis dell'Icona prodigiosa della Madonna Protettrice di Canosa.
L'icona su tavola della Madonna de Fonte fu adornata nel 1906 del tempietto di argento a cura della pia donna Filomena Sinesi.
«Così adornato il vetusto simulacro, è portato trionfalmente in processione nella solenne festività che si celebra in onore di Lei, nella domenica in albis, ottava della Pasqua di Resurrezione di ogni anno.
Oltre alle solenni funzioni in Chiesa e alle illuminazioni e musiche che allietano la città festante, è degna di nota la caratteristica offerta delle primizie, così dette, che si fanno alla Augusta Vergine, cioè l'offerta dei primi frutti, che nella incipiente stagione primaverile la terra produce. Grossi baccelli di fave e piselli pendenti dalle verdi piante, manipoli di spighe di grano e biada ancora immature, ramoscelli frontoni di alberi di svariate qualità di frutti del tutto acerbi, prugna, mele, pere, albicocche; tutto viene religiosamente portato dalle campagne e se ne costruiscono degl'ingegnosi trofei, intrecciati con nastri di seta e con eleganti serti di fiori artificiali.
Dei più belli di tali trofei se ne adorna la miracolosa Effigie; gli altri poi, innumerevoli e foggiati a varie guise, vanno ad ornare gli stendardi, i crocifissi e i funali delle numerose Confraternite, in modo che le vie percorse dalla solenne processione vi sembrano fantastici e semimoventi giardini, adorni di piante illegiadrite di fiori e di frutti.
A questa guisa, preceduta la caratteristica e imponente processione da tutte le Confraternite religiose, dai Chierici e da tutto il Clero, e seguita, lungo il percorso delle strade principali della città, da tutto il popolo devoto, composto di paesani e forestieri, che, in bell'ordine disposto, fa ala e corteggio al miracoloso quadro, recitando devote e supplici preghiere».
Lo storico Gerardo Chiancone
Lo storico canosino Gerardo Angelo Chiancone (1908-1989) descrisse la festa: «Otto giorni dopo, domenica in Albis, processione della Madonna della Fonte, quasi un annunzio, un inno, un invito alla primavera. Trofei ricchi di verde di fiori, dei primi frutti dei campi, baccelli di fave e di piselli, rametti con piccole mandorle verdi, tenerissime, gustose nell'acerbo sapore del mallo e del seme bianco, gelatinoso, lunghi nastri multicolori raccolti da una coccarda. La processione si snoda, seguita dalla banda e dai fedeli, per le solite strade in una gloria di sole primaverile, tra le strade del centro di Canosa »
Preghiamo e cantiamo l'inno "Mater Amorosa", "vera primizia dell'umanità" scritto nel testo da Mons. Felice Bacco e musicato dal Maestro Salvatore Sica. Dovrebbe essere costituito un coro femminile che accompagni la Processione in letizia, come avviene per la Desolata in mestizia. Il coro della "Letizia" potrebbe riportare una veletta bianca pasquale sul capo. Ne abbiamo parlato con il Maestro Salvatore Sica, che ci ha narrato l'illuminata composizione dell'Inno Mater Amorosa. Offriamo le primizie in questo tempo di chiusura e di pandemia e affidiamoci alla Vergine Maria de Fonte. Quest'anno il programma della "Festa della Madonna della Fonte ", di domenica 11 aprile annuncia :
alle ore 11,00, presentazione dell'Icona della Madonna della Fonte a cura del dottor Sandro Sardella;
alle ore 11,00, Santa Messa celebrata da Don Nicola Caputo;
alle ore 12,30, Esposizione d'Arte con le opere ispirate alla Madonna delle Primizie a cura dell'IDAC;
alle ore 19,30,Santa Messa celebrata da Mons. Felice Bacco e Atto di Affidamento della Città alla Madonna della Fonte.
Nel rispetto delle norme anti-covid le celebrazioni in programma saranno trasmesse su Facebook in diretta .
Ricerche storiche del maestro Peppino Di Nunno