Stilus Magistri
Matera, terra lucana del Basilikòs e del Mezzogiorno d’Italia
Patrocinio morale per un progetto formativo volontario
mercoledì 20 marzo 2019
16.46
La Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha concesso il Patrocinio morale e il logo ufficiale al progetto formativo volontario «Matera, terra lucana del Basilikòs e del Mezzogiorno d'Italia». di Giuseppe Di Nunno da divulgare e indirizzato ai Docenti e Studenti del Liceo Statale "Enrico Fermi" di Canosa di Puglia(BT). Il Segretario Generale Giovanni Oliva della Fondazione Matera 2019 con nota del 12 Marzo 2019, apprezzando "questa lodevole ed importante iniziativa" comunicando che "la Fondazione Matera-Basilicata 2019 è lieta di concedere il Patrocinio morale e la concessione del logo per il progetto formativo su «Matera, terra lucana del Basilikòs e del Mezzogiorno d'Italia» per il Liceo Statale Enrico Fermi di Canosa di Puglia". Dal Tavoliere delle Puglie, da Canosa di Puglia, "sulle vie dei ciottoli" che lastricavano le antiche strade ci indirizziamo a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Nel contesto dell'evento la Dirigente del Liceo Fermi, Professoressa Nunzia Silvestri comunica che si prevede per alcun classi la visita a Matera. È la terra della Lucania, del "lucus", "bosco sacro", di cui vediamo dal Vulture le prime propaggini dell'Appennino lucano, in cui si identificava lo stesso poeta Orazio al confine tra Puglia e Lucania, come riporta nelle Satire, Libro II, 1, 34: "Lucanus an Apulus anceps". Lo stesso Carlo Levi al termine dell'opera "Cristo si è fermato a Eboli" narra dal viaggio in treno verso Foggia: "Rividi Matera, e i suoi sassi, e il suo museo. Traversai la pianura di Puglia, sparsa di pietre bianche..." Ma il nome originario medievale, ricomposto nella Costituzione attesta la Basilicata in un documento del 1175, derivando dal nome del funzionario bizantino, Basilikòs, in greco βασιλικός, come scrivo nel mio libro di Dialettologia e Filologia del 2015 "Sulle vie dei ciottoli del dialetto canosino", di cui riportiamo lo stralcio, con riferimento alla pianta aromatica del basilico, da noi detta "vasenecòle", o "vasinicòla" nel napoletano.
Il verde basilico
Il Basilikòs, in gr. βασιλικός, era anche il funzionario bizantino che nell'XI sec. amministrava parte della Lucania, che sarà poi chiamata "Basilicata".
Nei giardini del Basileus era presente il Basilico, pianta regale, sacra e propiziatoria. In Francia è denominata "herbe royale" (erba regale). Questo profumo regale è il profumo della cucina mediterranea, della pasta col pomodoro e della pizza napoletana.
Pennette regali del Basilikòs
Porgiamo in omaggio a Matera, terra della Basilicata, questa pianta "regia", nella radice greca, che evoca il Basileus bizantino, associandolo ad un piatto di pasta, di pennette al pomodoro con foglie di basilico di antico aroma, da porgere ai visitatori, nei sapori del momento conviviale. Siano le pennette del grano di Matera, dell'urbe di epoca romana "Matheola".
L'urbe romana e medievale di Mateola
Gli abitanti Mateolani sono citati da Plinio il Vecchio - Naturalis Historia (Libro III, XIX, v. 105). E riscopriamo Mateola nell'opera di storia e Geografia dell'Italia Meridionale, "Orbis Sacer et Profanus: "È di certo Mateola nobile città della Apulia Peucezia, chiamata dal volgo Matera al confine della Lucania, ... nel tratto della Basilicata".
L'Arte di scavare
Era il '700 e a Canosa di Puglia le mani dei padri tufaroli scavavano centinaia di grotte di tufo sotterranee, mentre altri scavavano grotte di tufo nel Materano intorno ai Sassi di Matera, nata nell'Arte di scavare la nuda e povera roccia, divenuta splendore. Nelle nostre cave di tufo sotterranee fu impiantato un frantoio degli ulivi di Puglia, mentre un'altra, da me scoperta ed esplorata nel 1984, diventò la grotta del Crocifisso e del Monacello, "u Munecacìdde" in dialetto , approdati in cultura e foto nel 1996 in una tesi di laurea di Marcello Lagrasta di Canosa all'Università di Strasburgo nella cultura europea.
Il Monacello canosino e il Monachicchio lucano
Nella grotta tufacea sotterranea di Canosa di Puglia alberga il Monacello, folletto dispettoso con il suo cappuccio rosso che nasconde un tesoro, come ho scritto nel mio Libro di Dialettologia e Filologia, "Sulle vie dei ciottoli". Ma anche nelle grotte lucane di Matera alberga il Monachicchio, che dispettoso lancia sassi in sogno, come scrive Carlo Levi nell'opera "Cristo si è fermato a Eboli" del 1943-44. Ma nella grotta c'era un monachicchio: lo spiritello bizzarro.... Lo affidiamo al carissimo Rocco Papaleo, ai fumetti già scritti dai bambini di Scuola, auspicando un gemellaggio con la Fondazione Archeologica di Canosa tra il Monacello canosino e il Monachicchio lucano di Matera nelle grotte di pietra. Era il 1993 quando i Sassi di Matera sono stati riconosciuti dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Matera festa d'Europa
È festa a Matera, passa la banda di paese, passa la banda europea, mentre si fa sera e si accendono 2019 lumini nel cuore di Matera che si fa riflesso del cielo stellato. Nella prestigiosa cerimonia di inaugurazione ci uniamo al messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "la cultura costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea", patrimonio di solidarietà nella sue radici, che promuove coesione sociale, sviluppo e benessere, creatività, dove "Matera è terra del Mezzogiorno d'Italia". Auguri Matera, terra di Basilicata fra le genti del Mezzogiorno d'Italia. Auguri, gente ospitale di Matera, di giorno e di sera per un anno intero!
Maestro Giuseppe Di Nunno
Il verde basilico
Il Basilikòs, in gr. βασιλικός, era anche il funzionario bizantino che nell'XI sec. amministrava parte della Lucania, che sarà poi chiamata "Basilicata".
Nei giardini del Basileus era presente il Basilico, pianta regale, sacra e propiziatoria. In Francia è denominata "herbe royale" (erba regale). Questo profumo regale è il profumo della cucina mediterranea, della pasta col pomodoro e della pizza napoletana.
Pennette regali del Basilikòs
Porgiamo in omaggio a Matera, terra della Basilicata, questa pianta "regia", nella radice greca, che evoca il Basileus bizantino, associandolo ad un piatto di pasta, di pennette al pomodoro con foglie di basilico di antico aroma, da porgere ai visitatori, nei sapori del momento conviviale. Siano le pennette del grano di Matera, dell'urbe di epoca romana "Matheola".
L'urbe romana e medievale di Mateola
Gli abitanti Mateolani sono citati da Plinio il Vecchio - Naturalis Historia (Libro III, XIX, v. 105). E riscopriamo Mateola nell'opera di storia e Geografia dell'Italia Meridionale, "Orbis Sacer et Profanus: "È di certo Mateola nobile città della Apulia Peucezia, chiamata dal volgo Matera al confine della Lucania, ... nel tratto della Basilicata".
L'Arte di scavare
Era il '700 e a Canosa di Puglia le mani dei padri tufaroli scavavano centinaia di grotte di tufo sotterranee, mentre altri scavavano grotte di tufo nel Materano intorno ai Sassi di Matera, nata nell'Arte di scavare la nuda e povera roccia, divenuta splendore. Nelle nostre cave di tufo sotterranee fu impiantato un frantoio degli ulivi di Puglia, mentre un'altra, da me scoperta ed esplorata nel 1984, diventò la grotta del Crocifisso e del Monacello, "u Munecacìdde" in dialetto , approdati in cultura e foto nel 1996 in una tesi di laurea di Marcello Lagrasta di Canosa all'Università di Strasburgo nella cultura europea.
Il Monacello canosino e il Monachicchio lucano
Nella grotta tufacea sotterranea di Canosa di Puglia alberga il Monacello, folletto dispettoso con il suo cappuccio rosso che nasconde un tesoro, come ho scritto nel mio Libro di Dialettologia e Filologia, "Sulle vie dei ciottoli". Ma anche nelle grotte lucane di Matera alberga il Monachicchio, che dispettoso lancia sassi in sogno, come scrive Carlo Levi nell'opera "Cristo si è fermato a Eboli" del 1943-44. Ma nella grotta c'era un monachicchio: lo spiritello bizzarro.... Lo affidiamo al carissimo Rocco Papaleo, ai fumetti già scritti dai bambini di Scuola, auspicando un gemellaggio con la Fondazione Archeologica di Canosa tra il Monacello canosino e il Monachicchio lucano di Matera nelle grotte di pietra. Era il 1993 quando i Sassi di Matera sono stati riconosciuti dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Matera festa d'Europa
È festa a Matera, passa la banda di paese, passa la banda europea, mentre si fa sera e si accendono 2019 lumini nel cuore di Matera che si fa riflesso del cielo stellato. Nella prestigiosa cerimonia di inaugurazione ci uniamo al messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "la cultura costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea", patrimonio di solidarietà nella sue radici, che promuove coesione sociale, sviluppo e benessere, creatività, dove "Matera è terra del Mezzogiorno d'Italia". Auguri Matera, terra di Basilicata fra le genti del Mezzogiorno d'Italia. Auguri, gente ospitale di Matera, di giorno e di sera per un anno intero!
Maestro Giuseppe Di Nunno