Stilus Magistri
Memoria della morte di Dante
Lettura della tomba a Ravenna
martedì 14 settembre 2021
16.01
La morte del poeta fiorentino Dante Alighieri nato a Firenze nel maggio-giugno del 1265 avvenne a 56 anni per attacco di malaria, di ritorno da Venezia, nella notte tra il 13 e 14 settembre 1321, a Ravenna dove fu sepolto. Le vicissitudini della tomba ravennate ci riportano alla cassetta di legno "Dantis ossa" che custodisce le ossa di Dante su cui un frate francescano, priore del Convento, scrisse: "DANTIS OSSA a me Fra' Antonio Santi hic posita anno 1677 die 18 octobris", "Le Ossa di Dante da me fra' Antonio Santi, qui poste nell'anno 1677 del 18 ottobre". Sul sepolcro, monumento nazionale, l'epitaffio in latino riporta un verso che Dante avrebbe scritto in vita: «HIC CLAVDOR DANTES PATRIIS EXTORRIS AB ORIS / QUEM GENVIT PARVI FLORENTIA MATER AMORIS», "qui sono sepolto (io) Dante, esule delle patrie terre, che generò Firenze madre di poco amore". L'esule (extorris) dai lidi patri (patriis ab oris) di Firenze dà dignità alla Città (Florentia) che lo ha generato (quem genuit).
Facciamo memoria del giorno della morte del Divino Poeta nel passaggio dalla terra al Paradiso nel cielo della Divina Commedia, opera che ammaestra le genti in "virtute e conoscenza" e in un umanesimo universale. Noi Scuola Foscolo-Lomanto di Canosa di Puglia, l'abbiamo riscoperto dall'Italia a Copenaghen dal 1998 al 2021 in un legame di storia, di arte, di cultura nella "civile fratellanza" e "nell'intima concordia" tra i Popoli d'Europa.
Maestro Giuseppe Di Nunno
Facciamo memoria del giorno della morte del Divino Poeta nel passaggio dalla terra al Paradiso nel cielo della Divina Commedia, opera che ammaestra le genti in "virtute e conoscenza" e in un umanesimo universale. Noi Scuola Foscolo-Lomanto di Canosa di Puglia, l'abbiamo riscoperto dall'Italia a Copenaghen dal 1998 al 2021 in un legame di storia, di arte, di cultura nella "civile fratellanza" e "nell'intima concordia" tra i Popoli d'Europa.
Maestro Giuseppe Di Nunno