Stilus Magistri
Memoria della Shoah.
Tra gli Studenti del Liceo ‘Enrico Fermi’ di Canosa, rintocca la Campana della Pace di Rovereto
martedì 27 gennaio 2015
20.43
La Memoria della Shoah del 27 Gennaio 2015, nell'Assemblea d'Istituto, promossa dalla Dirigente prof.sa Nunzia Silvestri e curata dai Docenti e dagli Studenti del triennio, ha presentato il percorso conoscitivo nel Liceo Statale Enrico Fermi. Gli Studenti, hanno evocato documenti dello sterminio degli Ebrei, ma anche del genocidio degli Armeni, con interventi ai genocidi e alle vittime della violenza in Nigeria e anche degli stessi Islamici, i quali non militarizzano nel terrorismo la Religione, che come tutte le Religioni, merita rispetto e convivenza civile e democratica.
Il rifiuto di qualsiasi violenza richiede educatori del ruolo della religione, come promozione della vita umana.
Il maestro Giuseppe Di Nunno, nel servizio volontario di ricercatore storico, esponendo un lutto sul Tricolore, ha proposto un discernimento sul significativo semantico della parola "Shoah" e della parola "Olocausto", attingendo al lessico biblico della storia del popolo ebreo e proponendo la lettura della Bibbia, come il più antico libro di Storia, peraltro offerto genialmente da Roberto Benigni.
Riportando le radici linguistiche della "Shoah" dal libro di Isaia (47,11), il maestro ha sottolineato la radice linguisitica dell'Olocausto in Latino (holocaustum) ed in greco (olòs, "tutto" e kaustòs, "bruciato"). Lo stesso poeta D'Annunzio nel 1920 attribuisce a Fiume, l'appellativo di Città-olocausta. Ma è lo stesso libro sacro biblico del Levitico, al cap. I, a presentare gli "olocausti", cioè i sacrifici delle vittime (capri o agnelli) alla divinità, nelle offerte che venivano 'interamente bruciate'.
Shoah è quindi da preferirsi ad Olocausto, come precisa la stessa Treccani, mentre lo stesso testo della Legge del Giorno della memoria, n.211 del 20 Luglio 2000, riporta alla Shoah il significato di "sterminio del popolo ebraico".
Le razze sono una ricchezza ed una bellezza dell'umanità e lo sterminio di popoli è esecrabile e indegno dell'Homo Sapiens.
Dai Caduti della Shoah si è inteso porgere le conoscenze dei Caduti della Grande Guerra, nel Centenario del 1915, con testimonianze indirette di familiari del maestro Di Nunno, soldati contadini e vittime dell'epidemia mondiale "Spagnola". I Documenti dei Reduci della Grande Guerra hanno portato alla conoscenza di fonti dell'Archivio Storico Comunale, dove le pietre storiche e gli uomini parlano della storia del Territorio e di Canosa di Puglia, che soffrì la morte di Cinquecento soldati in un paese di 6.000 abitanti, in un grande tributo di sangue. Il documento dell'A.S.C. invita i nascituri "alle sante battaglie del pensiero e del lavoro".
Un manifesto nazionale scoperto nella cartella dell'Archivio Storico, insieme al monumento dei Caduti di Ceprano, pervenuto nei Comuni d'Italia nel settembre del 1921, per le Onoranze al Soldato Ignoto, riporta i 600.000 Morti d'Italia, come " olocausto delle Madri d'Italia alla più grande Madre".
I documenti storici hanno invitato gli Studenti a seguire il legame di Amicizia, firmato dal Quirinale, con le trincee del Monfenera del Comune veneto di Pederobba ed il legame riscoperto con il Comune di Ceprano sugli Italiani che "gittarono la loro giovinezza alla morte e i loro nomi all'immortalità" come umili oscuri eroi.
Uno studente ha recitato la preghiera dei Caduti nei versi: "Signore della storia, Dio della vita, a Te affidiamo i nostri Caduti".
La preghiera è stata seguita dagli studi della Campana dei Caduti di Rovereto, presentata da Papa Francesco, in mondovisione, il 1° Gennnaio per la Giornata della Pace. Un quadro delle iscrizioni e della campana, elaborato dal maestro Di Nunno, è stato donato al Liceo, dalle mani di una studentessa alle mani della Dirigente Scolastica, ascoltando in silenzio e in piedi i rintocchi dalla grande Campana ai Caduti di tutte le Guerre invocando Pace e Fratelllanza tra i popoli, come avviene ogni sera dal Colle Miravalle. Lo stesso Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, prof. Alberto Robol, oggi presente a Strasburgo, ha inviato al Liceo il seguente messaggio, tramite il Direttore, dott. Martino Cornali: "Trovo molto importante e significativo la vostra adesione al ricordo di uno degli eventi più tragici della storia dell'umanità proprio perché dalla bassezza del male lo spirito e l'intelligenza dell'uomo sanno costruire pagine di storia e momenti di vita per l'uomo. Attraverso queste virtù sappiamo la barbarie non passa mentre sappiamo che il futuro si costruisce in questo modo pieno di valori del vivere civile. Questa è la risposta di Maria Dolens che da 90 anni offre all'umanità sempre e particolarmente ogni sera attraverso i suoi cento rintocchi."
Signore della storia, Dio della vita,
a Te affidiamo i nostri Caduti.
Gruppo promotore Studenti
Liceo Statale Enrico Fermi – Canosa di Puglia
27 Gennaio 2015
Foto di Sabino Mazzarella
Il rifiuto di qualsiasi violenza richiede educatori del ruolo della religione, come promozione della vita umana.
Il maestro Giuseppe Di Nunno, nel servizio volontario di ricercatore storico, esponendo un lutto sul Tricolore, ha proposto un discernimento sul significativo semantico della parola "Shoah" e della parola "Olocausto", attingendo al lessico biblico della storia del popolo ebreo e proponendo la lettura della Bibbia, come il più antico libro di Storia, peraltro offerto genialmente da Roberto Benigni.
Riportando le radici linguistiche della "Shoah" dal libro di Isaia (47,11), il maestro ha sottolineato la radice linguisitica dell'Olocausto in Latino (holocaustum) ed in greco (olòs, "tutto" e kaustòs, "bruciato"). Lo stesso poeta D'Annunzio nel 1920 attribuisce a Fiume, l'appellativo di Città-olocausta. Ma è lo stesso libro sacro biblico del Levitico, al cap. I, a presentare gli "olocausti", cioè i sacrifici delle vittime (capri o agnelli) alla divinità, nelle offerte che venivano 'interamente bruciate'.
Shoah è quindi da preferirsi ad Olocausto, come precisa la stessa Treccani, mentre lo stesso testo della Legge del Giorno della memoria, n.211 del 20 Luglio 2000, riporta alla Shoah il significato di "sterminio del popolo ebraico".
Le razze sono una ricchezza ed una bellezza dell'umanità e lo sterminio di popoli è esecrabile e indegno dell'Homo Sapiens.
Dai Caduti della Shoah si è inteso porgere le conoscenze dei Caduti della Grande Guerra, nel Centenario del 1915, con testimonianze indirette di familiari del maestro Di Nunno, soldati contadini e vittime dell'epidemia mondiale "Spagnola". I Documenti dei Reduci della Grande Guerra hanno portato alla conoscenza di fonti dell'Archivio Storico Comunale, dove le pietre storiche e gli uomini parlano della storia del Territorio e di Canosa di Puglia, che soffrì la morte di Cinquecento soldati in un paese di 6.000 abitanti, in un grande tributo di sangue. Il documento dell'A.S.C. invita i nascituri "alle sante battaglie del pensiero e del lavoro".
Un manifesto nazionale scoperto nella cartella dell'Archivio Storico, insieme al monumento dei Caduti di Ceprano, pervenuto nei Comuni d'Italia nel settembre del 1921, per le Onoranze al Soldato Ignoto, riporta i 600.000 Morti d'Italia, come " olocausto delle Madri d'Italia alla più grande Madre".
I documenti storici hanno invitato gli Studenti a seguire il legame di Amicizia, firmato dal Quirinale, con le trincee del Monfenera del Comune veneto di Pederobba ed il legame riscoperto con il Comune di Ceprano sugli Italiani che "gittarono la loro giovinezza alla morte e i loro nomi all'immortalità" come umili oscuri eroi.
Uno studente ha recitato la preghiera dei Caduti nei versi: "Signore della storia, Dio della vita, a Te affidiamo i nostri Caduti".
La preghiera è stata seguita dagli studi della Campana dei Caduti di Rovereto, presentata da Papa Francesco, in mondovisione, il 1° Gennnaio per la Giornata della Pace. Un quadro delle iscrizioni e della campana, elaborato dal maestro Di Nunno, è stato donato al Liceo, dalle mani di una studentessa alle mani della Dirigente Scolastica, ascoltando in silenzio e in piedi i rintocchi dalla grande Campana ai Caduti di tutte le Guerre invocando Pace e Fratelllanza tra i popoli, come avviene ogni sera dal Colle Miravalle. Lo stesso Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, prof. Alberto Robol, oggi presente a Strasburgo, ha inviato al Liceo il seguente messaggio, tramite il Direttore, dott. Martino Cornali: "Trovo molto importante e significativo la vostra adesione al ricordo di uno degli eventi più tragici della storia dell'umanità proprio perché dalla bassezza del male lo spirito e l'intelligenza dell'uomo sanno costruire pagine di storia e momenti di vita per l'uomo. Attraverso queste virtù sappiamo la barbarie non passa mentre sappiamo che il futuro si costruisce in questo modo pieno di valori del vivere civile. Questa è la risposta di Maria Dolens che da 90 anni offre all'umanità sempre e particolarmente ogni sera attraverso i suoi cento rintocchi."
Signore della storia, Dio della vita,
a Te affidiamo i nostri Caduti.
Gruppo promotore Studenti
Liceo Statale Enrico Fermi – Canosa di Puglia
27 Gennaio 2015
Foto di Sabino Mazzarella