Stilus Magistri

MILITES REI AERARIAE

San Matteo, Patrono della Guardia di Finanza

Il 21 settembre la Guardia di Finanza festeggia il Patrono San Matteo. La memoria del 21 settembre del Santo è tratta dal martirologio geronimiano del VI sec. . Matteo, il pubblicano, detto anche Levi (Mc 2,14; Lc S,27) passò dal banco delle imposte alla sequela del Maestro Gesù che gli aveva detto: "Vieni e seguimi" (Mt cap. 9, 9). Il documento papale che attesta il riconosciuto patrocinio, reca la data del 10 aprile 1934 ed è firmato dal cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII). Il Pontefice che accolse l'istanza avanzata dal Comandante Generale e sostenuta dall'Ordinario Militare del tempo era Pio XI. Nel promuovere le radici storiche ed culturali delle nostre Istituzioni, civili, scolastiche, religiose, militari abbiamo acquisito indicazioni dall'Archivio Segreto del Vaticano, ricevendo poi dall'Archivio del Museo Storico di Roma della Guardia di Finanza i testi originali in latino con la traduzione in Italiano del Patrocinio costituito da Papa PIO XI, il cui stemma, peraltro, è collocato sulla parte esterna dell'antica Chiesa del Purgatorio sulla collina storica dei Quaranta Martiri a Canosa.

Vogliamo porgere una lettura sistematica dei due testi stralciando le parti più significative e accostando in una ricerca filologica i due testi, che costituiscono la fonte storica, documentale e formativa della festività.
SANCTUS MATTHAEUS APOSTOLUS ET EVANGELISTA ITALORUM MILITUM AERARIAE REI TUENDAE PATRONUS CONSTITUITUR.
PIUS PP. XI.

Nel titolo e nel testo l'appellativo dei Finanzieri evoca "i Militari dell'Erario". Il lemma latino della "res aerariae", rimanda nelle radici alla lingua latina della Chiesa e alla civiltà latina dell'Antica Roma, dove l'erario , aerarium, costituiva le casse dello stato, come riportano Cicerone e Tacito: "pecuniam in aerarium referre o redigere" (portare denaro nelle casse dello stato). Fu il Comandante Generale dell'epoca, Luigi Cicconetti, (supremus dux militum) ad inoltrare alla Santa Sede Apostolica la richiesta del " riconoscimento di un celeste patrono, come le altre Forze Armate" del Regno d'Italia , come attesta il documento papale: exponendum Nobis curavit dilectus filius supremus dux militum rei aerariae praepositorum in Regno Italico.

"Questi militari, in luoghi alpestri ai confini della patria o lungo i lidi dei mari, spesso menano vita durissima o piena di pericoli" (in alpestribus locis ad patriae fines sive ad maris litora, asperrima saepe et periculis plena ducitur vita); "sostenuti dai loro Comandanti hanno tuttavia bisogno del Divino conforto e in maniera particolare di protezione celeste" (divino tamen solacio ac caelesti praesidio peculiari modo indiget).
Pertanto "con la pienezza del Nostro Potere Apostolico" (Apostolicae Nostrae potestatis plenitude), "abbiamo deliberato di esaudire" (exaudire decrevimus) la domanda del Comandante Generale dei sopra detti Militari, "affinchè abbiano un intercessore presso Dio" (ut habeant apud Deum intercessorem). "Costituiamo e dichiariamo Celeste Patrono presso Dio del Corpo dei Finanzieri Italiani l'Apostolo ed Evangelista S. Matteo che, come si legge nel Vangelo, prima di essere chiamato dal Nostro Signore Gesù Cristo alla Sua sequela, esercitava le funzioni di pubblico esattore dei redditi dello Stato" (S. Matthaeum Apostolum et Evangelistam, qui, ut legitur in Evangelio, antequam a Christo Domino ad sui sequelam vocaretur, publicani munere fungebatur, italorum militum aerario praepositorum caelestem apud Deum Patronum constituimus ac declaramus).

"Dato in Roma, presso S. Pietro, sotto l'anello del Pescatore, il giorno 10 Aprile 1934, anno decimoterzo del Nostro Pontificato" (Datum Romae apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die X mensis Aprilis anno MDCCCCXXXIV, Pontificatus Nostri decimo tertio). Il documento papale fu firmato dal Card. Eugenio Pacelli, futuro Papa PIO XII, auspicando che tutti gli appartenenti al Corpo, sull'esempio di San Matteo Patrono della Guardia di Finanza, possano unire l'esercizio fedele del dovere verso lo Stato con la fedele sequela di Cristo. Nel riscoprire le fonti storiche del Patrono della Guardia di Finanza, riceviamo l'effigie della statua lignea del XIII sec. di San Matteo, venerata nel Santuario di San Marco in Lamis, in Provincia di Foggia. Ringraziamo la Biblioteca per la Concessione. La statua lignea di ulivo selvatico riporta sul libro del Vangelo il testo in latino del cap. IX, v. 9: Vidit Jesus hominem sedentem in telonio, Matthaeum nomine et ait illi: sequere me." 1596. Il "telonium" era il banco del riscossore fiscale, del gabelliere. Gesù lo vede seduto e gli dice: seguimi!

La ricerca e la valorizzazione dei Patrocini cristiani delle Forze Armate e delle Istituzioni universitarie e civili ci accostano al legame imprescindibile tra Cristianesimo e Popolo italiano, tra ECCLESIA E CIVITAS dal tempo dei Martiri cristiani suggellato anche nella datazione del XXXXIV d. C. riportata sulla Via Traiana a Canosa e a Santa Maria di Leuca, "de finibus terrae". Riscopriamo anche il legame imprescindibile tra l'Umano e il Divino, nelle radici della grandi civiltà che ci precedono e si ritrovano in quella cristiana vivente, come riporta il documento storico della Guardia di Finanza: "apud Deum"; è un legame laico, non fideistico e confessionale ma spirituale nei valori che sorreggono e alimentano la convivenza civile e la stessa Costituzione Repubblicana. La ricerca ci ha guidato anche alla valorizzazione delle fonti nella lingua latina, che, a detta del Sociologo canosino Prof. Sabino Acquaviva, "vive sotto la pelle dell'Occidente".

Doniamo in offerta un quadro di stampa pergamenata con l'ipertesto delle due fonti letterarie in latino ed italiano, con gli stemmi della G.di F. e di PIO XI e con l'effigie di San Matteo di San Marco in Lamis(FG). Porgiamo gli Auguri nel 21 Settembre al Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma per il contributo di studio del Museo Storico della G.di F., al Comando Regionale di Bari retto dal Generale di Divisione Vito Augelli e dall'assistenza spirituale del Cappellano Militare Don Elio Di Nunno, al Comando Gruppo G. di F. di Barletta, retto dal Colonnello Maurizio Favia, nel legame tra la comunità e le Istituzioni civili, militari e religiose. Nella suggestiva cornice della Cattedrale di Bari ha avuto luogo la celebrazione della santa messa per la ricorrenza di San Matteo apostolo, canonizzato santo patrono della Guardia di Finanza con il "breve pontificio" del 10 aprile 1934. La funzione religiosa è stata officiata dall'Arcivescovo di Bari e Bitonto - Mons. Francesco Cacucci e dal cappellano militare della Legione Allievi di Bari - Don Antonio Cassano, alla presenza del Comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza – Generale di Divisione Vito Augelli e autorità civili e militari del capoluogo pugliese. La cerimonia ha visto anche la partecipazione delle locali sezioni dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, e di una rappresentanza di ufficiali e militari appartenenti ai vari comandi e reparti del corpo. Alla Guardia di Finanza il nostro saluto e i nostri auguri!
Sulle vie ardenti della Fiamme Gialle
"Ob amorem patriae"
maestro Giuseppe Di Nunno, interprete di quanti si associano nella comunità civile
San Matteo Patrono Guardia di Finanza2016 - Cattedrale di Bari  per  San Matteo2016 - Cattedrale di Bari,  San MatteoStemma Pontefice Pio XI
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