Stilus Magistri
Nam Canusi…qui locus a forti Diomede est conditus olim
E' un viaggio di 530 Km. durato 14 giorni con diversi mezzi
domenica 5 agosto 2012
12.44
Visitando Palazzo San Francesco, sede municipale di Canosa di Puglia, ambita meta di potere e di servizio "a le sKèle du Munecipie", possiamo ammirare un bassorilievo tufaceo che rappresenta Diomede mentre sostiene le torri della città. Il premio Diomede rievoca a ragione queste radici ed il personaggio leggendario della fondazione canosina. Ma vogliamo attingere alle tracce storiche letterarie dell'eroe Diomede leggendo i versi poetici di Quinto Orazio Flacco, poeta di Venosa.
Diomede (Διομήδης), nell'etimologia (Dios-medomai), Pensiero di Zeus, guerriero acheo a Troia, figura accanto a Ulisse in molte imprese leggendarie, citato nell'Iliade e nell'Eneide; ma non fu solo un guerriero, un eroe, ma anche un diffusore della civiltà ellenica nell'Adriatico, fondatore di città nella Daunia gens in cui emerge Canosa di Puglia.. Dalle fonti letterarie di Orazio, nel Libro I, Sermones 10, v. 30, possiamo cogliere il riscontro storico che nel I secolo a.C. Canosa nella romanizzazione si parlava in Greco e in Latino. Il poeta Orazio esprime un duro giudizio su quanti uniscono il Greco al Latino, lingua patria, come faceva Lucilio e i "Canusini more bilinguis". Ma è nel 37 a.C., quando Orazio sosta a Canosa nel viaggio da Roma a Brindisi, che ritroviamo la figura di Diomede.
E' un viaggio di 530 Km. durato 14 giorni con diversi mezzi, come i muli, dalla Via Appia a Benevento e poi sulla via Traiana attraverso i monti dell'Irpinia e dell'Apulia (monti ben noti bruciati dallo scirocco) fino a Canosa e a Ruvo, a Bari, a Egnazia, per finire a Brindisi. Brundisium longae finis chartaeque viaeque est (Brindisi pone fine al lungo viaggio e alla satira).
Oltre a tratteggiare il pane duro e la povertà di acqua di Canosa, Orazio come storico suggella Canosa.. località fondata un tempo dal valoroso Diomede: nam Canusi…qui locus a forti Diomede est conditus olim (Libro I, Satira 5, v.92).
E' la connotazione storica oraziana, che potrebbe essere riporta come iscrizione in basso al bassorilievo di Diomede, che più volte abbiamo da tempo ammirato e studiato con il prof. Sabino Facciolongo, attuale stimato Assessore alla Cultura dell'Amministrazione del Sindaco La Salvia.
Nelle tracce diomedee riscopriamo le radici elleniche del nostro leggendario fondatore, cui vogliamo concorrere al sostegno delle torri cittadine, con il nostro impegno civile, culturale, spirituale e sociale…ob amorem patriae.
maestro Peppino Di Nunno
Diomede (Διομήδης), nell'etimologia (Dios-medomai), Pensiero di Zeus, guerriero acheo a Troia, figura accanto a Ulisse in molte imprese leggendarie, citato nell'Iliade e nell'Eneide; ma non fu solo un guerriero, un eroe, ma anche un diffusore della civiltà ellenica nell'Adriatico, fondatore di città nella Daunia gens in cui emerge Canosa di Puglia.. Dalle fonti letterarie di Orazio, nel Libro I, Sermones 10, v. 30, possiamo cogliere il riscontro storico che nel I secolo a.C. Canosa nella romanizzazione si parlava in Greco e in Latino. Il poeta Orazio esprime un duro giudizio su quanti uniscono il Greco al Latino, lingua patria, come faceva Lucilio e i "Canusini more bilinguis". Ma è nel 37 a.C., quando Orazio sosta a Canosa nel viaggio da Roma a Brindisi, che ritroviamo la figura di Diomede.
E' un viaggio di 530 Km. durato 14 giorni con diversi mezzi, come i muli, dalla Via Appia a Benevento e poi sulla via Traiana attraverso i monti dell'Irpinia e dell'Apulia (monti ben noti bruciati dallo scirocco) fino a Canosa e a Ruvo, a Bari, a Egnazia, per finire a Brindisi. Brundisium longae finis chartaeque viaeque est (Brindisi pone fine al lungo viaggio e alla satira).
Oltre a tratteggiare il pane duro e la povertà di acqua di Canosa, Orazio come storico suggella Canosa.. località fondata un tempo dal valoroso Diomede: nam Canusi…qui locus a forti Diomede est conditus olim (Libro I, Satira 5, v.92).
E' la connotazione storica oraziana, che potrebbe essere riporta come iscrizione in basso al bassorilievo di Diomede, che più volte abbiamo da tempo ammirato e studiato con il prof. Sabino Facciolongo, attuale stimato Assessore alla Cultura dell'Amministrazione del Sindaco La Salvia.
Nelle tracce diomedee riscopriamo le radici elleniche del nostro leggendario fondatore, cui vogliamo concorrere al sostegno delle torri cittadine, con il nostro impegno civile, culturale, spirituale e sociale…ob amorem patriae.
maestro Peppino Di Nunno