Stilus Magistri
Natale: una fiaccola da accendere nelle grotte di Canosa di Puglia, “nel cuore dei giorni” della luce di Betlemme
A cura del maestro Peppino Di Nunno
giovedì 26 dicembre 2013
11.40
"Nel cuore di giorni", è il messaggio dell'emittente televisiva TV2000, che ci accosta ogni giorno al patrimonio cristiano con i messaggi universali, alla figura di Papa Francesco, che fu battezzato il giorno di Natale, il 25 dicembre 1936, a Buenos Aires in Argentina, nella Basilica di Maria Ausiliatrice (Maria Auxiliadora), nella stessa Chiesa dove i i suoi genitori si erano sposati l'anno precedente.
Dal presepe di Piazza San Pietro, donato dalla Diocesi di Napoli, le note musicali di "O sole mio" annunciano il Natale, quasi sulle vie della festività pagana dell'antica Roma del Dies Natalis Solis Invicti, del Sole del Solstizio d'Inverno, che rinasce nella luce di Gesù Bambino.
Dalla Grotta della Natività di Betlemme, le 14 stelle d'argento, scrivono nella storia dell'umanità, dopo i testi in greco, il messaggio riscritto negli anni scorsi nella Scuola Elementare di Canosa: DE VIRGINE MARIA IESUS CHRISTUS NATUS EST.
E in una grotta tufacea del centro abitato di Canosa, sotto le nostre abitazioni, una madre generosa nel cuore e silenziosa nel nome ha realizzato un presepe, una grotta nella grotta, che accoglie sotto terra i pellegrini, tra luci soffuse, sull'umiltà della paglia, tra emozioni e preghiere con la mano benedicente di mons. Felice Bacco e con un bambino di prima elementare, Emanuele, che legge piano piano le parole del Natale.
Accanto gli Angeli cantano in gloria con la figura di Francesco d'Assisi, che nel 1223 visse il prodigio del Bambino Gesù, avviando la cultura presepistica di devozione popolare, di arte, di fede, che continua nel cammino della civiltà e dell'umanità.
Nelle grotte sotterranee di Canosa nei primi secoli della Cristianità, nelle Catacombe di Santa Sofia, quest'anno si è illuminato il Cristogramma, il sigillo dei primi Cristiani, nell'anniversario storico dell'anno 313 d. C. : lo riscopriamo come augurio del CHRISTOS, che nasce in mezzo a noi.
E mentre gli studenti del Liceo, sezione Classico, di Canosa riscoprono il ΧΡΙΣΤΟΣ (gr. Christòs) e la parola evangelica e francescana del "praesepium", della stalla, della mangiatoia di Betlemme, il Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR), ha inviato a Canosa ai bambini e ai giovani di Scuola, alla Cattedrale di S. Sabino, al Comune di Canosa e di Pederobba (TV), un biglietto augurale con l'iconografia di un libro aperto posato a terra come tenda della Natività e con il messaggio del pedagogo romano Quintiliano: "I Giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere", come la fiaccola accesa nelle mani degli Scout con la Luce di Betlemme.
Sia ogni casa, sia ogni cuore, una fiaccola da accendere nel sorriso, bagnato anche di lacrime, del giorno "quanno nascette Ninno", quel Bambino, che non trovò posto in una locanda del censimento romano, ma che trovò posto nei Pastori della notte, nei Magi dell'Oriente, nella pietra miliare della storia dell'ANNO DEL SIGNORE, nella Chiesa di Cristo, nel disegno di un bambino delle Scuole di Canosa, che hanno evocato le belle recitazioni, nella musica e nella poesia di Natale, nel Presepe che è davvero "Vivente" nel nostro cuore.
Entrando nelle case di Canosa, nella vigilia si sente un aroma di cipolle, degli sponsali per la focaccia ripiena, "u calzàune", che mia madre rievoca nella lievitazione naturale con la voce di notte del fornaio: "jalzàteve piccerèlle / pigliate la caldarèlle / pigliate u laghenatùre / e trumbate u calzùne, calzùne!".
Il falò della viglia, la fanove o Bammenidde / cure ca tène li riccetidde, nelle tradizioni popolari, patrimonio dell'umanità, annunciano la nascita del Bambinello.
Un calendario fatto a mano da una giovane Madre al piccolo Emanuele, guida il bambino dal 1° al 25 Dicembre: è Natale!
Buon Natale!
maestro Peppino Di Nunno
Dal presepe di Piazza San Pietro, donato dalla Diocesi di Napoli, le note musicali di "O sole mio" annunciano il Natale, quasi sulle vie della festività pagana dell'antica Roma del Dies Natalis Solis Invicti, del Sole del Solstizio d'Inverno, che rinasce nella luce di Gesù Bambino.
Dalla Grotta della Natività di Betlemme, le 14 stelle d'argento, scrivono nella storia dell'umanità, dopo i testi in greco, il messaggio riscritto negli anni scorsi nella Scuola Elementare di Canosa: DE VIRGINE MARIA IESUS CHRISTUS NATUS EST.
E in una grotta tufacea del centro abitato di Canosa, sotto le nostre abitazioni, una madre generosa nel cuore e silenziosa nel nome ha realizzato un presepe, una grotta nella grotta, che accoglie sotto terra i pellegrini, tra luci soffuse, sull'umiltà della paglia, tra emozioni e preghiere con la mano benedicente di mons. Felice Bacco e con un bambino di prima elementare, Emanuele, che legge piano piano le parole del Natale.
Accanto gli Angeli cantano in gloria con la figura di Francesco d'Assisi, che nel 1223 visse il prodigio del Bambino Gesù, avviando la cultura presepistica di devozione popolare, di arte, di fede, che continua nel cammino della civiltà e dell'umanità.
Nelle grotte sotterranee di Canosa nei primi secoli della Cristianità, nelle Catacombe di Santa Sofia, quest'anno si è illuminato il Cristogramma, il sigillo dei primi Cristiani, nell'anniversario storico dell'anno 313 d. C. : lo riscopriamo come augurio del CHRISTOS, che nasce in mezzo a noi.
E mentre gli studenti del Liceo, sezione Classico, di Canosa riscoprono il ΧΡΙΣΤΟΣ (gr. Christòs) e la parola evangelica e francescana del "praesepium", della stalla, della mangiatoia di Betlemme, il Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR), ha inviato a Canosa ai bambini e ai giovani di Scuola, alla Cattedrale di S. Sabino, al Comune di Canosa e di Pederobba (TV), un biglietto augurale con l'iconografia di un libro aperto posato a terra come tenda della Natività e con il messaggio del pedagogo romano Quintiliano: "I Giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere", come la fiaccola accesa nelle mani degli Scout con la Luce di Betlemme.
Sia ogni casa, sia ogni cuore, una fiaccola da accendere nel sorriso, bagnato anche di lacrime, del giorno "quanno nascette Ninno", quel Bambino, che non trovò posto in una locanda del censimento romano, ma che trovò posto nei Pastori della notte, nei Magi dell'Oriente, nella pietra miliare della storia dell'ANNO DEL SIGNORE, nella Chiesa di Cristo, nel disegno di un bambino delle Scuole di Canosa, che hanno evocato le belle recitazioni, nella musica e nella poesia di Natale, nel Presepe che è davvero "Vivente" nel nostro cuore.
Entrando nelle case di Canosa, nella vigilia si sente un aroma di cipolle, degli sponsali per la focaccia ripiena, "u calzàune", che mia madre rievoca nella lievitazione naturale con la voce di notte del fornaio: "jalzàteve piccerèlle / pigliate la caldarèlle / pigliate u laghenatùre / e trumbate u calzùne, calzùne!".
Il falò della viglia, la fanove o Bammenidde / cure ca tène li riccetidde, nelle tradizioni popolari, patrimonio dell'umanità, annunciano la nascita del Bambinello.
Un calendario fatto a mano da una giovane Madre al piccolo Emanuele, guida il bambino dal 1° al 25 Dicembre: è Natale!
Buon Natale!
maestro Peppino Di Nunno