Stilus Magistri
Nelle trincee della Grande Guerra: Scoperta “l’epigrafe del Monumento ai Caduti di Ceprano - Roma” del 1922
Studi dell’Archivio Storico Comunale di Canosa di Puglia
martedì 4 novembre 2014
11.13
Nelle trincee della Grande Guerra. Scoperta "l'epigrafe del Monumento ai Caduti di Ceprano - Roma" del 1922 negli studi dell'Archivio Storico Comunale di Canosa di Puglia Nella memoria del Centenario della Grande Guerra, negli studi personali presso l'Archivio Storico Comunale, ritroviamo documenti e conoscenze locali e nazionali, che scrivono pagine sconosciute della Grande Guerra, nella memoria dei nostri padri. Abbiamo ritrovato un pregevole opuscolo illustrato con fotografie di diversi monumenti ai Caduti.
Nell'attenzione alla parola e alle iscrizioni, ho annotato sulla copertina del libretto il valore della seguente iscrizione: "…ESSI GITTARONO LA LORO GIOVINEZZA ALLA MORTE E I LORO NOMI ALL'IMMORTALITÀ…" (Dall'epigrafe del monumento ai Caduti di Ceprano - Roma).
Il libretto del 1924 era opera della "CORINTHIA" CASA D'ARTE PER LA SCULTURA, fondata e diretta dal prof. Torquato Tamagnini, scultore, con sede a Roma nella via Flaminia e con sede amministrativa in via Cimarosa, 3.
Il libretto riporta diverse fotografie in bianco e nero dei Monumenti ai Caduti d'Italia, e fu indirizzato al Comune di Canosa, che in un manifesto pubblico del 4 novembre 1921 manifestò l'intento di erigere un monumento ai Caduti.
Con una complessa ricerca, ritrovando il Monumento ai Caduti di Ceprano, in provincia di Frosinone, riceviamo una foto dal sig. Loreto Ippoliti del Comune, scoprendo l'epigrafe storica, che si rivolge senza confini regionali ai Caduti della Grande Guerra. In una popolazione di 8.600 abitanti di Ceprano, furono cento i Caduti, UMILI OSCURI EROI.
Nelle figure scultoree, un soldato morente giace disteso, mentre l'Angelo della Vittoria coronato, nella sacralità del martirio, concede una palma, riportata sul monumento.
Quel soldato che giace esanime, da novanta anni figura in fotografia nell'opuscolo artistico presso l'Archivio Storico Comunale di Canosa di Puglia: è la pagina aperta .che mostriamo nella mani del Sindaco di Canosa, nella comunanza con Ceprano.
Il Sindaco Marco Galli del Comune di Ceprano, con sensibilità e condivisione mi ha contattato personalmente per la ricerca, che è stata estesa anche alle radici storiche in Latino del Comune di Ceprano, il cui nome figura nei Dizionari di Lingua latina, con il nome della colonia di "FREGELLAE", nell'opera dello storico Tito Livio. Era il porto fluviale del Liri, dalla Via Latina a Roma.
Il libretto viene posto all'attenzione del Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia e dell'Assessore alla Cultura, Sabino Facciolongo, che trasmettono con lettera il documento al Sindaco Marco Galli di Ceprano.
Lo storico di Ceprano, prof. Franco Palombi, ci ha inviato dati conoscitivi e significative foto, che riprendono il soldato esanime, riportato nelle foto del 1924 dell'Archivio Storico Comunale di Canosa.
Il prof. Palombi, docente presso il Liceo Scientifico "Severi" di Frosinone. lamenta che le incursioni aeree del secondo conflitto mondiale sullo strategico ponte del fiume Liri, hanno distrutto edifici storici che custodivano le fonti archivistiche sulle origini del monumento ai Caduti, situato oggi in piazza Marconi.
Ma i bombardamenti non hanno distrutto la pagina dei fregi bronzei del monumento, che ai piedi riporta tra foglie di alloro, lo stemma delle tre torri di Ceprano fra due date, MCMXV e MCMXVIII.
Il monumento riporta indelebili anche i nomi dei MILITARI E CIVILI CADUTI NELLA GUERRA 1940 - 45; al centro in basso c'è il nome di un bambino, Antonio, di anni 10.
Il monumento originario pregevole di Ceprano fu opera nel 1922 dello stesso scultore Tamagnini, direttore della Casa d'Arte di Roma.
Il Sindaco di Ceprano, Marco Galli, ha inviato una lettera al Sindaco La Salvia di Canosa, "apprezzando l'attento lavoro di approfondimento sulla storia di Ceprano dello stimato maestro Di Nunno" e "auspicando di gettare insieme le basi per un'amicizia fra le due città". La ricerca personale inedita sulla Grande Guerra, viene estesa anche al Comune di Pederobba, sulle trincee del Monfenera nel Veneto, cui siamo legati da un Patto di Amicizia del 2011: l'Archivio Storico Comunale di Canosa attesta che le spoglie del Tenente Medico canosino Francesco Iacobone, di anni 24, caduto mentre soccorreva i. feriti, riposarono prima, nel Cimitero di Pederobba e poi in quello di Canosa.
Le radici del futuro sono nella memoria del passato, mentre il nostro sguardo si posa sull'epigrafe di una lastra lapidea monumentale, posta accanto al monumento, in memoria dei Caduti di tutte le formazioni della Battaglia di Ceprano del 28 Maggio 1944, nella Liberazione sulla linea di Cassino, di cui ricorre il 70° Anniversario.
L'epigrafe per ragioni umane e storiche è scritta in Italiano, IN MEMORIA DELLE VITTIME CIVILI E DEI CADUTI…,; in Inglese, IN REMEMBRANCE OF THOSE…; in Tedesco, IM GEDÄCHTNIS AN DIE….
Le lingue dei popoli e d'Europa, scrivono la storia d'Italia senza confini, nell'universalità dell'umanità.
La ricerca estesa anche agli Studenti del Liceo Statale Enrico Fermi di Canosa, indirizzata alle Istituzioni repubblicane, è stata accolta dal Consiglio Supremo della Difesa, presso la Presidenza della Repubblica, con "l'apprezzamento per la meritoria attività di ricerca su tali eventi storici, che consentono di perpetuare la memoria di quanti hanno servito in armi il Paese e dei tanti cittadini che hanno patito le sofferenze di quei terribili anni, quale severo monito affinchè non abbiano a ripetersi gli orrori della guerra".
Le parole finali fanno eco alle parole di un bambino di classe prima della Scuola Primaria De Muro Lomanto, dove ho presentato, nel giorno della Festa dei nonni del 2 Ottobre, un messaggio sulla Grande Guerra, rievocando in dialetto mio nonno Peppino Mastrapasqua: "jà brùtte la guérre". Il bambino Mattia di classe Prima, intervenne a scuola, di fronte ai genitori e ai nonni, traducendo all'istante: "è brutta la guerra!".
Ma, anche col sacrificio di amor patrio dei nostri Caduti, abbiamo consegnato in Pace la nostra madre terra d'Italia.
"Essi gittarono la loro giovinezza alla morte e i loro nomi all'immortalità".
Dedicare la giovinezza al sacrificio, anche estremo, e le opere ai principi immortali, è un messaggio valido anche oggi, nella difesa della Legalità, della Democrazia, del Patrimonio ambientale e spirituale.
Non alla mia ricerca storica, ma ai nostri numerosi Caduti canosini, a fianco a quelli di Ceprano e di tutte le Regioni d'Italia,. va il merito e l'onore della storia d'Italia, che al grido scritto sui gradoni del Sacrario di Redipuglia, accoglie il grido dei nostri padri nella cerimonia del 4 Novembre in piazza Vittorio Veneto, a Canosa. "PER I CADUTI DI TUTTE LE GUERRE: PRESENTE!".
La nostra memoria nelle nuove generazioni, nell'appello dei Caduti, evoca ancora la parola corale. PRESENTE!
Alle Città di Ceprano e di Canosa di Puglia,
"ob amorem patriae"
maestro Giuseppe Di Nunno
P.S. Si fa divieto di riprodurre le foto e si richiede di citare fonti e autore della ricerca.
Nell'attenzione alla parola e alle iscrizioni, ho annotato sulla copertina del libretto il valore della seguente iscrizione: "…ESSI GITTARONO LA LORO GIOVINEZZA ALLA MORTE E I LORO NOMI ALL'IMMORTALITÀ…" (Dall'epigrafe del monumento ai Caduti di Ceprano - Roma).
Il libretto del 1924 era opera della "CORINTHIA" CASA D'ARTE PER LA SCULTURA, fondata e diretta dal prof. Torquato Tamagnini, scultore, con sede a Roma nella via Flaminia e con sede amministrativa in via Cimarosa, 3.
Il libretto riporta diverse fotografie in bianco e nero dei Monumenti ai Caduti d'Italia, e fu indirizzato al Comune di Canosa, che in un manifesto pubblico del 4 novembre 1921 manifestò l'intento di erigere un monumento ai Caduti.
Con una complessa ricerca, ritrovando il Monumento ai Caduti di Ceprano, in provincia di Frosinone, riceviamo una foto dal sig. Loreto Ippoliti del Comune, scoprendo l'epigrafe storica, che si rivolge senza confini regionali ai Caduti della Grande Guerra. In una popolazione di 8.600 abitanti di Ceprano, furono cento i Caduti, UMILI OSCURI EROI.
Nelle figure scultoree, un soldato morente giace disteso, mentre l'Angelo della Vittoria coronato, nella sacralità del martirio, concede una palma, riportata sul monumento.
Quel soldato che giace esanime, da novanta anni figura in fotografia nell'opuscolo artistico presso l'Archivio Storico Comunale di Canosa di Puglia: è la pagina aperta .che mostriamo nella mani del Sindaco di Canosa, nella comunanza con Ceprano.
Il Sindaco Marco Galli del Comune di Ceprano, con sensibilità e condivisione mi ha contattato personalmente per la ricerca, che è stata estesa anche alle radici storiche in Latino del Comune di Ceprano, il cui nome figura nei Dizionari di Lingua latina, con il nome della colonia di "FREGELLAE", nell'opera dello storico Tito Livio. Era il porto fluviale del Liri, dalla Via Latina a Roma.
Il libretto viene posto all'attenzione del Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia e dell'Assessore alla Cultura, Sabino Facciolongo, che trasmettono con lettera il documento al Sindaco Marco Galli di Ceprano.
Lo storico di Ceprano, prof. Franco Palombi, ci ha inviato dati conoscitivi e significative foto, che riprendono il soldato esanime, riportato nelle foto del 1924 dell'Archivio Storico Comunale di Canosa.
Il prof. Palombi, docente presso il Liceo Scientifico "Severi" di Frosinone. lamenta che le incursioni aeree del secondo conflitto mondiale sullo strategico ponte del fiume Liri, hanno distrutto edifici storici che custodivano le fonti archivistiche sulle origini del monumento ai Caduti, situato oggi in piazza Marconi.
Ma i bombardamenti non hanno distrutto la pagina dei fregi bronzei del monumento, che ai piedi riporta tra foglie di alloro, lo stemma delle tre torri di Ceprano fra due date, MCMXV e MCMXVIII.
Il monumento riporta indelebili anche i nomi dei MILITARI E CIVILI CADUTI NELLA GUERRA 1940 - 45; al centro in basso c'è il nome di un bambino, Antonio, di anni 10.
Il monumento originario pregevole di Ceprano fu opera nel 1922 dello stesso scultore Tamagnini, direttore della Casa d'Arte di Roma.
Il Sindaco di Ceprano, Marco Galli, ha inviato una lettera al Sindaco La Salvia di Canosa, "apprezzando l'attento lavoro di approfondimento sulla storia di Ceprano dello stimato maestro Di Nunno" e "auspicando di gettare insieme le basi per un'amicizia fra le due città". La ricerca personale inedita sulla Grande Guerra, viene estesa anche al Comune di Pederobba, sulle trincee del Monfenera nel Veneto, cui siamo legati da un Patto di Amicizia del 2011: l'Archivio Storico Comunale di Canosa attesta che le spoglie del Tenente Medico canosino Francesco Iacobone, di anni 24, caduto mentre soccorreva i. feriti, riposarono prima, nel Cimitero di Pederobba e poi in quello di Canosa.
Le radici del futuro sono nella memoria del passato, mentre il nostro sguardo si posa sull'epigrafe di una lastra lapidea monumentale, posta accanto al monumento, in memoria dei Caduti di tutte le formazioni della Battaglia di Ceprano del 28 Maggio 1944, nella Liberazione sulla linea di Cassino, di cui ricorre il 70° Anniversario.
L'epigrafe per ragioni umane e storiche è scritta in Italiano, IN MEMORIA DELLE VITTIME CIVILI E DEI CADUTI…,; in Inglese, IN REMEMBRANCE OF THOSE…; in Tedesco, IM GEDÄCHTNIS AN DIE….
Le lingue dei popoli e d'Europa, scrivono la storia d'Italia senza confini, nell'universalità dell'umanità.
La ricerca estesa anche agli Studenti del Liceo Statale Enrico Fermi di Canosa, indirizzata alle Istituzioni repubblicane, è stata accolta dal Consiglio Supremo della Difesa, presso la Presidenza della Repubblica, con "l'apprezzamento per la meritoria attività di ricerca su tali eventi storici, che consentono di perpetuare la memoria di quanti hanno servito in armi il Paese e dei tanti cittadini che hanno patito le sofferenze di quei terribili anni, quale severo monito affinchè non abbiano a ripetersi gli orrori della guerra".
Le parole finali fanno eco alle parole di un bambino di classe prima della Scuola Primaria De Muro Lomanto, dove ho presentato, nel giorno della Festa dei nonni del 2 Ottobre, un messaggio sulla Grande Guerra, rievocando in dialetto mio nonno Peppino Mastrapasqua: "jà brùtte la guérre". Il bambino Mattia di classe Prima, intervenne a scuola, di fronte ai genitori e ai nonni, traducendo all'istante: "è brutta la guerra!".
Ma, anche col sacrificio di amor patrio dei nostri Caduti, abbiamo consegnato in Pace la nostra madre terra d'Italia.
"Essi gittarono la loro giovinezza alla morte e i loro nomi all'immortalità".
Dedicare la giovinezza al sacrificio, anche estremo, e le opere ai principi immortali, è un messaggio valido anche oggi, nella difesa della Legalità, della Democrazia, del Patrimonio ambientale e spirituale.
Non alla mia ricerca storica, ma ai nostri numerosi Caduti canosini, a fianco a quelli di Ceprano e di tutte le Regioni d'Italia,. va il merito e l'onore della storia d'Italia, che al grido scritto sui gradoni del Sacrario di Redipuglia, accoglie il grido dei nostri padri nella cerimonia del 4 Novembre in piazza Vittorio Veneto, a Canosa. "PER I CADUTI DI TUTTE LE GUERRE: PRESENTE!".
La nostra memoria nelle nuove generazioni, nell'appello dei Caduti, evoca ancora la parola corale. PRESENTE!
Alle Città di Ceprano e di Canosa di Puglia,
"ob amorem patriae"
maestro Giuseppe Di Nunno
P.S. Si fa divieto di riprodurre le foto e si richiede di citare fonti e autore della ricerca.