Stilus Magistri
Neve e vino cotto
Ricordi di infanzia
martedì 27 febbraio 2018
16.41
Canosa di Puglia, nevicata del 26 Febbraio 2018 sotto il gelo del Burian.
Ricordi di neve, ricordi di gelo,
la terra era bianca come il cielo,
era il Cinquantasei, storica nevicata,
"Roma era tutta candida" e incantata
cantò Mia Martini, bella e innamorata.
A Canosa ricordi di strada e di cortile
con le braccia senza Protezione Civile,
mio padre forte rotolò una palla di neve,
cresceva rotolando in un tempo breve,
ne fece un pupazzo e tonda la testa,
una scopa in mano molto modesta,
per noi ragazzi di strada fu una festa,
una festa che ancora oggi mi resta,
ricordi di una vita povera e onesta,
c'era la fame in casa dalla mattina,
la mamma impastava con la farina.
Dai canali di tegola pendevano cannuoli,
non erano di pasta, ma erano ghiaccioli.
Poi mia madre con mio fratello salì,
salì sul terrazzo e sui tetti di creta uscì,
imbiancati, puliti, gelidi e amici tetti,
anche noi uscimmo con sciarpa e berretti.
Mia madre raccolse la neve in un bicchiere,
versò un po' di vincotto attorno al braciere,
e fu un dolce inventato da bel Cavaliere.
Lo offrono dalle nevaie i montanari
con vino cotto accogliendo ospiti cari,
in Abruzzo l'Azienda di vini Chiarieri
produce "Neve Vino cotto" per bicchieri,
ad Avellino la chiamano " a subretta ",
con vincotto la neve è il dolce sorbetto,
ricordi d'infanzia, di neve e di dialetto,
"mangémme rèpe e pène cùtte,
e de vìrne, nàve e mìre cùtte",
mangiavamo rape e pane cotto
e d'inverno neve e vino cotto,
anche questo mi ha reso edotto
in questa neve del Duemiladiciotto.
maestro Peppino Di Nunno