Stilus Magistri
Non solo colonne: le pere di Sant’Anna
L’albero 'archeologico' di Canosa di Puglia
domenica 25 luglio 2021
16.30
Alla vigilia della festa di Sant'Anna del 26 luglio ci siamo recati nel parco archeologico di San Leucio di Canosa di Puglia con la guida della Fondazione Archeologica Canosina, presieduta dal Dottor Sergio Fontana. Dopo la pubblicazione di una foto sulla pagina Facebook "Puglia e Pugliesi", il Cavaliere della Repubblica, Bartolo Carbone ci aveva motivato a visitare un pero fruttificato fra gli ulivi, che abbiamo raggiunto insieme al presidente ANCRI BAT Canusium Cosimo Sciannamea e al fotoreporter di Canosaweb Sabino Mazzarella, che ha provveduto a registrare la voce e la ricerca del maestro Peppino nella cultura del territorio.
Registriamo il silenzio dei campi, lo stupore dei tesori di Canosa, il cicaleccio d'estate già noto e descritto da Omero dinanzi alla porte Scee di Troia. Tra i tesori dei monumenti ritroviamo i sapori della nostra terra feconda di Puglia e ascoltiamo l'albero delle pere di Sant'Anna in un viaggio del tempo dei nostri padri, vestito con coppola e cameselòne contadino e con bastone della transumanza, piroccola, che porta all'apice una forma di pera. Sono le pere di Sant'Anna, in via di estinzione, varietà gustosa presente in Puglia, in Irpinia, in Calabria a Bova Marina, in Sicilia. Come avviene per i fioroni, le pere, frutti della terra, assumono il nome dalla scansione delle festività dei Santi, da San Giovanni a Sant'Anna, a significare il legame culturale tra il lavoro dei contadini e le feste dei Santi in una armonia del creato. A Bova Marina le pere di Sant'Anna, come ad altre zone, si legano a proverbi e storie popolari nelle radici delle nostre tradizioni. Pere piccole, rotonde, gustose, leggermente acidule e zuccherine fruttificate in un albero che ad altezza d'uomo puoi incontrare e toccare.
Ne abbiamo parlato con il Professor Francesco Lops, stimato Assessore uscente all'Agricoltura del Comune di Canosa e Docente all'Università di Foggia, ritrovando il titolo canosino delle pere "a Colajànne", che maturano nella ricorrenza di Sant'Anna, che ricopre un grande culto a Canosa e nella Cappella omonima della Cattedrale di San Sabino. Interrogati sulla radice etimologica "Colajànne" , ricerco e ritrovo la radice latina di "cola", come in agricoltura, a significare il tempo di maturazione e di raccolta delle belle pere di Sant'Anna, dal verbo latino colere. Un albero archeologico vivente di questa terra amica, sul Colle di Sant'Angelo, da noi scoperto nel toponimo in latino, presentato al Sindaco Roberto Morra e che attende un pannello illustrativo ai piedi del Colle, già suggellato da Vico Sant'Angelo e che oggi presenta ai popoli visitatori il tempio italico della Daunia e il tempio sabiniano di San Leucio.
Insieme presentiamo oggi le pere a Colajànne e le promuoviamo in rete su Canosawe, primo portale cittadino e con un video su YouTube[https://www.youtube.com/watch?v=lsHC9vJY5Jc] e Facebook . Il Presidente della Fondazione, dottor Fontana, ci chiede sorridendo "che significa promuovere?", alludendo al fatto compiuto. Beh! Riconosciamo, le abbiamo raccolte a chilometro zero, anzi a metro zero e le abbiamo gustate! Che bellezza! Che piacere! Le offriamo per la Festa di Sant'Anna con gli auguri ad Anna, a Rosanna, ad Annamaria, ad Anna Lucia. Radici della nostra terra, dei nostri padri, delle nostre belle pere di Sant'Anna.
Auguri!
Maestro Peppino Di Nunno
Registriamo il silenzio dei campi, lo stupore dei tesori di Canosa, il cicaleccio d'estate già noto e descritto da Omero dinanzi alla porte Scee di Troia. Tra i tesori dei monumenti ritroviamo i sapori della nostra terra feconda di Puglia e ascoltiamo l'albero delle pere di Sant'Anna in un viaggio del tempo dei nostri padri, vestito con coppola e cameselòne contadino e con bastone della transumanza, piroccola, che porta all'apice una forma di pera. Sono le pere di Sant'Anna, in via di estinzione, varietà gustosa presente in Puglia, in Irpinia, in Calabria a Bova Marina, in Sicilia. Come avviene per i fioroni, le pere, frutti della terra, assumono il nome dalla scansione delle festività dei Santi, da San Giovanni a Sant'Anna, a significare il legame culturale tra il lavoro dei contadini e le feste dei Santi in una armonia del creato. A Bova Marina le pere di Sant'Anna, come ad altre zone, si legano a proverbi e storie popolari nelle radici delle nostre tradizioni. Pere piccole, rotonde, gustose, leggermente acidule e zuccherine fruttificate in un albero che ad altezza d'uomo puoi incontrare e toccare.
Ne abbiamo parlato con il Professor Francesco Lops, stimato Assessore uscente all'Agricoltura del Comune di Canosa e Docente all'Università di Foggia, ritrovando il titolo canosino delle pere "a Colajànne", che maturano nella ricorrenza di Sant'Anna, che ricopre un grande culto a Canosa e nella Cappella omonima della Cattedrale di San Sabino. Interrogati sulla radice etimologica "Colajànne" , ricerco e ritrovo la radice latina di "cola", come in agricoltura, a significare il tempo di maturazione e di raccolta delle belle pere di Sant'Anna, dal verbo latino colere. Un albero archeologico vivente di questa terra amica, sul Colle di Sant'Angelo, da noi scoperto nel toponimo in latino, presentato al Sindaco Roberto Morra e che attende un pannello illustrativo ai piedi del Colle, già suggellato da Vico Sant'Angelo e che oggi presenta ai popoli visitatori il tempio italico della Daunia e il tempio sabiniano di San Leucio.
Insieme presentiamo oggi le pere a Colajànne e le promuoviamo in rete su Canosawe, primo portale cittadino e con un video su YouTube[https://www.youtube.com/watch?v=lsHC9vJY5Jc] e Facebook . Il Presidente della Fondazione, dottor Fontana, ci chiede sorridendo "che significa promuovere?", alludendo al fatto compiuto. Beh! Riconosciamo, le abbiamo raccolte a chilometro zero, anzi a metro zero e le abbiamo gustate! Che bellezza! Che piacere! Le offriamo per la Festa di Sant'Anna con gli auguri ad Anna, a Rosanna, ad Annamaria, ad Anna Lucia. Radici della nostra terra, dei nostri padri, delle nostre belle pere di Sant'Anna.
Auguri!
Maestro Peppino Di Nunno