Stilus Magistri
Nozze di multicultura nelle radici canosine della Puglia
Il rito celebrato in italiano, inglese e francese nella Cattedrale di S. Sabino
mercoledì 9 settembre 2015
21.40
Nel vento del sole d'estate del pomeriggio del 5 settembre 2015, la Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia(BT) apre il portale ad un suo figlio canosino, dott. Luigi Iannuzzi, per la celebrazione delle nozze con la sposa Mathilde. Il portale sabiniano accoglie da Roma e da Aprilia nel Lazio, luoghi di crescita e di studi dello sposo; da Smirne in Turchia, dove il dott. Iannuzzi è Console dello Stato italiano; dagli Stati Uniti, dal Belgio e dal Congo da dove giungono i familiari della sposa. Tra bambini, giovani, donne, adulti con vestiti splendenti e animi gioiosi partecipi in Italia, a Canosa del velo bianco nuziale della sposa che giunge in una Fiat rossa scoperta (da anni di proprietà di un procugino dello sposo che l'ha anche condotta) sul sagrato della Cattedrale, nella cordialità e semplicità della sua bellezza.
Ma il portale della Chiesa accoglie in particolare le radici canosine della famiglia Iannuzzi e dello sposo che rievoca "le assolate estati trascorse da ragazzo a Canosa" e ritrova con la sposa la bellezza, la storia, l'arte della Cattedrale dedicata al Vescovo canosino Sabino, che fu Ambasciatore nel VI secolo in Oriente, nella terra di Efeso, della Vergine Maria, nei Concili del territorio di Smirne (Izmir), che rende onore al Console italiano. È proprio il Parroco della Cattedrale, Mons. Felice Bacco a porgere il benvenuto a gente di diversi continenti e a sottolineare la figura di San Sabino, Vescovo Ambasciatore nell'attuale Turchia, nella dimensione di intercultura e di ecumenicità del Cristianesimo. Ad officiare il matrimonio concelebrano don Felice Bacco, don Massimiliano, Rettore della Cattedrale di Smirne ed il vice parroco di Aprilia, don Jeannot, originario del Congo. I Sacerdoti rivolgono i loro messaggi nella triplice omelia indirizzata agli sposi in italiano, in inglese, in francese, come avviene per le stesse letture, facendo vivere ai presenti una dimensione universale, che edifica e commuove, come un'appendice della Basilica di San Pietro, con la compostezza, riservatezza, sensibilità e spiritualità degli sposi.
Il rito nuziale viene guidato anche dai canti di preghiera della Corale della Cattedrale, diretta dal M° Salvatore Sica, mentre don Felice porge le sacre letture della Parola di Dio, di "Colui ha ha scelto Voi nell'incontro di amore". Nelle radici familiari canosine, incontriamo con affetto e gioia il ceppo della discendenza nella persona del nonno Luigi Iannuzzi, che rivive i suoi vegliardi 94 anni nella cerimonia del nipote nella Cattedrale di San Sabino, e a cui porgiamo omaggio cittadino. Lui ricorda i tempi della nostra povera tavola del '900 con verdure, rape e olio d'oliva, ma noi riscopriamo anche questi piatti nell'attuale Smirne, con il fico ed ulivo millenario, che impregnano il lavoro della terra del Mediterraneo senza frontiere.
Anche nella sala del ricevimento, in un borgo rurale canosino, come nel divinus halitus terrae dell'EXPO 2015, la tavola viene imbandita degli antichi sapori nei frutti della nostra tradizione tra taralli e treccine, focaccia di grano arso, bruschette col pomodoro, frittelle di lambascioni, purè di fave e cicorie di campo, fiori di zucca e melanzane, rape e pan cotto, rucola e pomodoro, e dolce marmellata con frutta coltivata in azienda, nel "respiro della terra pugliese contadina".
Incontro prima della Messa nella navata della Cattedrale dinanzi alla Cappella di San Sabino una donna vestita di rosso di Kinshasa, con cui parlo in Italiano porgendo in breve la storia della Cattedrale riscoperta nelle origini del VI secolo e la figura di San Sabino, Vescovo Ambasciatore nell'attuale Turchia, presso Smirne e delegato del Pontefice. Lei esclama alle due note storiche.....wahoo!
É il segno del valore dei nostri tesori e dei beni culturali canosini diffusi in Europa, ma noi ammirando gli sposi in Cattedrale a Canosa esclamiamo...wahoo!
Auguri agli sposi da Canosa di Puglia, fino a Roma, all' America, al Belgio, all'Africa, fino a Smirne in Turchia, nel ponte sabiniano sul Mediterraneo dal VI secolo ad oggi: la storia continua, mentre batte il cuore nell'amore degli sposi Mathilde e Luigi.
Auguri da Canosa!
maestro Peppino Di Nunno
Ma il portale della Chiesa accoglie in particolare le radici canosine della famiglia Iannuzzi e dello sposo che rievoca "le assolate estati trascorse da ragazzo a Canosa" e ritrova con la sposa la bellezza, la storia, l'arte della Cattedrale dedicata al Vescovo canosino Sabino, che fu Ambasciatore nel VI secolo in Oriente, nella terra di Efeso, della Vergine Maria, nei Concili del territorio di Smirne (Izmir), che rende onore al Console italiano. È proprio il Parroco della Cattedrale, Mons. Felice Bacco a porgere il benvenuto a gente di diversi continenti e a sottolineare la figura di San Sabino, Vescovo Ambasciatore nell'attuale Turchia, nella dimensione di intercultura e di ecumenicità del Cristianesimo. Ad officiare il matrimonio concelebrano don Felice Bacco, don Massimiliano, Rettore della Cattedrale di Smirne ed il vice parroco di Aprilia, don Jeannot, originario del Congo. I Sacerdoti rivolgono i loro messaggi nella triplice omelia indirizzata agli sposi in italiano, in inglese, in francese, come avviene per le stesse letture, facendo vivere ai presenti una dimensione universale, che edifica e commuove, come un'appendice della Basilica di San Pietro, con la compostezza, riservatezza, sensibilità e spiritualità degli sposi.
Il rito nuziale viene guidato anche dai canti di preghiera della Corale della Cattedrale, diretta dal M° Salvatore Sica, mentre don Felice porge le sacre letture della Parola di Dio, di "Colui ha ha scelto Voi nell'incontro di amore". Nelle radici familiari canosine, incontriamo con affetto e gioia il ceppo della discendenza nella persona del nonno Luigi Iannuzzi, che rivive i suoi vegliardi 94 anni nella cerimonia del nipote nella Cattedrale di San Sabino, e a cui porgiamo omaggio cittadino. Lui ricorda i tempi della nostra povera tavola del '900 con verdure, rape e olio d'oliva, ma noi riscopriamo anche questi piatti nell'attuale Smirne, con il fico ed ulivo millenario, che impregnano il lavoro della terra del Mediterraneo senza frontiere.
Anche nella sala del ricevimento, in un borgo rurale canosino, come nel divinus halitus terrae dell'EXPO 2015, la tavola viene imbandita degli antichi sapori nei frutti della nostra tradizione tra taralli e treccine, focaccia di grano arso, bruschette col pomodoro, frittelle di lambascioni, purè di fave e cicorie di campo, fiori di zucca e melanzane, rape e pan cotto, rucola e pomodoro, e dolce marmellata con frutta coltivata in azienda, nel "respiro della terra pugliese contadina".
Incontro prima della Messa nella navata della Cattedrale dinanzi alla Cappella di San Sabino una donna vestita di rosso di Kinshasa, con cui parlo in Italiano porgendo in breve la storia della Cattedrale riscoperta nelle origini del VI secolo e la figura di San Sabino, Vescovo Ambasciatore nell'attuale Turchia, presso Smirne e delegato del Pontefice. Lei esclama alle due note storiche.....wahoo!
É il segno del valore dei nostri tesori e dei beni culturali canosini diffusi in Europa, ma noi ammirando gli sposi in Cattedrale a Canosa esclamiamo...wahoo!
Auguri agli sposi da Canosa di Puglia, fino a Roma, all' America, al Belgio, all'Africa, fino a Smirne in Turchia, nel ponte sabiniano sul Mediterraneo dal VI secolo ad oggi: la storia continua, mentre batte il cuore nell'amore degli sposi Mathilde e Luigi.
Auguri da Canosa!
maestro Peppino Di Nunno