Stilus Magistri
OB AMOREM PATRIAE
Storia di una preposizione, di un accusativo e di un genitivo latino di un progetto scolastico volontario di Canosa.
martedì 16 dicembre 2014
6.51
Svegliandomi al mattino nei primi di Dicembre del 2014, sfogliando le pagine del portale di Canosaviva, mi balzano con sbigottimento le parole in Latino, da me assunte dal 2011 come motto, riportato numerose volte accanto alla mia firma: Ob amorem patriae.
Lo leggiamo sulla copertina delle pergamene, in alto all'Oplita, del poeta Sante Valentino. Si tratta di un'idea valida e di una sequenza di bozzetti, che riportano alcune immagini significative di Canusium.
Ho avuto l'impressione del distacco di una costola, di un motto, che mi esce dai pori delle mani, quando sfogliano le fonti documentali e archivistiche di storia patria di Canosa e d'Italia, e dai pori dei piedi, che usurati da cause di servizio, con fatica hanno esplorato grotte sotterranee e scalato i Campanili di Canosa.
È quindi opportuno riassumere e ricostruire la firma di questo testo, senza intenti di giudizi alla persona dell'autore delle pergamene, ma per riportare alle radici il motto.
· Il titolo di un'opera
Il motto "ob amorem patriae", dal 2011, diventa il titolo, del progetto volontario, senza lucro, realizzato con la Scuola Primaria De Muro Lomanto, originato dal percorso formativo "TUTTI A SCUOLA", esposto permanentemente nella Scuola De Muro Lomanto.. Il titolo viene riportato tra virgolette, ad indicare il testo di una fonte storica, Quanti fossero interessati, possono recarsi presso la scuola Primaria in via Santa Lucia, accedendo con il permesso della Dirigente, per leggere la spiegazione e la fonte del motto a pag. 37 e 39 del libro, che timbrato dalla Direzione Scolastica, fu tramesso al Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR)., L'Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo espose alla Mostra del Vittoriano, "Il 150° si racconta" sull'Unità d'Italia. Ricevemmo l'invito dal Presidente del Comitato, on.le Giuliano Amato. Il 14 maggio 2012 si recarono a Roma gli alunni di Scuola, guidati dalla maestra Maria Morra: una foto attesta il titolo del progetto nelle mani dei bambini e nella vetrina del Vittoriano, visitata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I bambini furono guidati alla conoscenza e comprensione del motto in Latino, facilmente traducibile in Italiano.
Nell'analisi grammaticale e logica la preposizione Ob, o propter, regge l'accusativo "amorem" e di seguito il genitivo "patriae".
· La vetrina documentale di Canosaweb
Ma è stato il portale di Canosaweb di Mariano Caputo a riportare gli articoli e le relazioni storiche che in sequenza compongono il progetto, vidimato dalla Scuola, allegando quasi sempre accanto alla firma dell'autore, il motto "ob amorem patriae". Ancora oggi queste parole accompagnano alcune ricerche storiche, ispirate dall'amore della patria, come terra nativa e come "Saturnia tellus" virgiliana.
· Il progetto Ob Amorem Patriae al Quirinale
Il progetto con le inedite ricerche storiche dell'ACS di Canosa, degli Istituti del Risorgimento, dell'Università di Genova, meritò la concessione ufficiale del Logo del 150° dell'Unità d'Italia, il cui distintivo fu donato dalle mie mani, al Sindaco Francesco Ventola, impedito fisicamente al momento della visita al Quirinale dell'11 maggio 2011.
Fu elaborata anche l'idea, valida ancora oggi, di un crest di pietra, con il motto, come attesta il preventivo della Ditta Stil Marmi La proposta del bozzetto lapideo fu inoltrata al Sindaco con lo scritto del 24 giugno 2011, che riporta per la prima volta la ricerca storica filologica inedita dell'Ob Amorem Patriae. Proporremo questo studio agli Studenti del Liceo Fermi di Canosa.
Il Prefetto della BAT, S.E. dott. Carlo Sessa, espresse i suoi "complimenti" alla presenza del Sindaco Ventola e della Scuola Lomanto nel giugno 2011, presso la Sala Impero dello Smeraldo.
Il progetto costituì, sulla linea del tempo, un sentiero culturale, dalla precedente Amministrazione del Sindaco Francesco Ventola, alla successiva del Sindaco Ernesto La Salvia. Non disponendo di risorse finanziarie, mentre moms. Felice Bacco auspicava la pubblicazione, il libro digitale fu consegnato al Sindaco Ventola, al Vice Sindaco Gennaro Caracciolo, all'Assessore Sabino Facciolongo e al Dirigente dell'Ufficio Cultura, con l'aggiornamento del messaggio del Sindaco La Salvia. Infatti Ob Amorem Patriae, su mia richiesta, ottenne la presenza dell'Assessore Facciolongo e del Sindaco La Salvia al Cortile d'Onore del Quirinale il 20 Settembre 2012, non solo per amore di Canosa, ma per onore della terra nativa.
Il libro stampato in poche copie dalla Scuola De Muro Lomanto, fu ufficialmente presentato in una cerimonia il 26 aprile 2012, alla presenza dell'Assessore Regionale Alba Sasso, cui fu consegnata una copia, come attestano le foto documentali. Ob Amorem Patriae approdava anche presso la Regione Puglia dopo la Capitale dell'Urbe,. e dopo essere nato dalla storica pergamena firmata dal Presidente Napolitano, dalla mia persona, dalla Città, dalla Scuola, dalla Chiesa.
· Ob Amorem patriae nella memoria del Sindaco La Salvia
L'elezione del Sindaco La Salvia fu salutata, nell'accoglienza delle Istituzioni, da una mia stretta di mano evocando il motto "ob amorem patriae", riportato in una poesia dedicata alla sua persona di Sindaco.
Chi intende verificare, può recarsi nella stanza del Sindaco e leggere la poesia, il motto, i versi e la nota storica n.6 della sua origine.
Perciò, mentre nessuno ha citato la mia persona associata al testo latino e al motto, il Sindaco la Salvia, nell'onestà intellettuale che caratterizza la sua figura (mi riferisco al Sindaco), ha pubblicamente detto nella cerimonia delle pergamene in oggetto: "pensavo che ci fosse lo zampino del maestro Peppino Di Nunno!".
Grazie del pensiero , Sindaco La Salvia!
· Ob Amorem patriae nella storia
Si potrebbe osservare che la storia non appartiene solo al maestro Peppino, ma in tal caso, il testo andrebbe riportato tra virgolette, come ho fatto io stesso nella copertina del Progetto scolastico e andrebbe accompagnato in nota dalla fonte storica, come mi hanno insegnato gli studi universitari di due anni alla Facoltà di Magistero,in Pedagogia, a Bari e come ho appreso soprattutto nel mio lavoro di Docente di Storia e Studi Sociali..
Andrebbe quindi attestata la fonte storica scolpita in pietra, ancor oggi esistente e leggibile nelle passeggiate comunali, con l'autore del testo completo, il Corrector del IV secolo, con lo studioso Storico epigrafista, Canonico, dell'inizio del 900, che riposa presso "Hoc Monumentum" dei Sacerdoti canosini e con le mie ricerche storiche, che hanno riportato alla luce la dimenticata pietra scritta.
Ob amorem patriae, a volte è stato da me evocato anche in dialetto canosino, "cu bène du pajòse".
Oggi hi scritto questa nota dopo gli impegni di Lezioni volontarie di due incontri con i bambini di Prima e con i Liceali di IV B, sulla cultura popolare di Santa Lucia a Canosa, nel borgo antico del Castello, nel rapporto tra Scuola e Territorio.
· Il testo in Latino e il greco Oplita
Prescindendo dal motto storico ob amorem patriae, a nostro avviso ci sembra inappropriato apporre in capo all'Oplita un testo latino del IV secolo dopo Cristo, nell'epoca delle famiglie aristocratiche della Daunia, all'epoca di Κανύσιον ( esatta trascrizione).
L'oplita canosino, da noi studiato a Scuola nel Sussidiario didattico, con il suo ipogeo risale alla metà del IV secolo avanti Cristo, quando l'oplita parlava in greco. Lo stesso nome "oplita" riconduce alla radice etimologica "οπλίτης" dallo scudo rotondo "öπλον" (òplon). L'abbiamo studiato nel 2011 con la professoressa Giulia Giorgio, docente di Lettere al Liceo Fermi, con la sua competente traduzione dell'iscrizione posta in greco alle spalle dell'Oplita, come riporta Ciro Santoro nelle documentazioni epigrafiche del testo "Principi, Imperatori e Vescovi".
L'iscrizione "εδιϰω" che riconduce al passaggio nell'oltretomba, evoca la lingua greca dell'Oplita.
Suggerisco, senza pretesa, all'autore delle pergamene, un suo verso, come poeta stimato, ad indicare sull'Oplita la difesa della terra nativa o l'amore della terra.
· Condivisione dell'amore della terra nativa
La pergamena è stata comunque un'occasione proficua per elaborare un percorso riassuntivo organico e sistematico del motto "ob amorem patriae", assunto dal mio progetto e dalle mie ricerche storiche.
La presenza del motto nella pergamena, attesta comunque, con il mio personale e vivo apprezzamento dello spirito di Sante Valentino nelle poesie in dialetto, come lo spirito di molti compositori, di cittadini emigranti, in cui vedo anche i mei figli, di ecclesiastici come don Felice, di lavoratori ed operatori volontari, di alcuni Amministratori della res pubblica, di testimoni che si mettono al servizio: ci accomuna lo spirito nobile "ob amorem patriae".
· Appello alla memoria del Progetto
La presentazione del qualificato Progetto non ha voluto essere una comparazione di merito con il progetto delle pergamene del poeta Sante Valentino, ma un curriculum riassuntivo del motto e dell'opera indirizzata al patrimonio culturale della città e a qualche voce distratta di paese, che di recente mi ha rottamato e discriminato in ambienti culturali, in quanto… non laureato! Non ho complessi di inferiorità, in quanto i pregevoli attestati a livello nazionale, del curriculum vitae, da Roma, dal Vaticano, a Firenze, all'Università Padova, al Giorgione, a Torino, all'Accademia di Madrid, a Città di Castello, a Pederobba, a Ceprano, a Barletta, non mi hanno mai chiesto il titolo di laurea, che comunque è fondamento di formazione.
Restano nel cuore e nella mente e nella terra di Canosa, le parole dell'invito del MIUR del 29 marzo 2011, della squisita ed illuminata dottoressa G. B.: " Carissimo maestro Peppino, siamo davvero orgogliosi di portare al Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato, queste importanti testimonianze dell'Unità d'Italia".
L'onore fu esteso ad una delegazione cittadina di Scuola, Città e Chiesa e ad un Comune del Nord, Pederobba (TV).
Mentre siamo alle soglie dell'anno 2015, riproponiamo alle Istituzioni civili, alle Associazioni culturali, agli Imprenditori benemeriti, la stampa del progetto, per custodire e promuovere la memoria della Storia Patria per le Scuole e per consegnarlo al Presidente della Repubblica, dott. Giorgio Napolitano, nel congedo della Sua prestigiosa figura, che è stata promossa nel progetto di Canosa a pag. 27 e 28, come "unicum",, nei testi in latino da me tradotti per il conferimento del Suo Dottorato ad Oxford. Il Presidente dott. Napolitano ha servito l'Italia… Ob amorem patriae.
Da Canosa di Puglia, mandiamo una pergamena al Presidente Napolitano con questo motto.
A te, cara Italia!
OB AMOREM PATRIAE
maestro Peppino Di Nunno
Canosa, 14 dicembre A. D. 2014
Lo leggiamo sulla copertina delle pergamene, in alto all'Oplita, del poeta Sante Valentino. Si tratta di un'idea valida e di una sequenza di bozzetti, che riportano alcune immagini significative di Canusium.
Ho avuto l'impressione del distacco di una costola, di un motto, che mi esce dai pori delle mani, quando sfogliano le fonti documentali e archivistiche di storia patria di Canosa e d'Italia, e dai pori dei piedi, che usurati da cause di servizio, con fatica hanno esplorato grotte sotterranee e scalato i Campanili di Canosa.
È quindi opportuno riassumere e ricostruire la firma di questo testo, senza intenti di giudizi alla persona dell'autore delle pergamene, ma per riportare alle radici il motto.
· Il titolo di un'opera
Il motto "ob amorem patriae", dal 2011, diventa il titolo, del progetto volontario, senza lucro, realizzato con la Scuola Primaria De Muro Lomanto, originato dal percorso formativo "TUTTI A SCUOLA", esposto permanentemente nella Scuola De Muro Lomanto.. Il titolo viene riportato tra virgolette, ad indicare il testo di una fonte storica, Quanti fossero interessati, possono recarsi presso la scuola Primaria in via Santa Lucia, accedendo con il permesso della Dirigente, per leggere la spiegazione e la fonte del motto a pag. 37 e 39 del libro, che timbrato dalla Direzione Scolastica, fu tramesso al Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR)., L'Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo espose alla Mostra del Vittoriano, "Il 150° si racconta" sull'Unità d'Italia. Ricevemmo l'invito dal Presidente del Comitato, on.le Giuliano Amato. Il 14 maggio 2012 si recarono a Roma gli alunni di Scuola, guidati dalla maestra Maria Morra: una foto attesta il titolo del progetto nelle mani dei bambini e nella vetrina del Vittoriano, visitata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I bambini furono guidati alla conoscenza e comprensione del motto in Latino, facilmente traducibile in Italiano.
Nell'analisi grammaticale e logica la preposizione Ob, o propter, regge l'accusativo "amorem" e di seguito il genitivo "patriae".
· La vetrina documentale di Canosaweb
Ma è stato il portale di Canosaweb di Mariano Caputo a riportare gli articoli e le relazioni storiche che in sequenza compongono il progetto, vidimato dalla Scuola, allegando quasi sempre accanto alla firma dell'autore, il motto "ob amorem patriae". Ancora oggi queste parole accompagnano alcune ricerche storiche, ispirate dall'amore della patria, come terra nativa e come "Saturnia tellus" virgiliana.
· Il progetto Ob Amorem Patriae al Quirinale
Il progetto con le inedite ricerche storiche dell'ACS di Canosa, degli Istituti del Risorgimento, dell'Università di Genova, meritò la concessione ufficiale del Logo del 150° dell'Unità d'Italia, il cui distintivo fu donato dalle mie mani, al Sindaco Francesco Ventola, impedito fisicamente al momento della visita al Quirinale dell'11 maggio 2011.
Fu elaborata anche l'idea, valida ancora oggi, di un crest di pietra, con il motto, come attesta il preventivo della Ditta Stil Marmi La proposta del bozzetto lapideo fu inoltrata al Sindaco con lo scritto del 24 giugno 2011, che riporta per la prima volta la ricerca storica filologica inedita dell'Ob Amorem Patriae. Proporremo questo studio agli Studenti del Liceo Fermi di Canosa.
Il Prefetto della BAT, S.E. dott. Carlo Sessa, espresse i suoi "complimenti" alla presenza del Sindaco Ventola e della Scuola Lomanto nel giugno 2011, presso la Sala Impero dello Smeraldo.
Il progetto costituì, sulla linea del tempo, un sentiero culturale, dalla precedente Amministrazione del Sindaco Francesco Ventola, alla successiva del Sindaco Ernesto La Salvia. Non disponendo di risorse finanziarie, mentre moms. Felice Bacco auspicava la pubblicazione, il libro digitale fu consegnato al Sindaco Ventola, al Vice Sindaco Gennaro Caracciolo, all'Assessore Sabino Facciolongo e al Dirigente dell'Ufficio Cultura, con l'aggiornamento del messaggio del Sindaco La Salvia. Infatti Ob Amorem Patriae, su mia richiesta, ottenne la presenza dell'Assessore Facciolongo e del Sindaco La Salvia al Cortile d'Onore del Quirinale il 20 Settembre 2012, non solo per amore di Canosa, ma per onore della terra nativa.
Il libro stampato in poche copie dalla Scuola De Muro Lomanto, fu ufficialmente presentato in una cerimonia il 26 aprile 2012, alla presenza dell'Assessore Regionale Alba Sasso, cui fu consegnata una copia, come attestano le foto documentali. Ob Amorem Patriae approdava anche presso la Regione Puglia dopo la Capitale dell'Urbe,. e dopo essere nato dalla storica pergamena firmata dal Presidente Napolitano, dalla mia persona, dalla Città, dalla Scuola, dalla Chiesa.
· Ob Amorem patriae nella memoria del Sindaco La Salvia
L'elezione del Sindaco La Salvia fu salutata, nell'accoglienza delle Istituzioni, da una mia stretta di mano evocando il motto "ob amorem patriae", riportato in una poesia dedicata alla sua persona di Sindaco.
Chi intende verificare, può recarsi nella stanza del Sindaco e leggere la poesia, il motto, i versi e la nota storica n.6 della sua origine.
Perciò, mentre nessuno ha citato la mia persona associata al testo latino e al motto, il Sindaco la Salvia, nell'onestà intellettuale che caratterizza la sua figura (mi riferisco al Sindaco), ha pubblicamente detto nella cerimonia delle pergamene in oggetto: "pensavo che ci fosse lo zampino del maestro Peppino Di Nunno!".
Grazie del pensiero , Sindaco La Salvia!
· Ob Amorem patriae nella storia
Si potrebbe osservare che la storia non appartiene solo al maestro Peppino, ma in tal caso, il testo andrebbe riportato tra virgolette, come ho fatto io stesso nella copertina del Progetto scolastico e andrebbe accompagnato in nota dalla fonte storica, come mi hanno insegnato gli studi universitari di due anni alla Facoltà di Magistero,in Pedagogia, a Bari e come ho appreso soprattutto nel mio lavoro di Docente di Storia e Studi Sociali..
Andrebbe quindi attestata la fonte storica scolpita in pietra, ancor oggi esistente e leggibile nelle passeggiate comunali, con l'autore del testo completo, il Corrector del IV secolo, con lo studioso Storico epigrafista, Canonico, dell'inizio del 900, che riposa presso "Hoc Monumentum" dei Sacerdoti canosini e con le mie ricerche storiche, che hanno riportato alla luce la dimenticata pietra scritta.
Ob amorem patriae, a volte è stato da me evocato anche in dialetto canosino, "cu bène du pajòse".
Oggi hi scritto questa nota dopo gli impegni di Lezioni volontarie di due incontri con i bambini di Prima e con i Liceali di IV B, sulla cultura popolare di Santa Lucia a Canosa, nel borgo antico del Castello, nel rapporto tra Scuola e Territorio.
· Il testo in Latino e il greco Oplita
Prescindendo dal motto storico ob amorem patriae, a nostro avviso ci sembra inappropriato apporre in capo all'Oplita un testo latino del IV secolo dopo Cristo, nell'epoca delle famiglie aristocratiche della Daunia, all'epoca di Κανύσιον ( esatta trascrizione).
L'oplita canosino, da noi studiato a Scuola nel Sussidiario didattico, con il suo ipogeo risale alla metà del IV secolo avanti Cristo, quando l'oplita parlava in greco. Lo stesso nome "oplita" riconduce alla radice etimologica "οπλίτης" dallo scudo rotondo "öπλον" (òplon). L'abbiamo studiato nel 2011 con la professoressa Giulia Giorgio, docente di Lettere al Liceo Fermi, con la sua competente traduzione dell'iscrizione posta in greco alle spalle dell'Oplita, come riporta Ciro Santoro nelle documentazioni epigrafiche del testo "Principi, Imperatori e Vescovi".
L'iscrizione "εδιϰω" che riconduce al passaggio nell'oltretomba, evoca la lingua greca dell'Oplita.
Suggerisco, senza pretesa, all'autore delle pergamene, un suo verso, come poeta stimato, ad indicare sull'Oplita la difesa della terra nativa o l'amore della terra.
· Condivisione dell'amore della terra nativa
La pergamena è stata comunque un'occasione proficua per elaborare un percorso riassuntivo organico e sistematico del motto "ob amorem patriae", assunto dal mio progetto e dalle mie ricerche storiche.
La presenza del motto nella pergamena, attesta comunque, con il mio personale e vivo apprezzamento dello spirito di Sante Valentino nelle poesie in dialetto, come lo spirito di molti compositori, di cittadini emigranti, in cui vedo anche i mei figli, di ecclesiastici come don Felice, di lavoratori ed operatori volontari, di alcuni Amministratori della res pubblica, di testimoni che si mettono al servizio: ci accomuna lo spirito nobile "ob amorem patriae".
· Appello alla memoria del Progetto
La presentazione del qualificato Progetto non ha voluto essere una comparazione di merito con il progetto delle pergamene del poeta Sante Valentino, ma un curriculum riassuntivo del motto e dell'opera indirizzata al patrimonio culturale della città e a qualche voce distratta di paese, che di recente mi ha rottamato e discriminato in ambienti culturali, in quanto… non laureato! Non ho complessi di inferiorità, in quanto i pregevoli attestati a livello nazionale, del curriculum vitae, da Roma, dal Vaticano, a Firenze, all'Università Padova, al Giorgione, a Torino, all'Accademia di Madrid, a Città di Castello, a Pederobba, a Ceprano, a Barletta, non mi hanno mai chiesto il titolo di laurea, che comunque è fondamento di formazione.
Restano nel cuore e nella mente e nella terra di Canosa, le parole dell'invito del MIUR del 29 marzo 2011, della squisita ed illuminata dottoressa G. B.: " Carissimo maestro Peppino, siamo davvero orgogliosi di portare al Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato, queste importanti testimonianze dell'Unità d'Italia".
L'onore fu esteso ad una delegazione cittadina di Scuola, Città e Chiesa e ad un Comune del Nord, Pederobba (TV).
Mentre siamo alle soglie dell'anno 2015, riproponiamo alle Istituzioni civili, alle Associazioni culturali, agli Imprenditori benemeriti, la stampa del progetto, per custodire e promuovere la memoria della Storia Patria per le Scuole e per consegnarlo al Presidente della Repubblica, dott. Giorgio Napolitano, nel congedo della Sua prestigiosa figura, che è stata promossa nel progetto di Canosa a pag. 27 e 28, come "unicum",, nei testi in latino da me tradotti per il conferimento del Suo Dottorato ad Oxford. Il Presidente dott. Napolitano ha servito l'Italia… Ob amorem patriae.
Da Canosa di Puglia, mandiamo una pergamena al Presidente Napolitano con questo motto.
A te, cara Italia!
OB AMOREM PATRIAE
maestro Peppino Di Nunno
Canosa, 14 dicembre A. D. 2014