Stilus Magistri
Papa PASQUALE II nella Cattedrale di Canosa.
Era il 7° giorno alle idi di Settembre dell’anno 1101
mercoledì 27 maggio 2015
21.24
Pergamena di Pasquale II Papa per la dedicazione a San Sabino della Chiesa di Canosa del 7 settembre 1101 secondo lo stile moderno.
(Da notare che la datazione del documento è secondo lo "stile bizantino", con inizio dal 1° settembre anticipando di quattro mesi sul calcolo moderno, al quale corrisponde dal 1° gennaio al 31 agosto. Era usato nell'Italia meridionale e in particolare in Puglia, in Calabria e negli ex territori della Magna Grecia. Molti esempi offrono le carte di Bari fino al XVI sec.)
Anno Dominice Incarnationis Millo. Centesimo. Secundo. Mense
Septembre . Indictione decima . Hec Ecclesia Canusina ad honorem dei et
beati Sabini cofessoris dedicata est ab universali papa Paschali se-
cundo Septimo Idus Septembris. Et ad huius Sancte Ecclesie negocium perpe-
trandum . Invitati sunt Portuensis episcopus. Milo palestinus episcopus. Albanesis
episcopus. Beneventanus archiepiscopus. Capuanus archiepiscopus. Salernitanus archi-
episcopus. Neapolitanus archiepiscopus. Agerontinus archiepiscopus. Sypontinus archie-
piscopus. Bizanzius Tranensis archiepiscopus. Maraldus Tarentinus archiepiscopus.
Malgerius Consanus archiepiscopus. Rogerius Cannensis episcopus. Gulielmus
Salpitanus episcopus. Mandus Minerbinensis episcopus. Gaudinus Murensis episcopus.
et Cupersanensis episcopus. Verum etiam et plures alij archiepiscopi. Episcopi. et abbates
et multorum aliorum Clericorum congregatio copiosa. Quapropter quicumque
ad eius dedicationem et illius festivitate annuatim venirint sciant
se de omnibus peccatis quibus canonice cofessi fuerint. Quadraginta
sex annos. et Quadraginta tres Quadragesimas sibi relaxari.
A DIO OTTIMO MASSIMO
NELL'ANNO DELL'INCARNAZIONE DEL SIGNORE MCII
NEL MESE DI SETTEMBRE INDIZIONE DECIMA
QUESTA CHIESA CANOSINA FU DEDICATA
IN ONORE DI SAN SABINO CONFESSORE DI CRISTO
IL 7 SETTEMBRE DALL'UNIVERSALE PAPA PASQUALE II
E PER LA CELEBRAZIONE DELLA DEDICAZIONE
DI QUESTA SANTA CHIESA FURONO INVITATI
IL VESCOVO DI PORTO L'ARCIVESCOVO DI BENEVENTO
L'ARCIVESCOVO DI CAPUA L'ARCIVESCOVO DI SALERNO
L'ARCIVESCOVO DI NAPOLI L'ARCIVESCOVO DI ACERENZA
L'ARCIVESCOVO DI SIPONTO
BISANZIO ARCIVESCOVO DI TRANI
MARALDO ARCIVESCOVO DI TARANTO
MALGERIO ARCIVESCOVO DI CONZA
RUGGERO VESCOVO DI CANNE
GUGLIELMO VESCOVO DI SALPI
MANDO (b) VESCOVO DI MINERVINO
GAUDINO VESCOVO DI MURO
IL VESCOVO DI CONVERSANO
E MOLTI ALTRI ARCIVESCOVI VESCOVI ABATI
INSIEME AD UNA COPIOSA ACCOLTA
DI PARECCHI ALTRI ECCLESIASTICI
PER CUI TUTTI QUELLI CHE VENGONO OGNI ANNO
NELL'ANNIVERSARIO DELLA SUA DEDICAZIONE
SAPPIANO DI ESSERE ASSOLTI DA TUTTI I PECCATI
DI CUI CANONICAMENTE SI SIANO CONFESSATI
[LUCRANDO L'INDULGENZA] DI QUARANTA SEI ANNI
E QUARANTA SEI QUARANTENE.
Traduzione a cura di mons. Attilio Paulicelli ("Storia della Chiesa di Canosa" del Prevosto Tortora).
Alla pergamena è collegato il sigillo plumbeo di Pasquale II con impresso:
su un lato: I volti dei SS. Pietro e Paolo, con croce astile centrale: SPA - SPE = SANCTUS PAULUS – SANCTUS PETRUS
su l'altro lato † PAS / CHALIS / PP. II. = PASCALIS PAPA II
Codice Diplomatico Barese, Le Pergamene del Duomo di Bari a cura di G.B. Nitto De Rossi e Francesco Nitti di Vito, in Appendice Le Pergamene di Giovinazzo, Canosa e Putignano, vol. II, Bari 1899 (Ristampa fotolitica 1964), pgg. 211-12 testo intero della pergamena.
Nelle Osservazioni particolari viene confermata l'autenticità del documento, considerata «la qualità della pergamena e la scrittura», mentre per il sigillo di piombo si osserva che «il suggello però, tolto ad altra bolla, vi fu attaccato posteriormente».
Francesco Nitti di Vito, La ripresa gregoriana di Bari (1087-1105), Vecchi e C. – Editori, Trani, 1942 - XX, a pag. 206 riporta:
«Ognuno sa che nella storia delle bolle papali, Pasquale II (1099-1118) ha un'importanza capitale. E' lui che diede forma fissa al bollo di piombo, recante da un lato le teste degli Apostoli Pietro e Paolo con una croce, con le sigle S.PE, S.PA, e con un certo numero di globetti (che doveva poi variare a seconda dei pontefici) e dall'altro il nome del papa. Da Pasquale II in poi si ha la firma autografa del papa con quella del cardinale o dei cardinali presenti in curia, e con Pasquale II ha consistenza quella particolare scrittura, tra la corsiva e la carolina, difficilissima a imitarsi. (2)»
(2). Cfr. A. Melampo,Attorno alle bolle papali, in "Miscellanea di storia e cultura ecclesiastica", III (1905), pp.555 e ss.
Per il suggello vedasi F. Nitti, Descrizione dei suggelli, in C.D.B., V p.348, n.7
Mario Porro, Primi appunti sull'archivio Prevostale della Basilica cattedrale di San Sabino di Canosa, in "San Sabino – Uomo di dialogo e di pace tra Oriente ed Occidente – Anno Domini 2002", a cura di L. Bertoldi Lenoci, Trieste 2002, pgg. 160-63, scheda n.1 riguardante la Bolla di dedicazione della chiesa canosina + foto della pergamena e delle due facce della bolla plumbea.
● All'ingresso dell'Episcopio di Muro Lucano esiste una lapide, che riporta il nome di un "Gaudinus", nativo di Canosa e terzo vescovo di quella città intorno all'anno 1100:
Non audeat postem qui se cognoverit hostem – quod scriptura tegit Gaudinus episcopus egit – nobilibus turbis canusine natus ab urbe..
A cura di Michele Menduni . Firenze
Foto a cura del maestro Peppino Di Nunno. Croci bizantine e non latine del pallio papale di Papa Pasquale II. Antica lapide marmorea della bolla papale, custodita in Cattedrale..
(Da notare che la datazione del documento è secondo lo "stile bizantino", con inizio dal 1° settembre anticipando di quattro mesi sul calcolo moderno, al quale corrisponde dal 1° gennaio al 31 agosto. Era usato nell'Italia meridionale e in particolare in Puglia, in Calabria e negli ex territori della Magna Grecia. Molti esempi offrono le carte di Bari fino al XVI sec.)
Anno Dominice Incarnationis Millo. Centesimo. Secundo. Mense
Septembre . Indictione decima . Hec Ecclesia Canusina ad honorem dei et
beati Sabini cofessoris dedicata est ab universali papa Paschali se-
cundo Septimo Idus Septembris. Et ad huius Sancte Ecclesie negocium perpe-
trandum . Invitati sunt Portuensis episcopus. Milo palestinus episcopus. Albanesis
episcopus. Beneventanus archiepiscopus. Capuanus archiepiscopus. Salernitanus archi-
episcopus. Neapolitanus archiepiscopus. Agerontinus archiepiscopus. Sypontinus archie-
piscopus. Bizanzius Tranensis archiepiscopus. Maraldus Tarentinus archiepiscopus.
Malgerius Consanus archiepiscopus. Rogerius Cannensis episcopus. Gulielmus
Salpitanus episcopus. Mandus Minerbinensis episcopus. Gaudinus Murensis episcopus.
et Cupersanensis episcopus. Verum etiam et plures alij archiepiscopi. Episcopi. et abbates
et multorum aliorum Clericorum congregatio copiosa. Quapropter quicumque
ad eius dedicationem et illius festivitate annuatim venirint sciant
se de omnibus peccatis quibus canonice cofessi fuerint. Quadraginta
sex annos. et Quadraginta tres Quadragesimas sibi relaxari.
A DIO OTTIMO MASSIMO
NELL'ANNO DELL'INCARNAZIONE DEL SIGNORE MCII
NEL MESE DI SETTEMBRE INDIZIONE DECIMA
QUESTA CHIESA CANOSINA FU DEDICATA
IN ONORE DI SAN SABINO CONFESSORE DI CRISTO
IL 7 SETTEMBRE DALL'UNIVERSALE PAPA PASQUALE II
E PER LA CELEBRAZIONE DELLA DEDICAZIONE
DI QUESTA SANTA CHIESA FURONO INVITATI
IL VESCOVO DI PORTO L'ARCIVESCOVO DI BENEVENTO
L'ARCIVESCOVO DI CAPUA L'ARCIVESCOVO DI SALERNO
L'ARCIVESCOVO DI NAPOLI L'ARCIVESCOVO DI ACERENZA
L'ARCIVESCOVO DI SIPONTO
BISANZIO ARCIVESCOVO DI TRANI
MARALDO ARCIVESCOVO DI TARANTO
MALGERIO ARCIVESCOVO DI CONZA
RUGGERO VESCOVO DI CANNE
GUGLIELMO VESCOVO DI SALPI
MANDO (b) VESCOVO DI MINERVINO
GAUDINO VESCOVO DI MURO
IL VESCOVO DI CONVERSANO
E MOLTI ALTRI ARCIVESCOVI VESCOVI ABATI
INSIEME AD UNA COPIOSA ACCOLTA
DI PARECCHI ALTRI ECCLESIASTICI
PER CUI TUTTI QUELLI CHE VENGONO OGNI ANNO
NELL'ANNIVERSARIO DELLA SUA DEDICAZIONE
SAPPIANO DI ESSERE ASSOLTI DA TUTTI I PECCATI
DI CUI CANONICAMENTE SI SIANO CONFESSATI
[LUCRANDO L'INDULGENZA] DI QUARANTA SEI ANNI
E QUARANTA SEI QUARANTENE.
Traduzione a cura di mons. Attilio Paulicelli ("Storia della Chiesa di Canosa" del Prevosto Tortora).
Alla pergamena è collegato il sigillo plumbeo di Pasquale II con impresso:
su un lato: I volti dei SS. Pietro e Paolo, con croce astile centrale: SPA - SPE = SANCTUS PAULUS – SANCTUS PETRUS
su l'altro lato † PAS / CHALIS / PP. II. = PASCALIS PAPA II
Codice Diplomatico Barese, Le Pergamene del Duomo di Bari a cura di G.B. Nitto De Rossi e Francesco Nitti di Vito, in Appendice Le Pergamene di Giovinazzo, Canosa e Putignano, vol. II, Bari 1899 (Ristampa fotolitica 1964), pgg. 211-12 testo intero della pergamena.
Nelle Osservazioni particolari viene confermata l'autenticità del documento, considerata «la qualità della pergamena e la scrittura», mentre per il sigillo di piombo si osserva che «il suggello però, tolto ad altra bolla, vi fu attaccato posteriormente».
Francesco Nitti di Vito, La ripresa gregoriana di Bari (1087-1105), Vecchi e C. – Editori, Trani, 1942 - XX, a pag. 206 riporta:
«Ognuno sa che nella storia delle bolle papali, Pasquale II (1099-1118) ha un'importanza capitale. E' lui che diede forma fissa al bollo di piombo, recante da un lato le teste degli Apostoli Pietro e Paolo con una croce, con le sigle S.PE, S.PA, e con un certo numero di globetti (che doveva poi variare a seconda dei pontefici) e dall'altro il nome del papa. Da Pasquale II in poi si ha la firma autografa del papa con quella del cardinale o dei cardinali presenti in curia, e con Pasquale II ha consistenza quella particolare scrittura, tra la corsiva e la carolina, difficilissima a imitarsi. (2)»
(2). Cfr. A. Melampo,Attorno alle bolle papali, in "Miscellanea di storia e cultura ecclesiastica", III (1905), pp.555 e ss.
Per il suggello vedasi F. Nitti, Descrizione dei suggelli, in C.D.B., V p.348, n.7
Mario Porro, Primi appunti sull'archivio Prevostale della Basilica cattedrale di San Sabino di Canosa, in "San Sabino – Uomo di dialogo e di pace tra Oriente ed Occidente – Anno Domini 2002", a cura di L. Bertoldi Lenoci, Trieste 2002, pgg. 160-63, scheda n.1 riguardante la Bolla di dedicazione della chiesa canosina + foto della pergamena e delle due facce della bolla plumbea.
● All'ingresso dell'Episcopio di Muro Lucano esiste una lapide, che riporta il nome di un "Gaudinus", nativo di Canosa e terzo vescovo di quella città intorno all'anno 1100:
Non audeat postem qui se cognoverit hostem – quod scriptura tegit Gaudinus episcopus egit – nobilibus turbis canusine natus ab urbe..
A cura di Michele Menduni . Firenze
Foto a cura del maestro Peppino Di Nunno. Croci bizantine e non latine del pallio papale di Papa Pasquale II. Antica lapide marmorea della bolla papale, custodita in Cattedrale..