Stilus Magistri
La "Troccola del Venerdì Santo", rintocchi di ferro e di legno
Riproposto il suono stridente della Crocifissione nella Processione dei Misteri del Carmine
venerdì 10 aprile 2009
11.30
Riproposto il suono stridente della Crocifissione nella Processione dei Misteri dalla Chiesa del Carmelo.
Il Venerdì Santo la storia rinnova la memoria della Crocifissione di Gesù di Nazareth incisa nell'iscrizione dell'I.N.R.I. e la Chiesa Cattolica celebra il mistero salvifico della Crocifissione.
Nel silenzio, che un tempo avvolgeva anche la comunità civile nelle trasmissioni della radio, nella chiusura delle sale cinematografiche, anche la Chiesa lega le funi alle campane i cui rintocchi tacciono nella fede e nella pietà popolare.
In sostituzione dei Sacri Bronzi veniva usato uno strumento sacro, una campana di legno e di ferro, come riporta la cultura dell'Italia meridionale fino alla Sicilia e alla Sardegna.
In provincia di Enna dicono nel Venerdì Santo che "lu Venniri è di lignu la campana".
E' la Troccola, una tavoletta di legno, composta da maniglie di ferro che ruotando in senso alternato con l'impugnatura della mano, sbattono su chiodi di ferro infissi nel legno, producendo un suono stridente, che rievoca i colpi di ferro sui chiodi infissi nel legno sacro della Crocifissione.
La radice etimologica del termine risale al "tròcalos" in greco ( e al verbo trocalizomai), al Crotalum latino composto da due valve di legno o ferro e corrisponde al Crepitaculum di un antico strumento.
La denominazione della Troccola evoca quindi la redice onomatopeica del suono in una cultura molto diffusa in Puglia e nel Tarantino.
A Taranto infatti, come il altre città, ancora oggi la Processione dei Misteri del Venerdì Santo, che esce dalla Chiesa del Carmelo, riporta la figura dei Troccolanti che impugnano il sacro strumento facendolo risuonare con lenta andatura e annunciando i segni della Passione di Cristo.
Anche a Canosa di Puglia la Processione dei Misteri del Venerdì Santo ha origine dall'antica Chiesa del Carmelo presso Via dei Carmelitani e Salita Calvario , nella memoria millenaria di fede e di storia dei monaci Carmelitani del 1° secolo d.C., i quali uscendo dal monastero del Monte Carmelo percorrevano il monte palestinese fino al Santo Sepolcro, posto ai piedi del monte. L'Ordine dei Carmelitani si propagò in tutta l'Europa nel sec. XII.
Nella Chiesa del Carmine di Canosa e per le strade dell'antico rione una Troccola annunciava i riti del Venerdì Santo, l'ora della Crocifissione per le strade e la Processione dei Misteri, come attestano le testimonianze di ottantenni canosini. A mezzogiorno della Domenica delle Palme mentre attendo all'esterno della Chiesa del Carmine incontro nella Provvidenza un anziano a cui chiedo senza preamboli: "nonno conosci la Troccola del Venerdì Santo?". E lui in diretta senza ripensamenti e titubanze: "io la portavo per le strade del paese il Venerdì Santo e anche di Sabato. Vedi a quell'angolo c'era la bottega del falegname Vitrani Vincenzo; anche lui la faceva sbattere". Gli mostro a questo punto la Troccola della Cattedrale San Sabino, che portavo in macchina e lui continua la sua memoria.
"Nel Carmine ce n'erano quattro o cinque; una era più grande, le altre erano normali".
Gli chiedo: "Segneròje come vi chiamate?". " Sono Girolamo Lenoci e ho 83 anni, classe 1926, sono nato e cresciuto in questo rione; ora abito in via Cornelia; avevo dodici anni quando portavo la Troccola alla Processione dei Misteri: si girava per il Castello, in piazza del Carmine e poi per il corso San Sabino". "Ma nonno chi era il sacerdote dell'epoca?" Zì Girolamo riprende: "Il prete era don Tettìlle Di Nunno . Abitava proprio vicino alla fontana du Crapellòtte alla Salita Calvario, morì giovane per un malore in casa e la gente lo ricorda". Così rinasce la memoria storica della Troccola del Carmine a Canosa di Puglia.
Anche nella Cattedrale San Sabino, con la premura di don Felice Bacco, si custodisce una Troccola che le nostre mani hanno impugnato nel Venerdì Santo: è un legno del 900 segnato nel tempo dal tarlo con maniglie e chiodi di ferro battuto.
Quest'anno, per il Venerdì Santo la Troccola, patrimonio culturale e segno della pietà popolare, vien riproposta nell'annuncio del Venerdì Santo, nell'annuncio della Processione dei Misteri, nell'annuncio dei Misteri Dolorosi della recitazione del Rosario, tra rintocchi di ferro e di legno.
Sono state riprodotte alcune copie dello strumento sacro custodito nella Cattedrale San Sabino.
Il legno in noce è stato offerto da Vito D'Ambra, mentre il manufatto è stato lavorato dalle mani di due "Angeli" canosini: l'artigiano del legno, Angioletto Favore e l'artigiano del ferro battuto, Angelo Acquaviva hanno offerto volontariamente l'opera. Siamo grati alla sensibilità del loro lavoro.
Gli elementi in ferro sono stati poi infissi nel legno della tavoletta seguendo la struttura artigianale del 900. In basso sul legno sacro è stato apposto con l'incisione a caldo su un lato il monogramma di Cristo e sull'altro il cuore trafitto dell'Addolorata presente nella troccola classica.
La proposta sostenuta da più parti ha trovato condivisione nell'animo di Don Nicola Fortunato, Parroco della Chiesa di Maria Vergine del Carmelo e collocazione nel contesto del cammino processionale dei Misteri del Venerdì Santo, animato dai sacerdoti don Franco della Chiesa del Rosario e don Riccardo della Chiesa di Gesù Liberatore.
Anche nella Nota pastorale del 1998 sui riti religiosi popolari delle Chiese di Puglia si richiama la valorizzazione nella pietà popolare dei "segni delle tradizioni popolari", della "storia e della cultura locale" nell'identità della nostra civiltà, accanto a quel "patrimonio di preghiere, canti e musiche".
Così dopo circa cinquanta anni, la Troccola risuona per le strade e nella Chiesa aperta di Canosa, annunciando nella Processione la Passione del Venerdì Santo e risuonando in maniera stridente il ferro ed il legno della Crocifissione, dinanzi al Santo Legno venerato nella Chiesa del Carmine.
E' un suono che scuote l'udito e la coscienza dell'umanità, nel dolore ma nella fede del suono di gloria della Pasqua, perché "Gesù Cristo ha vinto la morte… ed è RISORTO!" (seconda lettera dell'Apostolo Paolo a Timoteo, v. 10).
maestro Peppino Di Nunno
Nota: Mi sono recato il giorno dopo al Cimitero e nella Cappella dei Sacerdoti ho ritrovato il loculo marmoreo con fotografia del canonico don Benedetto (Tettìlle) Di Nunno, nato il 1894 e morto a 44 anni il 1938. La data del 1938 conferma la testimonianza del nonno Girolamo il quale, afferma che aveva dodici anni quando morì il Parroco: in effetti aggiungendo dodici anni alla data di nascita del nonno del 1926 si individua proprio l'anno del 1938.
Altre testimonianze riportano l'uso della Troccola per le strade del rione e del paese all'ora della morte di Gesù, cioè alle tre pomeridiane che corrispondono all'ora riportata nel Vangelo di Matteo (27, 46): "… si fece buio su tutta la terra.,.Verso l'ora nona".
I Romani numeravano le ore del giorno a partire dalle sei del mattino (hora prima).
Il Venerdì Santo la storia rinnova la memoria della Crocifissione di Gesù di Nazareth incisa nell'iscrizione dell'I.N.R.I. e la Chiesa Cattolica celebra il mistero salvifico della Crocifissione.
Nel silenzio, che un tempo avvolgeva anche la comunità civile nelle trasmissioni della radio, nella chiusura delle sale cinematografiche, anche la Chiesa lega le funi alle campane i cui rintocchi tacciono nella fede e nella pietà popolare.
In sostituzione dei Sacri Bronzi veniva usato uno strumento sacro, una campana di legno e di ferro, come riporta la cultura dell'Italia meridionale fino alla Sicilia e alla Sardegna.
In provincia di Enna dicono nel Venerdì Santo che "lu Venniri è di lignu la campana".
E' la Troccola, una tavoletta di legno, composta da maniglie di ferro che ruotando in senso alternato con l'impugnatura della mano, sbattono su chiodi di ferro infissi nel legno, producendo un suono stridente, che rievoca i colpi di ferro sui chiodi infissi nel legno sacro della Crocifissione.
La radice etimologica del termine risale al "tròcalos" in greco ( e al verbo trocalizomai), al Crotalum latino composto da due valve di legno o ferro e corrisponde al Crepitaculum di un antico strumento.
La denominazione della Troccola evoca quindi la redice onomatopeica del suono in una cultura molto diffusa in Puglia e nel Tarantino.
A Taranto infatti, come il altre città, ancora oggi la Processione dei Misteri del Venerdì Santo, che esce dalla Chiesa del Carmelo, riporta la figura dei Troccolanti che impugnano il sacro strumento facendolo risuonare con lenta andatura e annunciando i segni della Passione di Cristo.
Anche a Canosa di Puglia la Processione dei Misteri del Venerdì Santo ha origine dall'antica Chiesa del Carmelo presso Via dei Carmelitani e Salita Calvario , nella memoria millenaria di fede e di storia dei monaci Carmelitani del 1° secolo d.C., i quali uscendo dal monastero del Monte Carmelo percorrevano il monte palestinese fino al Santo Sepolcro, posto ai piedi del monte. L'Ordine dei Carmelitani si propagò in tutta l'Europa nel sec. XII.
Nella Chiesa del Carmine di Canosa e per le strade dell'antico rione una Troccola annunciava i riti del Venerdì Santo, l'ora della Crocifissione per le strade e la Processione dei Misteri, come attestano le testimonianze di ottantenni canosini. A mezzogiorno della Domenica delle Palme mentre attendo all'esterno della Chiesa del Carmine incontro nella Provvidenza un anziano a cui chiedo senza preamboli: "nonno conosci la Troccola del Venerdì Santo?". E lui in diretta senza ripensamenti e titubanze: "io la portavo per le strade del paese il Venerdì Santo e anche di Sabato. Vedi a quell'angolo c'era la bottega del falegname Vitrani Vincenzo; anche lui la faceva sbattere". Gli mostro a questo punto la Troccola della Cattedrale San Sabino, che portavo in macchina e lui continua la sua memoria.
"Nel Carmine ce n'erano quattro o cinque; una era più grande, le altre erano normali".
Gli chiedo: "Segneròje come vi chiamate?". " Sono Girolamo Lenoci e ho 83 anni, classe 1926, sono nato e cresciuto in questo rione; ora abito in via Cornelia; avevo dodici anni quando portavo la Troccola alla Processione dei Misteri: si girava per il Castello, in piazza del Carmine e poi per il corso San Sabino". "Ma nonno chi era il sacerdote dell'epoca?" Zì Girolamo riprende: "Il prete era don Tettìlle Di Nunno . Abitava proprio vicino alla fontana du Crapellòtte alla Salita Calvario, morì giovane per un malore in casa e la gente lo ricorda". Così rinasce la memoria storica della Troccola del Carmine a Canosa di Puglia.
Anche nella Cattedrale San Sabino, con la premura di don Felice Bacco, si custodisce una Troccola che le nostre mani hanno impugnato nel Venerdì Santo: è un legno del 900 segnato nel tempo dal tarlo con maniglie e chiodi di ferro battuto.
Quest'anno, per il Venerdì Santo la Troccola, patrimonio culturale e segno della pietà popolare, vien riproposta nell'annuncio del Venerdì Santo, nell'annuncio della Processione dei Misteri, nell'annuncio dei Misteri Dolorosi della recitazione del Rosario, tra rintocchi di ferro e di legno.
Sono state riprodotte alcune copie dello strumento sacro custodito nella Cattedrale San Sabino.
Il legno in noce è stato offerto da Vito D'Ambra, mentre il manufatto è stato lavorato dalle mani di due "Angeli" canosini: l'artigiano del legno, Angioletto Favore e l'artigiano del ferro battuto, Angelo Acquaviva hanno offerto volontariamente l'opera. Siamo grati alla sensibilità del loro lavoro.
Gli elementi in ferro sono stati poi infissi nel legno della tavoletta seguendo la struttura artigianale del 900. In basso sul legno sacro è stato apposto con l'incisione a caldo su un lato il monogramma di Cristo e sull'altro il cuore trafitto dell'Addolorata presente nella troccola classica.
La proposta sostenuta da più parti ha trovato condivisione nell'animo di Don Nicola Fortunato, Parroco della Chiesa di Maria Vergine del Carmelo e collocazione nel contesto del cammino processionale dei Misteri del Venerdì Santo, animato dai sacerdoti don Franco della Chiesa del Rosario e don Riccardo della Chiesa di Gesù Liberatore.
Anche nella Nota pastorale del 1998 sui riti religiosi popolari delle Chiese di Puglia si richiama la valorizzazione nella pietà popolare dei "segni delle tradizioni popolari", della "storia e della cultura locale" nell'identità della nostra civiltà, accanto a quel "patrimonio di preghiere, canti e musiche".
Così dopo circa cinquanta anni, la Troccola risuona per le strade e nella Chiesa aperta di Canosa, annunciando nella Processione la Passione del Venerdì Santo e risuonando in maniera stridente il ferro ed il legno della Crocifissione, dinanzi al Santo Legno venerato nella Chiesa del Carmine.
E' un suono che scuote l'udito e la coscienza dell'umanità, nel dolore ma nella fede del suono di gloria della Pasqua, perché "Gesù Cristo ha vinto la morte… ed è RISORTO!" (seconda lettera dell'Apostolo Paolo a Timoteo, v. 10).
maestro Peppino Di Nunno
Nota: Mi sono recato il giorno dopo al Cimitero e nella Cappella dei Sacerdoti ho ritrovato il loculo marmoreo con fotografia del canonico don Benedetto (Tettìlle) Di Nunno, nato il 1894 e morto a 44 anni il 1938. La data del 1938 conferma la testimonianza del nonno Girolamo il quale, afferma che aveva dodici anni quando morì il Parroco: in effetti aggiungendo dodici anni alla data di nascita del nonno del 1926 si individua proprio l'anno del 1938.
Altre testimonianze riportano l'uso della Troccola per le strade del rione e del paese all'ora della morte di Gesù, cioè alle tre pomeridiane che corrispondono all'ora riportata nel Vangelo di Matteo (27, 46): "… si fece buio su tutta la terra.,.Verso l'ora nona".
I Romani numeravano le ore del giorno a partire dalle sei del mattino (hora prima).