Stilus Magistri
Riscoperta la Triplice Cinta nella Chiesa di S.Caterina
I Templari sulla Via Francigena
giovedì 24 novembre 2016
18.34
Nell'antico abitato di Canosa di Puglia(BT) sulla collina dei Quaranta Martiri, sede del rione Castello, sorge l'antica Chiesa del XIV sec. dedicata a Santa Caterina d'Alessandria. Il suo culto dopo il martirio del 25 Novembre dell'anno 305 si diffuse in Italia e in Europa radicandosi nella cultura e nella vita del popolo. L'immagine della Santa figura nel sigillo dell'Università di Siena e dell'Università di Padova, negli studi personali consegnati e apprezzati al Magnifico Rettore, quale Patrona Iuristarum (Patrona dei Giuristi). Da ricerche presso l'Archivio Storico Comunale (A.S.C.) di Canosa di Puglia risalendo nel tempo al 1854 e 1857 ritroviamo le pagine manoscritte in chiara grafia dell' "ampliamento della Chiesa comunale di Santa Caterina". Trattandosi di un bene culturale nel borgo antico della Collina dei Quaranta Martiri (Rione Castello), i lavori della "novella Chiesa di Santa Caterina" erano soggetti al Sottintendente (oggi Soprintendente), nella nota del Sindaco Ferdinando Lopez del 20 maggio 1855. Una pagina dell'Archivio attesta quanto segue:
"La Chiesa di S. Caterina per fondazione apparteneva alla famiglia di Touto Caputo. Essa fondazione è anteriore al 1651. Per disposizione testamentaria del detto Caputo il Capitolo mandava a celebrare nella suddetta Chiesa la Messa mattinale in ogni dì festivo … Da molto tempo in qua il Capitolo soddisfa nella Chiesa S, Sabino il legato per Touto Caputo e la Cappella anche da molto tempo pare che sia passata fra le appartenenze comunali, poiché per molti anni a memoria dei nostri padri in S. Caterina vi è stata la Parocchia " Tutto ciò è ricavato dall'Archivio di questo Capitolo di Canosa. Ma la fondazione della Chiesa è remota come attesta da Firenze l'Architetto emerito Michele Menduni, studioso del patrimonio sabiniano di Canosa, che attinge dalla pergamena molto raggrinzita e lacera del Codice Diplomatico Barlettano ricercato nella Biblioteca comunale di Sabino Loffredo.
Nel Terzo Volume a cura Salvatore Santeramo con documenti dell'Archivio di Napoli di R. Filangieri, a pag 124 -125 è riportato il seguente testo a riscontro delle origini antiche della Chiesa di Santa Caterina di Canosa che risale al 1382.
Cattedrale – Canosa A.D. 1382 – 2O giugno - V Indizione Anno IV di Papa Urbano VI.
"Comunichiamo ai presenti della nostra Comunità" (Universitati nostre presentibus intimamus): così inizia il manoscritto del prevosto di Canosa dalla sede della Chiesa Madre di San Sabino.
Il prevosto di Canosa Giovanni, di nomina pontificia, dispone che il nobile Valentino figlio del maestro Biagio di Canosa (vir nobilis Valentinus magistri Blasii de Canusio) il quale sta edificando fra le mura di Canosa la Chiesa di Santa Caterina (Ecclesiam edificari fecit infra menia civitatis Canusii) a proprie spese (suis propriis sumptibus et expensis), possa eleggere il Cappellano (in dicta Ecclesia idem Valentinus…possit eligere Sacerdotem celebraturum).
Ma la Chiesa ancora oggi mostra sulle pietre di fondamento della facciata il sigillo dei Templari sulla via Francigena, diffuso in Italia nei luoghi sacri, in Puglia, nel Gargano (Cattedrale di Vieste), come pure nella Basilica del Santo Sepolcro di Barletta. La Triplice Cinta è un simbolo di geometria sacra, religioso e cosmico, come abbiamo discusso oggi nella Vigilia della Festa con il Parroco della Chiesa del Carmine, Don Peppino Balice e con le Catechiste. Il simbolo enigmatico rappresenta l'uomo in cammino nel creato e nell'Universo, di cui Dio è Creatore e rimanda anche al tempio di Gerusalemme nel pellegrinaggio di fede sulla via Francigena. I Templari, devoti di Santa Caterina, il cui Santuario sorge nel Monastero del Mount Catherine, Patrimonio dell'UNESCO, certamente sostarono nella Chiesa di Santa Caterina di Canosa nel pellegrinaggio verso la Grotta dell'Arcangelo sul Gargano. La Triplice Cinta con le radici della devozione a Santa Caterina rivivono anche questa sera anche attraverso la filastrocca cantata al primo falò dell'Avvento, la "fanòve" a Santa Caterina con le tradizioni del fuoco sacro e delle frittelle. Il programma religioso e civile alimenta la nostra spiritualità nell'intercultura con la terra d'Egitto e riscoprono le nostre radici storiche radicate nella Fede e nelle Università laiche d'Italia e di Parigi nella Sorbona.
Il Dott. Umberto Cordier, autore del testo "Guida ai luoghi misteriosi d'Italia" ci comunica la collocazione della Triplice Cinta nella Basilica del Santo Sepolcro di Barletta; "Il simbolo è situato nella facciata superiore laterale destra, su un blocco incassato in alto, insieme ad un ''alquerque''. Si tratta del maggiore catalogo in Italia appositamente dedicato a questo argomento, su iniziativa della collega Marisa Uberti e dei suoi collaboratori. Grazie inoltre per l'interessante citazione della chiesa di S. Caterina di Canosa.
Buona Festa!
maestro emerito Peppino Di Nunno
Il PROGRAMMA DEL GIORNO 25 NOVEMBRE 2016 a cura della Comunità Parrocchiale della B.V. del Carmelo con la collaborazione di: Pro Loco Canosa – Scouts – Team Eventi 33
A causa del maltempo gli eventi in programma sono rinviati a domenica 27 novembre 2016
"Dall'Oriente la TESTIMONIANZA della FEDE in Dio"
"La Chiesa di S. Caterina per fondazione apparteneva alla famiglia di Touto Caputo. Essa fondazione è anteriore al 1651. Per disposizione testamentaria del detto Caputo il Capitolo mandava a celebrare nella suddetta Chiesa la Messa mattinale in ogni dì festivo … Da molto tempo in qua il Capitolo soddisfa nella Chiesa S, Sabino il legato per Touto Caputo e la Cappella anche da molto tempo pare che sia passata fra le appartenenze comunali, poiché per molti anni a memoria dei nostri padri in S. Caterina vi è stata la Parocchia " Tutto ciò è ricavato dall'Archivio di questo Capitolo di Canosa. Ma la fondazione della Chiesa è remota come attesta da Firenze l'Architetto emerito Michele Menduni, studioso del patrimonio sabiniano di Canosa, che attinge dalla pergamena molto raggrinzita e lacera del Codice Diplomatico Barlettano ricercato nella Biblioteca comunale di Sabino Loffredo.
Nel Terzo Volume a cura Salvatore Santeramo con documenti dell'Archivio di Napoli di R. Filangieri, a pag 124 -125 è riportato il seguente testo a riscontro delle origini antiche della Chiesa di Santa Caterina di Canosa che risale al 1382.
Cattedrale – Canosa A.D. 1382 – 2O giugno - V Indizione Anno IV di Papa Urbano VI.
"Comunichiamo ai presenti della nostra Comunità" (Universitati nostre presentibus intimamus): così inizia il manoscritto del prevosto di Canosa dalla sede della Chiesa Madre di San Sabino.
Il prevosto di Canosa Giovanni, di nomina pontificia, dispone che il nobile Valentino figlio del maestro Biagio di Canosa (vir nobilis Valentinus magistri Blasii de Canusio) il quale sta edificando fra le mura di Canosa la Chiesa di Santa Caterina (Ecclesiam edificari fecit infra menia civitatis Canusii) a proprie spese (suis propriis sumptibus et expensis), possa eleggere il Cappellano (in dicta Ecclesia idem Valentinus…possit eligere Sacerdotem celebraturum).
Ma la Chiesa ancora oggi mostra sulle pietre di fondamento della facciata il sigillo dei Templari sulla via Francigena, diffuso in Italia nei luoghi sacri, in Puglia, nel Gargano (Cattedrale di Vieste), come pure nella Basilica del Santo Sepolcro di Barletta. La Triplice Cinta è un simbolo di geometria sacra, religioso e cosmico, come abbiamo discusso oggi nella Vigilia della Festa con il Parroco della Chiesa del Carmine, Don Peppino Balice e con le Catechiste. Il simbolo enigmatico rappresenta l'uomo in cammino nel creato e nell'Universo, di cui Dio è Creatore e rimanda anche al tempio di Gerusalemme nel pellegrinaggio di fede sulla via Francigena. I Templari, devoti di Santa Caterina, il cui Santuario sorge nel Monastero del Mount Catherine, Patrimonio dell'UNESCO, certamente sostarono nella Chiesa di Santa Caterina di Canosa nel pellegrinaggio verso la Grotta dell'Arcangelo sul Gargano. La Triplice Cinta con le radici della devozione a Santa Caterina rivivono anche questa sera anche attraverso la filastrocca cantata al primo falò dell'Avvento, la "fanòve" a Santa Caterina con le tradizioni del fuoco sacro e delle frittelle. Il programma religioso e civile alimenta la nostra spiritualità nell'intercultura con la terra d'Egitto e riscoprono le nostre radici storiche radicate nella Fede e nelle Università laiche d'Italia e di Parigi nella Sorbona.
Il Dott. Umberto Cordier, autore del testo "Guida ai luoghi misteriosi d'Italia" ci comunica la collocazione della Triplice Cinta nella Basilica del Santo Sepolcro di Barletta; "Il simbolo è situato nella facciata superiore laterale destra, su un blocco incassato in alto, insieme ad un ''alquerque''. Si tratta del maggiore catalogo in Italia appositamente dedicato a questo argomento, su iniziativa della collega Marisa Uberti e dei suoi collaboratori. Grazie inoltre per l'interessante citazione della chiesa di S. Caterina di Canosa.
Buona Festa!
maestro emerito Peppino Di Nunno
Il PROGRAMMA DEL GIORNO 25 NOVEMBRE 2016 a cura della Comunità Parrocchiale della B.V. del Carmelo con la collaborazione di: Pro Loco Canosa – Scouts – Team Eventi 33
A causa del maltempo gli eventi in programma sono rinviati a domenica 27 novembre 2016
"Dall'Oriente la TESTIMONIANZA della FEDE in Dio"
Ore 17.00: | la figura di S. Caterina - proiezione multimediale all'interno della chiesa dedicata alla santa |
Ore 18.30: | Celebrazione Eucaristica per l'unità dei cristiani |
Ore 19.30: | Concerto meditazione"La musica della vita" in onore delle Sante Vergini Martiri Cecilia e Caterina a cura dell'orchestra di fiati "G. Verdi" di Canosa di P. (Via S. Caterina angolo Via E. Fieramosca) |
a seguire: | momento di fraternità |