Stilus Magistri
San Benedetto a Canosa di Puglia nelle radici della Chiesa agreste di Costantinopoli
E’ una grande risorsa l’amicizia di San Sabino con l’Abate di Montecassino
mercoledì 11 luglio 2012
12.42
San Benedetto a Canosa di Puglia nelle radici della Chiesa agreste di Costantinopoli e nell'amicizia col Vescovo Patrono San Sabino.
Nel giorno 11 Luglio la Chiesa Cattolica celebra, dopo il 21 Marzo, la memoria di San Benedetto da Norcia in tutti i Monasteri benedettini, come Patrono d'Europa. Oltre l'identità e le celebrazioni del Patrono della città, abbiamo bisogno di riscoprire e vivere la figura dei Patroni d'Europa, che non può essere monetizzata in termini di spread, ma che deve fondare le radici storiche, culturali e cristiane, dove l'etica è fondamento del diritto e dell'economia, dove l'Ecclesia concorre alla coesione della Civitas.
A Canosa di Puglia la Chiesa agreste di Maria SS. di Costantinopoli custodisce in Sacrestia una pregevole statua lignea, aggredita dal tarlo, che rappresenta San Benedetto con l'indice sulle labbra. I nostri nonni riportavano questo gesto del santo con un proverbio in dialetto della festa agreste cittadina: "San Beneditte, mange le castagne e statte citte!".
In verità riscoprendo l'iconografia del Santo, il gesto è riferito all'invito al silenzio racchiuso nel Cap. I della Regola del Santo, come ci riferisce oggi dall'Abbazia di Montecassino il Padre Priore dell'Archivio don Faustino Avagliano, che porge il saluto alla Chiesa canosina, alla Città e a don Felice Bacco, nell'amicizia che consolida la storica amicizia tra San Benedetto e San Sabino, Ecclesiae canusinae antistes (Vescovo della Chiesa canosina).
Nella Regola di San Benedetto al cap. I, n. 12 è scritto : Melius est silere quam loqui (è meglio tacere che parlare); infatti ribadisce San Benedetto: Parlare ed insegnare spetta al maestro, tacere ed ascoltare si addice al discepolo.
In un'epoca in cui la parola che ammaestra deve essere interiorizzata, occorre dare spazio al silenzio come risorsa attiva mentale e spirituale.
Grande e profetica fu l'amicizia del Vescovo canosino San Sabino che si recava ad incontrare l'abate fondatore del Monachesimo occidentale, come riferisce lo storico San Gregorio Magno nei Dialoghi. E' auspicabile che la statua lignea di San Benedetto della Chiesa di Costantinopoli venga restaurata ed esposta accanto al quadro votivo di San Sabino del 1930: non è una statua solo della Chiesa, ma è un patrimonio artistico e culturale di tutta la Città, della gente che soleva recarsi nella festa di quartiere…e la storia non si cancella e non si arrocca!
E' una grande risorsa l'amicizia di San Sabino con l'Abate di Montecassino, rievocata non solo dai Dialoghi di San Gregorio Magno, ma anche nella fama dei santi nella terra degli Slavi, come riporta lo storico Presbitero, Prêtre de Dioclée al tempo di Papa Gelasio II del 1118 e dell'Imperatore Atanasio di Costantinopoli: eo tempore praeclaruerunt, in Italia Germanus episcopus et Sabinus Canusinae sedis episcopus, atque venerabilis vir Benedictus apud Cassinum montem.
L'accostamento del Vescovo Germano di Capua e del Vescovo canosinio Sabino si ritrova da nostre ricerche storiche, sostenute dalle tavole cromolitografiche donate da don Massimo Naro Docente di Telogia del Duomo di Monreale a Palermo e dalla foto del prof. Giuseppe Oddo di Palermo, nell'iconografia di San Sabino.
La fama quindi di San Sabino nei monasteri bendettini d'Euorpa e nella Chiesa slava va oltre la vita e la morte come avviene nei santi, anzi assume grande identità nell'anno 1100 (eo tempore praeclaruerunt, in quel tempo acquistarono fama).
Oggi, giorno di San Benedetto il grande Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si reca a Castel Gandolfo per porgere l'augurio a Papa Bendetto XVI: un esempio ed un significato per noi tutti e per il Popolo italiano nel legame alla Chiesa e al Pontefice di nome Benedetto: Auguri Santità anche da Canosa di Puglia.
maestro Peppino Di Nunno da Canosa di Puglia
11 Luglio 2012
Nel giorno 11 Luglio la Chiesa Cattolica celebra, dopo il 21 Marzo, la memoria di San Benedetto da Norcia in tutti i Monasteri benedettini, come Patrono d'Europa. Oltre l'identità e le celebrazioni del Patrono della città, abbiamo bisogno di riscoprire e vivere la figura dei Patroni d'Europa, che non può essere monetizzata in termini di spread, ma che deve fondare le radici storiche, culturali e cristiane, dove l'etica è fondamento del diritto e dell'economia, dove l'Ecclesia concorre alla coesione della Civitas.
A Canosa di Puglia la Chiesa agreste di Maria SS. di Costantinopoli custodisce in Sacrestia una pregevole statua lignea, aggredita dal tarlo, che rappresenta San Benedetto con l'indice sulle labbra. I nostri nonni riportavano questo gesto del santo con un proverbio in dialetto della festa agreste cittadina: "San Beneditte, mange le castagne e statte citte!".
In verità riscoprendo l'iconografia del Santo, il gesto è riferito all'invito al silenzio racchiuso nel Cap. I della Regola del Santo, come ci riferisce oggi dall'Abbazia di Montecassino il Padre Priore dell'Archivio don Faustino Avagliano, che porge il saluto alla Chiesa canosina, alla Città e a don Felice Bacco, nell'amicizia che consolida la storica amicizia tra San Benedetto e San Sabino, Ecclesiae canusinae antistes (Vescovo della Chiesa canosina).
Nella Regola di San Benedetto al cap. I, n. 12 è scritto : Melius est silere quam loqui (è meglio tacere che parlare); infatti ribadisce San Benedetto: Parlare ed insegnare spetta al maestro, tacere ed ascoltare si addice al discepolo.
In un'epoca in cui la parola che ammaestra deve essere interiorizzata, occorre dare spazio al silenzio come risorsa attiva mentale e spirituale.
Grande e profetica fu l'amicizia del Vescovo canosino San Sabino che si recava ad incontrare l'abate fondatore del Monachesimo occidentale, come riferisce lo storico San Gregorio Magno nei Dialoghi. E' auspicabile che la statua lignea di San Benedetto della Chiesa di Costantinopoli venga restaurata ed esposta accanto al quadro votivo di San Sabino del 1930: non è una statua solo della Chiesa, ma è un patrimonio artistico e culturale di tutta la Città, della gente che soleva recarsi nella festa di quartiere…e la storia non si cancella e non si arrocca!
E' una grande risorsa l'amicizia di San Sabino con l'Abate di Montecassino, rievocata non solo dai Dialoghi di San Gregorio Magno, ma anche nella fama dei santi nella terra degli Slavi, come riporta lo storico Presbitero, Prêtre de Dioclée al tempo di Papa Gelasio II del 1118 e dell'Imperatore Atanasio di Costantinopoli: eo tempore praeclaruerunt, in Italia Germanus episcopus et Sabinus Canusinae sedis episcopus, atque venerabilis vir Benedictus apud Cassinum montem.
L'accostamento del Vescovo Germano di Capua e del Vescovo canosinio Sabino si ritrova da nostre ricerche storiche, sostenute dalle tavole cromolitografiche donate da don Massimo Naro Docente di Telogia del Duomo di Monreale a Palermo e dalla foto del prof. Giuseppe Oddo di Palermo, nell'iconografia di San Sabino.
La fama quindi di San Sabino nei monasteri bendettini d'Euorpa e nella Chiesa slava va oltre la vita e la morte come avviene nei santi, anzi assume grande identità nell'anno 1100 (eo tempore praeclaruerunt, in quel tempo acquistarono fama).
Oggi, giorno di San Benedetto il grande Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si reca a Castel Gandolfo per porgere l'augurio a Papa Bendetto XVI: un esempio ed un significato per noi tutti e per il Popolo italiano nel legame alla Chiesa e al Pontefice di nome Benedetto: Auguri Santità anche da Canosa di Puglia.
maestro Peppino Di Nunno da Canosa di Puglia
11 Luglio 2012