Stilus Magistri
San Giorgio, Patrono dell’Arma di Cavalleria
Riscoperto il manoscritto apostolico del 23 Aprile 1956
sabato 22 aprile 2017
23.50
Nel progetto volontario dei "Santi Patroni delle Forze Armate della Repubblica Italiana", «Caelestes Patroni pro Italis Militibus», abbiamo riscoperto le radici del testo in latino del Breve Apostolico «SANCTUS GEORGIUS» di PIO XII, promulgato il 23 Aprile del 1956. Il testo originale in latino degli Acta Apostolicae Sedis, menzionando il «Novum Sacrarium Iriae, solemni ritu dedicatum» ci ha condotto a riscoprire e contattare il Tempio Sacrario dell'Arma di Cavalleria di Iria, cioè di Voghera, la cui radice latina riconduce a "Vicus Iriae".Il Priorato del Sacrario nella persona del Gen. Dario Temperino, ci ha gentilmente concesso il testo tradotto in Italiano, il prezioso manoscritto in foto e l'immagine di San Giorgio della Vetrata istoriata del Sacrario, opera della Grassi Vetrate Artistiche di Milano.L'iconografia della vetrata riproduce la classica immagine del Cavaliere San Giorgio che sconfigge il Drago. Analoga immagine cì è stata concessa nell'opera di studio dallo storico Reggimento dei Corazzieri, Carabinieri a Cavallo, che custodiscono e venerano il compatrono San Giorgio nella Cappella di San Giorgio della Caserma Sanfront nei pressi del Quirinale. Il Cappellano Militare del Quirinale, Mons. Pietro Paolo di Domenico, nel condividere la ricerca e l'opera ha contribuito a valorizzare la tela di San Giorgio della Cappella dei Corazzieri, pregevole opera del pittore romano Erulo Eroli (1854-1916).
La riscoperta del Santo Patrono nelle memoria liturgica del 23 Aprile ha presentato la figura di "Colui che presso gli Orientali fu chiamato il Grande Martire", «Megalomartyr», in un legame di Chiese cristiane e di Popoli tra Occidente e Oriente, dove il culto di Άγιος Γεώργιος è attestato dall'Arte del Museo Bizantino Cristiano di Atene. A seguito dell'editto di Costantino, "nella pace cristiana e nella libertà garantita alla Chiesa", fondamento di ogni democrazia nella libertà religiosa, il Decreto apostolico del 1856 promuove la figura religiosa e laica del Santo Cavaliere, il cui nome "nel corso dei secoli è divenuto sinonimo di vita civile, di protezione dei deboli e dei poveri, di insigne fedeltà al Principe", «humanioris vitae cultus, debilium pauperumque tuitio, clara erga principes fides, decursu temporis, habitum est».
L'opera di studio è stata anche offerta al "Princeps", al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella nella fedeltà della Guardia d'Onore dei Cavalieri Corazzieri. L'opera è stata offerta nella condivisione al Tempio Sacrario dell'Arma della Cavalleria di Voghera che la presenterà nel momento dell'Offertorio; all'insigne Comando del Reggimento dei Corazzieri; al Gen. Comandante della Scuola dell'Arma di Cavalleria di Lecce, che ha ritenuto "graditissime" le pagine di studio; all'Associazione Nazionale Corazzieri, A.N.C. Sezione Roma Quirinale il cui Presidente "ha molto apprezzato e gradito il gesto", "condividendo il sentimento di storia patria" e assicurando che "la pagina di cultura sarà divulgata in Associazione". L'opera è stata anche trasmessa con apprezzamento al Museo Storico della Cavalleria di Pinerolo, in Provincia di Torino.
Il Vaticanista del Lunedì di Pasqua, commentando il rito dell'Angelus aggiunge in riferimento al male: "i bambini sanno che esiste il drago, ma c'è sempre un San Giorgio". Così il Santo Patrono viene presentato nel Decreto Apostolico manoscritto con profilo artistico nella prima lettera Q : Qui «Megalomartyr» apud Orientales solus appellabatur, Sanctus Georgius, tanta inter Christianos antiquitus opinione florebat, tantam movebat admirationem, ut fidelium pietate atque religione et in Oriente et in Occidente esset quam maximo in honore. Colui che presso gli Orientali fu per antonomasia chiamato «Il Grande Martire», ossia San Giorgio, ebbe nell'antichità tanta fama presso i Cristiani, suscitò tanta ammirazione, da essere, sia in Oriente che in Occidente, assai venerato dalla profonda pietà dei fedeli.
Il culto di San Giorgio è radicato in Italia, in Europa e anche nella nostra amata terra di Puglia, come emerge dalla contrada San Giorgio in agro di Canosa e dalla "Via San Giorgio" con annessa antica Chiesetta in Barletta, come ci riferisce il Parroco della Cattedrale di Barletta, Mons. Angelo Di Pasquale. Riscopriamo la figura del Grande Martire d'Oriente e d'Occidente, San Giorgio nei 20 Comuni italiani intitolati a San Giorgio.
Porgiamo gli Auguri all'Arma della Cavalleria italiana e ai Comuni Italiani per la Festa del 23 Aprile.
Ob amorem patriae
Maestro Giuseppe Di Nunno
La riscoperta del Santo Patrono nelle memoria liturgica del 23 Aprile ha presentato la figura di "Colui che presso gli Orientali fu chiamato il Grande Martire", «Megalomartyr», in un legame di Chiese cristiane e di Popoli tra Occidente e Oriente, dove il culto di Άγιος Γεώργιος è attestato dall'Arte del Museo Bizantino Cristiano di Atene. A seguito dell'editto di Costantino, "nella pace cristiana e nella libertà garantita alla Chiesa", fondamento di ogni democrazia nella libertà religiosa, il Decreto apostolico del 1856 promuove la figura religiosa e laica del Santo Cavaliere, il cui nome "nel corso dei secoli è divenuto sinonimo di vita civile, di protezione dei deboli e dei poveri, di insigne fedeltà al Principe", «humanioris vitae cultus, debilium pauperumque tuitio, clara erga principes fides, decursu temporis, habitum est».
L'opera di studio è stata anche offerta al "Princeps", al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella nella fedeltà della Guardia d'Onore dei Cavalieri Corazzieri. L'opera è stata offerta nella condivisione al Tempio Sacrario dell'Arma della Cavalleria di Voghera che la presenterà nel momento dell'Offertorio; all'insigne Comando del Reggimento dei Corazzieri; al Gen. Comandante della Scuola dell'Arma di Cavalleria di Lecce, che ha ritenuto "graditissime" le pagine di studio; all'Associazione Nazionale Corazzieri, A.N.C. Sezione Roma Quirinale il cui Presidente "ha molto apprezzato e gradito il gesto", "condividendo il sentimento di storia patria" e assicurando che "la pagina di cultura sarà divulgata in Associazione". L'opera è stata anche trasmessa con apprezzamento al Museo Storico della Cavalleria di Pinerolo, in Provincia di Torino.
Il Vaticanista del Lunedì di Pasqua, commentando il rito dell'Angelus aggiunge in riferimento al male: "i bambini sanno che esiste il drago, ma c'è sempre un San Giorgio". Così il Santo Patrono viene presentato nel Decreto Apostolico manoscritto con profilo artistico nella prima lettera Q : Qui «Megalomartyr» apud Orientales solus appellabatur, Sanctus Georgius, tanta inter Christianos antiquitus opinione florebat, tantam movebat admirationem, ut fidelium pietate atque religione et in Oriente et in Occidente esset quam maximo in honore. Colui che presso gli Orientali fu per antonomasia chiamato «Il Grande Martire», ossia San Giorgio, ebbe nell'antichità tanta fama presso i Cristiani, suscitò tanta ammirazione, da essere, sia in Oriente che in Occidente, assai venerato dalla profonda pietà dei fedeli.
Il culto di San Giorgio è radicato in Italia, in Europa e anche nella nostra amata terra di Puglia, come emerge dalla contrada San Giorgio in agro di Canosa e dalla "Via San Giorgio" con annessa antica Chiesetta in Barletta, come ci riferisce il Parroco della Cattedrale di Barletta, Mons. Angelo Di Pasquale. Riscopriamo la figura del Grande Martire d'Oriente e d'Occidente, San Giorgio nei 20 Comuni italiani intitolati a San Giorgio.
Porgiamo gli Auguri all'Arma della Cavalleria italiana e ai Comuni Italiani per la Festa del 23 Aprile.
Ob amorem patriae
Maestro Giuseppe Di Nunno