San Sabino
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San Sabino: Riscoperto il culto del Santo Vescovo canosino nel Duomo di Orvieto

Ritrovata e concessa l’immagine di S. SAVINVS dal Museo di Belle Arti di Budapest

Nella festa patronale del 9 febbraio 2012 è stata pubblicata la ricerca storica sulla figura di San Sabino a Orvieto e sulla predella del Boccati con un inserto speciale voluto da Mons. Felice Bacco sul periodico della Cattedrale "Il Campanile", di cui custodiamo file e cartaceo e presente in rete su Canosaweb. La ricerca storica inedita al tempo era intitolata «IL DIES NATALIS DI SAN SABINO. La Vita del Santo nell'arte del Boccati nel Duomo di Orvieto e nella letteratura di San Gregorio Magno», elaborata in contatto con il Duomo di Orvieto e acquisendo le preziose conoscenze delle pregiatissime Dirigenti dell'Opera del Duomo, Dott.ssa Alessandra Cannistrà e della Dott.ssa Giovanna Bandinu dei Beni Culturali della Curia, ancora oggi memori di questo studio. Nel 2012 è stata elaborata una ricerca di equipe, citata, tra i Musei Civici di Camerino, la Pinacoteca Giaquinto di Bari, l'Opera del Duomo di Orvieto e la Curia dei Beni Culturali della Diocesi Orvieto-Todi.

Rileggiamo una parte dell'inserto del 2012 nella figura di San Savino nella Madonna in Trono, dipinto su tavola, smembrata come opera d'arte e presente nella Madonna nel Museo di Belle Arti di Budapest, (Museum of Fine Arts Budapest) che abbiamo contattato in inglese in scambi di studio, valorizzando la figura di S. Savinus, il secondo da sinistra accanto a San Giovenale. Un file ad alta risoluzione fu offerto a Don Felice Bacco, che ne eseguì una stampa grande esposta prima in Sacrestia. "L'opera fu realizzata come pala per la Cappella di San Savino nel Duomo di Orvieto e riporta sull'alzata dipinta del gradino in marmo i nomi dei Santi raffigurati": S. IVVENALIS – S. SAVINVS – S. AGVSTINVS – S. IEROLIMVS.
Dalla foto concessa gratuitamente dal Museo di Budapest nel luglio 2024 si consente una lettura agiografica dei Santi raffigurati a stola sul piviale di San Sabino, tra i quali si riconosce San Benedetto da Norcia.

L'opera «Madonna and Child Enthroned with Saints and Angels» è una tempera in oro su tavola di dimensioni cm 186,5 (altezza) x 162 (larghezza), dove il Vescovo Savino è il secondo da sinistra con un piviale adorno di santi accanto a San Giovenale. Essa è la "testimonianza di una devozione condivisa, diffusa e radicata" a San Sabino e a San Giovenale.
Il dipinto della Madonna in trono è collegato alla Cappella di San Savino, al Duomo di Orvieto e al quartiere dell'Olmo a San Savino e ci pone l'interrogativo di come sia finito ad Orvieto e nell'Umbria religiosa il culto e la figura del Vescovo Santo Canosino.
La risposta la ritroviamo nella preziosa scheda tecnica inviata dal Museo, Dott.ssa Cannistrà, in cui si attesta la figura di "Sabino, o Savino, di Canosa", e l'esistenza di un "Oratorio intitolato al Santo apulo, poco distante da San Giovenale e in quel quartiere dell'Olmo a San Savino", dove erano emerse tendenze eresiache.
"Forse a motivo del suo attivo ruolo nella lotta all'eresia monofisitica. San Sabino fu probabilmente scelto come patrono d'elezione e simbolo della difesa della vera fede da una comunità minacciata al suo interno dal fermento patarinico diffusosi nella città".
" La vivacità di questo culto, legato peraltro all'ambito benedettino al quale almeno dalla metà del XIII secolo va riferita la comunità guglielmitica di Orvieto…".
Il centro monastico benedettino di Orvieto, come in altre parti d'Italia, ha veicolato il culto del Vescovo canosino grande amico e confidente dell'abate Benedetto di Cassino. Il riferimento è all'antica abbazia benedettina dei Ss. Severo e Martirio a sud di Orvieto, edificata nell'VIII secolo e sede dell'Ordine benedettino dal 1100 al 1220

Il Duomo di Orvieto custodisce il Reliquiario del cranio di S. Savino, pregevole opera piramidale di rame dorato di architettura gotica di artisti senesi del 1340, ornata di smalti su argento con figure che narrano sei episodi della vita del Santo Vescovo di Canosa. Il reliquiario di altezza cm.105 si presenta come un tabernacolo delle reliquie di San Savino.

La Diocesi di Orvieto ci scrive nel 2024 con studi recenti
La diligente Dott.ssa Giovanna Bandinu Responsabile dell'Ufficio dei Beni culturali della Curia della Diocesi Orvieto – Todi con squisita collaborazione ha inviato a noi e a Don Felice Bacco l'inserto dei suoi studi pubblicati sull'Altare Maggiore della Chiesa di San Giovenale, di cui apprezziamo e riportiamo le note storiche relative alla figura di San Savino a Orvieto.
L'inserto è pubblicato nel libro "ORVIETO IL MUSEO DELLA CITTÀ - 50 opere della sua storia" a cura di Della Fina - Officina Libraria 2021.

L'Altare maggiore di San Giovenale
"La Chiesa romanica di San Giovenale si fa risalire all'XI secolo dal 1028, officiata dai Monaci Giglielmiti che risiedevano nell'annesso monastero (benedettino).
L'altare nel 1317 venne consacrato e dedicato a San Giovenale e San Savino(o Sabino di Canosa).
La venerazione in città verso il santo canosino è probabilmente anteriore al 1288.
A evidenziare l'importanza del culto di San Savino basti citare il reliquiario architettonico in rame dorato, a forma di tabernacolo, conosciuto come Reliquiario del Cranio di San Savino, opera di Ugolino di Vieri e Viva di Lando (1340?) proveniente dalla Chiesa di San Giovenale e oggi esposto al Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto.
Il basamento del reliquiario di forma esagonale raffigura sei scene della vita di San Savino, probabilmente l'iconografia più antica del santo conosciuta in Italia.
In un colloquio telefonico si presume che il frammento del cranio sia giunto da Napoli.
A sinistra dell'altare maggiore della Chiesa di San Giovenale si apre la cappella dedicata a San Savino, dove in una nicchia è custodito un reliquiario ligneo dove, come testimoniato dalla bolla di autentica del 1854 del Vescovo Vespignani e conservata nell'archivio parrocchiale sono deposte alcune ossa di San Savino. Nella stessa cappella è raffigurato ad affresco il Santo con calice e pastorale.
La foto ci è stata gentilmente concessa dalla Curia della Diocesi.
Tra i rilievi dei capitelli presso l'altare il terzo raffigura nell'atto di benedire con mitria bicuspide e pastorale (San Savino?).
La Dott.ssa Giovanna Bandinu dell'Ufficio dei Beni Culturali della Curia della Diocesi di Orvieto-Todi, approdando in Puglia a Chieuti per il suo legame coniugale ha espresso l'intento di visitare la Cattedrale di San Sabino a Canosa.
In onorata accoglienza e riconoscenti Le abbiamo detto: "Lei verrà a posare i passi dove San Sabino ha posato le mani", come edificatore del tempio giustinianeo del VI secolo "ab ipso....dum in humanis ageret" (dallo Stesso..mentre era ancora in vita), come scrive il Prevosto Tortora nella Relatio del 1758 al Cap. VI, § 1, Translatio Corporis S. Sabini.

SAVINO o SABINO?
Al quesito posto da Orvieto se il Savino di Orvieto corrisponda al Sabino di Canosa, precisiamo che nelle radici il pedale in terracotta ritrovato nei templi edificati dal Vescovo Sabino (Battistero, San Leucio, Cattedrale, tempio di Barletta) il monogramma di San Sabino è †SAVINVS.
Il monogramma è la copertina del testo del Tortora di Mons. Attilio Paulicelli, su scelta dell'Arch. benemerito Michele Menduni da Firenze e canosino di adozione.
Negli atti dell'Archivio Storico Comunale di Canosa nella metà dell'800 ritroviamo "Parrocchia San Savino", come lo stesso nome di Battesimo dei nostri padri del '900 a Canosa e a Barletta è ...SAVINO, evocato in dialetto Savòne, Savenélla, fino agli stessi amici nostri viventi come Savino Mazzarella e Mons. Savino Lattanzio di Barletta.
Nel lessico V e B sono lettere che foneticamente affini si sostituiscono.

Un ponte tra Basilica Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia e Duomo di Orvieto
Riscopriamo questo legame,questo ponte tra la Basilica Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia e la Chiesa del Duomo di Orvieto sulle vie di SAN SAVINO, il primo Santo Pugliese come detto e scritto da Mons. Felice Bacco.

L'opera grafica in stampa della Madonna in Trono con il culto di San Savino.
Il Museo di Belle Arti di Budapest in Ungheria ci offre l'immagine con S. Sabino
In questo legame del 2024 ritrovato dopo il 2012 il Maestro Giuseppe Di Nunno ha elaborato, "sumptibus suis" come sempre, un'opera grafica della ricostruzione della Madonna in Trono del Boccati, dove figura il Vescovo SAVINVS a fianco a San Giovenale, con la predella delle quattro scene di san Savino.
L'opera mira a ricostruire un'opera d'arte smembrata tra Budapest, Madrid, Galleria nazionale del'Umbria, Pinacoteca di Bari, Parigi.
L'opera viene suggellata dal Logo della Cattedrale di San Sabino a firma di Mons. Felice Bacco nei giorni del 40° Anniversario dell'Ordinazione Sacerdotale e con la concessione in dignità del logo dell'Opera del Duomo di Orvieto e Patrocinio della Diocesi.
L'opera diffusa in rete da Canosaweb a cura del Redattore Bartolo Carbone, è stata condivisa dal Presidente della Fondazione Archeologica Canosina Dott. Sergio Fontana.
Ad arricchire l'arte del Boccati nelle tavolette della predella è stato anche realizzato una colonnina in stampa di tre pannelli (San Benedetto e San Savino, San Savino e re Totila a banchetto, Morte di S. Savino), con il sostegno del Presidente del Comitato Feste Patronali Cosimo Sciannamea. L'opera esposta nella sede del Comitato presso la Cattedrale. Auguri ai Sabino e ai Canosini per la festa patronale delle Calende Augusti in una peregrinatio al Duomo di Orvieto.
A cura del Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno
Kalendae Augusti A. D. MMXXIV
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Duomo OrvietoBudapest_Fine_Arts_MuseumSan Sabino e TotilaMorte di S.Savino del Boccati
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