Stilus Magistri
Solennità dell’Annunciazione
Beata Vergine di Loreto, patrona dell’Aeronautica Militare
lunedì 25 marzo 2019
1.21
Ricorre il 25 marzo la memoria e la solennità dell'Annunciazione nel mistero dell'incarnazione del Verbo di Dio nella Casa di Nazareth, dove l'Angelo Gabriele fu Messaggero dell'evento che ha cambiato e salvato il cammino dell'umanità. La Santa Casa di Nazareth, secondo la tradizione, sulle ali degli Angeli, fu trasportata da Crociati della famiglia de Angeli a Loreto, dove viene venerato il simulacro. Quest'anno 2019 è presente e presiede la celebrazione eucaristica Papa Francesco sulla scia dei Papi che lo precedono, da Papa San Giovanni XXIII. La Vergine di Loreto è anche la Patrona dell'Aeronautica Militare, fortemente legata alla devozione, nel rapporto tra Ecclesia e Civitas, che impregnano la storia d'Italia. Abbiamo riscoperto il Decretum in latino in cui si proclamava la B. V. di Loreto Patrona dell'Aviazione, in un manoscritto datato 24 marzo 1920. Siamo alla vigilia del Centenario del prossimo anno della proclamazione e vogliamo porgere una lettura della statua venerata nella Santa Casa, con il supporto prezioso di padre Giuseppe Santarelli, storico della Basilica, cui siamo grati. Da un dipinto a colori di Giuseppe Bravi del 1912, custodito nell'Archivio Storico della Santa Casa, si riscopre la statua trecentesca della Madonna di Loreto nove anni prima che andasse bruciata nell'incendio della notte del 23 febbraio 1921. In seguito Pio XI diede disposizioni per far rifare una nuova statua, modellata da Enrico Quattrini e scolpita in legno di cedro del Libano e dipinta tutta in nero dal Celani. Dallo stesso Pontefice fu incoronata.
La statua originaria, senza dalmatica, persa nell'incendio era dipinta con veste dorata e sopramanto azzurro, tempestata di stelle dorate. La "dorata veste" e "il manto turchino", tanto per la figura della Madonna, che per il Bambino, rendevano luminosa la statua. Oggi il simulacro compare ricoperto dalla Dalmatica, mantello che copre la veste, con intagli di luna a forma di falce, che lasciano scoperto il volto della Madonna Nera, che rimanda al celebre verso biblico del Cantico dei Cantici (1,5),"nigra sum, sed formosa" , "sono scura, ma bella". La Dalmatica in uso già in epoca romana nella veste degli Imperatori, nell'epoca cristiana era una veste liturgica di Vescovi, conferendo all'iconografia della Vergine Maria la figura di Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli. Da conoscenze trasmesse dalla Santa Casa, che infondono nel cuore bellezza e spiritualità, apprendiamo che la statua della B. V. di Loreto viene spogliata della dalmatica nel Venerdì Santo, per essere ricoperta di un velo nero, in una coesione del Mistero dell'Annunciazione e dell'Addolorata di Gesù Crocifisso. Sulla "via Matris" (la Via dei Dolori della Madre) che si intreccia con la "Via Crucis", "la via della Croce", il mistero dell'Incarnazione e dell'Annunciazione si compie nel Mistero della Crocifissione e Morte di Gesù, prefigurando la Luce della Resurrezione. La stessa reliquia della Sacra Spina della Cattedrale di Andria compie il prodigio della gemmazione e del sangue, quando il 25 Marzo dell'Annunciazione coincide con il Venerdì Santo, come avvenuto nel 25 Marzo 2005. La prossima volta avverrà ... nel 2157. Questa Addolorata di Loreto, che regge in braccio il Bambino Gesù in posizione regale del Redentore, ci avvolge nei sentimenti, nell'esistenza, nell'arte, nella fede, nel cammino che ci porta come tanti pellegrini a Loreto. Preghiamo alla B. V. di Loreto, fra i laterizi di terracotta spogli provenienti, con studi di Archeologia, dalla terra e dal tempo di Nazareth. Auguri a Nunzio, a Nunzia, ad Annunziata! Auguri all'Aeronautica Militare!
A devozione, maestro Peppino Di Nunno,
La statua originaria, senza dalmatica, persa nell'incendio era dipinta con veste dorata e sopramanto azzurro, tempestata di stelle dorate. La "dorata veste" e "il manto turchino", tanto per la figura della Madonna, che per il Bambino, rendevano luminosa la statua. Oggi il simulacro compare ricoperto dalla Dalmatica, mantello che copre la veste, con intagli di luna a forma di falce, che lasciano scoperto il volto della Madonna Nera, che rimanda al celebre verso biblico del Cantico dei Cantici (1,5),"nigra sum, sed formosa" , "sono scura, ma bella". La Dalmatica in uso già in epoca romana nella veste degli Imperatori, nell'epoca cristiana era una veste liturgica di Vescovi, conferendo all'iconografia della Vergine Maria la figura di Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli. Da conoscenze trasmesse dalla Santa Casa, che infondono nel cuore bellezza e spiritualità, apprendiamo che la statua della B. V. di Loreto viene spogliata della dalmatica nel Venerdì Santo, per essere ricoperta di un velo nero, in una coesione del Mistero dell'Annunciazione e dell'Addolorata di Gesù Crocifisso. Sulla "via Matris" (la Via dei Dolori della Madre) che si intreccia con la "Via Crucis", "la via della Croce", il mistero dell'Incarnazione e dell'Annunciazione si compie nel Mistero della Crocifissione e Morte di Gesù, prefigurando la Luce della Resurrezione. La stessa reliquia della Sacra Spina della Cattedrale di Andria compie il prodigio della gemmazione e del sangue, quando il 25 Marzo dell'Annunciazione coincide con il Venerdì Santo, come avvenuto nel 25 Marzo 2005. La prossima volta avverrà ... nel 2157. Questa Addolorata di Loreto, che regge in braccio il Bambino Gesù in posizione regale del Redentore, ci avvolge nei sentimenti, nell'esistenza, nell'arte, nella fede, nel cammino che ci porta come tanti pellegrini a Loreto. Preghiamo alla B. V. di Loreto, fra i laterizi di terracotta spogli provenienti, con studi di Archeologia, dalla terra e dal tempo di Nazareth. Auguri a Nunzio, a Nunzia, ad Annunziata! Auguri all'Aeronautica Militare!
A devozione, maestro Peppino Di Nunno,