Stilus Magistri
Sulla via Francigena del Sud, sosta a Canosa di Puglia
Incontro di una coppia in bicicletta, per strada e in piazza
martedì 30 settembre 2014
7.45
Ѐ il 29 Settembre 2014, festa degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Dopo aver lasciato il carissimo amico vegliardo Sabino Di Gennaro, ottantenne, che fino all'anno scorso incontravo in bicicletta al lavoro, nel restauro dei legni antichi intarsiati, incontro nella piazza storica di Canosa, due coetanei in casco e bicicletta.
Ci fermiamo per fare conoscenza e amicizia, ammirando la loro presenza e la loro provenienza da Castiglione delle Stiviere, città di studi, d'arte e di religione … .e di viaggiatori dalla provincia di Mantova.
Sono Livio di 61 anni e Severa di 56 anni, che mostrano il sorriso e l'animo di chi guarda le cose e la terra a piedi o in bicicletta: "siamo dei viaggiatori, non dei pellegrini, e cambiando la velocità, cambia il modo di vivere, di vedere il paesaggio, di incontrare la gente, di fermare il tempo, che oggi scorre in fretta".
Chiediamo la fonte culturale del viaggio e Lei, Severa, mi mostra un libro nel casco: "La Via Francigena del Sud. Da Roma ai porti d'imbarco per la Terra Santa", di Monica D'Atti e Franco Cinti e Lui, Livio ci riporta la meta finale del viaggio, "Santa Maria di Leuca, fines terrae".
Il viaggiatore Livio sulla via Francigena, rileva che, mentre al Nord ci sono indicazioni in tal senso, nel Sud mancano. Rileviamo che Canosa riporta, su un blocco di pietra della facciata della Chiesa di Santa Caterina del 1382, l'incisione della "triplice cinta", che lasciavano i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa, ai piedi del Gargano e del Santuario storico dell'Arcangelo Michele, che viene citato con competenza dal nostro amico viaggiatore Livio, nel culto micaelico e nella venerazione dei Longobardi.
Chiediamo pertanto alla sensibilità del Sindaco Ernesto La Salvia, di colmare questa cronica lacuna e di apporre il segnale in marrone presso il ponte Romano e l'Arco Traiano: "CANOSA DI PUGLIA. Sulla Via Francigena del Sud".
L'amico Livio ha visitato il Regio Tratturo del Ponte Romano, dove lamenta la presenza di rifiuti e di vegetazioni selvatiche invasive, mentre apprezza lo stato di pulizia ai piedi dell'Arco Traiano.
Livio e Severa sono viaggiatori temprati dal sole e dal vento e in Toscana sono stati così apprezzati: "il pellegrino ha da soffrire!".
Chiediamo il momento che ha fatto sorgere questa vita da pensionati e raccogliamo una significativa testimonianza da Livio: "questa passione è nata ascoltando una conferenza di Salvatore Borsellino". Infatti il fratello di Paolo Borsellino ha percorso a piedi la via Francigena da Santiago de Compostela a Roma", dicendo poi: "il cammino è un luogo fuori dello spazio e del tempo".
I nostri padri vivevano la terra a passo d'uomo, sulle ruote del carretto di legno, come ho vissuto da ragazzo, e questo messaggio ci invita non a regredire, ma a passeggiare nel tempo, interiorizzando lo spazio e scambiando la nostra voce.
Livio era un imprenditore di una fabbrica di zincatura a caldo, Lei, dagli studi magistrali, lavorava in Ospedale; oggi sono viaggiatori in bicicletta.
Li salutiamo dopo aver dialogato anche con don Rafaele Biancolillo, nel giorno del suo onomastico, davanti al Bar Rosa: "domani siamo rivolti verso Corato e poi verso Bari. L'anno prossimo è nostro intento andare in bicicletta a Santiago de Compostela". Lei, Severa, ci saluta fraternamente: "siamo tutti esseri umani!"
Buon viaggio, tra il rombo dei motori, sui pedali delle ruote, sui sentieri della Via Francigena del Sud, fino ai "confini della terra", a Santa Maria di Leuca. "de Finibus Terrae".
Una stretta di mano da Canosa di Puglia
maestro Peppino Di Nunno (stylus magistri).
Ci fermiamo per fare conoscenza e amicizia, ammirando la loro presenza e la loro provenienza da Castiglione delle Stiviere, città di studi, d'arte e di religione … .e di viaggiatori dalla provincia di Mantova.
Sono Livio di 61 anni e Severa di 56 anni, che mostrano il sorriso e l'animo di chi guarda le cose e la terra a piedi o in bicicletta: "siamo dei viaggiatori, non dei pellegrini, e cambiando la velocità, cambia il modo di vivere, di vedere il paesaggio, di incontrare la gente, di fermare il tempo, che oggi scorre in fretta".
Chiediamo la fonte culturale del viaggio e Lei, Severa, mi mostra un libro nel casco: "La Via Francigena del Sud. Da Roma ai porti d'imbarco per la Terra Santa", di Monica D'Atti e Franco Cinti e Lui, Livio ci riporta la meta finale del viaggio, "Santa Maria di Leuca, fines terrae".
Il viaggiatore Livio sulla via Francigena, rileva che, mentre al Nord ci sono indicazioni in tal senso, nel Sud mancano. Rileviamo che Canosa riporta, su un blocco di pietra della facciata della Chiesa di Santa Caterina del 1382, l'incisione della "triplice cinta", che lasciavano i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa, ai piedi del Gargano e del Santuario storico dell'Arcangelo Michele, che viene citato con competenza dal nostro amico viaggiatore Livio, nel culto micaelico e nella venerazione dei Longobardi.
Chiediamo pertanto alla sensibilità del Sindaco Ernesto La Salvia, di colmare questa cronica lacuna e di apporre il segnale in marrone presso il ponte Romano e l'Arco Traiano: "CANOSA DI PUGLIA. Sulla Via Francigena del Sud".
L'amico Livio ha visitato il Regio Tratturo del Ponte Romano, dove lamenta la presenza di rifiuti e di vegetazioni selvatiche invasive, mentre apprezza lo stato di pulizia ai piedi dell'Arco Traiano.
Livio e Severa sono viaggiatori temprati dal sole e dal vento e in Toscana sono stati così apprezzati: "il pellegrino ha da soffrire!".
Chiediamo il momento che ha fatto sorgere questa vita da pensionati e raccogliamo una significativa testimonianza da Livio: "questa passione è nata ascoltando una conferenza di Salvatore Borsellino". Infatti il fratello di Paolo Borsellino ha percorso a piedi la via Francigena da Santiago de Compostela a Roma", dicendo poi: "il cammino è un luogo fuori dello spazio e del tempo".
I nostri padri vivevano la terra a passo d'uomo, sulle ruote del carretto di legno, come ho vissuto da ragazzo, e questo messaggio ci invita non a regredire, ma a passeggiare nel tempo, interiorizzando lo spazio e scambiando la nostra voce.
Livio era un imprenditore di una fabbrica di zincatura a caldo, Lei, dagli studi magistrali, lavorava in Ospedale; oggi sono viaggiatori in bicicletta.
Li salutiamo dopo aver dialogato anche con don Rafaele Biancolillo, nel giorno del suo onomastico, davanti al Bar Rosa: "domani siamo rivolti verso Corato e poi verso Bari. L'anno prossimo è nostro intento andare in bicicletta a Santiago de Compostela". Lei, Severa, ci saluta fraternamente: "siamo tutti esseri umani!"
Buon viaggio, tra il rombo dei motori, sui pedali delle ruote, sui sentieri della Via Francigena del Sud, fino ai "confini della terra", a Santa Maria di Leuca. "de Finibus Terrae".
Una stretta di mano da Canosa di Puglia
maestro Peppino Di Nunno (stylus magistri).