Stilus Magistri
Sulle vie degli Educatori
Una strada di Canosa intitolata a don Peppino Giuliani
sabato 7 settembre 2013
10.39
Dal 4 settembre del 2000 sono trascorsi 13 anni dalla morte di don Peppino Giuliani, mentre oggi, 5 settembre dell'Anno della Fede 2013 si svolge una cerimonia storica per suggellare la vita di un Sacerdote canosino, che ha fatto della Fede cristiana una crescita intellettuale e spirituale, ma soprattutto una testimonianza missionaria in terra di Brasile, tra povertà e censure di regime dell'epoca.
L'incontro tra Ecclesia e Civitas, tra Chiesa e Città, si è svolto alla presenza di molti fedeli e cittadini nella sala di accoglienza della Parrocchia di Gesù e Maria, presso la quale, la città ha dato i natali a mons. Giuseppe Giuliani.
L'incontro è stato promosso dall'Amministrazione Comunale e dal Sindaco Ernesto La Salvia, in ottemperanza alla delibera che ha intitolato la stradina attigua alla Chiesa di Gesù e Maria a don Peppino Giuliani.
Il Sindaco La Salvia e il Presidente del Consiglio Comunale, Pasquale Di Fazio, con la fascia istituzionale e con il Gonfalone della Città, hanno onorato la figura del Sacerdote, del Docente, del Missionario ed Educatore, con la presenza degli Assessori ed il Comando della Polizia Municipale.
La presenza più viva è stata rappresentata dai Sacerdoti della Chiesa Canosina, che numerosi e guidati da mons. Felice Bacco, hanno testimoniato la loro stima, nella continuità del ministero sacerdotale.
È il giorno in cui ricorre l'anniversario della morte di don Saverio Manco, un altro Sacerdote testimone della generazione di don Peppino Giuliani, la cui figura è stata presentata da un testimone della sua vita, missionario scomodo in Brasile, don Vito Miracapillo, Parroco della Chiesa di Gesù Liberatore: nelle sue parole abbiamo percorso alcuni momenti di vita vissuta di mons. Giuliani, che costituiscono oggi non solo una testimonianza, ma un patrimonio di valori nell'esempio di chi ha lasciato evangelicamente sé stesso, per servire i poveri e annunciare la parole di Cristo, facendo anche Scuola, alfabetizzando, come raccontava don Peppino Giuliani negli incontri a Canosa di Puglia: l'istruzione è anche una via per diventare Cristiani.
La sua opposizione al regime politico non fu sterile e preconcetta, ma propositiva, intessuta di servizio e di testimonianza di valori morali del bene comune.
Mons. Felice Bacco ha riportato un curriculum biografico della vita di don Peppino Giuliani, mentre sul maxischermo della sala vengono proiettate le immagini salienti della vita di mons. Giuliani, curate dalla Parrocchia di Gesù Liberatore, da don Vito Miracapillo e don Vincenzo Chieppa.
Biografia di Mons. Giuseppe Giuliani.
Il bambino Giuseppe Giuliani apparteneva ad una famiglia di otto figli: Vincenzo, Cosimo, Antonio, Giuseppe, Francesco, Anna, Rosa e Maria (nata a Lavello). Il padre del maestro Basile Savino, Basile Vincenzo, lavoratore nei tinali ed esponente del Movimento Anarchico di Canosa, come riferisce l'Assessore in un aneddoto di famiglia, rispettava e proteggeva il cugino ecclesiastico con determinazione e affetto: un esempio edificante delle radici familiari del tempo.
Il Sindaco Ernesto La Salvia ha espresso pensieri di apprezzamento della figura educativa di Mons. Giuliani, già Premio Diomede, nella scelta amministrativa della intitolazione della strada, manifestando gioia e fiducia in momenti di crisi, quando emergono i valori testimoniati da persone consacrate al servizio, che fanno silenzio in vita e parlano più autorevolmente dopo la morte, anche a quanti non l'hanno conosciuto.
Lui, don Giuliani, voleva morire in Brasile, come ricorda don Vito Miracapillo, ma i disegni di Dio hanno voluto che il suo trapasso in cielo avvenisse nella terra delle sue origini : "possiamo dire che è morto in Chiesa", accolto da don Mario Porro, accanto a casa sua, come ricordiamo in un intervento, rievocando le sue lezioni magistrali ai Maestri dell'AIMC, con il concorso della Scuola Elementare De Muro Lomanto di Via Santa Lucia, nei locali della Chiesa di Loconia nel 1979. Lui, don Giuliani i "farrados" (gli straccioni), non li aveva solo studiati, come vengono riportati dalla Pedagogia degli Oppressi di Paulo Freire; Lui li aveva incontrati e amati! Ma don Vito annota che ancora oggi ci sono i Farrados, che ha incontrato e visitato Papa Francesco nella GMG in Brasile: la missione continua!.
Don Vito Miracapillo ha in progetto la realizzazione di un libro che scriva la memoria di don Peppino Giuliani e invita quanti hanno ricordi e testimonianze a comunicarle alla Chiesa di Gesù Liberatore.
Tra i familiari presenti, che portano il cognome Giuliani da Canosa a Lavello, e portano la memoria nel cuore, emergono le parole in dialetto che riporto da mia madre Rosetta Mastrapasqua, più giovane di dieci anni di don Peppino Giuliani: "u figghje du furnère, s'assettève o pizze de la strète, sotte a la pallétte, a studiè" ( il figlio del fornaio, si sedeva all'angolo di strada, sotto il lampione, a studiare).
La sua sete di conoscenza, la sua fede cristiana, il suo spirito missionario in umiltà, sobrietà e servizio, lo hanno portato lontano in un altro Continente per riportarlo a Canosa, in mezzo a noi, scritto in una pagina di pietra di via Santa Lucia, all'inizio di un nuovo Anno Scolastico: don Giuliani continua ad essere Sacerdote, in eterno (Tu es Sacerdos in aeternum), come tutti i Sacerdoti e continua ad essere Professore ed Educatore.
Usciamo tutti per strada per benedire e inaugurare la lapide di pietra della nuova strada: don Felice prega e benedice, il Sindaco scopre la lastra di pietra: Auguri Canosa e grazie don Peppino Giuliani, Grazie Signore per questo figlio di Canosa, d'Italia e del Brasile.
Le campane della chiesa di Gesù e Maria suonano a gloria alle ore 19,00 e annunciano la Celebrazione eucaristica della Santa Messa: un detto proverbiale canosino, annota che pur suonando le campane, quanti non sono devoti, non si recheranno in Chiesa; ma tutti si recheranno per strada, dove Dio si incontra per strada, dove Chiesa e Città si uniscono e parlano di storia e di uomini testimoni e leggeranno una pagina di pietra così scritta:
VIA MONS. PROF. GIUSEPPE GIULIANI EDUCATORE.
È sulla via degli Educatori, che si costruisce l'uomo e la comunità verso il futuro.
maestro Peppino Di Nunno
L'incontro tra Ecclesia e Civitas, tra Chiesa e Città, si è svolto alla presenza di molti fedeli e cittadini nella sala di accoglienza della Parrocchia di Gesù e Maria, presso la quale, la città ha dato i natali a mons. Giuseppe Giuliani.
L'incontro è stato promosso dall'Amministrazione Comunale e dal Sindaco Ernesto La Salvia, in ottemperanza alla delibera che ha intitolato la stradina attigua alla Chiesa di Gesù e Maria a don Peppino Giuliani.
Il Sindaco La Salvia e il Presidente del Consiglio Comunale, Pasquale Di Fazio, con la fascia istituzionale e con il Gonfalone della Città, hanno onorato la figura del Sacerdote, del Docente, del Missionario ed Educatore, con la presenza degli Assessori ed il Comando della Polizia Municipale.
La presenza più viva è stata rappresentata dai Sacerdoti della Chiesa Canosina, che numerosi e guidati da mons. Felice Bacco, hanno testimoniato la loro stima, nella continuità del ministero sacerdotale.
È il giorno in cui ricorre l'anniversario della morte di don Saverio Manco, un altro Sacerdote testimone della generazione di don Peppino Giuliani, la cui figura è stata presentata da un testimone della sua vita, missionario scomodo in Brasile, don Vito Miracapillo, Parroco della Chiesa di Gesù Liberatore: nelle sue parole abbiamo percorso alcuni momenti di vita vissuta di mons. Giuliani, che costituiscono oggi non solo una testimonianza, ma un patrimonio di valori nell'esempio di chi ha lasciato evangelicamente sé stesso, per servire i poveri e annunciare la parole di Cristo, facendo anche Scuola, alfabetizzando, come raccontava don Peppino Giuliani negli incontri a Canosa di Puglia: l'istruzione è anche una via per diventare Cristiani.
La sua opposizione al regime politico non fu sterile e preconcetta, ma propositiva, intessuta di servizio e di testimonianza di valori morali del bene comune.
Mons. Felice Bacco ha riportato un curriculum biografico della vita di don Peppino Giuliani, mentre sul maxischermo della sala vengono proiettate le immagini salienti della vita di mons. Giuliani, curate dalla Parrocchia di Gesù Liberatore, da don Vito Miracapillo e don Vincenzo Chieppa.
Biografia di Mons. Giuseppe Giuliani.
- Nasce ad Ortanova (Fg) il 25 maggio 1915
- Chierico presso il Pontificio Seminario di Posillipo a Napoli, il 13 agosto 1937
- Istituito Accolito il 14 agosto 1938
- Ordinato Suddiacono il 21 dicembre 1939
- Ordinato Diacono nella Cattedrale di Andria il 16 giugno 1940
- Ordinato Sacerdote nella Cattedrale di Canosa da S. E. Mons. Giuseppe Di Donna, Servo di Dio, il 23 giugno 1940
- Laureato in S. Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma il 22 dicembre 1941
- Coadiutore presso la Parrocchia S. Agostino in Andria ed Insegnante di Religione presso il Liceo in Andria, nell'Agosto del 1941
- Coadiutore presso la Parrocchia di Gesù, Giuseppe e Maria in Canosa di Puglia e Docente di Lettere presso la Scuola media e ginnasiale in Canosa, nell'Agosto del 1942
- Insegnante di Filosofia e Italiano degli alunni di 1^ Liceo presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. Assistente ecclesiastico della Sezione Studenti, nell'agosto del 1943
- Nominato Canonico della Cattedrale di Canosa di Puglia, il 21 luglio 1945
- Laureato in Lettere presso l'Università di Pisa e Cappellano della Basilica S. Francesco, nell'agosto del 1945
- Coadiutore presso la Parrocchia di Gesù, Giuseppe e Maria in Canosa di Puglia e fondatore del Reparto Scout A.S.C.I. in Canosa, nel marzo del 1946
- Insegnante di Lettere e Vice Preside presso il Ginnasio di Canosa. Fondatore del Centro Sportivo Italiano in Canosa, nel settembre del 1946
- Vicario Economo della Cattedrale di Canosa. Preside della Scuola media e ginnasiale. Assistente dei Mastri Cattolici dell'AIMC, nel dicembre del 1948
- Rettore presso il Seminario Vescovile di Andria, nel settembre del 1950
- Professore di Teologia presso il Pontificio Seminario Regionale di Benevento, nel settembre del 1951
- Missionario in Brasile nella Diocesi di Olinda Recife nell'ottobre del 1963
- Nominato Prelato d'Onore di Sua Santità, l'8 gennaio 1977
- Muore in Canosa di Puglia il 4 settembre del 2000.
Il bambino Giuseppe Giuliani apparteneva ad una famiglia di otto figli: Vincenzo, Cosimo, Antonio, Giuseppe, Francesco, Anna, Rosa e Maria (nata a Lavello). Il padre del maestro Basile Savino, Basile Vincenzo, lavoratore nei tinali ed esponente del Movimento Anarchico di Canosa, come riferisce l'Assessore in un aneddoto di famiglia, rispettava e proteggeva il cugino ecclesiastico con determinazione e affetto: un esempio edificante delle radici familiari del tempo.
Il Sindaco Ernesto La Salvia ha espresso pensieri di apprezzamento della figura educativa di Mons. Giuliani, già Premio Diomede, nella scelta amministrativa della intitolazione della strada, manifestando gioia e fiducia in momenti di crisi, quando emergono i valori testimoniati da persone consacrate al servizio, che fanno silenzio in vita e parlano più autorevolmente dopo la morte, anche a quanti non l'hanno conosciuto.
Lui, don Giuliani, voleva morire in Brasile, come ricorda don Vito Miracapillo, ma i disegni di Dio hanno voluto che il suo trapasso in cielo avvenisse nella terra delle sue origini : "possiamo dire che è morto in Chiesa", accolto da don Mario Porro, accanto a casa sua, come ricordiamo in un intervento, rievocando le sue lezioni magistrali ai Maestri dell'AIMC, con il concorso della Scuola Elementare De Muro Lomanto di Via Santa Lucia, nei locali della Chiesa di Loconia nel 1979. Lui, don Giuliani i "farrados" (gli straccioni), non li aveva solo studiati, come vengono riportati dalla Pedagogia degli Oppressi di Paulo Freire; Lui li aveva incontrati e amati! Ma don Vito annota che ancora oggi ci sono i Farrados, che ha incontrato e visitato Papa Francesco nella GMG in Brasile: la missione continua!.
Don Vito Miracapillo ha in progetto la realizzazione di un libro che scriva la memoria di don Peppino Giuliani e invita quanti hanno ricordi e testimonianze a comunicarle alla Chiesa di Gesù Liberatore.
Tra i familiari presenti, che portano il cognome Giuliani da Canosa a Lavello, e portano la memoria nel cuore, emergono le parole in dialetto che riporto da mia madre Rosetta Mastrapasqua, più giovane di dieci anni di don Peppino Giuliani: "u figghje du furnère, s'assettève o pizze de la strète, sotte a la pallétte, a studiè" ( il figlio del fornaio, si sedeva all'angolo di strada, sotto il lampione, a studiare).
La sua sete di conoscenza, la sua fede cristiana, il suo spirito missionario in umiltà, sobrietà e servizio, lo hanno portato lontano in un altro Continente per riportarlo a Canosa, in mezzo a noi, scritto in una pagina di pietra di via Santa Lucia, all'inizio di un nuovo Anno Scolastico: don Giuliani continua ad essere Sacerdote, in eterno (Tu es Sacerdos in aeternum), come tutti i Sacerdoti e continua ad essere Professore ed Educatore.
Usciamo tutti per strada per benedire e inaugurare la lapide di pietra della nuova strada: don Felice prega e benedice, il Sindaco scopre la lastra di pietra: Auguri Canosa e grazie don Peppino Giuliani, Grazie Signore per questo figlio di Canosa, d'Italia e del Brasile.
Le campane della chiesa di Gesù e Maria suonano a gloria alle ore 19,00 e annunciano la Celebrazione eucaristica della Santa Messa: un detto proverbiale canosino, annota che pur suonando le campane, quanti non sono devoti, non si recheranno in Chiesa; ma tutti si recheranno per strada, dove Dio si incontra per strada, dove Chiesa e Città si uniscono e parlano di storia e di uomini testimoni e leggeranno una pagina di pietra così scritta:
VIA MONS. PROF. GIUSEPPE GIULIANI EDUCATORE.
È sulla via degli Educatori, che si costruisce l'uomo e la comunità verso il futuro.
maestro Peppino Di Nunno