Stilus Magistri
Tra i banchi di Scuola nei marmi del Camposanto
Memoria della maestra Carmela Grilli dell’800
venerdì 30 ottobre 2015
22.53
Entrando dall'ingresso laterale del Camposanto di Canosa di Puglia(BT), emerge all'attenzione sul lato sinistro un monumento marmoreo che custodisce nell'ipogeo sottostante le spoglie della maestra Carmela Grilli. Siamo rimasti sempre ad ammirare i marmi di questa icona scolastica del '900, con due bambini che rendono omaggio floreale alla maestra, la cui imagine si pone tra una bambina ed un bambino con la cartella a tracolla. Oggi, fermando lo scorrere del tempo, abbiamo rintracciato i parenti nella nipote della maestra nubile, la gentilissima Maria Grilli, di 85 anni, che da Foggia ci racconta delle scolaresche che visitavano il monumento della signorina Grilli, ma anche della sua collega intima, maestra signorina Manfredi. La ringraziamo anche per aver provveduto a ricollocare la foto della maestra. Nella sua condivisione ritroviamo la memoria storica della maestra Grilli nell'Archivio Storico Comunale, conoscendo anche alcuni aspetti della Scuola Elementare nella fine dell'800 e nell'inizio del '900.
Carmela Grilli nacque a Canosa il 2 gennaio 1863, abitando in via Trieste e Trento ed è deceduta il 5 aprile del 1933, anno in cui ricorreva il Centenario della Redenzione del Signore, riportato sul monumento dell'Immacolata di Piazza Colonna. La maestra, collocata in pensione con Decreto del Sindaco nel 1923 con una pensione annua di £ 3072, deceduta a 70 anni, conobbe la storia del diritto allo studio e della scuola pubblica dopo l'Unità d'Italia, quando esistevano le scuole serali e quando fu assunta nella "scuole delle adulte nei giorni festivi, con lo appuntamento di £ 150 per ciascuna maestra, per il corrente anno scolastico". Nel contesto storico la Legge Coppino del 15 Luglio 1877, per recuperare il diffuso analfabetismo dopo l'Unità d'Italia, prevedeva l'obbligo scolastico fino a nove anni (art. 2), riconoscendo la povertà anche come legittimo impedimento.
L'art.2 nella formazione prescriveva "le prime nozioni dei doveri dell'uomo e del cittadino, la lettura, la calligrafia, i rudimenti della lingua italiana, dell'aritmetica e del sistema metrico". La Scuole popolari "serali e festive di complemento" previste dall'art. 7, consentivano ai contadini adulti di andare a Scuola di sera dopo il lavoro, come mi ha raccontato mia nonna Rosinella di suo fratello Nicola Catalano, e consentivano alle donne adulte di andare a scuola nei giorni festivi. La figura della maestra Carmela Grilli si pone dalla fine dell'800 dopo l'Unità d'Italia, all'età giolittiana del 1921 e alla Riforma Gentile.La sua figura si colloca socialmente in un tempo della "donna di casa" in cui fare la maestra era un lavoro non ordinario, impegnativo, sacrificato e concepito come una missione. Era il 23 aprile del 1881 quando Carmela Grilli a 18 anni, "presentemente allieva maestra superiore della Regia Scuola Normale Femminile di Bari, patentata inferiormente, prega le SS. Loro, supplicando di essere nominata maestra di grado inferiore", e da Bari inoltra al Sindaco e all'Onorevole Consiglio Comunale di Canosa la domanda di assunzione, firmando, come era consuetudine, "Devotissima supplicante, Grilli Carmela".
Nell'istituzione della "Scuola festiva" femminile, Carmela Grilli presenta l'istanza, supplicante la nomina e sottolineando al Consiglio Minicipale, che "ben possono arguire quale dev'essere lo stato d'una giovane, che a tutto deve pensare in una casa". Il 20 Luglio del 1896 il Sindaco del Comune di Canosa "certifica che la Signorina Grilli Carmela, nominata maestra in queste scuole elementari con deliberazione del 30 agosto 1894, in questi due anni ha sempre tenuto buona e regolarissima condotta sì morale che civile". Di certo la maestra signorina Grilli ha fatto della Scuola la sua famiglia e degli scolari i suoi figli, dedicandosi pienamente ad una educazione permanente. La sede scolastica della maestra Grilli, collocata nel tempo, passa dagli attuali Uffici Sanitari presso la Chiesa del Carmine all'edificio scolastico Giovanni Bovio. Il passaggio delle scuole Elementari comunali allo Stato avvenne nel 1912 e la memoria della collega Grilli non solo ci presenta il quadro storico dopo l'Unità d'Italia e nella Grande Guerra, ma evoca ancora oggi il ruolo da promuovere della figura del maestro e della maestra di Scuola Primaria. I bambini continuano a chiamare la loro maestra in pensione, fino a ritrovarla dopo la morte nel luogo sacro del Camposanto. Nel monumento della maestra Carmela Grilli i marmi bianchi provengono da Firenze, come attesta l'iscrizione: "L. Morelli, via S. Giovanni, 17, Firenze". In basso sono rappresentate momenti di istruzione scolastica, mentre in alto un'urna marmorea simbolica raccoglie le spoglie mortali sotto una Croce, che attesta la fede cristiana. Affidiamo alla storia, alla comunità civile, allo Stato, le "suppliche" di lavoro delle maestre di oggi, il ruolo nobile e difficile degli Educatori, la dignità della categoria magistrale, la giusta retribuzione economica, il sentimento degli allievi che perdura anche dopo la morte, perché la parola "maestro" non va mai in pensione e la memoria dei maestri e della Scuola approda in Paradiso anche dopo la morte, ritrovando nell'eterno il divino Maestro Gesù, esempio incarnato di una illuminata pedagogia popolare e di una cultura spirituale della persona, senza fine e senza confini.
Dedicato alla memoria vivente di tutti i maestri
maestro Peppino Di Nunno
Carmela Grilli nacque a Canosa il 2 gennaio 1863, abitando in via Trieste e Trento ed è deceduta il 5 aprile del 1933, anno in cui ricorreva il Centenario della Redenzione del Signore, riportato sul monumento dell'Immacolata di Piazza Colonna. La maestra, collocata in pensione con Decreto del Sindaco nel 1923 con una pensione annua di £ 3072, deceduta a 70 anni, conobbe la storia del diritto allo studio e della scuola pubblica dopo l'Unità d'Italia, quando esistevano le scuole serali e quando fu assunta nella "scuole delle adulte nei giorni festivi, con lo appuntamento di £ 150 per ciascuna maestra, per il corrente anno scolastico". Nel contesto storico la Legge Coppino del 15 Luglio 1877, per recuperare il diffuso analfabetismo dopo l'Unità d'Italia, prevedeva l'obbligo scolastico fino a nove anni (art. 2), riconoscendo la povertà anche come legittimo impedimento.
L'art.2 nella formazione prescriveva "le prime nozioni dei doveri dell'uomo e del cittadino, la lettura, la calligrafia, i rudimenti della lingua italiana, dell'aritmetica e del sistema metrico". La Scuole popolari "serali e festive di complemento" previste dall'art. 7, consentivano ai contadini adulti di andare a Scuola di sera dopo il lavoro, come mi ha raccontato mia nonna Rosinella di suo fratello Nicola Catalano, e consentivano alle donne adulte di andare a scuola nei giorni festivi. La figura della maestra Carmela Grilli si pone dalla fine dell'800 dopo l'Unità d'Italia, all'età giolittiana del 1921 e alla Riforma Gentile.La sua figura si colloca socialmente in un tempo della "donna di casa" in cui fare la maestra era un lavoro non ordinario, impegnativo, sacrificato e concepito come una missione. Era il 23 aprile del 1881 quando Carmela Grilli a 18 anni, "presentemente allieva maestra superiore della Regia Scuola Normale Femminile di Bari, patentata inferiormente, prega le SS. Loro, supplicando di essere nominata maestra di grado inferiore", e da Bari inoltra al Sindaco e all'Onorevole Consiglio Comunale di Canosa la domanda di assunzione, firmando, come era consuetudine, "Devotissima supplicante, Grilli Carmela".
Nell'istituzione della "Scuola festiva" femminile, Carmela Grilli presenta l'istanza, supplicante la nomina e sottolineando al Consiglio Minicipale, che "ben possono arguire quale dev'essere lo stato d'una giovane, che a tutto deve pensare in una casa". Il 20 Luglio del 1896 il Sindaco del Comune di Canosa "certifica che la Signorina Grilli Carmela, nominata maestra in queste scuole elementari con deliberazione del 30 agosto 1894, in questi due anni ha sempre tenuto buona e regolarissima condotta sì morale che civile". Di certo la maestra signorina Grilli ha fatto della Scuola la sua famiglia e degli scolari i suoi figli, dedicandosi pienamente ad una educazione permanente. La sede scolastica della maestra Grilli, collocata nel tempo, passa dagli attuali Uffici Sanitari presso la Chiesa del Carmine all'edificio scolastico Giovanni Bovio. Il passaggio delle scuole Elementari comunali allo Stato avvenne nel 1912 e la memoria della collega Grilli non solo ci presenta il quadro storico dopo l'Unità d'Italia e nella Grande Guerra, ma evoca ancora oggi il ruolo da promuovere della figura del maestro e della maestra di Scuola Primaria. I bambini continuano a chiamare la loro maestra in pensione, fino a ritrovarla dopo la morte nel luogo sacro del Camposanto. Nel monumento della maestra Carmela Grilli i marmi bianchi provengono da Firenze, come attesta l'iscrizione: "L. Morelli, via S. Giovanni, 17, Firenze". In basso sono rappresentate momenti di istruzione scolastica, mentre in alto un'urna marmorea simbolica raccoglie le spoglie mortali sotto una Croce, che attesta la fede cristiana. Affidiamo alla storia, alla comunità civile, allo Stato, le "suppliche" di lavoro delle maestre di oggi, il ruolo nobile e difficile degli Educatori, la dignità della categoria magistrale, la giusta retribuzione economica, il sentimento degli allievi che perdura anche dopo la morte, perché la parola "maestro" non va mai in pensione e la memoria dei maestri e della Scuola approda in Paradiso anche dopo la morte, ritrovando nell'eterno il divino Maestro Gesù, esempio incarnato di una illuminata pedagogia popolare e di una cultura spirituale della persona, senza fine e senza confini.
Dedicato alla memoria vivente di tutti i maestri
maestro Peppino Di Nunno