Stilus Magistri
U Munecacìdde dalla grotta sotterranea di Canosa al teatro di Torino
Il segreto del cappello rosso del tesoro
venerdì 3 maggio 2024
23.45
"Abbàsce a la gròtte" scendevo da bambino con mio padre agricoltore, Giovanni Di Nunno, a prendere il vino in botte portando in mano la lucerna ad olio in terracotta. Scavate dai tufaroli già dal '700 per estrarre i conci di tufo per costruire abitazioni, adattate poi a cantine vinicole sotterranee in numero più di cento. Canosa si posa sul banco tufaceo di calcarenite. "Pròme de la guérre" – diceva mio nonno Peppino Mastrapsaqua – "s'accennève le mìre che la pédde de la crèpe", in un otre caprino di circa 20 litri, come racconta anche Omero nell'Odissea (libro IX, v. 196) in askos caprino di Ulisse a Polifemo! Erano "li vastèse", in greco "bastazos", i caricatori dei porti ellenici, gridavano in silenzio per lavoro, ma oggi non si grida più!
La cavità delle sculture dello stupore in tufo
Ma in una grotta a Canosa in Via Abate Fornari, 2A, il tufarolo scultore alla flebile luce dei lucernari e lucerne scolpì un Crocifisso di altezza cm 180 e in fondo .... il Monacello e la Fata. L'ho scoperta nel 1984 esplorando volontariamente con pericolo 100 cavità tufacee da Consigliere Comunale e Delegato all'Ambiente e relatando nel 1985 con il Sindaco Raffaele Rizzi al Ministero della Protezione Civile di Zamberletti.
Il Monacello laureato da Canosa di Puglia a Strasburgo
Mi chiamò un canosino emigrato con la famiglia a Strasburgo e scrisse la Tesi di Laurea al'Università di Strasburgo nel 1996, Dott. Marcello Lagrasta, riscoprendo il genius cucullatus in una "anatomia di una credenza popolare pugliese". Custodisco copia della tesi di Laurea offertami dal Dott. Marcello Lagrasta.
Il Monacello sui sentieri delle Regioni d'Italia
Nel 2015, ho scritto la credenza del Monacello viaggiando in tutte le Regioni d'Italia, nel mio libro "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto canosino". U Munecacìdde ti viene in sogno, dicevano i nonni, si poggia in petto in incubi, ma se gli levi il cappello rosso trovi un tesoro! In Puglia lo chiamano Laurieddu nel Salento. Il Monaciello napoletano, scrive il Vocabolario del Dialetto napoletano del 1789, "sognato spirito incubo inquietator delle case". Si chiama Monachicchio fra i Sassi di Matera. Si chiama Mazzamurieddu in Sicilia e Sardegna e Mazzamurìdde a Gravina un Puglia. Mazzamurello in Abruzzo. Linchetto in Toscana presso Lucca. El Matharòl nel Veneto, dove si fa cognome di persona a Castelfranco Veneto giunto a Canosa al Liceo e in una poesia datami in libro dal Comune di Pederobba (TV) in un incontro con la Scuola al Quirinale nel 2012. E in Piemonte, presso Cuneo e le Alpi si chiama Sarvàn o Sarvanòt, folletto fra i boschi. Valica le Alpi francesi e approda nei dintorni di Strasburgo con la Fata che intreccia la criniera dei cavalli. "Folletti d'Italia" in amicizia! "Tutto il mondo è paese", anzi tutto il mondo è un Monacello! Personifica le dimensioni psicologiche esistenziali.
Il folletto in arte - The Nightmare
E già nel 1781 il pittore John Henry Fuseli realizzò un olio su tela (m. 1,02 x 1,27) tratto dalle fiabe germaniche degli Elfi, esposto per prima a Londra e ora esposto nell'Istituto d'Arte do Detroit. E' la visione onirica di Incubo, the Nightmare (notte cavalla). L'incisione successiva era corredata da una poesia di Erasmus Darwin intitolata Night-Mare. Una copia era appesa nell'appartamento di Sigmund Freud a Vienna negli anni del 1920.
Il Monacello dai tempi dell'Antica Roma - Incubo
E studiando scoprii dal Dizionario in latino il Monacello, Incubo-onis nell'Antica Roma, come scrive Petronio Arbitro nell'opera Satyricon del I sec. d. C. al cap. XXXVIII, raccontando un personaggio di Taranto, Trimalcione, che prima povero portava la legna sulle spalle e poi... arrcchito! Sed quomodo dicunt — ego nihil scio, sed audivi — quom Incuboni pilleum rapuisset, et thesaurum invenit. Pensa che fino a ieri portava la legna sulle spalle. Ma come dicono in giro, io non lo so per certo, ma l'ho solo sentito, pare che abbia rubato il berretto a Incubo e ci abbia trovato dentro un tesoro.
"U Muncacìdde" da Canosa giunge a Torino con la compagnia teatrale "Ideateatro89" che sarà in scena sabato 4 maggio, presso il Teatro Monterosa, in via Brandizzo n.65. La commedia intitolata "U Munecacìdde", scritta e diretta da Fernando Forino, in 2 atti in vernacolo, avrà inizio alle ore 18,00, mentre l'ingresso al teatro a partire dalle ore 17,00. Fanno parte dell'Associazione "Ideateatro89" : Cosimo Bonavita, Tommaso Luisi, Pasqua Mosca, Nunzia Barbarossa, Rosanna Pastore e Sabino D'Alessandro. Attenti alla scena! Bravo Fernando!
Il segreto del cappuccio rosso e dell'animo
Ho un segreto, ho il cappello rosso conico che mi ha cucito un'amica sarta, Maria G., e lo conservo per me in attesa di un sogno du Munecacìdde. Ma ho svelato il segreto esistenziale già nella storia popolare e nella fede spirituale posando i passi dinanzi al Crocifisso della stessa grotta tufacea e pregando sottoterra a Canosa, terra nativa. Abbiamo pregato "abbàsce a la gròtte" con il compianto Vescovo di Andria Mons. Giuseppe Lanave, con l'indimenticato Don Antonio Piattone, con Don Felice Bacco e Don Nicola Fortunato. Il Crocifisso sottoterra regge sulle spalle del patibulum il paese, le chiese e la terra con i passi dei viandanti dal mattino a sera.
Ob amorem patriae
Maestro Giuseppe Di Nunno
La cavità delle sculture dello stupore in tufo
Ma in una grotta a Canosa in Via Abate Fornari, 2A, il tufarolo scultore alla flebile luce dei lucernari e lucerne scolpì un Crocifisso di altezza cm 180 e in fondo .... il Monacello e la Fata. L'ho scoperta nel 1984 esplorando volontariamente con pericolo 100 cavità tufacee da Consigliere Comunale e Delegato all'Ambiente e relatando nel 1985 con il Sindaco Raffaele Rizzi al Ministero della Protezione Civile di Zamberletti.
Il Monacello laureato da Canosa di Puglia a Strasburgo
Mi chiamò un canosino emigrato con la famiglia a Strasburgo e scrisse la Tesi di Laurea al'Università di Strasburgo nel 1996, Dott. Marcello Lagrasta, riscoprendo il genius cucullatus in una "anatomia di una credenza popolare pugliese". Custodisco copia della tesi di Laurea offertami dal Dott. Marcello Lagrasta.
Il Monacello sui sentieri delle Regioni d'Italia
Nel 2015, ho scritto la credenza del Monacello viaggiando in tutte le Regioni d'Italia, nel mio libro "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto canosino". U Munecacìdde ti viene in sogno, dicevano i nonni, si poggia in petto in incubi, ma se gli levi il cappello rosso trovi un tesoro! In Puglia lo chiamano Laurieddu nel Salento. Il Monaciello napoletano, scrive il Vocabolario del Dialetto napoletano del 1789, "sognato spirito incubo inquietator delle case". Si chiama Monachicchio fra i Sassi di Matera. Si chiama Mazzamurieddu in Sicilia e Sardegna e Mazzamurìdde a Gravina un Puglia. Mazzamurello in Abruzzo. Linchetto in Toscana presso Lucca. El Matharòl nel Veneto, dove si fa cognome di persona a Castelfranco Veneto giunto a Canosa al Liceo e in una poesia datami in libro dal Comune di Pederobba (TV) in un incontro con la Scuola al Quirinale nel 2012. E in Piemonte, presso Cuneo e le Alpi si chiama Sarvàn o Sarvanòt, folletto fra i boschi. Valica le Alpi francesi e approda nei dintorni di Strasburgo con la Fata che intreccia la criniera dei cavalli. "Folletti d'Italia" in amicizia! "Tutto il mondo è paese", anzi tutto il mondo è un Monacello! Personifica le dimensioni psicologiche esistenziali.
Il folletto in arte - The Nightmare
E già nel 1781 il pittore John Henry Fuseli realizzò un olio su tela (m. 1,02 x 1,27) tratto dalle fiabe germaniche degli Elfi, esposto per prima a Londra e ora esposto nell'Istituto d'Arte do Detroit. E' la visione onirica di Incubo, the Nightmare (notte cavalla). L'incisione successiva era corredata da una poesia di Erasmus Darwin intitolata Night-Mare. Una copia era appesa nell'appartamento di Sigmund Freud a Vienna negli anni del 1920.
Il Monacello dai tempi dell'Antica Roma - Incubo
E studiando scoprii dal Dizionario in latino il Monacello, Incubo-onis nell'Antica Roma, come scrive Petronio Arbitro nell'opera Satyricon del I sec. d. C. al cap. XXXVIII, raccontando un personaggio di Taranto, Trimalcione, che prima povero portava la legna sulle spalle e poi... arrcchito! Sed quomodo dicunt — ego nihil scio, sed audivi — quom Incuboni pilleum rapuisset, et thesaurum invenit. Pensa che fino a ieri portava la legna sulle spalle. Ma come dicono in giro, io non lo so per certo, ma l'ho solo sentito, pare che abbia rubato il berretto a Incubo e ci abbia trovato dentro un tesoro.
"U Muncacìdde" da Canosa giunge a Torino con la compagnia teatrale "Ideateatro89" che sarà in scena sabato 4 maggio, presso il Teatro Monterosa, in via Brandizzo n.65. La commedia intitolata "U Munecacìdde", scritta e diretta da Fernando Forino, in 2 atti in vernacolo, avrà inizio alle ore 18,00, mentre l'ingresso al teatro a partire dalle ore 17,00. Fanno parte dell'Associazione "Ideateatro89" : Cosimo Bonavita, Tommaso Luisi, Pasqua Mosca, Nunzia Barbarossa, Rosanna Pastore e Sabino D'Alessandro. Attenti alla scena! Bravo Fernando!
Il segreto del cappuccio rosso e dell'animo
Ho un segreto, ho il cappello rosso conico che mi ha cucito un'amica sarta, Maria G., e lo conservo per me in attesa di un sogno du Munecacìdde. Ma ho svelato il segreto esistenziale già nella storia popolare e nella fede spirituale posando i passi dinanzi al Crocifisso della stessa grotta tufacea e pregando sottoterra a Canosa, terra nativa. Abbiamo pregato "abbàsce a la gròtte" con il compianto Vescovo di Andria Mons. Giuseppe Lanave, con l'indimenticato Don Antonio Piattone, con Don Felice Bacco e Don Nicola Fortunato. Il Crocifisso sottoterra regge sulle spalle del patibulum il paese, le chiese e la terra con i passi dei viandanti dal mattino a sera.
Ob amorem patriae
Maestro Giuseppe Di Nunno