Stilus Magistri
Una coppia di ferro a S. Valentino
I 70 anni di due coniugi di Canosa di Puglia
domenica 16 febbraio 2014
19.11
Era il giorno di San Valentino del 1944, negli anni della Guerra, quando due giovani di Canosa si unirono in matrimonio, di sotterfugio, nel coraggio di sposarsi, davanti a Dio, nella Chiesa del Carmine. Nella forza dell'amore, lui, Cosimo, invitò le bella Nunzia dalla Chiesa di Santa Teresa a sposarsi in un rito riservato, ma benedetto dal Signore.
"Tatennòdde", nel diminuitivo, la ricorda anche mia madre Rosetta: "era bella, era buona".
Sono trascorsi 70 anni da quale giorno, con la nascita di quattro figli e li ritroviamo presso la Chiesetta antica di Santa Teresa, in casa, ze' Cosemìne e cuma Tatìne, Cosimo Pagliarino e Nunzia Palmieri, vestiti a festa per rinnovare la loro festa in Chiesa..
Le pentole di rame della cucina di cuma Tatìne, appese alla parete domestica evocano la memoria del lavoro di donna, di moglie, di madre. Ze' Cosimine, ricorda il fascino della sua giovane sposa, evocando il suo lavoro del tempo in cui si mangiava: "pane e pomodoro": "ho fatto la guardia notturna, il lavaggista, il benzinaio, nel lavoro di ogni giorno".
Oggi si mettono di nuovo a braccetto, come hanno vissuto, e si recano in macchina, nella Chiesa nuova di Santa Teresa, dove il rito di domenica viene celebrato dal Parroco, don Vito Zinfollino, e dove l'omaggio floreale degli sposi è composto da fiori intrecciati di ferro, come i 70 anni.
"Ora non c'è più posto – dice il Parroco - per la tristezza, ma solo per la gioia, benedetta dal Signore", mentre la coppia di ferro si scambia gli anelli, tra un figlio e una nipote a fianco, nel segno della discendenza familiare.
Li accompagnano nella santa Messa i familiari, gli amici, la comunità ecclesiale e la voce del canto di Lucia Diaferio, nelle lodi francescane, nell'Inno di San Paolo alla carità : "Se non avessi la carità… sarei come un cembalo che tintinna".
Il canto conclusivo dell'AVE MARIA corona le parole di don Vito, che affida la vita dei coniugi alla Vergine Maria, con il plauso finale di tutta la comunità.
La vita di due coniugi non appartiene solo a se stessi, ai figli, alla famiglia, alla Chiesa, alla città; quando trascorrono 70 anni di vita matrimoniale dai 18 anni agli attuali 90 anni, la vita appartiene anche alla storia di paese, nelle mani di Dio.
Auguri Sposi di ferro!
Canosa, 16 gennaio 2014
maestro Peppino Di Nunno
"Tatennòdde", nel diminuitivo, la ricorda anche mia madre Rosetta: "era bella, era buona".
Sono trascorsi 70 anni da quale giorno, con la nascita di quattro figli e li ritroviamo presso la Chiesetta antica di Santa Teresa, in casa, ze' Cosemìne e cuma Tatìne, Cosimo Pagliarino e Nunzia Palmieri, vestiti a festa per rinnovare la loro festa in Chiesa..
Le pentole di rame della cucina di cuma Tatìne, appese alla parete domestica evocano la memoria del lavoro di donna, di moglie, di madre. Ze' Cosimine, ricorda il fascino della sua giovane sposa, evocando il suo lavoro del tempo in cui si mangiava: "pane e pomodoro": "ho fatto la guardia notturna, il lavaggista, il benzinaio, nel lavoro di ogni giorno".
Oggi si mettono di nuovo a braccetto, come hanno vissuto, e si recano in macchina, nella Chiesa nuova di Santa Teresa, dove il rito di domenica viene celebrato dal Parroco, don Vito Zinfollino, e dove l'omaggio floreale degli sposi è composto da fiori intrecciati di ferro, come i 70 anni.
"Ora non c'è più posto – dice il Parroco - per la tristezza, ma solo per la gioia, benedetta dal Signore", mentre la coppia di ferro si scambia gli anelli, tra un figlio e una nipote a fianco, nel segno della discendenza familiare.
Li accompagnano nella santa Messa i familiari, gli amici, la comunità ecclesiale e la voce del canto di Lucia Diaferio, nelle lodi francescane, nell'Inno di San Paolo alla carità : "Se non avessi la carità… sarei come un cembalo che tintinna".
Il canto conclusivo dell'AVE MARIA corona le parole di don Vito, che affida la vita dei coniugi alla Vergine Maria, con il plauso finale di tutta la comunità.
La vita di due coniugi non appartiene solo a se stessi, ai figli, alla famiglia, alla Chiesa, alla città; quando trascorrono 70 anni di vita matrimoniale dai 18 anni agli attuali 90 anni, la vita appartiene anche alla storia di paese, nelle mani di Dio.
Auguri Sposi di ferro!
Canosa, 16 gennaio 2014
maestro Peppino Di Nunno