Stilus Magistri
VIII Centenario delle Stimmate di San Francesco : dalla “Chartula” di Assisi alle pietre de La Verna
Opera di studio e realizzazione altarino a Canosa di Puglia
martedì 17 settembre 2024
15.52
Dall'inizio dell'Anno del Signore A. D. 2024, motivati da una catechesi della Chiesa di Padre Pio in San Giovanni Rotondo trasmessa d Tv Padre Pio, abbiamo percorso un cammino di cultura sacra della "Chartula" di San Francesco per l'VIII Centenario della impressione delle Sacre stimmate di San Francesco, avvenuta sul Monte La Verna il 17 Settembre 1224. Abbiamo preso contatti con la Biblioteca del Sacro Convento di Assisi nella persona del Direttore Fra Carlo Bottero, che con mite dialogo e sapienza ci ha concesso e trasmesso l'immagine e i testi trascritti in latino ed italiano della "piccola carta", pergamena su cui si è posata in scrittura e disegno la mano di San Francesco nel 1224. La "chartula" di S. Francesco di Assisi è una reliquia preziosa conservata nella Basilica Inferiore di Assisi nella Cappella di San Nicola accanto al saio del Santo. È un rarissimo autografo del Santo scritto con inchiostro nero a base di ferro su pergamena dopo l'impressione delle stimmate ricevute sul Monte de La Verna nel Settembre 1224, "a loco Alverna nominantur", "«all'appressarsi della festa dell'Esaltazione della Santa Croce». Ritiratosi nel romitorio del Monte La Verna, San Francesco ebbe una visione in cui gli apparve un uomo in forma di Serafino con sei ali, il quale si librava sopra di lui, con le mani distese ed i piedi uniti, confitto ad una croce".
La "chartula" (piccola pergamena) di cm. 10 x 13,5, riporta da un lato il testo delle «Lodi di Dio Altissimo» e dall'altro la «Benedizione a Frate Leone», compagno prediletto, "pecorella di Dio", testimone de La Verna a cui il Frate Serafico lasciò di vedere e toccare le sante piaghe.
Frate Leone, colto sacerdote e calligrafo aggiunse con inchiostro rosso le sue annotazioni.
San Francesco, l'alter Christus, disegna il "Tau", simbolo della sua firma. Il Tau-croce (ebr. ת, gr. ταῦ), (Ezechiele 9, 4 e Apocalisse 9,4: signum Dei in frontibus suis) è situato nella chartula sulla testa di Adamo, sepolto secondo la tradizione sul Golgota, luogo della Crocifissione (1 Corinzi, 15, 21-22).
Il Tau-croce, che taglia il nome di Fr. Leone, è segno della salvezza e redenzione dell'umanità.
Così scrive con inchiostro rosso Frate Leone sulla chartula: «Il beato Francesco scrisse di sua mano questa benedizione a me, frate Leone. / Allo stesso modo fece questo segno thau col capo, di sua mano».
La reliquia autografa del 1224, due anni prima di morire, giunge fino ai tempi di oggi quasi intatta e leggibile con la benedizione a Frate Leone, estesa ai fedeli, alla famiglia Francescana, al mondo intero.
Si celebra nel 2024 l'Ottavo Centenario delle Stimmate di San Francesco dopo quello del Presepio Francescano di Greccio che abbiamo riportato in opera e divulgazione alle Chiese di Canosa. Una continuità non solo cronologica, ma di santità e di fede lega il mistero di Gesù Eucarestia (SVPRA PRASEPE ALTARE CONSTRVITVR) nella Natività al a Cristo Crocifisso e Redentore delle Sacre Stimmate.
Abbiamo realizzato opera di studio e stampa accolta e approvata dalla Biblioteca del Sacro Convento di Assisi condividendo la divulgazione effettuata nella Cattedrale di San Sabino da Mons. Felice Bacco per la Chiesa della Passione di culto francescano e alla Chiesa di San Francesco di radici conventuali francescane del '700 "fuori le mura", da Don Carmine Catalano.
L'opera è stata anche accolta e condivisa dal Convento Francescano de La Verna dal Padre Guardiano Guido Fineschi, che verrà in San Giovanni Rotondo il 20 Settembre per le celebrazioni di Padre Pio, "lo stigmatizzato del Gargano" come scrive un documento del 1935 da noi scoperto in Firenze per l'opera artistica donata a Padre Pio.
L'opera di studio riporta le testimonianze del tempo in latino di Frate Elia e Tommaso da Celano che descrivono le sacre stimmate.
L'opera approfondisce il segno del Thau-Croce disegnato dal Padre Serafico, riscoprendolo nelle Sacre Scritture.
L'opera riporta l'arte ritrovata nella Chiesa di San Francesco della Vigna in Venezia, già menzionata nel Libro dei Campanili OCTAVA DIES. Si tratta di un pregevole ricamo di circa due metri del Padre Serafico che riceve le stimmate sull'eremo La Verna.
Con i documenti in stampa è stato realizzato in casa, con le membra disabili, un altarino delle impressione delle Stimmate che si dipartono con cinque "raggi di luce" dal Serafino Crocifisso
fino ai piedi di San Francesco su una pietra autentica del 1995 benedetta da un Frate Francescano in Santa Maria degli Angeli.
Sono le pietre che nella parola evangelica, "gridano", narrano e cantano la lode di santità a San Francesco e al Signore Crocifisso e Redentore.
L'altarino è stato benedetto da Don Nicola Fortunato e da amici visitatori fra i quali la "bambina" di 91 anni Nunzia Metta dalla Chiesa di Santa Lucia sul Borgo Antico del Castello.
L'altarino è stato riprodotto in condivisione con miei documenti nella casa di Casa-massima da Maria Grimaldi.
L'opera di studio, accolta "facendone tesoro" dal Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi, si conclude con i versi di Dante Alighieri nel Canto XI (vv. 106-108) del Paradiso della Divina Commedia offrendola alle Scuole:
«nel crudo sasso intra Tevero e Arno / da Cristo prese l'ultimo sigillo / che le sue membra due anni portarno».
Infatti dal 1224 trascorrono due anni al transito sulla nuda terra di San Francesco del 1226.
Nella visione del Serafino con sei ali apparso crocifisso al Padre Serafico cantiamo il Trisaghion: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti: tutta la terra è piena della sua gloria" .
Abbiamo ricevuto dal negozio del Sacro Convento di Assisi la pergamena della benedizione di San Francesco a Frate Leone che si estende in questo anno di grazia alla famiglia francescana, ai credenti al Popolo di Dio, a tutta l'umanità auspicando PACE e BENE.
Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur tui.
Convertat vultum suum ad te et det tibi pacem.
Dominus benedicat te, f. Leo
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti benedica, frate Leone.
Amen
Giuseppe Di Nunno
La "chartula" (piccola pergamena) di cm. 10 x 13,5, riporta da un lato il testo delle «Lodi di Dio Altissimo» e dall'altro la «Benedizione a Frate Leone», compagno prediletto, "pecorella di Dio", testimone de La Verna a cui il Frate Serafico lasciò di vedere e toccare le sante piaghe.
Frate Leone, colto sacerdote e calligrafo aggiunse con inchiostro rosso le sue annotazioni.
San Francesco, l'alter Christus, disegna il "Tau", simbolo della sua firma. Il Tau-croce (ebr. ת, gr. ταῦ), (Ezechiele 9, 4 e Apocalisse 9,4: signum Dei in frontibus suis) è situato nella chartula sulla testa di Adamo, sepolto secondo la tradizione sul Golgota, luogo della Crocifissione (1 Corinzi, 15, 21-22).
Il Tau-croce, che taglia il nome di Fr. Leone, è segno della salvezza e redenzione dell'umanità.
Così scrive con inchiostro rosso Frate Leone sulla chartula: «Il beato Francesco scrisse di sua mano questa benedizione a me, frate Leone. / Allo stesso modo fece questo segno thau col capo, di sua mano».
La reliquia autografa del 1224, due anni prima di morire, giunge fino ai tempi di oggi quasi intatta e leggibile con la benedizione a Frate Leone, estesa ai fedeli, alla famiglia Francescana, al mondo intero.
Si celebra nel 2024 l'Ottavo Centenario delle Stimmate di San Francesco dopo quello del Presepio Francescano di Greccio che abbiamo riportato in opera e divulgazione alle Chiese di Canosa. Una continuità non solo cronologica, ma di santità e di fede lega il mistero di Gesù Eucarestia (SVPRA PRASEPE ALTARE CONSTRVITVR) nella Natività al a Cristo Crocifisso e Redentore delle Sacre Stimmate.
Abbiamo realizzato opera di studio e stampa accolta e approvata dalla Biblioteca del Sacro Convento di Assisi condividendo la divulgazione effettuata nella Cattedrale di San Sabino da Mons. Felice Bacco per la Chiesa della Passione di culto francescano e alla Chiesa di San Francesco di radici conventuali francescane del '700 "fuori le mura", da Don Carmine Catalano.
L'opera è stata anche accolta e condivisa dal Convento Francescano de La Verna dal Padre Guardiano Guido Fineschi, che verrà in San Giovanni Rotondo il 20 Settembre per le celebrazioni di Padre Pio, "lo stigmatizzato del Gargano" come scrive un documento del 1935 da noi scoperto in Firenze per l'opera artistica donata a Padre Pio.
L'opera di studio riporta le testimonianze del tempo in latino di Frate Elia e Tommaso da Celano che descrivono le sacre stimmate.
L'opera approfondisce il segno del Thau-Croce disegnato dal Padre Serafico, riscoprendolo nelle Sacre Scritture.
L'opera riporta l'arte ritrovata nella Chiesa di San Francesco della Vigna in Venezia, già menzionata nel Libro dei Campanili OCTAVA DIES. Si tratta di un pregevole ricamo di circa due metri del Padre Serafico che riceve le stimmate sull'eremo La Verna.
Con i documenti in stampa è stato realizzato in casa, con le membra disabili, un altarino delle impressione delle Stimmate che si dipartono con cinque "raggi di luce" dal Serafino Crocifisso
fino ai piedi di San Francesco su una pietra autentica del 1995 benedetta da un Frate Francescano in Santa Maria degli Angeli.
Sono le pietre che nella parola evangelica, "gridano", narrano e cantano la lode di santità a San Francesco e al Signore Crocifisso e Redentore.
L'altarino è stato benedetto da Don Nicola Fortunato e da amici visitatori fra i quali la "bambina" di 91 anni Nunzia Metta dalla Chiesa di Santa Lucia sul Borgo Antico del Castello.
L'altarino è stato riprodotto in condivisione con miei documenti nella casa di Casa-massima da Maria Grimaldi.
L'opera di studio, accolta "facendone tesoro" dal Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi, si conclude con i versi di Dante Alighieri nel Canto XI (vv. 106-108) del Paradiso della Divina Commedia offrendola alle Scuole:
«nel crudo sasso intra Tevero e Arno / da Cristo prese l'ultimo sigillo / che le sue membra due anni portarno».
Infatti dal 1224 trascorrono due anni al transito sulla nuda terra di San Francesco del 1226.
Nella visione del Serafino con sei ali apparso crocifisso al Padre Serafico cantiamo il Trisaghion: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti: tutta la terra è piena della sua gloria" .
Abbiamo ricevuto dal negozio del Sacro Convento di Assisi la pergamena della benedizione di San Francesco a Frate Leone che si estende in questo anno di grazia alla famiglia francescana, ai credenti al Popolo di Dio, a tutta l'umanità auspicando PACE e BENE.
Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur tui.
Convertat vultum suum ad te et det tibi pacem.
Dominus benedicat te, f. Leo
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti benedica, frate Leone.
Amen
Giuseppe Di Nunno