Il Pensare tra bellezza e verità
Adda passà ‘a nuttata!
La notte laica di Edoardo e la notte spirituale di San Giovanni della Croce
giovedì 30 agosto 2018
16.24
Cosa può esserci in comune tra San Giovanni della Croce, mistico spagnolo del XVI sec., ed Eduardo de Filippo, attore e regista di commedie? Verrebbe da dire nulla, ma, guardando "Napoli milionaria", celebre successo mondiale del commediografo napoletano, ho pensato più volte a San Giovanni della Croce. Adda passà 'a nuttata! (deve passare la nottata): nella commedia è quella della prova di una figlia che rischia di morire, del figlio maggiore che rischia di andare in carcere, di una moglie che ha tradito la fiducia del marito e la semplicità della vita di sempre. San Giovanni della Croce parlava di altre notti che devono passare. Parlava della fede che chiedeva, nella sua radice, la notte dell'intelligenza; della speranza che richiedeva quella della memoria e della notte della volontà che aspirava alla luce dell'amore. San Giovanni della Croce insegnava che ci sono altre notti più tremende; quelle della fede dove domina la sfiducia; la notte della speranza, in cui si è abitati dalla disperazione; e quella della carità nella quale la fiamma d'amore viene meno. È attraverso la notte che ci si prepara alla vita spirituale, è nella notte che si compie il matrimonio mistico dell'anima con Dio. È nella notte di Edoardo che ci si riscopre famiglia, è in quelle lacrime che si apre una luce che aspira agli autentici valori. È nella notte che nasce il credente, è dalla notte che si raggiunge la santità. È dalla notte della croce che si giunge alla nuova alba di resurrezione. È dalla notte che nasce il giorno. La notte laica di Edoardo e la notte spirituale di San Giovanni della Croce passano, per lasciare spazio alla luce del giorno, della speranza, della fiducia e della rinascita. Dunque fratello che piangi, che sei triste, solo e disperato dico anche a te: Adda passà 'a nuttata!
Salvatore Sciannamea
Salvatore Sciannamea