Il Pensare tra bellezza e verità
Edith Stein un'esempio di donna per tutte
"Incarni profondamente le tragedie e le speranze dell'Europa"
giovedì 8 marzo 2018
16.08
Lettera a Edith Stein,filosofa, e compatrona d'Europa
Carissima Edith,
nella filosofia sei un'esempio di donna per tutte. Dovevi prendere la cattedra del tuo maestro Husserl, ma per il fatto di essere donna, anche se sua segretaria, non hai avuto spazio. Oggi pensavo che anche lo stesso Aristotele, pur così geniale, pensava che le donne fossero creature inferiori. Eppure solo tu, in età contemporanea, hai avuto la forza di rileggere, come avevano fatto Agostino con il platonismo e Tommaso con l'aristotelismo, la fenomenologia husserliana e l'empatia di Max Scheler, in termini cristiani. Tu assistente di Husserl, atea ed ebrea, ti sei lasciata convertire al cristianesimo dal pensiero filosofico, ma più ancora dalla testimonianza e dall'incontro con la vita dei cristiani e dalla lettura della biografia di Teresa d'Avila. Hai avuto il coraggio di rivolgerti al papa e al suo segretario, invocando la denuncia delle persecuzioni agli ebrei. Hai scelto una vita radicale nell'esperienza claustrale del Carmelo, conciliando tra studio e preghiera, le filosofie di Tommaso e di Husserl, come anche la tradizione patristica con la mistica carmelitana. Ti sei offerta vittima per la Shoah, amando il tuo popolo fino alla fine, offrendo la tua vita in espiazioni per tutti gli ebrei perseguitati, uccisa nella camera a gas ad Auschwitz. Hai cosí concluso, scrivendo con la tua vita, l'ultimo capitolo del tuo splendido testo "La scienza della croce".
Carissima Edith,
sei filosofa, santa e compatrona d'Europa con altre due donna quali Caterina da Siena e Brigida. Per Giovanni Paolo II incarni profondamente le tragedie e le speranze dell'Europa. Oggi viene anche assegnato un premio con il tuo nome, di cui fanno parte cattolici, evangelici come anche l'associazione per la collaborazione ebraico e cristiana. Volevo chiederti se secondo te, nonostante la tua grandezza nella storia dell'umanità, della filosofia e della chiesa, è giusto che siano in pochissimi a conoscerti? Forse perché sei una donna? Possano le donne, guardando al tuo esempio, non stancarsi mai di lottare, pensare e migliorare, con coraggio, questo nostro mondo.
Salvatore Sciannamea
Carissima Edith,
nella filosofia sei un'esempio di donna per tutte. Dovevi prendere la cattedra del tuo maestro Husserl, ma per il fatto di essere donna, anche se sua segretaria, non hai avuto spazio. Oggi pensavo che anche lo stesso Aristotele, pur così geniale, pensava che le donne fossero creature inferiori. Eppure solo tu, in età contemporanea, hai avuto la forza di rileggere, come avevano fatto Agostino con il platonismo e Tommaso con l'aristotelismo, la fenomenologia husserliana e l'empatia di Max Scheler, in termini cristiani. Tu assistente di Husserl, atea ed ebrea, ti sei lasciata convertire al cristianesimo dal pensiero filosofico, ma più ancora dalla testimonianza e dall'incontro con la vita dei cristiani e dalla lettura della biografia di Teresa d'Avila. Hai avuto il coraggio di rivolgerti al papa e al suo segretario, invocando la denuncia delle persecuzioni agli ebrei. Hai scelto una vita radicale nell'esperienza claustrale del Carmelo, conciliando tra studio e preghiera, le filosofie di Tommaso e di Husserl, come anche la tradizione patristica con la mistica carmelitana. Ti sei offerta vittima per la Shoah, amando il tuo popolo fino alla fine, offrendo la tua vita in espiazioni per tutti gli ebrei perseguitati, uccisa nella camera a gas ad Auschwitz. Hai cosí concluso, scrivendo con la tua vita, l'ultimo capitolo del tuo splendido testo "La scienza della croce".
Carissima Edith,
sei filosofa, santa e compatrona d'Europa con altre due donna quali Caterina da Siena e Brigida. Per Giovanni Paolo II incarni profondamente le tragedie e le speranze dell'Europa. Oggi viene anche assegnato un premio con il tuo nome, di cui fanno parte cattolici, evangelici come anche l'associazione per la collaborazione ebraico e cristiana. Volevo chiederti se secondo te, nonostante la tua grandezza nella storia dell'umanità, della filosofia e della chiesa, è giusto che siano in pochissimi a conoscerti? Forse perché sei una donna? Possano le donne, guardando al tuo esempio, non stancarsi mai di lottare, pensare e migliorare, con coraggio, questo nostro mondo.
Salvatore Sciannamea