Il Pensare tra bellezza e verità
Foto e grammi di BELLEZZA
La parola a Salvatore Dimastromatteo
domenica 4 aprile 2021
18.42
Correva l'anno 2015 quando è stato pubblicato il video intitolato "Canosa. Dove vivere la storia", tradotto anche in inglese, con tutte le bellezze storiche, monumentali, architettoniche, ambientali, paesaggistiche e la ricchezza culturale e di tradizioni ancora presenti a Canosa di Puglia "Città d'Arte e Cultura". Un documento audio-visivo di pregevole fattura per la promozione del territorio che ha raggiunto migliaia di visualizzazioni sui canali social e tantissime attestazioni di gradimento e compiacimento. Tra gli artefici del video, Salvatore Dimastromatteo, barlettano, fotografo e filmmaker professionista, specializzato in reportage. "La fotografia è un'arte a cui mi sono appassionato sin da piccolo e con tanto sacrificio e impegno sono riuscito, da foto amatore, a fare della fotografia la mia professione principale." Riporta il suo biglietto da visita(ancora da stampare) che di giorno in giorno si arricchisce di conoscenze, competenze ed esperienze specifiche nel settore. Per riuscire a sviluppare la sua visione fotografica, Salvatore Dimastromatteo ha studiato e frequentato diversi corsi e workshop dedicati alla tecnica fotografica e alla ripresa video. Si occupa anche di fotografia e video naturalistica e paesaggistica, realizza cortometraggi, spot commerciali, elaborazioni fotografiche e post-produzione. "Non è tanto ciò che facciamo o come, ma quanta dedizione ci mettiamo e quanta passione abbiamo". E' il suo incipit ispiratore di una carriera professionale in continua evoluzione per un comparto all'avanguardia. In questo periodo non ci si può vedere ma il dialogo a distanza permette di realizzare foto e grammi di Bellezza con Salvatore Dimastromatteo
Lei fa molta valorizzazione sociale attraverso i social. Quanto è importante, dal suo punto di vista, tale servizio? Quale sfida dovrà affrontare la divulgazione? Penso che le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo debbano essere utilizzate per mettere in risalto il bello che è intorno a noi. Spesso i social vengono utilizzati per fare lamentele, mostrare quello che non va nella città, per le strade, nei luoghi di lavoro, nella politica... E' vero, a volte serve anche, ma io sono convinto che sia molto più produttivo portare l'attenzione sulle cose belle che tendono ad acquietare ed armonizzare l'animo umano, piuttosto che far vedere sempre realtà non proprio positive che invece portano a deprimere chi guarda. Proprio perché abbiamo fatto tanti progressi nella tecnologia, dobbiamo utilizzare questi strumenti a nostro vantaggio, anziché utilizzarli contro di noi. Nel mio piccolo cerco di contrastare la marea di informazioni, immagini, notizie negative che tutti i giorni i social e i mezzi di comunicazione ci propinano per far vedere l'altra faccia della medaglia, la bellezza di cui siamo circondati. È proprio questa la sfida che dobbiamo affrontare. Le neuroscienze ci informano che la mente lavora per immagini, un'immagine bella, rilassante suscita emozioni di pace, serenità di armonia, mentre un'immagine che riporta a problemi e a situazione di difficoltà (e oggi ce ne sono tantissime) fanno affiorare emozioni negative, di paura, di rabbia. La gente, proprio in questo particolare momento ha bisogno di vivere belle emozioni per contrastare la situazione che, nostro malgrado, stiamo vivendo e le tante persone che mi seguono mi danno conferma di questo.
Le è capitato più volte di lavorare a Canosa di Puglia. È l'autore di uno splendido reportage. In quanto ricercatore e divulgatore del bello, cosa apprezza particolarmente della nostra città? Sin da piccolo, quando mi capitava di venire a Canosa di Puglia, avevo la sensazione di passeggiare nella storia, ciò che studiavo a scuola lo rivedevo per le strade della vostra città e avevo la sensazione di fare un viaggio nel passato (questo mi ha sempre affascinato). Quando da adulto mi è stato commissionato quel lavoro, non potevo crederci, si realizzava il mio viaggio nella storia. Potevo rivivere quelle emozioni, oltre ad avere la possibilità di approfondire e ricostruire attraverso le immagini tutto ciò che la città di Canosa offre e non solo a livello storico. Anche le vostre tradizioni e i riti religiosi, che poi ho imparato a conoscere, sono molto belli, profondi e arrivano da molto lontano. Il video "Dove vivere la storia" infatti è rimasto nel mio cuore insieme alla Città di Canosa.
Tra i suoi vari lavori, molto belli, richiamano delle antiche chiese. Quale bellezza nascosta attiva tanta meraviglia in architetture secolari? Come ho già detto mi attrae tutto ciò che arriva dal passato. Credo che quello che sia arrivato ai giorni nostri, sia il modo in cui gli uomini del passato abbiano voluto comunicare con noi. Attraverso scorci, profili, prospettive, dettagli di chiese possiamo arrivare a comprendere come vivevano, in cosa credevano e addirittura quali emozioni provavano gli uomini che ci hanno preceduto. Per me è una sorta di dialogo tra passato e presente, riprendere chiese antiche situate in strade, città, parchi realizzati con tecniche moderne. Oltre al fatto di poter osservare sempre e da vicino la bellezza e la grandiosità di ciò che l'uomo è capace di realizzare.
Nei suoi lavori vi si trova in un mix tra tecnica, innovazione, arte fotografica e riprese di vario genere. Come la tecnologia e la scienza hanno lanciato nuove sfide alla sua professione? Sì, ha ragione, è un insieme di ingredienti, messi nella giusta misura e in equilibrio, a fare il risultato. Mi avvalgo certamente di tecniche innovative, strumentazione all'avanguardia, ma queste da sole non bastano a creare. È la mia passione che mi porta ad avere visioni che non sono altro che immagini mentali. Solo dopo aver visualizzato tutto il lavoro, mi affido alla strumentazione che non è altro che un mezzo per portare agli altri le mie emozioni attraverso le immagini.
Tante volte parla più il silenzio di una immagine che un discorso migliaia di parole. In che modo le parlano i suoi lavori? Sì, è vero, un'immagine comunica più di molte parole. Oggi siamo invasi da un grande frastuono, sia sonoro che per immagini, ecco perché bisogna selezionare le immagini che portiamo ai nostri occhi e che di conseguenza impregnano la nostra mente. Come le accennavo, la mente lavora per immagini, sono proprio queste che suscitano emozioni, ricordi vissuti. Ed è proprio per questo che cerco di curare molto le immagini che presento attraverso i video. Poche immagini, pulite, ma che portino a sensazioni e vissuti belli e positivi. L'immagine che presento deve emozionare prima me, poi chi le guarda.
Senza eventi come si vive? Che dire, è un periodo difficile per tutti. Certamente gli eventi, soprattutto nel mio lavoro, aiutano a 'sbarcare il lunario'. Ma io penso che tutto ciò che viviamo ci serve come insegnamento. Forse dovremmo imparare ad essere più parsimoniosi e non dare tutto per scontato. Utilizzare questo tempo di 'fermo' per far chiarezza sulle priorità; fare un passo indietro e portare l'attenzione su cose veramente importanti della vita. Insomma, anche da periodi bui può venir fuori qualcosa di bello se ci focalizziamo su ciò che ci può ancora arrivare e non su quello che stiamo perdendo.
Grazie a nome della Redazione di Canosaweb per aver dedicato del tempo alle nostre domande e buon lavoro nel segno della BELLEZZA
Lei fa molta valorizzazione sociale attraverso i social. Quanto è importante, dal suo punto di vista, tale servizio? Quale sfida dovrà affrontare la divulgazione? Penso che le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo debbano essere utilizzate per mettere in risalto il bello che è intorno a noi. Spesso i social vengono utilizzati per fare lamentele, mostrare quello che non va nella città, per le strade, nei luoghi di lavoro, nella politica... E' vero, a volte serve anche, ma io sono convinto che sia molto più produttivo portare l'attenzione sulle cose belle che tendono ad acquietare ed armonizzare l'animo umano, piuttosto che far vedere sempre realtà non proprio positive che invece portano a deprimere chi guarda. Proprio perché abbiamo fatto tanti progressi nella tecnologia, dobbiamo utilizzare questi strumenti a nostro vantaggio, anziché utilizzarli contro di noi. Nel mio piccolo cerco di contrastare la marea di informazioni, immagini, notizie negative che tutti i giorni i social e i mezzi di comunicazione ci propinano per far vedere l'altra faccia della medaglia, la bellezza di cui siamo circondati. È proprio questa la sfida che dobbiamo affrontare. Le neuroscienze ci informano che la mente lavora per immagini, un'immagine bella, rilassante suscita emozioni di pace, serenità di armonia, mentre un'immagine che riporta a problemi e a situazione di difficoltà (e oggi ce ne sono tantissime) fanno affiorare emozioni negative, di paura, di rabbia. La gente, proprio in questo particolare momento ha bisogno di vivere belle emozioni per contrastare la situazione che, nostro malgrado, stiamo vivendo e le tante persone che mi seguono mi danno conferma di questo.
Le è capitato più volte di lavorare a Canosa di Puglia. È l'autore di uno splendido reportage. In quanto ricercatore e divulgatore del bello, cosa apprezza particolarmente della nostra città? Sin da piccolo, quando mi capitava di venire a Canosa di Puglia, avevo la sensazione di passeggiare nella storia, ciò che studiavo a scuola lo rivedevo per le strade della vostra città e avevo la sensazione di fare un viaggio nel passato (questo mi ha sempre affascinato). Quando da adulto mi è stato commissionato quel lavoro, non potevo crederci, si realizzava il mio viaggio nella storia. Potevo rivivere quelle emozioni, oltre ad avere la possibilità di approfondire e ricostruire attraverso le immagini tutto ciò che la città di Canosa offre e non solo a livello storico. Anche le vostre tradizioni e i riti religiosi, che poi ho imparato a conoscere, sono molto belli, profondi e arrivano da molto lontano. Il video "Dove vivere la storia" infatti è rimasto nel mio cuore insieme alla Città di Canosa.
Tra i suoi vari lavori, molto belli, richiamano delle antiche chiese. Quale bellezza nascosta attiva tanta meraviglia in architetture secolari? Come ho già detto mi attrae tutto ciò che arriva dal passato. Credo che quello che sia arrivato ai giorni nostri, sia il modo in cui gli uomini del passato abbiano voluto comunicare con noi. Attraverso scorci, profili, prospettive, dettagli di chiese possiamo arrivare a comprendere come vivevano, in cosa credevano e addirittura quali emozioni provavano gli uomini che ci hanno preceduto. Per me è una sorta di dialogo tra passato e presente, riprendere chiese antiche situate in strade, città, parchi realizzati con tecniche moderne. Oltre al fatto di poter osservare sempre e da vicino la bellezza e la grandiosità di ciò che l'uomo è capace di realizzare.
Nei suoi lavori vi si trova in un mix tra tecnica, innovazione, arte fotografica e riprese di vario genere. Come la tecnologia e la scienza hanno lanciato nuove sfide alla sua professione? Sì, ha ragione, è un insieme di ingredienti, messi nella giusta misura e in equilibrio, a fare il risultato. Mi avvalgo certamente di tecniche innovative, strumentazione all'avanguardia, ma queste da sole non bastano a creare. È la mia passione che mi porta ad avere visioni che non sono altro che immagini mentali. Solo dopo aver visualizzato tutto il lavoro, mi affido alla strumentazione che non è altro che un mezzo per portare agli altri le mie emozioni attraverso le immagini.
Tante volte parla più il silenzio di una immagine che un discorso migliaia di parole. In che modo le parlano i suoi lavori? Sì, è vero, un'immagine comunica più di molte parole. Oggi siamo invasi da un grande frastuono, sia sonoro che per immagini, ecco perché bisogna selezionare le immagini che portiamo ai nostri occhi e che di conseguenza impregnano la nostra mente. Come le accennavo, la mente lavora per immagini, sono proprio queste che suscitano emozioni, ricordi vissuti. Ed è proprio per questo che cerco di curare molto le immagini che presento attraverso i video. Poche immagini, pulite, ma che portino a sensazioni e vissuti belli e positivi. L'immagine che presento deve emozionare prima me, poi chi le guarda.
Senza eventi come si vive? Che dire, è un periodo difficile per tutti. Certamente gli eventi, soprattutto nel mio lavoro, aiutano a 'sbarcare il lunario'. Ma io penso che tutto ciò che viviamo ci serve come insegnamento. Forse dovremmo imparare ad essere più parsimoniosi e non dare tutto per scontato. Utilizzare questo tempo di 'fermo' per far chiarezza sulle priorità; fare un passo indietro e portare l'attenzione su cose veramente importanti della vita. Insomma, anche da periodi bui può venir fuori qualcosa di bello se ci focalizziamo su ciò che ci può ancora arrivare e non su quello che stiamo perdendo.
Grazie a nome della Redazione di Canosaweb per aver dedicato del tempo alle nostre domande e buon lavoro nel segno della BELLEZZA