Il Pensare tra bellezza e verità
Il dono e la grazia dell'accolitato a Donato Mele
Conferito nella Cattedrale di Andria da Mons. Mansi
martedì 11 giugno 2019
14.50
La Chiesa di Canosa, con la preghiera di Mons. Luigi Mansi e di tutta la comunità diocesana, ha un nuovo accolito: Donato Mele. Il ministero è stato conferito nella Cattedrale di Andria, durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica di ieri sera presieduta da Sua Eccellenza Rev.ma Mons Luigi Mansi, Vescovo di Andria che ha avuto luogo presso la Cattedrale di Andria, nella memoria di Maria Madre della Chiesa. L'accolitato, definito in passato ordine minore, è oggi, nella Chiesa Cattolica, un ministero laicale. Anticamente era il quarto degli ordini minori, mentre dalla riforma voluta da Paolo VI, l'accolito resta un laico; in passato invece poneva l'interessato come chierico. L'accolito è reso tale dal vescovo, con il conferimento del ministero laicale. Attualmente i ministeri laicali sono il lettorato e l'accolitato, i quali hanno sostituito gli ordini minori. Donato Mele resta dunque un laico. Tale ministero però è riservato solo agli uomini. Il suo compito sarà aiutare nella liturgia eucaristica il vescovo, i sacerdoti ed i diaconi, prendendosi particolarmente cura dei vasi sacri e curando la preparazione dell'altare e della liturgia eucaristica. Etimologicamente la parola accolito significa "colui che segue". La riforma di Paolo VI, in riferimento al ministero laicale dell'accolitato, è stata attuata nel 1972. Vi sono vari incarichi che l'accolito può porre in essere. Egli è, cosa di grande importanza, anche un ministro straordinario dell'eucarestia. Credo che la cosa più importante da sottolineare non siano le norme liturgiche, il percorso o il carattere canonico normativo di tale ministero, pur di prioritaria importanza, la meraviglia sta nel fatto che Donato Mele, in quanto laico, vive una condizione ed una opportunità nuova alla sequela di Cristo. Tale condizione, vissuta particolarmente nel servizio liturgico, porta il suo riflesso nella vita dei fratelli nei quali, specialmente, nei più dimenticati ed esclusi, Cristo è presente e chiede di essere amato. L'augurio che facciamo a Donato è dunque "seguire" Cristo nella liturgia attraverso la contemplazione e continuare a seguirlo nella carità dei fratelli.
D.Salvatore Sciannamea
D.Salvatore Sciannamea