Il Pensare tra bellezza e verità
Il Signore fa Grazia, il suo nome è Giovanni
Ci educa a camminare nella vita
sabato 23 giugno 2018
9.32
Giovanni significa: il Signore fa grazia. Un'anziana resta incinta e suo marito muto. La grazia genera vita e lascia senza parole. La parola torna per benedire dopo che si obbedisce alla parola, come Elisabetta fa, andando contro le volontà dei parenti. Sulla bocca di Zaccaria, colui che attendeva le promesse, scaturisce la lode. Il 24 giugno la luce del sole inizia a diminuire, è il solstizio. Giovanni diminuisce per lasciar spazio a Gesù. Lui si mette da parte per far sorgere un'altra luce. Giovanni sarà la voce che si spegnerà per lasciar spazio alla Parola. Pur non definendosi profeta, sarà considerato da Gesù stesso più di un profeta. Il più grande tra i nati di donna è per Gesù. Il più piccolo del Regno che è Gesù, tuttavia è più grande di lui. Il Signore fa grazia, poichè Giovanni illumina il forte che si è fatto debole, il grande che si è fatto piccolo. Giovanni era estraneo a tutti i poteri, amatissimo da subito. Se il culto alla Madonna nasce dal V sec., il culto a Giovanni nasce un secolo prima, diffondendosi in tutto il mondo. Egli è il più rappresentato nella iconografia dopo Cristo. Il suo nome è il più diffuso nel mondo. Se i santi sono conosciuti per i miracoli fatti, lui li ha superati tutti, pur non avendo fatto miracoli. La sua vita semplice, sobria e povera è il sigillo che indica una vera umanità. Egli ha indicato solo Cristo, non si è messo mai al centro. Come Sansone e Samuele, questo bambino, nasce da una coppia sterile, per una grande missione. La vita di Giovanni coincide con il suo indice verso Cristo, egli è indicazione di Gesù. La circoncisione, segno del popolo di Israele, è il giorno del nome, l'ottavo giorno dalla nascita. Se Zaccaria significa Dio si ricorda, riferendosi alle promesse, Giovanni le compie, è la presenza della sua grazia.
Se Zaccaria è segno di speranza, simbolo di Israele che trasmette le promesse senza attuazione, il Battista si chiama "il Signore è grazia", nuovo giorno delle profezie compiute. Gabriele ha detto che il nome del bambino doveva essere Giovanni, manifestando così la benevolenza del Signore. Zaccaria, ritornata la voce per pregare, dirà: "si è ricordato della sua alleanza". Giovanni è il sole che sorge. La sua nascita è causa di timore; il bambino dopo la crescita lascia la famiglia vivendo nel deserto, adolescente prima e giovane dopo. Nel deserto, luogo dove il popolo era stato educato, Giovanni si educa ascoltando la Parola, nella preghiera e nella penitenza.
Giovanni ci educa all'essenzialità, al deserto. Ci educa a camminare nella vita, ci educa a ripensare, ad essere distaccati, a non metterci al centro. Povero, di vita severa e dura, paga le conseguenze delle sue denunce. Giovanni difende la verità dinanzi ai potenti, insegnandoci ad accogliere Cristo in noi. È l'uomo che ci insegna a preparare la strada al Signore, appassionato di Cristo. Uomo del silenzio, nemico del rumore e del chiasso, si fa testimone e martire di Cristo. Giovanni offre la sua vita, pur senza vedere la redenzione operata da Cristo.Amo tantissimo la figura di Giovanni. Tra gli altri motivi, sono diventato sacerdote la seconda domenica di avvento, quella che mette al centro Giovanni. Inoltre, il Signore mi ha fatto grazia donandomi un papà che portava il suo nome. Possa questa festa, la nascita di Giovanni, aiutarci a riscoprire compiuta nella nostra esistenza il Signore che ci fa grazia, che ci dona benevolenza oggi, realizzando qui ed ora le nostre attese e speranze. Possa la luce della nostra vita, come per Giovanni, lasciare spazio alla luce del mondo, alla Parola. La nostra vita, come in Giovanni, diventi discepola dell'arte del narrare l'opera del Signore.
Salvatore Sciannamea
Se Zaccaria è segno di speranza, simbolo di Israele che trasmette le promesse senza attuazione, il Battista si chiama "il Signore è grazia", nuovo giorno delle profezie compiute. Gabriele ha detto che il nome del bambino doveva essere Giovanni, manifestando così la benevolenza del Signore. Zaccaria, ritornata la voce per pregare, dirà: "si è ricordato della sua alleanza". Giovanni è il sole che sorge. La sua nascita è causa di timore; il bambino dopo la crescita lascia la famiglia vivendo nel deserto, adolescente prima e giovane dopo. Nel deserto, luogo dove il popolo era stato educato, Giovanni si educa ascoltando la Parola, nella preghiera e nella penitenza.
Giovanni ci educa all'essenzialità, al deserto. Ci educa a camminare nella vita, ci educa a ripensare, ad essere distaccati, a non metterci al centro. Povero, di vita severa e dura, paga le conseguenze delle sue denunce. Giovanni difende la verità dinanzi ai potenti, insegnandoci ad accogliere Cristo in noi. È l'uomo che ci insegna a preparare la strada al Signore, appassionato di Cristo. Uomo del silenzio, nemico del rumore e del chiasso, si fa testimone e martire di Cristo. Giovanni offre la sua vita, pur senza vedere la redenzione operata da Cristo.Amo tantissimo la figura di Giovanni. Tra gli altri motivi, sono diventato sacerdote la seconda domenica di avvento, quella che mette al centro Giovanni. Inoltre, il Signore mi ha fatto grazia donandomi un papà che portava il suo nome. Possa questa festa, la nascita di Giovanni, aiutarci a riscoprire compiuta nella nostra esistenza il Signore che ci fa grazia, che ci dona benevolenza oggi, realizzando qui ed ora le nostre attese e speranze. Possa la luce della nostra vita, come per Giovanni, lasciare spazio alla luce del mondo, alla Parola. La nostra vita, come in Giovanni, diventi discepola dell'arte del narrare l'opera del Signore.
Salvatore Sciannamea