Il Pensare tra bellezza e verità
L'uomo al centro di tutto
Lettera a Soren Kierkegaard filosofo
sabato 3 marzo 2018
22.04
Ciao carissimo Soren.
Di te, mi ha sempre affascinato la tua nettezza, la tua radicalità, il tuo "out/out", per rimettere l'uomo al centro di tutto. Per te esistono tre modelli di vita, radicalmente diversi, tra i quali non c'è alcuna gradualità: la vita estetica, etica e religiosa. L'immagine dell'esteta è la figura del "don Giovanni" che cerca il piacere, ma è infantile e del significato della vita non ha capito nulla, vivendo uno stadio basso ed infantile. Per passare allo stadio etico, per te, bisogna fare un salto, bisogna essere responsabili ed abbandonare radicalmente l'altra vita. Per lo stadio religioso poi, il cui modello è Abramo, bisogna abbandonarsi a Dio, sperando contro ogni speranza. La fede che chiede un salto dalla vita etica alla vita religiosa è assolutamente radicale.
Carissimo Kierkegaard,
oggi noi mischiamo tutto. Uno può fare il don Giovanni, magari non sapendo di essere frustrato, visto che oggi è riconosciuta come sindrome psicologica, pensando di essere una persona responsabile, di essere maturo e magari, in nome di uno pseudo-deviazionismo, considerarsi religioso e uomo di fede. Nella con-fusione, mi insegni, si fonde tutto perdendo ogni differenza. Oggi sappiamo filtrare i moscerini molto bene e poi ingoiare i cammelli! Non potresti ancora una volta suggerirci, con i tuoi meravigliosi scritti, a riconoscere chi siamo e a non conciliare più l'inconciliabile?
Di te, mi ha sempre affascinato la tua nettezza, la tua radicalità, il tuo "out/out", per rimettere l'uomo al centro di tutto. Per te esistono tre modelli di vita, radicalmente diversi, tra i quali non c'è alcuna gradualità: la vita estetica, etica e religiosa. L'immagine dell'esteta è la figura del "don Giovanni" che cerca il piacere, ma è infantile e del significato della vita non ha capito nulla, vivendo uno stadio basso ed infantile. Per passare allo stadio etico, per te, bisogna fare un salto, bisogna essere responsabili ed abbandonare radicalmente l'altra vita. Per lo stadio religioso poi, il cui modello è Abramo, bisogna abbandonarsi a Dio, sperando contro ogni speranza. La fede che chiede un salto dalla vita etica alla vita religiosa è assolutamente radicale.
Carissimo Kierkegaard,
oggi noi mischiamo tutto. Uno può fare il don Giovanni, magari non sapendo di essere frustrato, visto che oggi è riconosciuta come sindrome psicologica, pensando di essere una persona responsabile, di essere maturo e magari, in nome di uno pseudo-deviazionismo, considerarsi religioso e uomo di fede. Nella con-fusione, mi insegni, si fonde tutto perdendo ogni differenza. Oggi sappiamo filtrare i moscerini molto bene e poi ingoiare i cammelli! Non potresti ancora una volta suggerirci, con i tuoi meravigliosi scritti, a riconoscere chi siamo e a non conciliare più l'inconciliabile?