Il Pensare tra bellezza e verità
San Francesco di Sales e il dono del giornalismo
E il dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori
domenica 24 gennaio 2021
17.19
il 24 gennaio, memoria di San Francesco di Sales (François de Sales: Thorens-Glières, 21 agosto 1567 – Lione, 28 dicembre 1622) , si celebra il patrono dei giornalisti. Ho avuto la fortuna di guidare una parrocchia intitolata a San Francesco di Sales, a Champdepraz, nella Valle d'Aosta, e di essere iscritto all'Ordine dei Giornalisti. Reputo importante, dunque, porre in essere una riflessione sul senso di questo servizio e di questa festa. San Francesco di Sales è patrono dei giornalisti e operatori della comunicazione, perché in un contesto di conflittualità con il mondo calvinista, alla contrapposizione, ha scelto la via del dialogo. Per incontrare poi tanta gente che spesso si attende soltanto, iniziò a comunicare con tutti, pubblicando dei manifesti, semplici, utili ed efficaci, per ciò che concerne la comunicatività. In questo modo ottenne splendidi risultati, riportando tantissimi alla fede cattolica, dissolvendo così la proposta calvinista. È per questo motivo che, nel 1923, fu nominato patrono dei giornalisti e operatori della comunicazione,
Celebrare questo santo ci pone nella condizione di riflettere sulla nobile professione del giornalismo e su alcuni principi che non dovrebbero mai venire meno. In questa riflessione vorrei sottolineare tre atteggiamenti che caratterizzano ontologicamente l'identità di un giornalista: l'obiettività, la completezza e la tempestività ( Cf. Ordine dei giornalisti-Consiglio Nazionale, La deontologia del giornalista, a cura di M. Partipilo, Centro di Documentazione Giornalistica, Roma 2009, pp. 43-51). Sappiamo che, come un obiettivo fotografico può far conoscere solo una parte della realtà, ogni obiettività è parziale. Tale obiettività però non deve avere condizionamenti, politici o interferenze di interessi altri. La verità giornalistica infatti è tra gli scopi da percepire e non può essere mai piegata a interessi di terzi.
Accanto alla obiettività, ogni atto giornalistico deve essere caratterizzato dalla completezza; delle omissioni infatti potrebbero essere gravi. Non è un caso che la Corte di Cassazione ha equiparato una notizia incompleta ad una falsa. Per essere completi non si può essere superficiali o scarsamente professionali, poiché va sempre custodita la dignità della persona, come ricorda il sesto comma dell'articolo 21 della Costituzione. Ogni articolo deve essere anche tempestivo e mai legato alla logica dello scoop. Una volta verificata l'attendibilità di una notizia, in riferimento ai canoni professionali, non c'è ragione di non diffonderle. Diventa immorale invece conservarle e pubblicarle in concomitanza di eventi che mettano in risalto altre questioni, per così creare opinione pubblica condizionata e distorta. Purtroppo spesso si sono scelte logiche di marketing, per vendere la notizia, più che l'etica e l'ontologia professionale.
Celebrare la festa di San Francesco di Sales, nostro patrono, possa rimettere al centro sempre più il dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori, il dovere di promuovere lo spirito di collaborazione tra i colleghi, come anche il dovere di rettificare le notizie inesatte ed il riparare eventuali errori. Possa la celebrazione di questa festa dare nuovo impulso motivazionale a tutti i giornalisti nel loro servizio sublime a servizio del bene comune e della verità.
Salvatore Sciannamea
Celebrare questo santo ci pone nella condizione di riflettere sulla nobile professione del giornalismo e su alcuni principi che non dovrebbero mai venire meno. In questa riflessione vorrei sottolineare tre atteggiamenti che caratterizzano ontologicamente l'identità di un giornalista: l'obiettività, la completezza e la tempestività ( Cf. Ordine dei giornalisti-Consiglio Nazionale, La deontologia del giornalista, a cura di M. Partipilo, Centro di Documentazione Giornalistica, Roma 2009, pp. 43-51). Sappiamo che, come un obiettivo fotografico può far conoscere solo una parte della realtà, ogni obiettività è parziale. Tale obiettività però non deve avere condizionamenti, politici o interferenze di interessi altri. La verità giornalistica infatti è tra gli scopi da percepire e non può essere mai piegata a interessi di terzi.
Accanto alla obiettività, ogni atto giornalistico deve essere caratterizzato dalla completezza; delle omissioni infatti potrebbero essere gravi. Non è un caso che la Corte di Cassazione ha equiparato una notizia incompleta ad una falsa. Per essere completi non si può essere superficiali o scarsamente professionali, poiché va sempre custodita la dignità della persona, come ricorda il sesto comma dell'articolo 21 della Costituzione. Ogni articolo deve essere anche tempestivo e mai legato alla logica dello scoop. Una volta verificata l'attendibilità di una notizia, in riferimento ai canoni professionali, non c'è ragione di non diffonderle. Diventa immorale invece conservarle e pubblicarle in concomitanza di eventi che mettano in risalto altre questioni, per così creare opinione pubblica condizionata e distorta. Purtroppo spesso si sono scelte logiche di marketing, per vendere la notizia, più che l'etica e l'ontologia professionale.
Celebrare la festa di San Francesco di Sales, nostro patrono, possa rimettere al centro sempre più il dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori, il dovere di promuovere lo spirito di collaborazione tra i colleghi, come anche il dovere di rettificare le notizie inesatte ed il riparare eventuali errori. Possa la celebrazione di questa festa dare nuovo impulso motivazionale a tutti i giornalisti nel loro servizio sublime a servizio del bene comune e della verità.
Salvatore Sciannamea