
Il Pensare tra bellezza e verità
Scusa, a nome di tutti i miei concittadini
Lettera a Martin Luther King
mercoledì 4 aprile 2018
22.38
Carissimo Martin,
ho scoperto che tuo padre, reverendo di fede protestante, ti chiamò come Martin Lutero, sognando per te una fede forte, come il grande riformatore,per sconvolgere le folle alla fede in Cristo. Mi fa tristezza scriverti, non tanto perché so che sei un martire, ma per il fatto che, nel mio stesso paese, Canosa, hanno scritto in maniera infamante contro le persone di colore. Il tuo sogno si è realizzato in molti posti, ma dove i sogni non sono condivisi, restano astrazioni, lontane dal reale. Degli infami hanno, non solo offeso le persone di colore, ma la dignitá umana, rimandandoci, drammaticamente, che ci illudiamo di essere civili. Credo di non sbagliare a chiederti scusa, a nome di tutti i miei concittadini. Attraverso te, autorevole nel mondo intero, chiediamo perdono a tutti coloro che continuano ad avere i diritti calpestati.
Caro Martin,
non dovremmo forse vedere che il sangue è rosso per tutti? A Canosa, non ci poniamo il problema per l'aria che respiriamo, quella che ci fa ammalare, mentre alcuni vedono come un male il colore della pelle. La battaglia per i diritti dei neri è stata fatta, ora le lotte dovrebbero essere altre. A questi stupidi andrebbero rilette le tue parole profetiche.
Carissimo Martin,
minacciato di morte, hai predicato l'amore e l'uguaglianza. Aiutaci a costruire il tuo sogno, uguali e fratelli, figli dello stesso Padre, come diceva un nostro profeta, parlando di "convivialità delle differenze" (d.Tonino Bello). Possa il ricordo della tua offerta aiutarci ad offrirci nella sfida della pace, nel nostro oggi, ricordandoci che solo gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio.
Salvatore Sciannamea
ho scoperto che tuo padre, reverendo di fede protestante, ti chiamò come Martin Lutero, sognando per te una fede forte, come il grande riformatore,per sconvolgere le folle alla fede in Cristo. Mi fa tristezza scriverti, non tanto perché so che sei un martire, ma per il fatto che, nel mio stesso paese, Canosa, hanno scritto in maniera infamante contro le persone di colore. Il tuo sogno si è realizzato in molti posti, ma dove i sogni non sono condivisi, restano astrazioni, lontane dal reale. Degli infami hanno, non solo offeso le persone di colore, ma la dignitá umana, rimandandoci, drammaticamente, che ci illudiamo di essere civili. Credo di non sbagliare a chiederti scusa, a nome di tutti i miei concittadini. Attraverso te, autorevole nel mondo intero, chiediamo perdono a tutti coloro che continuano ad avere i diritti calpestati.
Caro Martin,
non dovremmo forse vedere che il sangue è rosso per tutti? A Canosa, non ci poniamo il problema per l'aria che respiriamo, quella che ci fa ammalare, mentre alcuni vedono come un male il colore della pelle. La battaglia per i diritti dei neri è stata fatta, ora le lotte dovrebbero essere altre. A questi stupidi andrebbero rilette le tue parole profetiche.
Carissimo Martin,
minacciato di morte, hai predicato l'amore e l'uguaglianza. Aiutaci a costruire il tuo sogno, uguali e fratelli, figli dello stesso Padre, come diceva un nostro profeta, parlando di "convivialità delle differenze" (d.Tonino Bello). Possa il ricordo della tua offerta aiutarci ad offrirci nella sfida della pace, nel nostro oggi, ricordandoci che solo gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio.
Salvatore Sciannamea