Le interviste di Bartolo Carbone
Dar voce alle Spose Sepolte
La parola a Marilù Oliva
giovedì 19 aprile 2018
16.10
A poco più di un mese, la scrittrice Marilù Oliva torna in Puglia per proseguire il tour di presentazione del suo nuovo romanzo "Le spose sepolte" edito da Harper Collins che ha fatto registrare picchi di vendite e di gradimento dei lettori, tra i quali molti giovani studenti. In questo noir la scrittrice bolognese ha scelto di dar voce alle spose sepolte, "donne normali, scomparse da un momento all'altro senza lasciare tracce, donne di cui tanto è stato detto, forse troppo, senza però fare mai davvero giustizia. Di loro è stato detto che se ne sono andate, che sono impazzite o che sono scappate con un altro uomo. Ma in pochi hanno creduto a questi depistaggi. Erano madri, prima di tutto. Le madri non abbandonano i propri figli". L'humus del romanzo "Le spose sepolte" sul quale si è sviluppato anche il confronto con gli intervenuti nel corso dell'incontro letterario, organizzato dal Club per l'UNESCO di Canosa di Puglia, presieduto da Patrizia Minerva lo scorso 23 marzo, con Luciana Fredella, in veste di moderatrice. La scrittrice Marilù Oliva, "la più potente voce del noir femminile italiano", insegna lettere alle superiori, oltre a collaborare con Huffington Post e con diverse riviste letterarie, tra le quali Carmilla e Thriller Magazine. A poche ore dall'inizio della serata di Bari presso lo store Feltrinelli, la scrittrice Marilù Oliva, contattata sui social, ha risposto alle seguenti domande per Canosaweb, il primo portale cittadino da oltre 10 anni on line.
Che rapporto ha con i social network? Per chi scrive, i social sono molto utili per tenere i contatti con amici, lettori, operatori del settore. Come in ogni cosa, però, occorre non abusarne.
Il libro da tenere sul comodino... Cent'anni di solitudine, di Gabriel Garcia Marquez. Perché dentro c'è tutto: vita, morte, amore, guerra, passione, giustizia, ideali. E tanti, tanti colori.
Come è nata la passione per la scrittura? Non lo so, si è lentamente sostituita – durante l'adolescenza – a un'altra passione, quella per il disegno. Credo che alla base di entrambe le passioni ci sia il bisogno di dissetarsi di vita e la necessità di condividere questa sete.
Come nascono i suoi romanzi … Dipende, ogni romanzo nasce da una suggestione diversa. Da un'immagine, da una scena, da un sogno, da una possibilità, da una rabbia o da un desiderio. Nel caso de "Le spose sepolte" il motore che muove il conflitto è il femminicidio, in particolare la vendetta dello stesso. Mi sono chiesta: cosa accadrebbe se qualcuno, fortemente motivato da motivi personali e dolorosissimi, facesse giustizia alle donne che in questi anni sono sparite, probabilmente uccise da mariti rimasti impuniti per mancanza di prove?
La differenza tra giallo e noir… Il colore fa la differenza, assieme al meteo: sul giallo splende il sole, soprattutto nel finale. Il noir è invece nebbioso e cupo. Anche nelle conclusioni: il giallo è rassicurante perché il cattivo viene arrestato e messo in prigione. Nel noir incombono molti dubbi anche sul meccanismo della giustizia.
Un giovane che volesse pubblicare un libro, non avendo grosse disponibilità finanziarie, cosa deve fare? Quali sono le difficoltà che si incontrano? Innanzitutto un consiglio: nessuno dovrebbe pubblicare a pagamento, la pubblicazione è una cosa seria e chi sovvenzioni gli editori a pagamento, almeno nella narrativa, compie un gesto assolutamente dannoso (per le proprie finanze, per quelle di parenti e amici che verranno quasi costretti ad acquistare il libro, per quelle del sistema editoriale, già piagato da moltissime uscite inutili). Pubblicare a pagamento, almeno per quanto riguarda il settore narrativa, serve solo a lusingare la vanità di chi ha scritto il libro. Io capisco che molti siano tentati da questa scappatoia, perché stiamo vivendo un momento editoriale complicato, ma non bisogna cedervi. Un libro ha bisogno di un editore serio e di servizi che la stampa a pagamento non è in grado di fare: consulenza, editing, correzione bozze. Ma, soprattutto, un libro merita di essere riconosciuto e questo riconoscimento si traduce in pagamento all'autore del tempo speso e del sangue metaforicamente versato nella scrittura, è una questione di dignità del lavoro: capite che questo è un processo esattamente agli antipodi rispetto a chi pubblica a pagamento. Detto questo, aggiungo che per pubblicare seriamente il mio consiglio è quello di fare affidamento su un bravo agente. Ce ne sono diversi su internet. Il primo discrimine tra gli agenti poco raccomandabili e quelli onesti è la quota che chiedono per la lettura del manoscritto: se vi sparano cifre esorbitanti, non contemplateli.
Come è stato l'approccio al mondo letterario? Difficile. Ho avuto un esordio ostacolato da chi avrebbe dovuto tutelarmi. Una parte del mondo letterario blasonato, inoltre, si ritiene membro esclusivo di un club prestigioso al quale non vuole ammettere nessuno. Col tempo ho capito che di quel club non mi interessava nulla, ma soprattutto ho trovato persone preziose. Oggi la situazione si è ribaltata: ho diversi amici in gamba con cui è bellissima la condivisione della lettura e della scrittura. Sono le persone che fanno la differenza.
La prima esibizione in pubblico, cosa si prova quando si ha di fronte la platea? La prima volta ero molto emozionata. Ora sento piuttosto l'impegno della responsabilità. Quando parli di fronte a tante persone che ti ascoltano, devi innanzitutto essere grata per il tempo e l'attenzione che ti dedicano. Poi devi cercare di essere stimolante e interessante, mentre parli del tuo romanzo.
Influiscono i giudizi, i commenti e gli applausi del pubblico? Il lettore ti dedica una parte importante del suo tempo e spesso ti dà consigli preziosi. Quando ti segnala degli errori, ti dà un aiuto per non sbagliare in futuro. Le conferme e l'affetto, invece, lo sappiamo: servono molto per infonderci grinta e energia. Poi talvolta l'esposizione porta dei commenti di rancorosi o invidiosi, ma bisogna imparare a non dargli peso, altrimenti si fa il loro gioco. E comunque sono sempre una minoranza rispetto alle persone che commentano seriamente.
Ma si leggono i libri? Il cartaceo reggerà il confronto con l'e-book? Credo che, almeno nei prossimi anni, nessun formato elettronico scalzerà mai il libro cartaceo, anche se le vendite degli e-book sono in aumento.
La presentazione del libro "Le spose sepolte" è stata l'occasione propizia per visitare Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura", cosa l'ha particolarmente colpita? Si può proporla per ambientare la trama di un suo romanzo? Assolutamente sì: Canosa è città ricca di storia, fascino e suggestione, ideale per l'ambientazione di un romanzo. Se qualche autore locale volesse cimentarsi, consiglio di sfruttare come location uno dei vostri tanti luoghi d'arte, o i siti archeologici o la bellissima cattedrale. Avendo poi voi una parlata molto caratteristica, sarebbe interessante sfruttarla nei dialoghi anche solo come tocco leggero, come fa Camilleri nei suoi romanzi.
Il romanzo "Le spose sepolte", ambientato in un piccolo paese, Monterocca, dell'Appennino bolognese, soprannominato la Città delle Donne, governato da una giunta completamente rosa. Forse l'unico in un'Italia prettamente maschile nei posti di rilievo. Secondo lei perché? Perché siamo un paese con un retaggio e una contemporaneità maschiocentrica, basti guardare l'occupazione in Italia, il gender gap, i femminicidi che non calano.
Come mai l'Italia non ha mai avuto un Presidente della Repubblica donna, un Presidente del Consiglio donna? Perché nell'immaginario collettivo la donna non viene considerata adatta alle redini di un paese come il nostro. Non è un caso che le donne risultino in minoranza anche nei consigli di amministrazione delle industrie più potenti, nei vertici dell'editoria e della comunicazione, nelle facoltà universitarie, nelle dirigenze ospedaliere, etc. Alla base vi è un problema culturale che sarebbe da sradicare: si tratta di un lavoro lunghissimo e faticoso che in molti, su vari fronti, stiamo cercando di portare avanti, soprattutto con le nuove generazioni.
Chi potrebbe rivestire queste cariche? Sono molte le donne impegnate sul fronte politico, civile e sociale, donne che hanno ben chiara la situazione odierna e che potrebbero migliorarla.
Facendo prevenzione, informando i giovani dei pericoli sull'abuso di alcol e quant'altro di stupefacente prima di mettersi alla guida, dopo aver trascorso delle ore in birreria, in discoteca, può dare un consiglio? Forse bisognerebbe insegnare ai giovani quanto la vita sia preziosa, effimera, delicata, a partire dal suo concepimento. Non possono saperlo: alla loro età l'impellenza è bersi voracemente l'esistenza, non trattarla con cura.
E' soddisfatta di ciò che sta realizzando? Progetti per il futuro… Dal punto di vista professionale, ho avverato il sogno che desideravo: sono seguita da un editore importante , HarperCollins, che investe sui miei libri, facendomi capire che ci tiene ai nostri progetti. Sto scrivendo la seconda puntata dell'ispettore Micol Medici, che non sarà ambientata a Monterocca, ma in un contesto altrettanto suggestivo, sempre nella città turrita, Bologna.
Grazie anche a nome della Redazione di Canosaweb per aver dedicato del tempo alle nostre domande e buon lavoro.
Bartolo Carbone
Foto a cura di Savino Mazzarella
Che rapporto ha con i social network? Per chi scrive, i social sono molto utili per tenere i contatti con amici, lettori, operatori del settore. Come in ogni cosa, però, occorre non abusarne.
Il libro da tenere sul comodino... Cent'anni di solitudine, di Gabriel Garcia Marquez. Perché dentro c'è tutto: vita, morte, amore, guerra, passione, giustizia, ideali. E tanti, tanti colori.
Come è nata la passione per la scrittura? Non lo so, si è lentamente sostituita – durante l'adolescenza – a un'altra passione, quella per il disegno. Credo che alla base di entrambe le passioni ci sia il bisogno di dissetarsi di vita e la necessità di condividere questa sete.
Come nascono i suoi romanzi … Dipende, ogni romanzo nasce da una suggestione diversa. Da un'immagine, da una scena, da un sogno, da una possibilità, da una rabbia o da un desiderio. Nel caso de "Le spose sepolte" il motore che muove il conflitto è il femminicidio, in particolare la vendetta dello stesso. Mi sono chiesta: cosa accadrebbe se qualcuno, fortemente motivato da motivi personali e dolorosissimi, facesse giustizia alle donne che in questi anni sono sparite, probabilmente uccise da mariti rimasti impuniti per mancanza di prove?
La differenza tra giallo e noir… Il colore fa la differenza, assieme al meteo: sul giallo splende il sole, soprattutto nel finale. Il noir è invece nebbioso e cupo. Anche nelle conclusioni: il giallo è rassicurante perché il cattivo viene arrestato e messo in prigione. Nel noir incombono molti dubbi anche sul meccanismo della giustizia.
Un giovane che volesse pubblicare un libro, non avendo grosse disponibilità finanziarie, cosa deve fare? Quali sono le difficoltà che si incontrano? Innanzitutto un consiglio: nessuno dovrebbe pubblicare a pagamento, la pubblicazione è una cosa seria e chi sovvenzioni gli editori a pagamento, almeno nella narrativa, compie un gesto assolutamente dannoso (per le proprie finanze, per quelle di parenti e amici che verranno quasi costretti ad acquistare il libro, per quelle del sistema editoriale, già piagato da moltissime uscite inutili). Pubblicare a pagamento, almeno per quanto riguarda il settore narrativa, serve solo a lusingare la vanità di chi ha scritto il libro. Io capisco che molti siano tentati da questa scappatoia, perché stiamo vivendo un momento editoriale complicato, ma non bisogna cedervi. Un libro ha bisogno di un editore serio e di servizi che la stampa a pagamento non è in grado di fare: consulenza, editing, correzione bozze. Ma, soprattutto, un libro merita di essere riconosciuto e questo riconoscimento si traduce in pagamento all'autore del tempo speso e del sangue metaforicamente versato nella scrittura, è una questione di dignità del lavoro: capite che questo è un processo esattamente agli antipodi rispetto a chi pubblica a pagamento. Detto questo, aggiungo che per pubblicare seriamente il mio consiglio è quello di fare affidamento su un bravo agente. Ce ne sono diversi su internet. Il primo discrimine tra gli agenti poco raccomandabili e quelli onesti è la quota che chiedono per la lettura del manoscritto: se vi sparano cifre esorbitanti, non contemplateli.
Come è stato l'approccio al mondo letterario? Difficile. Ho avuto un esordio ostacolato da chi avrebbe dovuto tutelarmi. Una parte del mondo letterario blasonato, inoltre, si ritiene membro esclusivo di un club prestigioso al quale non vuole ammettere nessuno. Col tempo ho capito che di quel club non mi interessava nulla, ma soprattutto ho trovato persone preziose. Oggi la situazione si è ribaltata: ho diversi amici in gamba con cui è bellissima la condivisione della lettura e della scrittura. Sono le persone che fanno la differenza.
La prima esibizione in pubblico, cosa si prova quando si ha di fronte la platea? La prima volta ero molto emozionata. Ora sento piuttosto l'impegno della responsabilità. Quando parli di fronte a tante persone che ti ascoltano, devi innanzitutto essere grata per il tempo e l'attenzione che ti dedicano. Poi devi cercare di essere stimolante e interessante, mentre parli del tuo romanzo.
Influiscono i giudizi, i commenti e gli applausi del pubblico? Il lettore ti dedica una parte importante del suo tempo e spesso ti dà consigli preziosi. Quando ti segnala degli errori, ti dà un aiuto per non sbagliare in futuro. Le conferme e l'affetto, invece, lo sappiamo: servono molto per infonderci grinta e energia. Poi talvolta l'esposizione porta dei commenti di rancorosi o invidiosi, ma bisogna imparare a non dargli peso, altrimenti si fa il loro gioco. E comunque sono sempre una minoranza rispetto alle persone che commentano seriamente.
Ma si leggono i libri? Il cartaceo reggerà il confronto con l'e-book? Credo che, almeno nei prossimi anni, nessun formato elettronico scalzerà mai il libro cartaceo, anche se le vendite degli e-book sono in aumento.
La presentazione del libro "Le spose sepolte" è stata l'occasione propizia per visitare Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura", cosa l'ha particolarmente colpita? Si può proporla per ambientare la trama di un suo romanzo? Assolutamente sì: Canosa è città ricca di storia, fascino e suggestione, ideale per l'ambientazione di un romanzo. Se qualche autore locale volesse cimentarsi, consiglio di sfruttare come location uno dei vostri tanti luoghi d'arte, o i siti archeologici o la bellissima cattedrale. Avendo poi voi una parlata molto caratteristica, sarebbe interessante sfruttarla nei dialoghi anche solo come tocco leggero, come fa Camilleri nei suoi romanzi.
Il romanzo "Le spose sepolte", ambientato in un piccolo paese, Monterocca, dell'Appennino bolognese, soprannominato la Città delle Donne, governato da una giunta completamente rosa. Forse l'unico in un'Italia prettamente maschile nei posti di rilievo. Secondo lei perché? Perché siamo un paese con un retaggio e una contemporaneità maschiocentrica, basti guardare l'occupazione in Italia, il gender gap, i femminicidi che non calano.
Come mai l'Italia non ha mai avuto un Presidente della Repubblica donna, un Presidente del Consiglio donna? Perché nell'immaginario collettivo la donna non viene considerata adatta alle redini di un paese come il nostro. Non è un caso che le donne risultino in minoranza anche nei consigli di amministrazione delle industrie più potenti, nei vertici dell'editoria e della comunicazione, nelle facoltà universitarie, nelle dirigenze ospedaliere, etc. Alla base vi è un problema culturale che sarebbe da sradicare: si tratta di un lavoro lunghissimo e faticoso che in molti, su vari fronti, stiamo cercando di portare avanti, soprattutto con le nuove generazioni.
Chi potrebbe rivestire queste cariche? Sono molte le donne impegnate sul fronte politico, civile e sociale, donne che hanno ben chiara la situazione odierna e che potrebbero migliorarla.
Facendo prevenzione, informando i giovani dei pericoli sull'abuso di alcol e quant'altro di stupefacente prima di mettersi alla guida, dopo aver trascorso delle ore in birreria, in discoteca, può dare un consiglio? Forse bisognerebbe insegnare ai giovani quanto la vita sia preziosa, effimera, delicata, a partire dal suo concepimento. Non possono saperlo: alla loro età l'impellenza è bersi voracemente l'esistenza, non trattarla con cura.
E' soddisfatta di ciò che sta realizzando? Progetti per il futuro… Dal punto di vista professionale, ho avverato il sogno che desideravo: sono seguita da un editore importante , HarperCollins, che investe sui miei libri, facendomi capire che ci tiene ai nostri progetti. Sto scrivendo la seconda puntata dell'ispettore Micol Medici, che non sarà ambientata a Monterocca, ma in un contesto altrettanto suggestivo, sempre nella città turrita, Bologna.
Grazie anche a nome della Redazione di Canosaweb per aver dedicato del tempo alle nostre domande e buon lavoro.
Bartolo Carbone
Foto a cura di Savino Mazzarella