Le interviste di Bartolo Carbone
Le emozioni del Giro d’Italia riprese da Raffaele Iannibello
Il cineoperatore RAI parla delle ultime novità
sabato 10 maggio 2014
9.34
La stagione ciclistica entra nel vivo con la 97ª Edizione del Giro d'Italia, partita quest'anno da Belfast, in Irlanda e che si concluderà il 1° giugno a Trieste, dopo la percorrenza di 3.449 chilometri circa di strada. Al termine delle prime 3 tappe all'estero e della giornata di riposo prevista per il 12 maggio, la corsa rosa approderà in Puglia per la 4ª tappa da Giovinazzo a Bari di 121 km, gran parte dei quali su circuito cittadino di 8,3 km da ripetere otto volte, in calendario il 13 maggio, mentre il giorno successivo i ciclisti ripartiranno da Taranto per Viggiano, in provincia di Potenza, una tappa di 200 km . Quest'anno il giro ha programmato tre tappe a cronometro: la prima a squadre di Belfast(vinta dall'Orica Green Edge con il canadese Svein Tuft in maglia rosa), e poi le altre due frazioni contro il tempo, quella individuale Barbaresco-Barolo(12ª tappa) e la cronoscalata Bassano del Grappa – Cima Crespano Grappa(19ª tappa). Diversi arrivi anche in salita, fra i quali spiccano quelli della 14ª e 15ª tappa, rispettivamente Agliè-Oropa con la salita finale di 11,8 km e pendenze medie del 6% e punte al 13% e Valdengo-Plan di Montecampione, con la salita nel finale che misura 18,6 km, pendenze medie del 7,8% e punte al 12%. Nella 16ª tappa Ponte di Legno-Val Martello saranno affrontati il Gavia ed il passo dello Stelvio a m 2.758, la famosa cima Coppi. Ancora un altro giro che si annuncia entusiasmante e ricco di novità come ha asserito Raffaele Iannibello(44 anni), cineoperatore RAI con la Moto 2 al seguito del Giro d'Italia, dopo aver preso parte alle Paralimpiadi di Sochi con le scenografie virtuali molto spettacolari. Appassionato di sport e di ciclismo in particolare, Iannibello corre in bici nei ritagli di tempo, libero dagli impegni lavorativi come ha fatto anche quest'anno prima di seguire la corsa rosa, partecipando per la seconda volta alla tappa canosina del Giro dell'Arcobaleno con la maglia della "S.C.Muzza 75.Amici di Enrico". L'occasione è stata propizia per parlare di ciclismo e non solo, come di seguito specificato.
Due domande ricorrenti per le presentazioni : situazione sentimentale ed i suoi rapporti con i social network… Sono felicemente sposato da 5 anni con Antonella Zagaria ed abbiamo una meravigliosa bimba di nome Silvia di cui sono follemente innamorato! Utilizzo saltuariamente Facebook per mantenere i contatti con persone che si frequentano raramente ma, di contro, lo reputo troppo invasivo nei confronti della propria privacy.
Titoli di studio ed attuale occupazione… Maturità scientifica nel 1988, successivamente ho frequentato per due anni il Centro di Formazione Professionale per le Tecniche Cine Televisive a Milano. Conseguito il diploma ho iniziato a lavorare per diversi service privati di riprese televisive, grazie ai quali mi sono potuto fare una discreta esperienza direttamente "sul campo". Nel 1995, ho partecipato ad un concorso per operatore di ripresa indetto dalla RAI, classificandomi secondo in graduatoria. Sono stato in breve tempo assunto, esattamente il 30 Giugno 1995. Certe date non si dimenticano, per me era il coronamento di un sogno! Da allora svolgo quotidianamente il medesimo lavoro e posso dire di avere ancora lo stesso entusiasmo!
Perché ha scelto di fare il cineoperatore? E' sempre stato un mestiere che mi ha affascinato. Fin da piccolo ero incuriosito dalla fotografia e, soprattutto dalle cineprese 8mm che si usavano a quei tempi e dalle prime rudimentali videocamere che si trovavano in commercio. Terminato il liceo lo sbocco naturale sarebbe stato andare all'università, ci ho pure provato per un anno ma sinceramente è stato più un favore che ho fatto ai miei che non a me stesso. Non era quella la mia strada! Venuto a conoscenza del fatto che a Milano esisteva una scuola seria gestita dal Comune con sbocchi nel settore televisivo, non ho esitato ad iscrivermi conscio del fatto che avrei dovuto passare una dura selezione per potervi entrare. Per il corso di operatore, i posti erano 8 e le domande tante. Ho trascorso un'estate sui libri a studiare ottica, fotometria, storia del cinema e tanto altro ma alla fine ne è valsa la pena, ce l'ho fatta ad entrare! Sono stati due anni bellissimi con un gruppo di persone veramente appassionate, ho acquisito le basi teoriche e pratiche per poter provare ad affrontare il mondo del lavoro.
Come si svolge la sua giornata tipo? Quali eventi segue maggiormente? Il bello del mio lavoro (per qualcuno forse il brutto) è che non esiste la giornata tipo, la routine è un'illustre sconosciuta! Faccio parte delle squadre esterne di Milano per cui il mio lavoro si svolge al di fuori della sede centrale. E' difficile dire quali sono gli eventi che seguo maggiormente, sicuramente una particolare attenzione la dedico al ciclismo in quanto sono uno dei pochissimi all'interno della RAI specializzato nelle riprese in moto, il Giro d'Italia e le principali corse ciclistiche che si svolgono in Italia rappresentano un appuntamento fisso. Un'altra specializzazione che ho conseguito nel corso degli anni è l'utilizzo della Steadycam, un tipo di telecamera abbastanza complessa da usare che va "indossata" ed è sorretta da due bracci snodati che permettono un movimento fluido simile ad un carrello. Quest'ultima viene spesso utilizzata in ambito musicale e di spettacoli che quindi rientrano nella tipologia di lavori che di sovente mi capitano.
Quando le assegnano l'evento da seguire come si organizza? Nel momento in cui mi viene assegnata una produzione, le prime preoccupazioni sono di ordine logistico, ovvero prenotare l'albergo, valutare il mezzo adatto per viaggiare (auto, aereo,etc.), verificare il materiale necessario per effettuare il lavoro, espletare faccende burocratiche inerenti il rilascio della diaria e, ultimo ma non meno importante, pensare cosa mettere in valigia!
Le video camere utilizzate normalmente. Il digitale ha aiutato o penalizzato il suo lavoro? Le telecamere usate normalmente sono di produzione europea, fanno parte del gruppo Philips e si dividono principalmente in due raggruppamenti : Super Motion e normali. Le prime vengono usate in ambito sportivo per riprese che poi verranno riproposte al rallenty, un esempio classico sono i replay del calcio in occasione di un fallo o di un goal. Le telecamere cosiddette normali vengono invece usate in tutte le altre situazioni. Un discorso a parte meritano le ottiche che ricoprono un ruolo fondamentale nell'utilizzo della telecamera. A seconda del tipo di ripresa da effettuare potrà essere montato un grandangolo che permetterà di avere un ampio angolo di ripresa per grandi totali o immagini d'effetto, ottiche con zoom 15/20X che coprono la maggior parte delle situazioni oppure zoom estremi che attualmente arrivano a 100X con focali lunghissime che permettono di inquadrare cose da grandi distanze. Queste ultime vengono usate prevalentemente in ambito sportivo, nei concerti o spettacoli e nei teatri. Discorso diverso per le telecamere che usiamo sulle moto, in questo caso, a seguito di vari test, abbiamo preferito optare per delle telecamere semiprofessionali che, comunque offrono una qualità di altissimo livello anche se comparate a quelle broadcast ed in più permettono una maggior maneggevolezza e leggerezza che a bordo di una moto sono fondamentali. Il passaggio al digitale ha reso più veloce il lavoro dei tecnici per la taratura delle telecamere e dei montatori. Per quanto riguarda la ripresa, posso dire che non vi siano differenze a livello pratico, la vera differenza l'abbiamo avuta col passaggio all'alta definizione, la messa a fuoco è diventata decisamente più critica, essendo aumentato il dettaglio, basta un piccolo movimento del soggetto e, se non si corregge subito, si nota sfocata.
Cosa si prova a bordo di una moto con una video camera tra le mani? La prima cosa che mi vien da dire è una gran faticaccia! Effettuare le riprese di una corsa ciclistica a bordo di una moto non è per niente semplice. Il primo elemento assolutamente indispensabile è il motociclista, deve essere innanzitutto bravissimo a portare una moto che pesa più di 350Kg con dietro uno che sta sempre in piedi sulle pedane con una telecamera in mano magari lungo una discesa piena di tornanti con asfalto bagnato ed i ciclisti che vengono giù come siluri. Credetemi, non è facile! Oltre a tutto ciò, il motociclista deve avere esperienza di come muoversi con i ciclisti vicini, noi come Moto 2 lavoriamo prevalentemente davanti al gruppo per cui dobbiamo mantenere una distanza ed una posizione tale che non permetta ai ciclisti di usufruire della nostra scia ma allo stesso tempo dobbiamo mantenerci in una posizione che ci permetta di fare delle inquadrature il più ravvicinate possibile senza dover esagerare con lo zoom, pena un tremolio eccessivo dell'immagine dovuto alle numerose asperità presenti sulla strada. Per me è fondamentale avere totale fiducia in chi guida, facciamo ormai coppia fissa da tanti anni, nel momento che iniziamo a lavorare mi alzo in piedi sulle pedane, mi giro, compongo l'inquadratura e mi disinteresso totalmente di quello che è la strada, la guida, i possibili pericoli. Se non avessi la mente totalmente sgombera probabilmente non riuscirei a lavorare. Una tappa del Giro d'Italia dura mediamente dalle 3 alle 4 ore circa, ciò significa che per tutto questo tempo dobbiamo fornire continuamente immagini senza un attimo di tregua, se non si è abituati e non si ha un buon allenamento con braccia e gambe, si scende dalla moto "cotti".
Da quanto tempo segue il Giro d'Italia? Da dieci anni al Giro d'Italia in moto, precedentemente ne ho fatti altri due stando però all'arrivo.
Le emozioni del 9 maggio 2013, il passaggio da Canosa… Il 9 maggio dello scorso anno è stata per me una giornata molto particolare, essendo mia moglie Antonella originaria di Canosa. Ho avuto modo di apprezzare la vostra città in questi anni e posso tranquillamente dire di sentirla come una seconda casa. Il passaggio in moto dentro la città in occasione del Giro d'Italia è stato veramente un momento da pelle d'oca! Non credevo ai miei occhi nel vedere la quantità di persone che si sono riversate nelle strade per salutare il passaggio dei ciclisti. Ho ancora nelle orecchie il boato da stadio lungo le vie della città, gli striscioni, gli addobbi, una vera festa, indimenticabile! A dar merito a chi ha organizzato l'evento vorrei sottolineare la presenza di protezioni tipo balle di paglia, nei punti che potevano rappresentare un pericolo per i ciclisti e i mezzi al seguito, una cosa che ho visto molto raramente in altri paesi attraversati. So che non è facile ma, visto l'entusiasmo suscitato per un semplice passaggio del Giro, Canosa meriterebbe un arrivo di tappa, sarebbe sicuramente una festa popolare indescrivibile che resterebbe nella storia! Io ci spero!
Che giro sarà il 97°? Sarà adatto agli scalatori viste le salite in programma fra la quali il ben noto Zoncolan ed altre molto impegnative come Monte Campione o l'arrivo in Val Martello senza dimenticare la cronoscalata sul Monte Grappa. Il favorito numero 1 dovrebbe essere il colombiano Quintana e a ruota i soliti Rodriguez e Cadel Evans. Purtroppo, manca il nome italiano ma col fatto che Nibali punta al Tour, non vedo protagonisti nuovi pronti per puntare alla vittoria del Giro. Speriamo in un exploit di qualche giovane.
Le novità in casa RAI per questo Giro… Tra le novità ci sarà la presenza di una telecamera all'interno dei motorhome durante i briefing, un po' come accade negli spogliatoi delle squadre di calcio durante il pre-partita. Per quanto riguarda le riprese, la novità principale sarà rappresentata dalla presenza di microcamere all'interno di alcune ammiraglie, come già provato durante la Milano-Sanremo, che permetteranno di vivere in diretta i dialoghi fra direttore sportivo ed i corridori con tutta la tensione spesso presente. Il Giro d'Italia andrà in onda tutti i giorni su Rai Sport e Rai 3, anche in HD, con possibilità di guardare la diretta streaming online su Rai.tv. e poi ci saranno le consuete rubriche giornaliere per tutta la durata della corsa rosa, sia al mattino prima della partenza che al pomeriggio e alla sera dopo l'arrivo della tappa.
Da diversi anni viene in Puglia, la meta turistica preferita dagli italiani, cosa l'ha particolarmente colpito? E, di Canosa? La Puglia posso dire di conoscerla abbastanza bene, per metà sono di origini pugliesi, mio padre è nato in un paesino in provincia di Taranto, precisamente a Montemesola e lì ha trascorso la sua infanzia. Sono tante le cose che mi hanno colpito, da amante del mare, la costa pugliese l'ho girata più o meno tutta nel corso degli anni, apprezzo molto il Salento per la bellezza del mare, dei panorami da urlo, altrettanto posso dire del Gargano, c'è l'imbarazzo della scelta! Una menzione particolare la dedico alle Grotte di Castellana, diversi anni fa abbiamo registrato una trasmissione all'interno di esse, per una settimana abbiamo avuto modo di visitarle in lungo ed in largo, abbiamo ammirato la Grotta Bianca, un vero spettacolo della natura, sono rimasto affascinato! Di Canosa, la prima cosa che mi ha colpito è sicuramente l'ospitalità dei canosini, a cominciare dai miei suoceri che mi hanno accolto come un figlio fin dal primo giorno. Un motivo di grande attenzione sono i reperti archeologici rinvenuti e tutto quanto ancora deve venire alla luce, un vero tesoro di valore mondiale.
Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura", l'angolo o il monumento da riprendere per un video promozionale turistico? Sono molti gli scorci affascinanti che offre Canosa, dovendo scegliere, opterei per Piazza Vittorio Veneto e la Cattedrale di San Sabino, un angolo della città veramente incantevole che si presta a svariate inquadrature.
La formula vincente per ottenere buoni risultati nei video da realizzare … Un mix di una buona dose di creatività, gusto dell'inquadratura, buona manualità, esperienza e un buon montaggio. A parole è semplice, la pratica è in realtà più complessa! Contrariamente a quanto si può pensare il mestiere dell'operatore di ripresa è molto impegnativo, richiede capacità tecniche che si possono acquisire solamente con molta pratica da abbinare a conoscenze teoriche e ad una sensibilità nel comporre le inquadrature che deriva da un proprio gusto personale innato.
Cosa consiglia ad un genitore il cui figlio deve fare una scelta scolastica o professionale, ad esempio il cineoperatore? Di lasciar decidere liberamente al figlio a patto che intenda affrontare un lavoro del genere in maniera seria e non lo veda come un gioco altrimenti dura poco!
E' soddisfatto di ciò che sta realizzando? Progetti per il futuro… Sono soddisfatto per il semplice motivo che faccio un lavoro che ancora adesso dopo 20 anni mi piace. Per me resta una passione che svolgo quotidianamente con l'entusiasmo di un ragazzino conscio del fatto che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, qualche nuova esperienza da fare. Spesso, mi arrabbio quando vedo colleghi alle prime armi con atteggiamento superficiale nei confronti del lavoro, non si rendono conto che se non ci mettono passione e soprattutto umiltà combineranno solo disastri, cosa che puntualmente avviene. Ci vuole dedizione e impegno come in tutte le cose che si fanno nella vita.
Grazie per la disponibilità e per aver dedicato del tempo prezioso alle nostre curiosità. Buon Giro!
Bartolo Carbone
Due domande ricorrenti per le presentazioni : situazione sentimentale ed i suoi rapporti con i social network… Sono felicemente sposato da 5 anni con Antonella Zagaria ed abbiamo una meravigliosa bimba di nome Silvia di cui sono follemente innamorato! Utilizzo saltuariamente Facebook per mantenere i contatti con persone che si frequentano raramente ma, di contro, lo reputo troppo invasivo nei confronti della propria privacy.
Titoli di studio ed attuale occupazione… Maturità scientifica nel 1988, successivamente ho frequentato per due anni il Centro di Formazione Professionale per le Tecniche Cine Televisive a Milano. Conseguito il diploma ho iniziato a lavorare per diversi service privati di riprese televisive, grazie ai quali mi sono potuto fare una discreta esperienza direttamente "sul campo". Nel 1995, ho partecipato ad un concorso per operatore di ripresa indetto dalla RAI, classificandomi secondo in graduatoria. Sono stato in breve tempo assunto, esattamente il 30 Giugno 1995. Certe date non si dimenticano, per me era il coronamento di un sogno! Da allora svolgo quotidianamente il medesimo lavoro e posso dire di avere ancora lo stesso entusiasmo!
Perché ha scelto di fare il cineoperatore? E' sempre stato un mestiere che mi ha affascinato. Fin da piccolo ero incuriosito dalla fotografia e, soprattutto dalle cineprese 8mm che si usavano a quei tempi e dalle prime rudimentali videocamere che si trovavano in commercio. Terminato il liceo lo sbocco naturale sarebbe stato andare all'università, ci ho pure provato per un anno ma sinceramente è stato più un favore che ho fatto ai miei che non a me stesso. Non era quella la mia strada! Venuto a conoscenza del fatto che a Milano esisteva una scuola seria gestita dal Comune con sbocchi nel settore televisivo, non ho esitato ad iscrivermi conscio del fatto che avrei dovuto passare una dura selezione per potervi entrare. Per il corso di operatore, i posti erano 8 e le domande tante. Ho trascorso un'estate sui libri a studiare ottica, fotometria, storia del cinema e tanto altro ma alla fine ne è valsa la pena, ce l'ho fatta ad entrare! Sono stati due anni bellissimi con un gruppo di persone veramente appassionate, ho acquisito le basi teoriche e pratiche per poter provare ad affrontare il mondo del lavoro.
Come si svolge la sua giornata tipo? Quali eventi segue maggiormente? Il bello del mio lavoro (per qualcuno forse il brutto) è che non esiste la giornata tipo, la routine è un'illustre sconosciuta! Faccio parte delle squadre esterne di Milano per cui il mio lavoro si svolge al di fuori della sede centrale. E' difficile dire quali sono gli eventi che seguo maggiormente, sicuramente una particolare attenzione la dedico al ciclismo in quanto sono uno dei pochissimi all'interno della RAI specializzato nelle riprese in moto, il Giro d'Italia e le principali corse ciclistiche che si svolgono in Italia rappresentano un appuntamento fisso. Un'altra specializzazione che ho conseguito nel corso degli anni è l'utilizzo della Steadycam, un tipo di telecamera abbastanza complessa da usare che va "indossata" ed è sorretta da due bracci snodati che permettono un movimento fluido simile ad un carrello. Quest'ultima viene spesso utilizzata in ambito musicale e di spettacoli che quindi rientrano nella tipologia di lavori che di sovente mi capitano.
Quando le assegnano l'evento da seguire come si organizza? Nel momento in cui mi viene assegnata una produzione, le prime preoccupazioni sono di ordine logistico, ovvero prenotare l'albergo, valutare il mezzo adatto per viaggiare (auto, aereo,etc.), verificare il materiale necessario per effettuare il lavoro, espletare faccende burocratiche inerenti il rilascio della diaria e, ultimo ma non meno importante, pensare cosa mettere in valigia!
Le video camere utilizzate normalmente. Il digitale ha aiutato o penalizzato il suo lavoro? Le telecamere usate normalmente sono di produzione europea, fanno parte del gruppo Philips e si dividono principalmente in due raggruppamenti : Super Motion e normali. Le prime vengono usate in ambito sportivo per riprese che poi verranno riproposte al rallenty, un esempio classico sono i replay del calcio in occasione di un fallo o di un goal. Le telecamere cosiddette normali vengono invece usate in tutte le altre situazioni. Un discorso a parte meritano le ottiche che ricoprono un ruolo fondamentale nell'utilizzo della telecamera. A seconda del tipo di ripresa da effettuare potrà essere montato un grandangolo che permetterà di avere un ampio angolo di ripresa per grandi totali o immagini d'effetto, ottiche con zoom 15/20X che coprono la maggior parte delle situazioni oppure zoom estremi che attualmente arrivano a 100X con focali lunghissime che permettono di inquadrare cose da grandi distanze. Queste ultime vengono usate prevalentemente in ambito sportivo, nei concerti o spettacoli e nei teatri. Discorso diverso per le telecamere che usiamo sulle moto, in questo caso, a seguito di vari test, abbiamo preferito optare per delle telecamere semiprofessionali che, comunque offrono una qualità di altissimo livello anche se comparate a quelle broadcast ed in più permettono una maggior maneggevolezza e leggerezza che a bordo di una moto sono fondamentali. Il passaggio al digitale ha reso più veloce il lavoro dei tecnici per la taratura delle telecamere e dei montatori. Per quanto riguarda la ripresa, posso dire che non vi siano differenze a livello pratico, la vera differenza l'abbiamo avuta col passaggio all'alta definizione, la messa a fuoco è diventata decisamente più critica, essendo aumentato il dettaglio, basta un piccolo movimento del soggetto e, se non si corregge subito, si nota sfocata.
Cosa si prova a bordo di una moto con una video camera tra le mani? La prima cosa che mi vien da dire è una gran faticaccia! Effettuare le riprese di una corsa ciclistica a bordo di una moto non è per niente semplice. Il primo elemento assolutamente indispensabile è il motociclista, deve essere innanzitutto bravissimo a portare una moto che pesa più di 350Kg con dietro uno che sta sempre in piedi sulle pedane con una telecamera in mano magari lungo una discesa piena di tornanti con asfalto bagnato ed i ciclisti che vengono giù come siluri. Credetemi, non è facile! Oltre a tutto ciò, il motociclista deve avere esperienza di come muoversi con i ciclisti vicini, noi come Moto 2 lavoriamo prevalentemente davanti al gruppo per cui dobbiamo mantenere una distanza ed una posizione tale che non permetta ai ciclisti di usufruire della nostra scia ma allo stesso tempo dobbiamo mantenerci in una posizione che ci permetta di fare delle inquadrature il più ravvicinate possibile senza dover esagerare con lo zoom, pena un tremolio eccessivo dell'immagine dovuto alle numerose asperità presenti sulla strada. Per me è fondamentale avere totale fiducia in chi guida, facciamo ormai coppia fissa da tanti anni, nel momento che iniziamo a lavorare mi alzo in piedi sulle pedane, mi giro, compongo l'inquadratura e mi disinteresso totalmente di quello che è la strada, la guida, i possibili pericoli. Se non avessi la mente totalmente sgombera probabilmente non riuscirei a lavorare. Una tappa del Giro d'Italia dura mediamente dalle 3 alle 4 ore circa, ciò significa che per tutto questo tempo dobbiamo fornire continuamente immagini senza un attimo di tregua, se non si è abituati e non si ha un buon allenamento con braccia e gambe, si scende dalla moto "cotti".
Da quanto tempo segue il Giro d'Italia? Da dieci anni al Giro d'Italia in moto, precedentemente ne ho fatti altri due stando però all'arrivo.
Le emozioni del 9 maggio 2013, il passaggio da Canosa… Il 9 maggio dello scorso anno è stata per me una giornata molto particolare, essendo mia moglie Antonella originaria di Canosa. Ho avuto modo di apprezzare la vostra città in questi anni e posso tranquillamente dire di sentirla come una seconda casa. Il passaggio in moto dentro la città in occasione del Giro d'Italia è stato veramente un momento da pelle d'oca! Non credevo ai miei occhi nel vedere la quantità di persone che si sono riversate nelle strade per salutare il passaggio dei ciclisti. Ho ancora nelle orecchie il boato da stadio lungo le vie della città, gli striscioni, gli addobbi, una vera festa, indimenticabile! A dar merito a chi ha organizzato l'evento vorrei sottolineare la presenza di protezioni tipo balle di paglia, nei punti che potevano rappresentare un pericolo per i ciclisti e i mezzi al seguito, una cosa che ho visto molto raramente in altri paesi attraversati. So che non è facile ma, visto l'entusiasmo suscitato per un semplice passaggio del Giro, Canosa meriterebbe un arrivo di tappa, sarebbe sicuramente una festa popolare indescrivibile che resterebbe nella storia! Io ci spero!
Che giro sarà il 97°? Sarà adatto agli scalatori viste le salite in programma fra la quali il ben noto Zoncolan ed altre molto impegnative come Monte Campione o l'arrivo in Val Martello senza dimenticare la cronoscalata sul Monte Grappa. Il favorito numero 1 dovrebbe essere il colombiano Quintana e a ruota i soliti Rodriguez e Cadel Evans. Purtroppo, manca il nome italiano ma col fatto che Nibali punta al Tour, non vedo protagonisti nuovi pronti per puntare alla vittoria del Giro. Speriamo in un exploit di qualche giovane.
Le novità in casa RAI per questo Giro… Tra le novità ci sarà la presenza di una telecamera all'interno dei motorhome durante i briefing, un po' come accade negli spogliatoi delle squadre di calcio durante il pre-partita. Per quanto riguarda le riprese, la novità principale sarà rappresentata dalla presenza di microcamere all'interno di alcune ammiraglie, come già provato durante la Milano-Sanremo, che permetteranno di vivere in diretta i dialoghi fra direttore sportivo ed i corridori con tutta la tensione spesso presente. Il Giro d'Italia andrà in onda tutti i giorni su Rai Sport e Rai 3, anche in HD, con possibilità di guardare la diretta streaming online su Rai.tv. e poi ci saranno le consuete rubriche giornaliere per tutta la durata della corsa rosa, sia al mattino prima della partenza che al pomeriggio e alla sera dopo l'arrivo della tappa.
Da diversi anni viene in Puglia, la meta turistica preferita dagli italiani, cosa l'ha particolarmente colpito? E, di Canosa? La Puglia posso dire di conoscerla abbastanza bene, per metà sono di origini pugliesi, mio padre è nato in un paesino in provincia di Taranto, precisamente a Montemesola e lì ha trascorso la sua infanzia. Sono tante le cose che mi hanno colpito, da amante del mare, la costa pugliese l'ho girata più o meno tutta nel corso degli anni, apprezzo molto il Salento per la bellezza del mare, dei panorami da urlo, altrettanto posso dire del Gargano, c'è l'imbarazzo della scelta! Una menzione particolare la dedico alle Grotte di Castellana, diversi anni fa abbiamo registrato una trasmissione all'interno di esse, per una settimana abbiamo avuto modo di visitarle in lungo ed in largo, abbiamo ammirato la Grotta Bianca, un vero spettacolo della natura, sono rimasto affascinato! Di Canosa, la prima cosa che mi ha colpito è sicuramente l'ospitalità dei canosini, a cominciare dai miei suoceri che mi hanno accolto come un figlio fin dal primo giorno. Un motivo di grande attenzione sono i reperti archeologici rinvenuti e tutto quanto ancora deve venire alla luce, un vero tesoro di valore mondiale.
Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura", l'angolo o il monumento da riprendere per un video promozionale turistico? Sono molti gli scorci affascinanti che offre Canosa, dovendo scegliere, opterei per Piazza Vittorio Veneto e la Cattedrale di San Sabino, un angolo della città veramente incantevole che si presta a svariate inquadrature.
La formula vincente per ottenere buoni risultati nei video da realizzare … Un mix di una buona dose di creatività, gusto dell'inquadratura, buona manualità, esperienza e un buon montaggio. A parole è semplice, la pratica è in realtà più complessa! Contrariamente a quanto si può pensare il mestiere dell'operatore di ripresa è molto impegnativo, richiede capacità tecniche che si possono acquisire solamente con molta pratica da abbinare a conoscenze teoriche e ad una sensibilità nel comporre le inquadrature che deriva da un proprio gusto personale innato.
Cosa consiglia ad un genitore il cui figlio deve fare una scelta scolastica o professionale, ad esempio il cineoperatore? Di lasciar decidere liberamente al figlio a patto che intenda affrontare un lavoro del genere in maniera seria e non lo veda come un gioco altrimenti dura poco!
E' soddisfatto di ciò che sta realizzando? Progetti per il futuro… Sono soddisfatto per il semplice motivo che faccio un lavoro che ancora adesso dopo 20 anni mi piace. Per me resta una passione che svolgo quotidianamente con l'entusiasmo di un ragazzino conscio del fatto che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, qualche nuova esperienza da fare. Spesso, mi arrabbio quando vedo colleghi alle prime armi con atteggiamento superficiale nei confronti del lavoro, non si rendono conto che se non ci mettono passione e soprattutto umiltà combineranno solo disastri, cosa che puntualmente avviene. Ci vuole dedizione e impegno come in tutte le cose che si fanno nella vita.
Grazie per la disponibilità e per aver dedicato del tempo prezioso alle nostre curiosità. Buon Giro!
Bartolo Carbone